02/01/21

NEW: Perché i morti non diminuiscono? (con aggiunta!)

Ci hanno detto e ridetto che il numero dei morti è l'ultimo a scendere... tuttavia, sono ormai passate settimane, ma la discesa resta una chimera. Ho cercato di riflettere con un po' di logica e la conclusione sembra alquanto preoccupante.

Al di là dei vari numeri che ci vengono "sparati" quotidianamente e che risentono di un numero enorme di variabili, il numero che dovrebbe essere il meno difficile da trasmettere è proprio  quello dei deceduti. I tamponi salgono e scendono e con loro i positivi. Tra parentesi, continuano a darci il rapporto tra tamponi totali e positivi, che ogni tanto sembra scendere sotto il fatidico 10%, ma continuano a trascurare il vero indice (o almeno a farlo passare in sordina) che è stabilmente sopra il 20%, ossia quello tra persone mai "tamponate" prima e infezioni. Vogliono darci speranza? Vogliono sminuire la gravità per salvare, molto provvisoriamente, l'economia? Non so ed è impossibile saperlo o cercare illazioni del tutto personali. Preferisco riferirmi a dati di fatto su cui chiunque può riflettere e trarre conclusioni non molto piacevoli.

Come già detto varie volte, vorrei sapere DOVE e COME muoiono le vittime di Covid (che sia per Covid, di Covid o con Covid poco importa, dato che si riscontra senza ombra di dubbio un aumento enorme rispetto alla media stagionale dei morti in Italia, malgrado il nostro sconquassato Paese sia terribilmente indietro nel comunicare i dati aggiornati).

(1) I decessi avvengono in terapia intensiva?

Sicuramente proprio quello dovrebbe essere il luogo più probabile, ma i numeri ci dicono chiaramente che non è così. La differenza tra le nuove entrate in TI e le uscite ci dice che, anche se tutte le uscite fossero solo e soltanto dovute a decessi, saremmo ben lontani dal numero giornaliero dei morti in soprannumero rispetto alla media degli ultimi anni. In media ne escono poco meno di duecento e quindi ne mancano sempre almeno il doppio o giù di lì che muoiono altrove.

(2) I decessi avvengono a casa per ritardi nel pronto intervento?

In parte sicuramente sì, vista la tragica situazione della sanità italiana sul territorio. Tuttavia, non posso pensare a una carneficina del genere solo a causa di una lenta e incapace tempestività di intervento.

(3) Chi è considerato guarito non lo è affatto?

Questa alternativa si fa sempre più strada dopo che le cause (1) e (2) dimostrano la loro incapacità a fornirci un risultato in linea con i dati di fatto. Molti malati  sono usciti apparentemente guariti o migliorati dalle TI e si sommano gli uni agli altri. Essi finiscono in parte nelle corsie, oppure addirittura mandati a casa o, spesso e volentieri, in centri di riabilitazione. E in queste condizioni post-fase acuta che il numero di malati-guariti continua a sommarsi e potrebbe essere la fonte del numero costante dei decessi.

Io, nel mio piccolo, ho saputo che due persone che conoscevo molto bene sono morte  proprio in questo modo: sembravano in via di guarigione e invece hanno avuto una ricaduta terribile, dovuta o allo stesso virus o a qualche altro fattore che ha avuto buon gioco dopo la "botta" che l'organismo aveva subito durante il virus.

La faccenda è molto preoccupante, dato che dimostra non solo quanto possano essere gravi le carenze  subite durante la malattia vera e propria, ma anche l'incapacità o trascuratezza dimostrata nel seguire attentamente questa fase così critica. In poche parole, si muore anche molto dopo (e -forse- soprattutto) per strascichi poco seguiti o studiati. Qualcosa andrebbe fatto e organizzato: seguire la fase post- malattia acuta sarebbe forse un'azione fondamentale per limitare i decessi o, almeno, per farci conoscere la vera situazione del QUANDO, DOVE e COME si muore.

Ma, forse, in un paese che pensa alle sedie, alle liti infantili, a non scontentare i più ricchi e potenti (vedrete che baruffe e che inghippi ci saranno durante la distribuzione dei vaccini), sperare in un capillare e attento monitoraggio dei convalescenti è un'impresa fantascientifica. Allora, però, non stupiamoci più se i morti non decrescono!

