15/03/25

Riscaldamento globale? No comment...

A partire dal celebre farfallino ci diranno (probabilmente l'hanno già fatto...) che il 2024 è stato l'anno più caldo di sempre. Rispondo con una cartina della NASA (non certo favorevole ai "negazionisti" del Clima...) che non ha bisogno di commenti. Essa rappresenta le temperature globali del 2024 rispetto alla media degli ultimi dieci anni.

Sbaglierò (forse sono daltonico ... ?) ma a me sembra che domini l'azzurro.

Aggiungo solo che ci hanno detto e ridetto che la neve dovevamo scordarcela. Chiedete ai valdostani e non solo...

Meditate gente, meditate.

 

24 commenti

  1. Fabrizio

    Sono andato sul sito citato nella figura ( https://data.giss.nasa.gov/gistemp/maps/ ) ed ho chiesto il grafico della anomalia della temperatura media 2024 comparata con quella degli ultimi 10 anni (2014-2023) ed il risultato è questo:

    Notare la scala dei colori che nel grafico dell'articolo si espande fino a +-14°C ed ignora le differenze al di sotto di 0.5°C che in climatologia non sono certo trascurabili. Da notare anche le ampie zone con anomalia sopra 1°C e le zone sopra i 2°C che nel grafico nell'articolo sono in verde ed in un verde leggermente più scuro. Comunque il risultato medio credo sia quello in alto a destra che per questo data set è 0.07°C.

    Queste sono le anomalie rispetto ai primi 10 anni di disponibilità di questi dati con una media di 0.32°C.

    I dati che ho inserito nei due casi sono questi:

     

  2. walter

    Basta andare nella sezione news della NASA per leggere questo:

    Temperatures Rising: NASA Confirms 2024 Warmest Year on Record - NASA

    oppure, restando in ambito europeo, collegarsi al CDS (climate data storage) copernicus:

    https://climate.copernicus.eu/global-climate-highlights-2024

    per leggere che: "2024 saw unprecedented global temperatures, following on from the remarkable warmth of 2023. It also became the first year with an average temperature clearly exceeding 1.5°C above the pre-industrial level"

     

    Suggerisco inoltre un viaggio, come ho fatto, in Alaska, Svalbard o Groenlandia per vedere di persona i danni provocati dal riscaldamento ed eventualmente parlare coi locali per avere eventuale conferma o smentita del fenomeno.

    E' altrettanto illuminante qualche escursione sui nostri ghiacciai per costatarne di persona lo stato in cui si trovano (suggerisco il Ventina, in quanto presenta un facile percorso in cui, mediante apposite targhe  è possibile valutare le variazioni del ghiacciaio avvenute negli ultimi secoli).

     

    Per quanto riguarda il fatto che quest'anno in Italia " la neve dovevamo scordarcela" ricordo le numerose manifestazioni di sci di fondo che si sono dovute svolgere su neve artificiale o su percorsi ridotti come la Marcialonga in Trentino (effettuata su una lunga striscia artificiale)

     

  3. Boh... c'è una verità multipla... o una multipla bugia? Io non ho certo falsificato la figura...

  4. caro Walter,

    può anche darsi che i ghiacciai si ritirino molto lentamente, ma sai benissimo, penso, che siamo usciti da non molto dalla piccola era glaciale e che la Terra è abituata a non avere ghiaccio così come ad averne moltissimo. E come pensi che Erik sia andato - in tempi non molto antichi- attraverso il passaggio a Nord-Ovest? Non aveva una nave rompighiaccio... oppure si?

    Comunque... contenti voi nel credere a ciò che ci dicono per imporre l'elettrico (che poi qualcosa deve pur produrre l'energia necessaria...), contenti tutti. Alla mia età non mi preoccupo più di tanto delle costruzioni scientifiche prezzolate dei media.

