Prima o poi doveva capitare ed è puntualmente capitato: è stato scoperto un oggetto transnettuniano a una distanza di 120 UA dal Sole. Un record un po' fine a se stesso, ma che potrebbe servire per consolidare l'ipotesi del nono pianeta.

Prima o poi doveva capitare ed è puntualmente capitato: è stato scoperto un oggetto transnettuniano a una distanza di 120 UA dal Sole. Un record un po' fine a se stesso, ma che potrebbe servire per consolidare l'ipotesi del nono pianeta.
Forse qualche terricolo starà pensando che è troppo complicato offrire un piccolo contributo o al contrario qualcun altro starà pensando di tirar fuori la propria personale teoria del tutto (che rischia di essere fondata sul niente). Niente di tutto ciò, ma a volte nel nostro piccolo è possibile contribuire alla ricerca.
E’ ora di tornare a parlare del nono “pianeta” (in base alla vecchia classificazione… che spero non sia cambiata). Un lavoro di estrema attenzione e dedizione, che ha permesso di portare un piccolo tassello in più per confermare la sua esistenza. Al di là di questo scopo ancora un po’ aleatorio e controverso, resta una ricerca di quelle vere e impegnative.
In un mondo in cui chi non ha ricevuto almeno un avviso di garanzia non è nessuno, c’è chi propone di mandarlo anche al nostro Sole. L’accusa? Molto normale di questi tempi: FURTO!
Cassini non è certo in grado di vedere così lontano, ma è capace di darci la distanza di Saturno con un errore dell’ordine dei 100 metri. E poi se c’è di mezzo un meccanico celeste come Laskar tutto è possibile!
Il tutto si riduce a brevissimi calcoli che non hanno nemmeno bisogno di trigonometria, viste le distanze in gioco e la piccolezza degli angoli… La parallasse domina, ma si ripete ogni anno.
Grazie a una domanda del nostro caro amico Gaetano, sorge spontaneo e interessante il QUIZ: "E' più significativo il movimento apparente del nono pianeta a causa del suo moto orbitale o a causa della parallasse annua?". Assumiamo come raggio della sua orbita circolare 600 UA (approssimazione enorme, ma già interessante). A voi la risposta... Guardate che NON è un problema di meccanica celeste, ma molto, molto meno...
Ho trovato molto materiale intorno alla conferenza fatta per l’annuncio dell’ipotesi sul nono pianeta e mi sono convinto che non sarebbe male riassumerla, anche perché, leggendo l’articolo originale, penso proprio che sia la volta buona: le coincidenze sono veramente troppe. Sembra di essere tornati ai tempi di Nettuno, con qualche complicazione in più… ma oggi abbiamo i computer e i grandi telescopi! Il titolo deriva da una bella frase di uno dei due scopritori teorici.
Ho letto abbastanza velocemente l’articolo in questione e posso dire che sembra proprio utilizzare una meccanica celeste inoppugnabile anche se piuttosto complessa. Insomma, di sicuro, non ci troviamo davanti a persone in cerca di “scoop” a tutti i costi. Purtroppo, temo che la notizia giunga in fretta agli appassionati di Nemesis e dei pianeti assassini e le conseguenze saranno disastrose. Teniamoci forti, anche perché i media useranno sicuramente le notizie filtrate dai catastrofisti per vocazione.
Cari amici, questo è solo un rapido annuncio, in attesa di leggere un po' meglio i dati ufficiali. Sembra che l'esistenza di un certo gruppo di oggetti Kuiper Belt dia vigore all'idea di un pianeta estremamente lontano, con una massa pari a circa dieci masse terrestri. Per adesso, non vi è nessuna osservazione diretta, ma […]