NEW: Ho trovato questo articolo e vedo che non siamo i soli a pensare (anche se con diverse sfumature) a una situazione ben più drammatica di quanto ci vogliano fare apparire tra indici e numeri ballerini. E' anche molto strano che non si svolgano inchieste riguardo proprio il COME, DOVE e QUANDO. La TV sempre pronta a fare uno zoom su una macchia di sangue sulla strada, a intervistare parenti e amici di assassini o assassinati, si guarda bene da fare un inchiesta su qualcosa che sta uccidendo più di 500 persone (non numeri!) al giorno. Però, però, i grandi politici e i VIP riescono quasi tutti a guarire prontamente... che strano...

E noi saremmo una democrazia?... Ma non fatemi ridere...

Ecco di seguito i grafici recuperati nel sito Istat, che -stranamente ?- nessun giornalista d'attacco ha mai visto e -sembra- nemmeno i grandi esperti (per non parlare dei politici). Fonte: Istat.

Fate pure la somma di ottobre e novembre (e dicembre sarà anche peggio) e traete le conclusioni da soli... Non è statistica o pura matematica, ma solo e soltanto capacità di riflettere e valutare. E poi vogliamo tornare al "liberi tutti"?

25 commenti

  1. mauro robusti

    Condivido il suo sgomento per la nostra situazione sanitaria, ma la sanità è un grosso calderone su cui tutti vogliono mettere le mani per interessi personali. Per quanto riguarda il grande numero di decessi ci raccontano che siamo una popolazione molto anziana, ma il Giappone ha il doppio della nostra popolazione e più anziana della nostra, tuttavia i morti sono solo una piccola percentuale rispetto ai nostri. Per il vaccino non nutro nessuna speranza, si figuri che mia suocera di quasi 85 anni non è ancora stata vaccinata per l'antinfluenzale!.  Oggi su rai3 discutevano se conveniva o meno rendere obbligatoria la vaccinazione anti Covid, assurdo! comincino a farla a chi la desidera, poi se ne parlerà.

     

  2. Mario Fiori

    Caro Enzo non è sicuramente facile dirigere, amministrare  e decidere. io non sono di certo uno che dice ai quattro venti che  sarei più bravo e farei meglio di chi guida la situazione , ci mancherebbe. Premesso questo che è sicuramente la stella polare del tuto, vorei dire che ribadisco come fai tu il dovere per per prima cosa (ma ho paura non venga mai fatto) andrebbero considerati solo ed esclusivamente i morti di Covid. Detto ciò ci sono certamente alcuni decessi tra le persone curate inizialmente a casa e qualcuno sdicuramente per gravi ricadute sia in reparto che a casa.Anche la tempestività degli interventi fa il suo in alcune parti di Italia ma non in tutto il Paese te lo assicuro da ex volontario del soccorso che ancora è in contatto con l'ambiente. Sullo sminuire e darci speranza o , meglio ancora, illudersi di sostenere l'economia ci conto molto visto il sistema mediatico attuale . Tale sistema comprende poi anche molta impreparazione e molta approssimazione culturale. Pure la scienza, purtroppo , talvolta si rende approssimativa e serva della politica e dei media. Poi c,'è quella scienza magari importante e pure bella , senza assolutamente offendere nessuno, che a me rimane molto  sullo stomaco che è la Statistica; una Scienza cher riesce pure a spezzettare le persone come un efferato killer ( 2,3 persone su cento...).

    Insomma caro Enzo non è facile se poi , come dici tu giustamente, si fanno balletti politici con spade di damocle sul Governo (bravo o meno che sia non è questa la sede), liti prettamente infantili , CIAO e Ciaoni,appoggi ai ricconi (scusate la rima), inghippi in agguato , la questione si fa' buia e non poco.

  3. Paolo

    Caro Enzo bella domanda.

    Per rispondere con accuratezza servirebbero dati che non sono reperibili, per cui si possono solo fare delle ipotesi.

    Io provo a farne tre (con tutte le cautele del caso, per cui sarebbero tutte da dimostrare):

    1. una parte dei morti oltre che in T.I. si riscontrano nei reparti ospedalieri, solo che nessuno fornisce i dati dei dimessi (che vengono sommati ai “guariti”), dei nuovi ricoverati e dei morti in corsia, oltre che in T.I.;
    2. una parte dei morti sono all’interno delle RSA e non vengono trasferiti in ospedale, per cui muoiono all’interno della struttura;
    3. una parte dei morti si trovano a casa loro oppure arrivano in ospedale quando ormai la situazione è così critica che c’è poco da fare (d’altronde se per fare un tampone ed avere l’esito in genere passano oltre 10 giorni, quando uno è sicuro di esser positivo la malattia ha già fatto parte del suo corso… e tra l’altro i dati che vengono sfornati oggi sono molto vecchi e non recenti, per cui il monitoraggio che ci propinano è eccessivamente sfalsato temporalmente).