  5. walter

    POtrei sbagliarmi ma, se ricordo bene, Eirik il rosso è arrivato in groenlandia partendo dall'islanda, qundi è approdato nel sud della regione. Il passaggio a NO c'entra nulla, si trova di fronte alla baia di baffin, nell'Nord dell'isola. Sempre che le mie reminescenze siano corrette il primo a superarlo fu Amundsen nel rpimo novecento

  6. Andy

    Caro Enzo,

    ferme restando il grado di fiducia sulla bontà dei dati rilevati e sui metodi statistici utilizzati per l’elaborazione degli stessi, riporto una figura (gif animata) che ho costruito sulla base dell’andamento delle anomalie termiche di ampiezza temporale pari ad 1 anno a livello globale dal 2001 a 2024,

    in confronto ad un periodo di riferimento ampio un secolo (1900 - 2000) di variazioni medie nelle anomali termiche, tratto dal sito https://data.giss.nasa.gov/gistemp/maps/

     

    Aldilà di tutte le speculazioni operate in maniera “martellante” da parte dei mezzi di informazione e dai diffusori “certificati” come scientifici e che vanno tutte in un’unica direzione al fine di creare/imporre una sorta di consenso comune, il punto focale dovrebbe vertere su queste semplici considerazioni:

    quale è il grado di correlazione dell'attività antropica che operi come un eventuale innesco perturbatore verso l’andamento naturale di un insieme di dinamiche che concorrono alla variazione del clima in generale?

    Oppure quale è il grado di correlazione tra l’attività umana, eventualmente considerata essa stessa direttamente come dinamica perturbatrice, e l’eventuale variazione climatica?

    Ma non è ancora sufficiente, perché per iniziare a formare un quadro della situazione che passi “dallo scuro al chiaroscuro”, bisognerebbe chiedersi:

    quanto varrebbe una stima del rapporto grado di correlazione dell’attività umana nei confronti del clima fratto il grado di correlazione dell’attività solare nei confronti del clima?

    Che poi delle singole variazioni a livello strettamente locale vadano in controtendenza rispetto ad un trend globale normalizzato, ritengo che possano rientrare perfettamente nelle normalità, perché risentono dell’azione di vari fattori quali ad esempio altitudine, distanza da consistenti masse d'acqua, morfologia del territorio (pensiamo ai fondovalle esposti a correnti d’aria più o meno periodiche, più o meno variabili in direzione verso e intensità, con compressione o espansione delle masse d’aria sovrastanti), etc., etc.

    Per concludere, riporto il link ad un interessante articolo non recentissimo (è del 2023) pubblicato sul Journal of Basic & Applied Sciences, dall’eloquente titolo:

    “Laws of Physics Define the Insignificant Warming of Earth by CO2”

    https://doi.org/10.29169/1927-5129.2023.19.02

    riporto giusto una frase centrale ed una conclusiva dell’introduzione sintetica (abstract):

    "The increased heat content (enthalpy) of the atmosphere by CO2 causes a maximum temperature increase of 0.006oC from the Poles to the Equator. This amount is too small to measure."

    Water vapor is the significant greenhouse gas that keeps the Earth from being a frozen planet.

  7. Fabrizio

    Caro Enzo,

    è fuori discussione che tu abbia manipolato la figura. La figura credo sia stata prodotta dal "The Global Warming Policy Foundation" per il suo "State of the Climate 2024".

    Come in altre occasioni, il GWPF considera dei dati veri e li rappresenta in modo che appaiano supportare le proprie tesi.

    In questo caso i dati utilizzati sono effettivamente quelli messi a disposizione dalla NASA. La loro rappresentazione grafica, che non è quella della NASA (almeno per il momento), è studiata per fare l'effetto che tu indichi: "mi sembra di vedere solo azzurro". Questo effetto è ottenuto adottando una particolare mappa dei colori. Qui metto a confronto la mappa dei colori GWPF, quella NASA, quella standard di uno dei package più utilizzati per i grafici (matplotlib) e con i colori del logo dello stesso GWPF.

    La scala GWPF è espansa fino a +/-14, q in modo che appiano solo i colori vicini alla zero. I dati da rappresentare sono prevalentemente nel campo +/-2. Per attenuare l'effetto delle aree con anomalia positiva  il verde chiaro viene spostato alla destra del bianco che qui rappresenta lo zero. NASA, la mappa dei colori matplotlib e, curiosamente, lo stesso logo GWPF lo tengono a sinistra. Con questi accorgimenti ottiene il risultato visivo voluto.

