L'homo sapiens sapiens è costretto a riscrivere il cielo stellato per aiutare lo sviluppo dei cellulari, l'organismo artificiale più importante per le future generazioni.
Il cielo viene osservato di notte... ma la luce diurna potrebbe nascondere qualcosa di molto pericoloso.
Gli alberi ci avvertono, ma chi li sta a sentire?
Questo articolo è stato inserito nella sezione dell'archivio dedicata al clima e al riscaldamento globale, nella quale troverete una selezione di articoli sull'argomento e le motivazioni della nostra impostazione critica a riguardo Torniamo ai cambiamenti climatici che, ricordiamo, hanno cambiato un po' il nome per renderli più tragici, ma rappresentano sempre e soltanto l'ipotetico […]
L'orbita di Dimorphos è stata cambiata ancor più del previsto. Grande successo della missione... ma servirà veramente a qualcosa?
Abbiamo appena annunciato l'avvenuto impatto di DART sul satellite di Didymos ed ecco che arrivano le immagini dell'evento, riprese sia da Hubble che da Webb...
Aggiornamento dell'articolo pubblicato il 4/11/2021: IMPATTO AVVENUTO!
Ora non resta che attendere le misurazioni dei prossimi giorni per capire se l'orbita dell'asteroide ha subito le variazioni attese. Se sì, avremo compiuto un significativo passo avanti per non fare la fine dei dinosauri!
Anche oggetti celesti ben noti e studiati da vicino possono riservare sorprese quando sottoposti ad indagine con strumenti nuovi, come nel caso di Nettuno, osservato dall'occhio del JWT.
La Terra è proprio un luogo perfetto per la vita?
L'influenza dei mutamenti ambientali sulla storia umana è un fattore non secondario con cui varie culture si sono dovute confrontare. Le indagini archeologiche moderne, condotte con metodi sempre più raffinati, permettono di evidenziare dati preclusi agli studiosi di un secolo fa e di avanzare nuove ipotesi sull'improvvisa decadenza di civiltà fiorenti. E talvolta i mutamenti ambientali sembra siano stati tanto inattesi quanto rapidi e distruttivi. Veri e propri "fulmini a ciel sereno". L'antica civiltà nordamericana "Hopewell" fu cancellata dalla caduta di un corpo celeste?
La vita su Europa è sempre più probabile dato che è un mondo tutt'altro che statico ma in continua evoluzione interna.
La storia scritta nei libri è, spesso, come un telefono senza fili. L’inizio è sicuramente giusto, ma poi, di passaggio in passaggio, prende un risvolto molto diverso e ben lontano dall’originale. Prendiamo, per esempio, la scoperta dell'America... un passo fondamentale per l'uomo di cui Cristoforo Colombo è considerato l'epico eroe. Ma sarà davvero così?
Questo articolo costituisce un'appendice di approfondimento a "Quanta Terra si vede?" e nasce dal commento del nostro lettore Marco Motta. Lo scopo è quello di calcolare con maggior precisione la percentuale di Terra che gli astronauti vedono dalla Stazione spaziale internazionale, tenendo conto della sfericità del nostro pianeta.
Cominciamo il nostro racconto con un piccolo satellite di Saturno, forse il più piccolo oggetto planetario che è riuscito a conservare una forma dominata dall’autogravitazione. La sua forma è infatti quasi sferica o -meglio- solo leggermente “a uovo”. Tuttavia, nella sua travagliata esistenza, ha lasciato un segno indelebile sugli anelli di Saturno. Vi sembra poco?
Il ritorno di Samatha Cristoforetti sulla Stazione spaziale internazionale ha acceso i riflettori mediatici su questo laboratorio che da oltre venti anni vola a circa 400 km sopra le nostre teste, compiendo un giro completo della Terra ogni circa 90 minuti. Perché, dunque, non riproporre alcuni articoli sul tema? Ma, in sintonia con lo stile di questo blog, non vi troverete l'elogio della (pur strabiliante) tecnologia, bensì un'occasione per rispolverare qualche semplicissimo concetto di geometria e trigonometria.
Allacciate le cinture di sicurezza e preparatevi a partire per un viaggio alla scoperta dei c.d. corpi minori, che di "minore" hanno solo le dimensioni!