    Tutto ciò sicuramente è anche il frutto dei continui tagli alla sanità, per cui puoi anche aumentare il numero di respiratori, ma non puoi creare da un giorno all’altro personale specializzato in rianimazione, né si può inventare una medicina territoriale che è stata ridotta al lumicino, soprattutto in alcune regioni, come la Lombardia.

    D’altronde quando si spendono 35 miliardi per strumenti di morte come i cacciabombardieri F35 e si tagliano 37 miliardi alla sanità che si può pretendere?

    In ultimo, sicuramente conta anche ciò che dici tu, poiché anche se se ne parla poco, la forma grave della malattia COVOD-19 lascia lesioni profonde e non solo nei polmoni, ma a quanto pare anche in altri organi (reni; cuore, intestino, cervello… non dimentichiamoci che una delle conseguenze è la formazione di trombi, che si cercano di sciogliere con l’eparina) e tali lesioni a volte possono risultare fatali anche dopo aver espulso il virus (ossia  risultare negativi al tampone).

  4. Mario Fiori

    Giustissimo Paolo tutto quello che dici , anche su come è stata ridotta negli anni la sanità. Se penso che uno dei grandi ultimi colpevoli della distruzione della sanità è  stato nominato di recente consulente dell'Organizzazione Mondiale della Sanità mi vengono i brividi.

  5. Cari amici,

    io penso che la sanità italiana sia una delle migliori del mondo, se non la migliore. E le esperienze personali me lo hanno sempre confermato. Tutti i tagli alle strutture,  al personale, ai fondi (a volte intascati dai soliti faccendieri) sono stati "digeriti" a tal punto che, malgrado loro, le cose funzionavano benissimo in molte parti d'Italia. L'arrivo della pandemia, però, ha dimostrato le carenze che cercavano di venire superate da personale veramente straordinario. Lungi da me prendermela con gli operatori del settore, ma solo e soltanto con chi l'ha ridotta in uno stato tale da non potere affrontare con la stessa accuratezza uno stato  così critico. Ciò che temo, sempre che la pandemia riesca a essere superata, è che, passato il periodo di crisi, si ritorni al punto di partenza, con i soliti politici pronti a tagliare, a intascare e a proteggere gli interessi di pochi. La salute degli altri interessa poco chi ha sicuramente l'accesso a strutture private e/o corre (cretinamente) a farsi curare all'estero!

  6. Paolo

    Più che altro i sanitari italiani sono tra i migliori al mondo (oltre ai cubani) , la sanità potrebbe esserlo se non l'avessero tagliata riducendo il personale negli ospedali all'osso e la medicina territoriale in uno stato pietoso.

    Negli ultimi 10 anni hanno chiuso diversi ospedali, eliminato quelli più piccoli per accorparli in grandi strutture, buona parte dei denari invece che per potenziare la sanità pubblica sono finiti per finanziare quella privata, si sono persi 70.000 posti letti, sono stati chiusi 359 reparti e ci sono 44.000 lavoratori in meno tra medici ed infermieri.

    Nonostante ciò sembra quasi un miracolo che la sanità continui a funzionare grazie a moltissimi medici ed infermieri che svolgono un lavoro egregio, nonostante i limiti che altri hanno prodotto!

    In pratica, caro Enzo, mi sembra che stiamo dicendo la stessa cosa!

    Paolo

  7. Paolo

    A proposito di morti per COVID-19, l'ISTAT ha aggiornato i dati a Novembre e manca ancora dicembre:

    "Nel periodo di osservazione dell’epidemia di Covid-19 (febbraio-novembre 2020) si stimano
    complessivamente circa 84 mila morti in più rispetto alla media del 2015-2019"... quindi molti più di quanto accertato (al 30 novembre i morti ufficiali di COVID erano 55.576).