    Inoltre taglia dalla mappa le zone polari che è meglio non evidenziare per le tesi del GWPF.

    Certo è bene ascoltare le interpretazioni dei dati anche isolate e contrarie ai propri convincimenti, ma se devono usare questi artifici per supportare le proprie tesi il sospetto è che tanti argomenti non ne abbiano.

     

  8. caro Walter,

    dovunque partisse, si sa di sicuro che i vichinghi sono arrivati a Terranova, chiamata un tempo Terra del Vino, essendo ideale per la coltivazione della vite. Analogamente si sono trovati resti di mandrie di mucche in Groenlandia. In poche parole, Erik ,e i vichinghi in genere, riuscivano ad andare dall'Europa al Canada via mare... Come mai???

  9. walter

    Buongiorno Dr Vincenzo,

    però Terranova è a Sud rispetto alla groenlandia, non è necessario passare per il passaggio a NO, intendevo solamente dire questo.

    Che poi a cavallo dell'anno 1000  ci sia stato l'optimum climatico non lo nega nessuno, come del resto mi sembra miope negare che non ci sia in atto un cambiamento climatico.

     

  10. caro Andy,

    condivido appieno la tua analisi e ti ringrazio per i dati riportati. Il punto fondamentale è proprio quello che tu evidenzi. Ricapitolando:

    1. la Terra si sta riscaldando lentamente dopo aver subito la piccola era glaciale, in modo simile a come aveva fatto dopo l'era glaciale e altri eventi simili di minore entità (ricordiamo Erik e le coltivazioni dell'uva in Inghilterra, oggi ancora impensabili).
    2. Il Sole viene trascurato dai fautori del GW e questo la dice già molto lunga in proposito. Sappiamo di sicuro che i massimi e i minimi solari influenzano la temperatura globale.
    3. Gli studi che dimostrano la scarsa importanza della CO2 sono nascosti dai media

     

    In conclusione, per rispondere anche a Fabry:

    In quanto a manipolazione dati ricordiamoci della truffa della mazza da Hockey, dove i dati sono stati FALSIFICATI e non solo adattati a diverso colore. Che bisogno avevano di far ciò gli amanti del GW se avevano ragione?

    Inoltre volevo chiedere a voi e a Walter (ma non solo, ovviamente):

    CHI E' CHE STABILISCE LA GIUSTA TEMPERATURA PER L'UOMO ? Ossia, CHI DECIDE QUALE SIA LA TEMPERATURA DI RIFERIMENTO?

    Quella del 1700? O quella degli antichi romani e di Erik il vichingo? Quella dell'uomo preistorico, in piena era glaciale? Quella che la gente cerca andando al mare d'Estate e non in Groenlandia o anche solo in Norvegia? Le vacanze si fanno cercando ancora più caldo o più freddo?

    La Terra segue la sua evoluzione e l'uomo si deve adattare. Se non ci riesce è destinato a estinguersi. Convincersi che sia l'uomo a comandare sull'evoluzione terrestre, con più o meno CO2, è una mera illusione. L'uomo sa da tempo che esistono alluvioni e che il livello del mare cambia in continuazione essendo legata a vari fattori sia climatologici che geologici ... e allora perché ha costruito abitazioni sui letti dei fiumi momentaneamente asciutti o in zone troppo vicine al mare? O magari sui fianchi di un vulcano attivo? Se è così idiota, peggio per lui... ma non se la prenda con i cambiamenti climatici, ma con la sua ottusità e ignoranza!

     

     

     

  11. Chiedo scusa a Walter riguardo al vero passaggio a Nord Ovest... Io intendevo il passaggio dall'Europa alla costa Est dell'America del Nord che mi sembra comunque molto difficile anche oggi con una barca di legno...

