10/02/21

Scintilla piccola stella, scintilla ... *

Questo articolo è stato inserito nella sezione d'archivio dedicata alla materia "invisibile".

 

Un metodo, ideato da una giovane studentessa australiana, per rilevare immense nubi di gas freddo sembra quasi banale; ma, come sempre, tutto è ovvio... a posteriori!

Innanzitutto sono contento che questa ricerca venga da una giovane studentessa, dato che fa ben sperare che le nuove generazioni riescano ancora a usare il loro cervello. Invece di cercare l'ultimo giochino su smartphone, la nostra brillante astrofisica in erba si è messa a cercare la materia barionica che non si riesce a vedere, nemmeno con la più sofisticata tecnologia odierna.

A parte la fantomatica materia oscura, all'appello manca anche molta materia "normale". In poche parole, la nostra galassia, ad esempio, dovrebbe contenere molta più materia di quanto si riesca a osservare. L'idea di dove si nasconda e di come riesca a farlo è abbastanza chiara. Essa potrebbe benissimo trovarsi sotto forma di gas molto freddo, talmente freddo da non essere in grado di emettere nemmeno nelle onde radio.

Nessuna informazione = nessuna materia

In questi tempi in cui la neve, che non dovevamo più vedere a causa del riscaldamento globale (vi ricordate quando ci dicevano proprio così ?), sta coprendo in modo esasperante ed esasperato le nostre montagne (vuoi mai che faccia anche ricrescere i ghiacciai? Oh povero farfallino!), perché non pensare anche a "neve" cosmica? Nuvole ricche di neve di idrogeno, con temperature dell'ordine di - 260°C. Non ci sarebbe niente di male...

Però, accidenti!, come riuscire a localizzarle, misurarle, quantificare la loro massa?

Bene, basta ricordare  ciò che capita guardando il cielo durante una notte estiva, apparentemente libera da nuvole. Andando ancora più nel "personale", ricordo in quante notti osservative, ormai primaverili avanzate, tutto sembrava perfetto e, invece, la luce dell'asteroide bersaglio e delle stelle di riferimento ci faceva dannare per i suoi salti e cadute improvvise. A occhio non si vedeva niente, ma sicuramente vi erano nuvolette o strati di aria più densa che bloccavano parzialmente la luce proveniente dal Cosmo. Di conseguenza...

Twinkle, twinkle, little star,                                                Brilla, brilla, stellina,
How I wonder what you are!                                              mi chiedo chi tu sia!
Up above the world so high,                                                Lassù così in alto,
Like a diamond in the sky.                                                   come un diamante in cielo.
Twinkle, twinkle, little star,                                                 Brilla, brilla, stellina,
How I wonder what you are!                                              mi chiedo chi tu sia!

Ebbene sì... la luce delle stelle e dell'asteroide tremolava, dovendo attraversare una zona in cui troppe particelle invisibili intralciavano il cammino.

La nostra studentessa, perciò,  ha pensato di sfruttare un fenomeno del genere, ben conosciuto sulla terra. Bastava usare un  potente radiotelescopio a grande campo e "guardare" la luce delle galassie lontane che erano comprese nel campo di vista. La maggior parte di loro emettevano tranquillamente, ma alcune assolutamente no e si divertivano a "tremolare" nelle onde radio.

Qualcuno potrebbe dire: "Con tutti i processi fisici che fanno variare, assorbire e aumentare le  emissioni, come puoi pensare che il tremolio sia dovuto proprio a una nube che si interpone tra noi e loro?". Bene, la risposta viene dalla direzione delle galassie tremolanti. Perché mai queste erano proprio disposte lungo direzioni relativamente molto strette? In altre parole, perché mai solo galassie molto vicine tra loro sulla sfera celeste (ma sicuramente lontanissime nello spaio a tre dimensioni) dovevano mostrare quello scintillio? La risposta era proprio nella canzoncina... e nelle nuvolette "maligne" che ci rovinavano una curva di luce, senza un apparente  valida ragione visiva.

Nel nostro caso, la nuvoletta non è tanto "... etta". Intanto si trova a circa 10 anni luce da noi e, poi, le sue dimensioni sono pari a circa un trilione di chilometri di lunghezza per dieci miliardi di larghezza, pur contenendo la massa della nostra Luna.

E' inutile dire che il metodo sta avendo un gran successo e la nostra sorridente studentessa ha davanti a sé un altrettanto sorridente futuro di ricerca "intelligente".

Tanti auguri Yuanming Wang!

La nostra cercatrice di "stelline scintillanti", Yuanming Wang. Foto: Louise Cooper

Articolo originale QUI

4 commenti

  1. Mario Fiori

    La materia oscura si rischiara, ovvero non diventa chiara ma schiarisce la sua presenza come normale materia barionica solo colpita da un...raffreddamento globale che la rende un tantino sfuggente ma non diversa dal resto della materia. Simpatica e con lo sguardo mmolto  intelligente e allo stesso tempo  semplice  la ragazza studentessa provetta e dal futuro da vera Scienziata.Tutto ciò rende felici e ancora positivi .

  2. maurizio rovati

    La domanda che mi faccio è: perchè non si è messa in conto, che io sappia, la possibile esistenza di materia molto fredda (neve di idrogeno) in quantità apprezzabili, tali da fornire una spiegazione al problema della massa mancante? Ho sempre sentito parlare solo di MACHO, di WIMPo di MOND. Soprattutto le particelle WIMP sembrano un po' essere il santo graal dell'astrofisica, mentre spiegazioni più "banali" pare che non riscuotano molta popolarità, se non altro, nel variegato e lussureggiante mondo dei divulgatori post Piero Angela.

  3. Caro Maurizio,

    il problema è che, secondo i modelli, mancherebbe una quantità di massa tale da rendere del tutto insignificante la materia rarefatta come quella di cui si parla. Forse dovremmo pensare al "vuoto" intergalattico e ai grandi filamenti che uniscono gli ammassi. Ma, la vera soluzione sta -forse- nel cambiare i MODELLI e cercarne di nuovi che non abbiano bisogno di tutta quella materia "invisibile". Un modello alla MOND potrebbe anche essere quello giusto, ma stenta a decollare anche perché le prove non sono veramente tali da spiegare tutte le anomalie.

  4. Caro Mario, come dicevo a Maurizio, non bastano queste nubi di grande estensione e massa ridicola a soddisfare i modelli cosmologici che "vogliono" la presenza di una quantità immensa di materia.

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