    Qui trovate il report completo: https://www.istat.it/it/files//2020/12/Rapp_Istat_Iss.pdf

    Paolo

  8. ma sì... tanto il popolo bue crede a tutto... nascondiamo i veri morti per chissà quali interessi nascosti. Si fa fatica a non credere a uno sfascio totale delle istituzioni e a non pensare a strani giochi di potere. Che squallore, cari miei...

  9. Salvatore

    Sulle tue perplessità in merito ai morti ho fatto gli stessi conti e considerazioni. Non mi tornavano i morti rispetto alle terapie intensive, oltre a non tornarmi la percentuale dei nuovi positivi rispetto ai tamponi effettuati, fino a quando anch'io mi sono imbattuto nei dati epurati dai tamponi di controllo, con percentuali di positivi che superano spesso il 25%... quando a settembre ci dicevano che non andava superato il 3% per tenere sotto controllo il contagio. E adesso riaprono le scuole superiori... Proprio oggi è morto il mio migliore amico di Covid, 44 anni e sanissimo, non conoscevo persona più integra fisicamente di lui. Era in terapia intensiva, era stato curato in tempo, fin dai primi sintomi, ma questo virus uccide lo stesso. Vorranno farci stare tranquilli ma io tranquillo non lo ero e non lo sono

  10. caro Salvatore,

    anch'io sono stato toccato direttamente dalla morte di un carissimo amico e ti capisco.  Molte cose non sono chiare e lo saranno ancora meno quando verrà alla luce il caos e i raggiri che nasceranno con i vaccini.

    Mi stupisco solo che tra giornalisti che si professano "liberi" e virologi o giù di lì, onnipresenti con i propri nuovi libri, non esista nessuno che sollevi il problema delle morti e del DOVE, COME e QUANDO. Così come per il parametro Rt che continua a essere propinato sbagliato... Siamo di fronte a degli ignoranti, incapaci di fare  due più due, o che altro?

  11. Mario Fiori

    Io penso che sia quell'altro che dici caro Enzo. Poi c'è anche qualche incompetente che doveva fare altro e sarebbe stato competente. La Sanità italiana sarebbe ottima grazie alla preparazione di tanti medici, infermieri e operatori ma la politica ha fatto di tutto per ridurla male. Adesso si stanno facendo tanti proclami e progetti da parte di chi presenta un sacco di proposte in modo così chiaro e spudorato e non accetta ragioni ; tutto questo con il chiaro e lampante intento di stravolgere a suo esclusivo vantaggio (non dell'Italia) il momento politico facendo intendere che è solo per il bene di tutti. Scusate non voglio fare assolutamente politica o polemica ma in questo momento dove dovremmo essere tutti sinceramente uniti aldilà della bravura o meno di governanti, cap e campetti, tutto questo mi fa veramente... sch.... rattristare. Speriamo bene e Auguri di fine anno e buon, speriamo veramente, 2021

  12. mauro robusti

    La sanità italiana è la migliore del mondo in certe strutture, in altre no, specie in alcune regioni e provincie. Tutto dipende dalla politica, quando la stessa riesce a collocare i propri raccomandati tutto salta: i raccomandati si sentono protetti e sono arroganti, sgarbati, fannulloni e incompetenti. In certe regioni, visto i macroscopici errori fatti, non credo che siano medici, ma che le loro lauree le abbiano comprate. A Cremona per alcune prestazioni conviene rivolgersi a strutture private convenzionate con le ASL dove il trattamento, la pulizia, la gentilezza, le liste d' attesa infinitamente più brevi, l' attesa per la prestazione stessa  e la competenza dei sanitari sono migliori. Alcuni medici in pensione si sono sentiti in dovere di ritornare in reparto per dare una mano e alcuni ci hanno rimesso anche la vita, sono stati degli eroi, ma non tutti sono così : le distinzioni devono assolutamente essere fatte! Io stesso ho avuto esperienze dirette di sanità eccellente e di altra assolutamente scadente.

  13. Penso proprio che tu abbia ragione caro Mauro... quando salta la meritocrazia, tutto può succedere. Nel mio piccolo, ne ho visto tanti che hanno fatto carriera velocemente senza avere la preparazione. Nel mio caso, però, i nodi prima o poi venivano al pettine e il guaio arrecato era di scarso impatto sulla comunità sia scientifica che pubblica. Nel caso della sanità la faccenda si complica di molto, con effetti tragici.

