29/06/21

L'aereo che colpì se stesso *

Stimolato da Albertone, voglio proporvi il brevissimo racconto di quanto capitò nel settembre del 1956 a un esperto aviatore americano mentre provava i primi voli supersonici.

Il nostro pilota, ritiratosi dall'aviazione militare, era stato assunto come collaudatore del caccia F11, uno dei primissimi aerei capaci di superare la barriera del suono. Un bel giorno decise di provare a sparare proiettili da 20 mm mentre era in rapida discesa verso l'oceano, mirando a una certo bersaglio che era stato messo in superficie.

Forse l'aviatore non aveva tenuto abbastanza conto della gravità terrestre o del frenamento dovuto all'atmosfera, nel calcolo della traiettoria dei proiettili, ma -sicuramente- non aveva ancora ben chiaro cosa significasse una velocità supersonica... Fatto sta che dopo aver lanciato una scarica di proiettili (fortunatamente non esplosivi) verso il bersaglio si è lanciato, accelerando di molto, verso il bersaglio.

I proiettili, erano decisamente più veloci dell'aereo al momento dello sparo, ma sono stati rapidamente rallentati dall'attrito e curvati verso il basso dalla gravità. L'F11 ha, invece, accelerato sempre più, e dopo un paio di minuti è venuto ad occupare la stessa posizione di tre proiettili, lanciati precedentemente, nello stesso medesimo istante.

L'aereo è stato colpito e solo la grande esperienza del pilota è riuscito a farlo atterrare, anche se in pessimo stato, come le sue stesse... ossa.

 

 

Vi sono stati altri incidenti che hanno portato a situazioni abbastanza simili, perfino con un razzo, ma spiegabili in modo decisamente più complicato. L'esperienza dell'F11 è invece di disarmante semplicità.

 

1 commento

  1. Alberto Salvagno

    "disarmante", evviva!

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