  12. Comunque resta il fatto che coltivare viti a Terranova e allevare bestiame in Groenlandia è chiaro segno di una temperatura superiore a quella odierna... o mi sbaglio? :roll:

  13. walter

    "Chiedo scusa a Walter riguardo al vero passaggio a Nord Ovest", ci mancherebbe...tra l'altro io, che ho un background da fisico, sono un assiduo frequentatore del suo blog, che trovo molto interessante specialmente in ambito RG, pur non intervenendo mai.

    Purtroppo abbiamo opinioni diverse riguardo al global warming...a mio parere innegabile e correlato all'attività antropica. C'è anche da dire che non sono un addetto ai lavori quindi le mie opinioni lasciano il tempo che trovano

  14. Ci mancherebbe, caro Walter... è sempre stimolante avere posizioni diverse...

  15. guido

    Premesso che la macchina climatica solar-terrestre è lungi dal poter essere simulata in modo soddisfacente dagli attuali modelli umani e che il pianeta ha attraversato epoche climaticamente ben più estreme di quelle attuali (per cui dovremmo ritenerci alquanto fortunati a popolare la Terra nell'insignificante brevissimo istante in cui tutto sommato il clima è decisamente sopportabile), apprezzo molto l'analisi cromatica fatta sulle varie immagini restituite dalle fonti citate che ha evidenziato quanto si possa giocare con i dati oggettivi.

    Quello evidenziato da Andy è un punto fondamentale.

     

  16. pienamente d'accordo, caro Guido. Sicuramente siamo in un periodo in cui la temperatura media del globo tende ad aumentare, ma dare la colpa alla CO2 umana è una pura speculazione che non si fonda su dati scientifici, dato che i modelli climatici sono del tutto inconsistenti, soprattutto se al Sole viene data un'influenza marginale. E poi, vorrei ancora una risposta da parte dei "fan" del riscaldamento globale antropico:

    Qual è la temperatura di riferimento in base alla quale si può dire se siamo in una fase troppo calda oppure no? Quella del periodo glaciale? Quella del medioevo? Quella del 1700? Mi si dica qual è e perché è stata scelta proprio quella! La verità è che la temperatura è sempre variata e sta all'uomo adattarsi. Se ci riesce può evolvere, se non ci riesce è costretto a estinguersi. Perché mai la scomparsa dei ghiacciai deve essere peggio di un'epoca glaciale? Molti animali sono riusciti a sopportare tali cambiamenti, adesso tocca all'uomo...

  17. Supermagoalex

    Io sono d'accordo con Enzo, e aggiungo che la Terra è per il 70% ricoperta dai mari e per il 30% è terra ferma. Questo 30% è principalmente ricoperto da foreste, deserti e ghiacciai e solo il 10% è antropizzato in maniera significativa, quindi parliamo del 3% di tutta la superficie terrestre. In sostanza solo localmente l'attività umana può influenzare il clima, ma a livello globale il suo contributo è davvero modesto. Al limite l'uomo può autodistruggersi inquinando (e qui mi sembra che siamo sulla buona strada), ma la Terra continuerà a sopravvivere tranquillamente per altri 4 miliardi di anni, con e soprattutto senza l'uomo.

  18. caro SMA,

    mi trovi, ovviamente, d'accordo... Volevo solo puntualizzare che la Terra sarà abitabile al massimo per 1 miliardo di anni, dato che il Sole continua ad aumentare la sua luminosità. Tra poche centinaia di milioni di anni arriveremo a temperature medie intorno ai 50° C, se non peggio. Quello sì che sarà un vero riscaldamento globale!

  19. Fabrizio

    Segnalo alcuni documenti collegati ad alcuni commenti fatti sopra che spero possono dare qualche informazione aggiuntiva.

    Riguardo la non uniformità geografica della CO2 nell'atmosfera vi sottopongo cosa dice in un suo testo il prof. Franco Prodi (non certo un sostenitore dei risultati dell'IPCC).

