10/04/21

Stelle... suicide? *

Stelle che girano troppo in fretta per non disfarsi... istinto suicida?

Un avviso molto importante per i futuri navigatori nello spazio interplanetario: se atterrate su un asteroide piuttosto piccolo state attenti a non fare salti troppo violenti, dato che fareste in fretta a superare la velocità di fuga e trovarvi a fluttuare nello spazio. Basterebbe molto meno per riuscire a mettervi in orbita attorno a lui.

Ma c'è di più: se l'asteroide ruotasse troppo in fretta anche chi pensa di stare fermo sarebbe trascinato nello spazio dalla stessa velocità di rotazione o, se preferite, dalla forza centrifuga che sarebbe maggior all'equatore. Si potrebbe passare da forme molto allungate (in fondo, qualcosa di simile allo schiacciamento polare dei pianeti) e alla perdita di materia equatoriale.  Proprio questo gioco di forze su oggetti molto rapidi avrebbe portato alle forme di equilibrio a due o tre assi che tanto avevamo studiato agli inizi degli anni '80.

Inoltre, la gravità di un asteroide scenderebbe di molto se esso fosse un mucchio di pietre tenuto assieme dall'autogravitazione: la massa contenuta in un certo volume sarebbe molto più piccola e l'asteroide potrebbe anche distruggersi completamente, se un urto particolarmente "maligno" aumentasse di molto il suo momento angolare e, sotto certe condizioni, anche la sua velocità di rotazione. Non solo si trasformerebbe in un "pile of rubble", ma si disintegrerebbe completamente (chiedete a Paperino, se non ci credete...).

Non per niente, esiste un limite superiore nella rotazione. Oltre esso l'oggetto si sbriciola letteralmente.

Bene... ma quello che vale per gli asteroidi può anche valere per oggetti molto più grandi. Teoricamente sì, anche se le pulsar sembrerebbero dire il contrario con la loro velocità di rotazione mostruosamente alta. No, no, non diciamo sciocchezze! Le pulsar sono oggetti molto piccoli, ma anche pesantissimi, ossia la loro massa causa una forza gravitazionale insuperabile. In fondo, l'ultimo stadio di una pulsar (che sempre stella di neutroni è) potrebbe non permettere neanche alla luce di uscire. Vi ricorda qualcosa? Beh... stiamo proprio parlando dei buchi neri!

In poche parole, la velocità di rotazione di un corpo celeste è in qualche modo limitata dalla massa o, molto meglio, dalla sua densità.

Ed eccoci, allora, alle prese con oggetti di bassa densità ma di dimensioni piuttosto notevoli che sembrano mostrare questo limite. Stiamo parlando delle nane brune. Sono stelle veramente sfortunate... non solo non riescono ad avviare il proprio motore all'idrogeno, ma devono anche stare attente a non girare troppo in fretta. Una recente ricerca ne ha scovato alcune che riescono a ruotare proprio al limite, addirittura in una sola ora fanno un giro completo. Siamo proprio ai limiti della distruzione...

Rappresentazione zappaliana di una nana bruna al limite delle distruzione per eccesso di rotazione!

Le loro dimensioni sono abbastanza simili a quelle dei pianeti giganti e un periodo di un'ora equivale ad avere una velocità all'equatore di circa 350 000 km all'ora, altro che i nostri 40 000 chilometri al giorno! Una velocità che è circa dieci volte superiore a quella dei pianeti gioviani. Probabilmente un problema analogo è anche accaduto a pianeti, ma il fatto di aver visto tre nane brune così prossime al limite superiore è particolarmente interessante e dona molti spunti sulla loro composizione interna...

Tra parentesi esse sono abbastanza grandi e luminose (si fa per dire) da permettere di osservare l'effetto doppler tra l'emisfero che si allontana da noi e quello che si avvicina, permettendo, perciò, di determinare il loro periodo di rotazione.

Mi chiedo: "Non è che  la tristezza di non essere vere stelle abbia inculcato in loro un istinto suicida? Chissà quante hanno voluto farla finita attraverso la distruzione per rotazione!"

Articolo originario QUI

Una breve animazione della NASA che confronta la rotazione di una delle tre quasi-stelle con quella di Giove.

 

Nana bruna o pianetone? Può non essere facile distinguerli, ma a volte l'orbita può aiutarci a svelare il mistero!

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