20/09/18

C'è turbolenza e turbolenza... *

Questo articolo è stato inserito nella pagina d'archivio "Vortici e Turbolenze", che si trova sia nella sezione "Fisica Classica" che in "Forme ricorrenti nell'Universo"

 

Maurizio si è divertito (e ci ha fatto divertire) mettendo un ostacolo davanti alla corrente di un fiume. Le molecole d’acqua hanno perso la testa ed ecco una bella turbolenza. Un qualcosa che si ricollega benissimo a un’osservazione effettuata da poco con un radiotelescopio…

Conosciamo molto bene la tecnica delle occultazioni di stelle da parte di asteroidi. Una tecnica che, se vede coinvolti parecchi osservatori anche amatoriali, può dare importanti informazioni sulle dimensioni, la forma e la possibile binarietà degli “intrusi”.

Basta calcolare esattamente gli istanti di inizio e fine occultazione. In quel caso si usa la luce visibile e i risultati sono spesso molto buoni, anche se molti dilettanti snobbano la faccenda preferendo perdersi dietro a galassie “fantasma”: con quello che hanno speso nelle loro apparecchiature, vuoi che si abbassino ad osservare dei piccoli e goffi asteroidi?

E, invece, c’è chi si abbassa e lo fa con strumentazioni ben più prestigiose di quelle dei cosiddetti “astrofili” puramente tecnologici (che di amanti dell'Universo hanno ben poco).  E’ stato utilizzato nientemeno che il VLBA attraverso alcuni osservatori americani solo e soltanto per osservare l’asteroide Palma, un oggetto di 190 km circa di diametro.

Tuttavia, la cosa importante era che Palma passava davanti a una radio galassia, disturbando in tal modo le onde radio emesse da una distanza enorme. In particolare l’ostacolo ha creato scompiglio nelle onde e ha permesso di valutare le caratteristiche del “misero” asteroide attraverso la variazione dell'immagine di diffrazione ottenuta. Lo schema della figura che segue spiega benissimo la tecnica usata.

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Font: Bill Saxton, NRAO/AUI/NSF

La precisione del VLBA è decisamente superiore a quella ottenibile nel visuale e sarà piuttosto facile, a seconda dei segnali ricevuti dalle varie antenne e dalla loro posizione geografica, risalire alla forma e alle dimensioni di Palma con estrema accuratezza. Se la tecnica darà buoni risultati, come ampiamente aspettato, si potrà ripetere e scoprire oggetti binari con grande facilità.

Inoltre,  la precisione della posizione dell’asteroide è fantastica a tal punto che, pur avendo a disposizione circa 1600 osservazioni eseguite durante gli anni successivi alla sua scoperta (1893). È bastata questa strana “occultazione” radio per migliorare il calcolo dell’orbita di Palma di un fattore 10. A titolo di curiosità, la velocità dell’ombra causata dall’asteroide sulla Terra era di circa 50 km/s.

Questa volta la turbolenza è servita per studiare l’ingombro e non tanto le pazzie delle molecole…

Articolo originale non ancora pubblicato

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