    Auguro anch'io, a tutti, un Buon Anno, anche se dire che ho molte speranze sarebbe una enorme bugia. Temo che vaccino o non vaccino entro la fine del 2021 i morti "in soprannumero" (chiamiamoli come preferiamo) saranno parecchie centinaia di migliaia (e parlo solo dell'Italia, ovviamente).

    Vorrei di vero cuore venire smentito dai fatti (reali, però)!!!

  14. Mario Fiori

    Caro Mauro hai ragione ma quello che accade in molte (non tutte) realtà private della sanità deve assolutamente accadere in quelle pubbliche. Ti posso assicurare che buone strutture pubbliche ci sono e in molti posti, alcune anche in certe regioni disastrate dove però sono purtroppo una rarità. La meritocrazia è fondamentale soprattutto in certi settori e non deve essere mai una scusa della politica per affibbiarla a chi le interessa. Perdonami e perdonatemi tutti ma a mio modesto parere la Sanità deve essere essenzialmente pubblica e possibilmente non spezzettata tra 21 competente più lo Stato. Augurissimi a tutti di cuore.

  15. paolo

    Oggi ho appena saputo che un mio amico di 46 anni è morto la vigilia di Natale. Ha preso il COVID al lavoro, è rimasto a casa con febbre alta e difficoltà a respirare senza che nessuno lo visitasse e solo dopo aver insistito gli hanno prescritto il cortisone... poi la febbre è scesa e sembrava stesse meglio, ma la sera della vigilia si è  sentito male ed è morto. Questo virus a volte non perdona nemmeno quando sembra sia finita l'infezione. Certo che sapere che nessuno lo ha mai visitato mi fa inca**are parecchio, certo non era un personaggio famoso che viene ricoverato ai primi sintomi. Un altro mio caro amico è stato tenuto a casa con febbre alta e bombola di ossigeno, solo poi lo hanno ricoverato e fino a ieri era con il casco, oggi non ha risposto a un mio messaggio e sono preoccupato. A questo punto mi  sorge un dubbio: non è che la diminuzione dei letti occupati in ospedale è dovuta al fatto che si ricoverano solo all'ultimo ed i morti sono una conseguenza di questa scelta all'insegna del the business must go one?

  16. caro Paolino,

    mi sa che stiamo convergendo...

    il fatto stesso che i media parlino dei morti solo come numeri, non facciano interviste ai parenti, non si scatenino come sempre a cercare lacrime a baso prezzo, la dice lunga, molto lunga...

  17. paolo

    Caro Enzo sono sempre più convinto che l'alto numero di morti sia avvenga a casa o nelle RSA e sia dovuto a coloro che non vengono ricoverati in tempo o non vengono seguiti quando sembra che l'infezione sia passata o abbia fatto il suo corso. D'altronde se la regione fa figurare che i letti di ospedale e di T.I. intensiva si riducono diminuiscono le restrizioni, ossia si cambia colore... a questo si  aggiunge la costante diminuzione del numero di tamponi e la fregatura sul rapporto tra tamponi totali e positivi e non sui nuovi casi testati ed i positivi... L'importante è non fermare gli affari, con una visione miope, per più si lascia circolare il virus, più peggiora anche l'economia... ed a gennaio riaprono le scuole giusto così per consentire al virus di circolare ancora più velocemente. Nessuno ha il coraggio di dire che la didattica a distanza bisogna saperla fare, io ho imparato molto più frequentando questo circolo che in presenza s scuola... semmai forniamo a tutti gli strumenti per connettersi.

  18. paolo

    Dimenticavo ieri in Italia il rapporto positivi/casi testati era del 31,7 %, altro che va tutto bene!

    https://coronavirus.gimbe.org

    Paolo

  19. caro Paolino,

    direi che il nostro pensiero coincide... purtroppo non è un bel pensiero!