    "Eccetto che per le variazioni dovute al vapor acqueo, la composizione relativa dell’atmosfera è costante sino a 90 km sopra il livello del mare." (Forse aggiungerei tra le eccezioni anche l'ozono sopra i 10km oltre all'acqua, ma posso sbagliare)

    Non ho visto altri testi che dicono diversamente. Ad esempio l'American Meteorological Society dà questa definizione ed in un testo scrive:

    "The lower atmosphere continually circulates so that the principal atmospheric gases are well mixed and occur almost everywhere in the same relative proportions up to an altitude of about 80 km (50 mi.)."

     

    Riguardo il ruolo della irraggiamento solare nei modelli climatologici segnalo questo documento che espone quali sono e come sono ottenuti i dati relativi all'irraggiamento solare considerati nei modelli IPCC. Anche se l'ho letto solo in parte, mi sembra dimostri che l'irraggiamento venga considerato con la sua variabilità in parte allineata ed in parte in controtendenza con le variazioni della temperatura.

    Qui sotto riporto un grafico ottenuto dalla elaborazione di misure satellitari dell'irraggiamento solare totale (TSI) alla sommità dell'atmosfera da quando disponibili. Qui e qui le informazioni su come è ottenuto.

    Le variazioni del ciclo solare negli ultimi 40 anni sono contenute ed in parte in controtendenza con la crescita della temperatura terrestre.

  20. Ringrazio Fabry per le precisazioni che inserisce con molta attenzione. Tuttavia, vorrei ricordare che Prodi ha detto chiaramente in TV (l'unica volta che è stato invitato, ma poi se ne sono guardati bene...) che la quantità di CO2 immessa nell'atmosfera dall'uomo ha un valore estremamente basso e potrebbe essere trascurata nell'analisi del cambiamento climatico che è invece da imputare a cause esterne all'opera dell'uomo. Cause che sono ancora molto incerte e difficilmente quantificabili. Proprio per la scarsa conoscenza dei fattori che giocano sul clima è assurdo costruire modelli. Non per niente, tutti i modelli "catastrofici" prodotti dall'IPCC si sono dimostrati inesatti. Ricordate che negli anni scorsi si era detto che eravamo all'anno zero, senza ritorno, ma tale anno si continua a posticipare. E le Maldive che dovevano sparire nel 2020? La Scienza invece di essere guidata dai politici e dalle grandi nazionali, dovrebbe tornare alla propria umiltà e dire che NON si è ancora in grado di stabilire modelli affidabili. Sarebbe bene, invece, riunirsi, discutere, unificare gli sforzi, PAGANDO in ugual modo le ricerche pro e contro le variazioni antropiche. Ricordiamo, infine, che la vita sul pianeta Terra ha sempre dovuto adattarsi ai cambiamenti climatici. Chi non c'è riuscito si è estinto. E' troppo facile dare la colpa a noi stessi per trarne un guadagno immediato da parte di pochi a spese dei tanti. Sarebbe molto meglio studiare meglio il clima e, poi, rispondere alla mia domanda, a cui gradirei Fabrizio desse una sua attenta risposta.

    QUAL E' la temperatura giusta per l'uomo? E su quali basi si fonda? Forse potrebbe essere una temperatura più alta di quella odierna... perché proprio più bassa?

    Pensiamo a capire la climatologia e non soltanto a sfruttare le visioni catastrofiste per favorire i soliti ricchi e potenti.

    Ricordate quando il diesel era considerato il toccasana? Poi è caduto in disgrazia. Adesso è il turno dell'elettrico fino a quando qualcuno si sarà ancora più arricchito e deciderà di cambiare strategia operativa. Si cambierà di nuovo idea (le prime automobili erano elettriche...).

    Se l'uomo continuerà a cercare profitti e non a risolvere veramente le problematiche del clima è più che giusto che vada verso l'estinzione. Non per niente si cerca di non fare più pensare l'uomo medio e poterlo sfruttare per ritorni immediati di pochi "furbi".

    Comunque ben vengano come sempre le opinioni diverse: l'importante è ancora essere in grado di pensare!!!

  21. Fabrizio

    Quale è la temperatura giusta per l'uomo?

    Sfrutto la domanda per esporre come la penso sui temi collegati ai cambiamenti climatici.

