Sedici anni di lavoro, 7500 esposizioni individuali, 265 000 galassie la cui età risale fino a 500 milioni di  anni dopo il Big Bang. Ecco la Hubble Legacy Field. Non c'è bisogno di parlare, ma solo di lasciare libera la mente e farla vagare nel tempo e nello spazio. Un esercizio che forse potrebbe farci tornare esseri pensanti.

Due modi per lasciarsi andare... il primo vivendo 13 miliardi di anni in meno di un minuto, il secondo esplorando ciò che già viveva più di 13 miliardi di anni fa. Potrebbe essere mostrato e spiegato con forza e impegno nelle scuole (nelle famiglie sarebbe ancora meglio, ma... oggi, non so...). Forse non ci sarebbe bisogno di picchiare o di stuprare per non annoiarsi e per sentirsi onnipotente.

Grazie Hubble...

Di seguito l'estensione del campo di Hubble... solo una Luna Piena.

Qui uno zoom al contrario, ossia rifacendo il viaggio dell'Universo in meno di un minuto.

Qui una passeggiata in un passato veramente remoto. I nostri protoni, neutroni, elettroni si erano già formati e avevano cominciato a costruire le nostre cellule e il nostro pensiero. Ne è valsa la pena? Basterebbe comprendere tutto ciò e la risposta sarebbe SI!

Un' ultima osservazione: le galassie più deboli e lontane hanno circa un decimiliardesimo della luminosità che può vedere l'occhio umano. Pensiamo a quanto la mente può regalarci oltre il limite di questa "siepe", quando la tecnologia è diretta verso la conoscenza dell'Universo e, quindi, di noi stessi!

Grazie Hubble e buon viaggio amici...

NEWS del 19/3/2021 - L'analisi del "Hubble Deep Field" tramite il VLT dell'ESO e lo spettrografo MUSE ha rivelato l'esistenza di filamenti che, come una rete neuronica, uniscono tra loro le galassie e gli ammassi di galassie (e ha pure rivelato molte galassie in più di quelle viste dal mitico "grande vecchio" Hubble).

Volete sapere cosa, come, quando (e perché) si osserva quando si volge l'occhio al cielo stellato? QUI troverete tutte le risposte alle vostre domande (e forse anche qualcosa in più!)

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