06/06/25

GRAZIE WEBB!*

Ieri è stata rilasciata l’immagine contenente la più vasta area contigua osservata dal JWST dall’inizio della sua attività.

L’area comprende una superficie pari a quella di 3 lune piene giustapposte ed è il risultato della composizione di più di 10.000 esposizioni ottenute nell’ambito del programma COSMOS-Web.

L’immagine contiene almeno 800.000 galassie, molte delle quali formatesi nelle prime fasi dell’universo dopo la reionizzazione, perciò vederle significa scrutare un cosmo neonato o quasi.

Ma non si tratta solo di un’immagine da guardare, il vero pregio sta nel fatto che ogni singolo oggetto visibile nell’immagine ha una sua “carta d’identità” liberamente consultabile e contenente dettagliate informazioni (tra cui la stima del redshift).

L’immagine è raggiungibile collegandosi al sito: https://cosmos2025.iap.fr/fitsmap.html

Usando gli strumenti di spostamento e di ingrandimento (bordo sinistro) si può vagare e tuffarsi nelle ere più antiche dell’universo; attivando i livelli evidenziati sul bordo destro si possono applicare i vari filtri NIRCam e MIRI, individuare le diverse regioni riprese dai vari programmi osservativi e caricare il catalogo fotometrico oppure quello spettrometrico, poi, cliccando su un oggetto particolare tra quelli contornati si accede ai dati dei cataloghi, con le rispettive valutazioni di redshift.

Una miniera ricchissima!

 

Videata ottenuta dopo aver caricato il catalogo fotometrico di un piccolo settore dell’immagine iniziale. Nell’angolo in alto a sinistra gli strumenti per spostarsi e ingrandire l’immagine, nell’angolo in alto a destra i tasti per attivare i vari livelli, quello più in basso permette di accedere ai due cataloghi. Fonte: COSMOS-Web.

 

Dati dal catalogo fotometrico dell’oggetto identificato con il codice 671360. La videata è ottenuta cliccando sull’oggetto corrispondente nell’immagine precedente. Fonte: COSMO-Web.

3 commenti

  1. Alberto Salvagno

    Mi piacerebbe che tu avessi il tempo e la pazienza di spiegare nei dettagli il significato di tutte le varie voci che propone questo affascinante studio. Ad esempio, tanto per cominciare, "AB mag" cosa significa? Posso immaginare che "mag" stia per magnitudine, ma AB? E cosí via...

  2. Guido

    AB sta per magnitudine assoluta, cioè non normalizzata (non è la magnitudine dell'oggetto come se fosse a 10 parsec di distanza oppure rapportata a quella di una stella di riferimento). Mi sembra che sia ottenuta misurando la densità del flusso che perviene al CCD ma non mi spingo oltre. Per gli altri dettagli del grafico, a parte la stima del redshift, ci ho studiato un po' ma devo ancora approfondire. In ogni caso lascio la parola ad Enzo.

  3. aggiungo... AB si riferisce al sistema di misura della magnitudine, uno tra i tanti... per andare a fondo puoi leggere wiki in inglese...

    https://en.wikipedia.org/wiki/AB_magnitude

     

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