    Alla specifica domanda posso solo rispondere con una battuta. La temperatura giusta per l'uomo potrebbe essere stata quella del paradiso terreste, ma non ci è dato sapere quale era.

    A parte la battuta, credo che non esista una temperatura astratta giusta per l'uomo o, almeno, non è indagabile scientificamente il termine "giusto per l'uomo" come tutte le indagini che richiedono un giudizio di valore.

    Peraltro sarebbe una indagine inutile poiché quello che abbiamo è l'attuale stato al quale gradualmente ci siamo adattati noi e l'ambiente che ci circonda.

    Dobbiamo accontentarci di indagare quali sono le conseguenze di variazioni della temperatura rispetto all'attuale situazione. Queste conseguenze possono essere soggettivamente considerate positive o negative dai singoli o da differenti gruppi umani.

    Per quelle considerate negative, in un mondo ideale, la scienza potrebbe e dovrebbe determinare le cause del problema ed indicare un ventaglio di contromisure qualificandole per la loro efficacia, costo materiale e conseguenze umane ed ambientali. L'IPCC prova a svolgere questo ruolo, a mio parere in modo sufficiente date le dimensioni enormi del problema.

    Sempre in un mondo ideale, in questi casi è la politica (nel senso alto del termine) che dovrebbe arrivare alla sintesi tra minacce ed impatti delle contromisure. Purtroppo la decisione riguarda il mondo intero e non esiste una entità politica in grado di decidere ed, anche se esistesse, dubito che sarebbe in grado di prendere decisioni efficaci.

    Per questo sono totalmente scettico sulla possibilità che si riesca ad affrontare efficacemente il problema.

    Peraltro, anche nell'ambito più locale la politica latita.

    Concordo con il fatto che sicuramente ci andranno a guadagnare alcune società, spesso multinazionali. Sfruttando la latitanza della politica prendono loro le decisioni che dovrebbero prendere gli amministratori pubblici. Ad esempio, piazzando gli impianti finanziati da noi dove, come e nelle quantità a loro più convenienti. Quando si travisano le parole non è un buon segno. Si parla di energia green, di parchi eolici e parchi fotovoltaici cercando di evocare con la parola green e parco impressioni positive. Cosa hanno di green ettari di pannelli grigi che si arroventano al sole o torri di 200 e passa metri?

    Non per questo mi sento di negare l'esistenza del problema e la sua origine più probabile.

    Per quanto riguarda quelli che vengono indicati come fallimenti delle previsioni credo si possa applicare la spiegazione che hai dato tu in questo articolo.

  22. caro Fabry,

    la situazione ci vede, in realtà, abbastanza concordi e tutto gioca sulla convinzione o meno che il cambiamento climatico attuale sia  causato dall'uomo o sia, invece, dovuto a cause naturali.

    Il ruolo dell'IPCC avrebbe dovuto essere proprio questo: infatti, all'origine diceva:

    fornire ai governi di tutto il mondo una chiara visione scientifica dello stato attuale delle conoscenze sul cambiamento climatico e sui suoi potenziali impatti ambientali e socio-economici

    Tuttavia, molto in fretta, è stato cambiato in:

    valutare su una base globale, obiettiva, aperta e trasparente le informazioni scientifiche, tecniche e socio-economiche rilevanti per comprendere i rischi dei cambiamenti climatici indotti dall'uomo, i potenziali impatti e le opzioni di adattamento e mitigazione

    Una variazione di obiettivi non certo trascurabile, dato che ammette, fuori da ogni dubbio, che il cambiamento climatico è SICURAMENTE dovuto all'uomo.

    Il punto chiave è: ci dicono costantemente che TUTTI gli scienziati sono d'accordo, ma dovremmo sapere molto bene che NON E' COSI'. Fior di scienziati dicono che il contributo umano è trascurabile e tra questi proprio quel PRODI che tu citi come grande esperto.

