31/07/15

Riflessioni a ruota libera su materia oscura, energia oscura, alieni, UFO e riscaldamento globale **

Il titolo sembra mischiare mele con pere, senza alcun legame fisico. In realtà esteriormente è così, ma questo tipo di problematiche sembrano far parte di un’unica strategia intellettiva umana che si diversifica sensibilmente da quella che ha portato alle grandi conquiste della fisica del secolo scorso.

Fatemi fare un paragone che farà gridare allo scandalo. Il Sig. Einstein, resosi conto che la velocità della luce rimaneva costante nel vuoto e che ne derivava l’impossibilità di sommarla ad altre velocità, avrebbe potuto formulare un’ipotesi molto meno noiosa (la RR interessa ben poco quei peculiari rampanti astrofili che continuano a proporre teorie alternative del Tutto, sperando di essere i nuovi geni nascosti nelle pieghe della banalità umana).

Poteva, ad esempio, inventarsi una specie di materia oscura che frenasse lo spostamento delle particelle meno massive dell’Universo. Una specie di attrito, dovuto a un fluido denso e invisibile (ovviamente le cose nuove sono spesso e volentieri invisibili). Qualcosa di ben diverso dall’etere che aveva una sua chiara ragione di essere considerato valido, facendo il confronto con le altre onde cosmiche.

E, invece, con grande ambizione e con grande umiltà, non ha avuto paura di modificare le leggi che sembravano ormai intoccabili, quelle di Newton. Il tempo non era assoluto e la velocità elevata comportava deviazioni sempre più sensibili alla realtà quotidiana. Non ha inserito un qualcosa di oscuro, nella speranza che mai nessuno riuscisse a osservarlo, ma formule chiare e semplici che sarebbero state attaccabili con le tecnologie ormai imminenti.

Uno schiaffo a Newton e a Galileo? Nemmeno per sogno. I grandi non hanno paura di essere smentiti, ma attendono solo che le loro teorie vengano migliorate e sempre più generalizzate. Newton non è stato distrutto da Einstein, dato che si riesce a raggiungere Plutone affidandosi solo alla “sua” vecchia teoria, ma il grande Albert l’ha solo estesa al Cosmo tutto e al microcosmo in particolare. Un passaggio completamento indolore, un’estensione sperata dallo stesso Newton.

E nemmeno l’ovvio passaggio successivo alla RG, dove le forze assumono un significato apparentemente ben diverso. Non c’è niente di male a curvare uno spazio se la geometria è stata compresa a pieno. Un passaggio quasi banale che non ha avuto grandi difficoltà nel trovare le formule adatte allo scopo. Probabilmente oggi si preferirebbe immaginare buchi quadrimensionali o imbuti più o meno realistici e -sempre- invisibili per modificare il percorso di un qualcosa come la luce che non ha massa. Forse dell’altra materia oscura che frenerebbe la corsa dei fotoni? O chissà quale altra diavoleria magari fatta di lacci e di stringhe. Soluzione meravigliosa per i soliti appassionati senza base. Loro non hanno mai capito la curvatura di uno spazio, ma si ostinano a proporre modelli cosmologici alternativi.

Se la Scienza non seguisse anch’essa, in parte, questo modello basato sullo sconosciuto, l’invisibile e soprattutto il NON verificabile, ci sarebbe solo da ridere. E, invece, il problema assume caratteri ben più generali.

Si dice in giro che spiegare le anomalie gravitazionali con MOND, ossia on una teoria gravitazionale che possa modificarsi a grandi distanze è troppo comodo e non ha ancora dati osservativi sufficienti. Ma ce l’ha forse la materia oscura? I suoi dati osservativi nascono assumendo a priori che debba esistere, un serpentello che si morde la coda. Qualcosa che mi ricorda molto il GW: prima si deve accettare che esista e poi si cerca di confermarlo, escludendo tutto ciò che non porta a una sua conferma. L’antitesi della Scienza! Molto meglio accusare l’uomo o la materia oscura, che sono molto meno reali dei fenomeni naturali sotto l’occhio di tutti.

Einstein non si offenderebbe assolutamente se si trovasse una RG in grado di modificare alcune cose a grandissime distanze, quelle distanze che lui non poteva ancora tenere in conto adeguatamente. Chissà mai che questa nuova teoria ritoccata (la seconda versione di quella newtoniana) non comporti la scoperta di parametri essenziali per il legame con l’infinitamente piccolo… Spesso è stato così e lo sarà ancora.

