13/10/14

Bisogna riscrivere la geologia della Luna *

Chi è che diceva che la crosta lunare è vecchia di almeno un miliardo di anni? Tutti e io per primo. E, invece, sembra che episodi vulcanici siano ancora all’ordine del giorno sul nostro satellite. Roba da poco, ma tali da obbligare i planetologi a riscrivere, almeno in parte, la storia della Luna.

Tanto per dimostrare, ancora una volta, che le più importanti scoperte si fanno rimanendo a debita distanza da un corpo celeste e non scendendo  a calpestarlo, è stato il Lunar Reconnaissance Orbiter  (LRO) a regalare le evidenze decisive di una Luna ancora attiva e non di quel vecchio relitto che si pensava. Non vorrei che capitasse qualcosa di simile anche per la cometa di Rosetta (vista la scarsità di informazioni) e -forse- impareremo di più dal prossimo passaggio della cometa (veramente primigenia) Siding Spring, che tra pochi giorni passerà vicinissima a Marte e sarà osservata dai vari strumenti inseriti in orbita attorno al pianeta rossa (ne parleremo tra poco).

E’ parecchio tempo che sono stati notati terreni piuttosto ambigui e misteriosi sulla superficie lunare, soprattutto sulla parte che è rivolta verso la Terra. Non tanto per effetto delle forze mareali, quanto per la quantità maggiore di elementi radioattivi riscontrati. Materiali radioattivi vuol dire energia rilasciata e calore in grado di liquefare materiale solido 0 mantenere materiale fluido. Una cosa che tutti i pianeti solidi conoscono molto bene. Tuttavia, si pensava che i fenomeni di fusione prossimi alla superficie lunare fossero terminati da almeno un miliardo di anni.

La realtà è invece ben diversa. Lo spegnimento della Luna non è stato repentino, ma ha continuato e molto probabilmente continuerà. L’analisi di alcune rocce non lasciano più dubbi: esse si sono formate non più di 100 milioni di anni fa. In particolare è da tempo che una piccola zona (chiamata Ina) mostrava SICURAMENTE questa  incredibile realtà, ma era l'unica zona certa e  la faccenda è restata un po’ troppo nel cassetto. Oggi, finalmente, il LRO ha stabilito che i luoghi di questo tipo sono ben più numerosi e attività di tipo vulcanico sembrano essersi verificati anche 50 milioni di anni fa e probabilmente anche in tempi più recenti.

 

Uno dei tanti depositi vulcanici recenti, scoperti sulla Luna dal LRO. Questo è vicino al cratere Maskelyne (forza cari astrofili, cercate di fotografarlo o almeno di vederlo!) Fonte: NASA/GSFC/Arizona State University.
Uno dei tanti depositi vulcanici recenti, scoperti sulla Luna dal LRO. Questo è vicino al cratere Maskelyne (forza cari astrofili, cercate di fotografarlo o almeno di vederlo!) Fonte: NASA/GSFC/Arizona State University.

Piccole colate, d’accordo, di qualche centinaia di metri, ma sufficienti a dimostrare che il calore lunare esiste ancora in regioni molto superficiali.  Oggi sono stati individuati ben 70 luoghi simili sul lato visibile della Luna, depositi che appaiono giovanissimi in termini di storia evolutiva.  Il bello è che il sito dell’atterraggio dell’Apollo 15 era proprio in corrispondenza di uno di questi terreni. Tuttavia, per risolvere la questione non sono bastati gli astronauti… e abbiamo dovuto aspettare i dati di un satellite.

Riassumendo: l’esistenza di piccole, ma numerose macchie di terreno sicuramente giovane sulla superficie lunare dimostra che il mantello del nostro satellite deve essere rimasto ben più caldo di quanto si pensasse finora. Abbastanza caldo da fare uscire magma attraverso fessure superficiali. Risultati che contraddicono completamente i modelli termici lunari accettati correntemente. In poche parole, la storia geologica della Luna deve essere riscritta.

Attenzione astronauti: sarebbe dura finire i proprio giorni sotto la cenere e la lava di una Pompei lunare!

Immagini e altri dati QUI

Forza astrofili! Finalmente avrete una buona motivazione per osservare la Luna: cercare di localizzare i terreni così  giovani (sempre che ne siate capaci...).

 

17 commenti

  1. Michael

    Correggi subito l'errore in terza riga dopo aver citato il Lunar Reconnaissance Orbiter (LRO), prima che se ne accorga qualcun altro!!! :lol:

  2. mamma mia!!!!!!! :(
    GRAZIE caro amico... :-P :-P

  3. Michael

    Questa notizia dimostra una volta di più che lo studio continuo di oggetti che già pensiamo di conoscere alla perfezione, può sempre portare a qualche sorpresa.
    ... oltre a sollevare nuovamente il solito quesito: che ci andiamo a fare su Marte?

  4. Alvermag

    Scusa Enzo, volevo fare un confronto tra la Luna e Mercurio, sempre nell'ottica dell'attività geologica e di quanto ad essa collegato.