    Va, inoltre, tenuto in conto che l'IPCC ha dimostrato di essere stato spesso manipolato da pressioni esterne. Ricordiamo la celebre mazza da hockey di Mann, basata su dati non corretti, la previsione della scomparsa dei ghiacciai dell'Himalaya, il "climategate" che si è cercato di nascondere, il fatto che gli orsi polari stanno benissimo e non sono in disgrazia, e via dicendo.

    D'altra parte lo studio dei cambiamenti climatici naturali è ancora decisamente vago e proprio l'IPCC doveva studiarlo. E, invece, si è solo occupato di intervenire sulla CO2 umana, dimenticandosi, tra l'altro, che, malgrado l'aumento costante della CO2, abbiamo avuto un periodo di raffreddamento negli anni 60-70 tanto da far dire a vari governi e scienziati che bisognava intervenire e cercare di eliminare il troppo ghiaccio polare (cerchiamo di non dimenticare!).

    Ne seguirebbe che, se avessero ragione gli "scettici" che sono molti e anche di sicura serietà, le imposizioni sull'energia "green" (chiamiamola così) sarebbero non solo inutili ma utili soltanto alle multinazionali che hanno investito in questa trasformazione. Noi paghiamo decisioni che fanno comodo a pochi ricchi.

    Non solo, però... questa impostazione fa sì che non si cerchi più di studiare a fondo il cambiamento climatico generale, ma solo di intervenire secondo una scelta che è  del tutto arbitraria, non essendo basata su reali prove scientifiche che vadano oltre la situazione odierna e valutino tutte le possibili cause naturali e non.

    Oltretutto, viene fortemente ostacolata e derisa dai media la ricerca quando non accetta le condizioni delle multinazionali. Si rischia di far pagare conti salati alla gente normale, di arricchire i più forti e ricchi, e di non fare niente per aiutare veramente l'uomo ad adattarsi ai cambiamenti climatici naturali che la storia della Terra ha dimostrato essere molto rilevanti, anche in periodi di tempo non molto lontani  (caldo medievale e romano, freddo del 1700, ecc.).

    Mi si dirà che i governi seguono i poteri forti e che dobbiamo subire. Bene. Ma non lamentiamoci se vi saranno veramente allagamenti e disastri in genere, situazioni che la razza umana ha già affrontato in prima persona anche quando la CO2 non aveva origine antropica.

    Se un asteroide fosse in rotta di collisione con la Terra, non basterebbe certo soffiare tutti assieme per frenarlo. Analogamente, se il cambiamento climatico fosse naturale, non basterebbe di certo ridurre la CO2 per fare contenti i poteri forti.

    L'uomo dovrà adattarsi, come ha sempre fatto, e la conoscenza scientifica vera potrebbe aiutarlo così come potrebbe aiutare nell'evitare la catastrofe asteroidale.

  23. Fabrizio

    A conferma di quanto dicevamo sopra sui danni che produce lo sviluppo disordinato delle fonti di energia rinnovabile, segnalo un articolo uscito sulla edizione di Roma de "La Repubblica", un giornale che non è certo avverso alle rinnovabili. Il problema nasce dall'attuale legislazione europea e nazionale che praticamente demanda alle imprese la decisione di dove e quanti impianti installare anche se formalmente qualche permesso lo devono chiedere. Ovviamente le imprese ragionano in termini di profitto, direi anche legittimamente, ed ignorano la necessità di una minima salvaguardia del territorio. Per loro la massima concentrazione è la più conveniente, quindi troviamo comuni agricoli-turistici che vanno verso il 25% del territorio coperto da pannelli fotovoltaici e probabilmente oltre. Di fatto questo territorio, oltre ad essere deturpato, è trasformato in industriale, anche se per legge gli impianti fotovoltaici non sono industriali. Peraltro non ci sono neanche i vantaggi occupazionali poiché a regime questi impianti occupano pochissimo personale locale, per lo più ai più bassi livelli di inquadramento.

     

    Devo dire che se vedete intorno a voi che si iniziano a creare impianti fotovoltaici c'è da preoccuparsi.

     

  24. Davide Bramuzzo

    Ma Vincenzo ha detto che domina l'azzurro, non il verde :P

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