No, signori miei, oggi si preferiscono gli ALIENI, le materie oscure, i GW creati dall’uomo e non dalla Natura. Queste sono teorie che spingono molti (troppi) a sentirsi tuttologi e che  gli permettono di fare a meno di studiare la RR e la RG o anche la MQ. Manipolando cose che non hanno prove reali di esistere (dei fantasmi, insomma) è molto più facile sentirsi geni incompresi, pieni di idee innovative e al diavolo i noiosi studi delle fisiche classiche, così faticose e ormai inutili…

Ancora più vicina agli alieni è l’energia oscura. Essa è basata su dati osservativi, ma si è fatto in fretta a dimenticarlo e a considerarla come un nuovo intoccabile atto di fede. Einstein e i suoi grandi colleghi si sarebbero posti il problema dei dati osservativi in modo ben più critico. Sono realmente perfetti? Sono realmente legati a formule matematiche ripetibili ed esatte?

Guardiamoci in faccia senza paura. Da un lato si dice che i processi che portano all’esplosione di una supernova di tipo Ia è ancora uno dei più grandi misteri dell’astrofisica. Dall’altro si considerano come candele standard talmente precise da utilizzarle per determinare spostamenti irrilevanti sui tempi di scala umani. La loro scoperta è stata fondamentale per stimare le distanze con un certo tipo di errore. Ma considerarle quasi costruite con uno stampo nelle catene di montaggio cosmiche è sicuramente un gesto di arroganze (e di ignoranza) ben più macroscopico degli errori che sicuramente si portano dietro.

Non sarebbe meglio sospendere le illazioni basate su qualcosa che è nuovamente oscuro, come gli alieni e il GW, e dedicarsi a capire meglio i limiti degli oggetti reali e utilizzarli per ciò che possono realmente dare?

Potrei andare avanti per ore e ore, ma lascio a voi commenti, critiche e opinioni diverse. Resta il fatto che non mi sento di accettare che quasi tutto l’Universo che ci sta regalando meraviglie a non finire sia solo una percentuale piccolissima di quello realmente esistente. Facciamo parte del Cosmo, ma esso ci è precluso quasi tutto. Mi ricorda certe leggi antiscientifiche dei tempi bui aristotelici e uno spazio zeppo di UFO che scorrazzano a destra e a sinistra senza mai farsi vedere e toccare.

A quando un nuovo VERO scienziato che abbia conoscenza e sicurezza tali da cambiare (o anche solo ritoccare) le leggi prendendo una matita in mano e che abbia l’umiltà scientifica di rischiare a prevedere qualcosa che sarà presto osservabile?

5 commenti

  1. Daniela

    Correggimi se sbaglio, Prof., ma ricordo di avere letto da qualche parte che lo stesso Einstein era talmente legato ai riscontri osservativi che, quando si rese conto che le sue equazioni implicavano l'espansione dell'Universo (in contrasto con la statiticità che gli strumenti dell'epoca sembravano dimostrare come inconfutabile), corresse quelle stesse equazioni (che, invece, erano corrette, come è stato dimostrato in seguito grazie a strumenti tecnologicamente avanzati) introducendo una costante che annullasse l'espansione.
    Galileo, d'altro canto, aveva ipotizzato una velocità della luce finita e provò a misurarla (accendendo delle luci poste sulla sommità di colline vicine, mi sembra), ma gli strumenti a disposizione non gli consentirono di farlo.

    Dimostrazione che le Grandi Menti non hanno la presunzione che le loro teorie siano più forti delle evidenze osservative... e la storia dimostra che ciò non ha certo costituito un limite al progresso scientifico!

  2. Luigi

    Caro Enzo,
    era proprio la MOND la teoria a cui mi riferivo nel mio commento precedente! come al solito hai colto nel segno. Il mio pensiero è che non bisogna mai temere di mettere in discussione costruttivamente e CON RISPETTO le idee dei nostri padri. Solo così si tende al miglioramento e loro non potrebbero che volere questo per noi. Certo, materia oscura & c. spesso ti mettono al riparo da figuracce colossali ma solo lavorando sodo e rischiando la faccia si ottengono dei risultati e qualche volta grandi intuizioni. Teorie del tutto e speculazioni matematiche di ogni genere non mi hanno mai stimolato... una piccola correzione di una grande teoria può rivoluzionare il mondo.

  3. Al bar o tra amici senza basi scientifiche particolari possiamo debordare,in fin dei conti è quasi un esercizio dialettico, ma un professionista che sentenzia senza basi verificabili è come un commerciante che paga con un assegno a vuoto.

  4. Diego

    Wow!!! :)
    Ma allora esistono ancora menti eccellenti in giro e hanno la bella abitudine di ritrovarsi proprio qui in questo blog. :-P

  5. marco

    probabilmente sono anche in molti a sentire la necessità di un nuovo paradigma di ricerca, ma le rivoluzioni scientifiche non credo siano pianificabili e prevedibili. la scienza progredisce per catastrofi e in modo anarchico, disse qualche epistemologo.. nel frattempo aspettando il cataclisma di qualche colpo di genio è sicuramente opportuno sviluppare la "scienza normale", del paradigma che spiega meglio, ricordandosi di distinguere bene tra le parole ipotesi (confutabile) e teoria ( provvisoria)

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