    In particolare volevo sapere se il riscaldamento prodotto da attriti ascrivibili alle forze mareali influisce in modo sensibile sull'attività geologica di piccoli oggetti quali sono quelli presi a riferimento?
    La Luna pur avendo raggiunto, a differenza di Mercurio, la condizione di quiescenza (rotazione sincrona) che la aliena da tali effetti mareali, ha prodotto attività geologica fino a tempi relativamente recenti.
    Mercurio (rotazione asincrona) è ancora soggetto a tali attriti mareali ma la sua attività geologica mi pare si sia spenta prima di quella lunare (corretto?)
    Se è così le forze mareali devono contare poco ...
    Allora esistono altri meccanismi in grado d'innescare differenze di comportamento oltre, naturalmente, al fatto che i due corpi hanno densità molto diverse (quella della Luna è solo il 60% di quella di Mercurio) e anche dimensioni non così prossime (il volume della Luna è il 35% di quello di Mercurio).

    Caro Enzo, se scasso troppo dimmelo pure senza problemi.

  5. caro Alvy.... figurati!
    dunque:
    1) la marea influisce sicuramente, come ben sappiamo da Io ed Europa e altri satelliti. Per la Luna la marea esiste comunque anche se gli effetti non possono portare a fenomeni di quel tipo (se subiamo noi quella lunare, figurati lei!)
    2)Come ho accennato, il riscaldamento potrebbe dipendere dalla presenza di elementi radioattivi ancora abbondanti soprattutto nella faccia verso di noi (il perché devi chiederlo alla Luna e alla sua storia...)
    3) Ogni pianeta ha una storia a sé ... Marte si è spenta molto prima e forse molto dipende dagli effetti mareali antichi o chissà...

    D'altra parte, se sapessi risponderti, l'avrei già detto da molti anni agli studiosi della Luna che sono rimasti sconcertati da queste evidenze. Sconcerto vuol dire che non c'è ancora una spiegazione valida... non ti sembra? :roll:

  6. Alvermag

    Si ... immaginavo che ci fossero parecchi lati .... oscuri

    Comunque, come cantavano i PF (se non sai chi sono ti tolgo il saluto) nel '73:

    "and everything under the sun is in tune
    but the sun is eclipsed by the moon".

    Grazie Enzo

  7. caro Alvy,
    non solo conosco i PF, ma conosco molto bene la ragazza (oggi bellissima anziana signora inglese, Emily Young, famosa scultrice e nipote di Scott, quello del polo Sud) che ha ispirato a Barrett la celebre "See Emily play" ..... tse... :roll:

  8. Alvermag

    Accidenti ENZONE sei un vero SUPERPROOOOOOOOOF!!!!

    Il grande Syd, il cappellaio matto ... il diamante pazzo ... ah che tempi quando il PROGRESSIVE imperversava!

    Se penso che oggi si va avanti con Gigi D'Alessio mi viene il ....... bah, lasciamo perdere.

  9. gioyhofer

    Wow, news fantastica.... Chissà quante sorprese ci potrà ancor riservare il nostro caro vecchio/giovane satellite...

  10. E sì, cara Gio...
    una notizia inattesa e veramente intrigante. E -forse- cambierà anche la visione di altri corpi celesti che sembrano troppo attivi per una storia solo mareale. A volte, basta guardare attentamente intorno a casa propria senza andare alle ... Maldive! :-P

  11. Alvermag

    Perdona Enzo, non volevo dire che la Luna non subisce effetti mareali terrestri.

    Pensavo che, volgendo sempre la stessa faccia alla Terra, si trovi in una situazione di "staticità" che non dovrebbe produrre gli attriti che invece subisce la Terra e ne rallentano la rotazione. In pratica, la deformazione mareale c'è, ma è "fissa" e non produce tensioni nel corpo della Luna perchè mancano scorrimenti relativi tra un "blocco roccioso" e quello adiacente.
    Naturalmente non considero qui la nutazione che, in effetti, ci mostra qualcosa in più della solita faccia lunare.

    Ho scritto idiozie o posso sperare in un sei stiracchiato? :mrgreen:

    Grazie per la pazienza.

  12. sì, sì, va bene... anche se il piano orbitale differente rispetto a quello di rotazione comporta variazioni continue... ( e poi c'è anche la marea solare...). Va bene... lo stesso (6+) :roll:

  13. Guido

    Segnalo questo articolo che mi sembra interessante a giudicare dall'abstract:

    https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0012821X19300202

    Purtroppo non è free.

  14. mateoriti terrestri? Mah...

    Certo che sarebbe molto buffo andare sulla Luna e recuperare un pezzo di ... Terra!!! :mrgreen:

  15. Morgan

    "Tanto per dimostrare, ancora una volta, che le più importanti scoperte si fanno rimanendo a debita distanza da un corpo celeste e non scendendo  a calpestarlo".

    La battuta più divertente dal 2014 ad oggi. Perché era una battuta, voglio sperare...

  16. Daniela

    Ciao Morgan,

    in attesa che Enzo ti risponda, puoi farti un'idea delle sue motivazioni leggendo, per esempio, alcuni articoli di questa pagina http://www.infinitoteatrodelcosmo.it/marte/

  17. caro Morgan,

    la mia non era una battuta, ma - al limite - una constatazione paradossale. Spesso e volentieri (Marte insegna) certe scoperte sono più facili guardando da debita distanza per avere un quadro nettamente più generale, Intervenire sul suolo dovrebbe essere fatto solo sapendo esattamente cosa andare a cercare e non a casaccio...

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