  20. Alexander

    non sono un esperto ne un medico ma secondo mia moglie che fa l'infermiera il problema è che non si tratta solo di una malattia respiratoria, numerosi studi hanno infatti dimostrato che la trombosi è una complicanza severa nel 50% dei casi.
    sempre secondo questi studi è consigliabile iniziare il prima possibile la terapia con anticoagulanti che in sintesi sono cortisone ed eparina.
    Nella totale carezza di informazioni al riguardo si potrebbe presumere che si possa avere un aggravamento improvviso a causa di una trombosi anche su soggetti che hanno contratto il covid con sintomi all'apparenza non allarmanti.
    D'altronde, considerando che i casi attivi ad oggi sono circa 500.000 ma siamo arrivati anche a 700.000, è chiaramente non possibile ricoverare tutte queste persone per poterle monitorare con maggior attenzione.
    Sulla base di quanto sopra tenderei a pensare che la maggior parte delle persone sia quindi deceduta a casa o in ospedale poche ore dopo il ricovero perché arrivata ormai in condizioni disperate a causa di improvvise trombosi.
    Se così queste morti non sarebbero da interpretate come casi di malasanità in senso stretto ma di carenza organizzativa dello stato che non ha saputo organizzare un'efficiente struttura di assistenza territoriale... detta così sarebbe forse bastato anche un call center efficiente fatto da un pool di medici in grado di interrogare on line le cartelle cliniche dei pazienti (cosa che in Italia non esiste) e prescrivere eparina e cortisone (quando non rischiosi) ed eventualmente indirizzare al pronto soccorso chi continua a presentare sintomi severi anche dopo diversi giorni dall'assunzione dei farmaci.
    Purtroppo secondo me c'è bisogno di una struttura che affianchi i medici di famiglia che da soli non possono fronteggiare i numeri di questa pandemia, non so nel resto d'italia ma in Lombardia parlare con loro è un'impresa disperata.. tra l'altro diversi miei amici che hanno contratto il virus e che sono riusciti fortunatamente a parlare con loro hanno ottenuto la prescrizione solo dopo tanti giorni di febbre e tosse anche se non allarmanti...
    per me è un rischio ritardare e forse sono questi i motivi che spiegano perché in Italia c'è un indice di mortalità più alta rispetto al resto d'Europa perché per quanto riguarda le strutture ospedaliere non possiamo ritenerci peggiori di Germania, Spagna, Francia e Uk...

  21. Perfettamente d'accordo con te, caro Alexander. Non è la sanità in sé il vero problema, ma la sua organizzazione e la carenza di medici atti a dare assistenza. Possiamo avere dieci luminari appassionati, ma se devono seguire 100000 pazienti non ci riescono comunque. La nostra organizzazione e burocrazia sanitaria sono nelle mani di politici ignoranti, arroganti e in cerca di guadagni e visibilità personali.  Loro hanno tutte le cure e subito... cosa può mai importargli della gente "comune"? E nemmeno pensano a migliorare la situazione... Vogliono riaprire le scuole, ma cosa hanno fatto per aumentare i trasporti pubblici? Vogliono far ripartire l'economia, ma lungi da loro l'idea di spendere subito soldi ed estendere la rete medica d'urgenza. Siamo in un mondo squallido e l'Italia, come sempre, primeggia in tutto! Qualche esperto compiacente, media che seguono quello che fa più comodo e tante persone che hanno fatto dell'ignoranza più bieca il loro  stendardo. Essere ignoranti è bello, è di moda e non fa faticare. A cosa può mai servire la cultura e il ragionamento? Il Grande Fratello non lo vuole!

  22. continuo il commento di risposta ad Alexander attraverso una domanda a cui spero possa rispondere qualche medico o esperto in materia:

    perché non somministrare a tutti coloro che possono riceverla e, in particolare, ai più anziani o a rischio, tanta eparina? Il sottoscritto, dopo essere stato operato per protesi all'anca, ha continuato a  ricevere, e a farsi anche da solo, una iniezione di eparina al giorno per circa due mesi. Basta una prescrizione del medico di famiglia... Routine normale adottata per tutti gli operati e sono sicuro che salverebbe un sacco di morti casalinghe o improvvise. Dove sbaglio?

  23. mauro robusti

    A proposito di eccellenza della sanità (così come più volte è stata dichiarata quella lombarda) non solo non riesce a fare il vaccino antinfluenzale, ma notizia di oggi al tg3 è che non riesce neppure a fare il vaccino anticovid: rispetto alle altre regioni è in grave ritardo.

  24. qualsiasi creatura si riconosce dalla testa... ma non entriamo nella politica locale. Gira e rigira è tutta uguale, al limite è solo meno peggio. La sanità privata fa intascare più soldi a che tiene il timone...

  25. Alexander

    ... e il cortisone subito per alleviare l'infiammazione sul nascere che dovrebbe essere tra i fattori scatenanti dei sintomi più  gravi...

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