09/02/15

La giraffa dalle zampe palmate

Dopo un lungo viaggio, finalmente, la sonda HOPE è arrivata a destinazione. Si stabilisce in orbita intorno ad un pianeta. È Epsilon Eridiani c. Si sono fatte molte ipotesi da quando è stata fatta la sua scoperta e ora i misteri saranno svelati. Con grande sorpresa è un pianeta ricco di acqua, ci sono oceani, e le chiazze verdi danno proprio l’impressione di essere vegetazione.

HOPE sta sganciando la sonda figlia PAN grazie alla quale il pianeta verrà esaminato da vicino. Il sorvolo ad alta quota rivela un pianeta molto più ricco di nuvole rispetto alla Terra. Qui piove molto con tanto di lampi e tuoni. Sembra di trovarci in un luogo un poco più umido rispetto al nostro pianeta. La sonda figlia sta scendendo lentamente. Si intravede una ricca foresta. Ad un certo punto gli alberi si diradano, appaiano sparsi ma sono alimentati da acquitrini, piccole pozze d’acqua alimentate dall’alta umidità del pianeta. Sembra di trovarci in una savana ma con una variante: un po’ più ricca d’acqua. Questi acquitrini bassi rendono difficoltose le camminate con normali zampe o zoccoli. Animali simili a rane sembrano però trovarsi a proprio agio qui.

La sonda ci rivela che in passato questa zona era un po’ più arida e assomigliava molto alle savane terrestri. Ad un certo punto Pan sembra scorgere quella che sembra essere una giraffa. Le somiglianze sono davvero impressionanti. Ha il collo lungo, risultato di una lunga evoluzione che ha permesso a questi animali di raggiungere le cime più alte degli alberi per procurarsi il cibo evitando la competizione con altre specie viventi. PAN si avvicina piano per osservarla meglio. La giraffa è sommersa fino alle caviglie ma la sonda scorge una particolarità: le zampe palmate. Nel susseguirsi delle generazioni evidentemente la zona più arida trasformata in una zona acquitrinosa ha portato ad adottare questo adattamento per sopravvivere nel migliore dei modi. È ora di andare ad esplorare altre zone. Le trasmissioni ora si interrompono in attesa di ricaricare le batterie con i pannelli solari in dotazione alla sonda.

Ho voluto scrivere questo racconto di fantasia, per mettere in risalto una domanda.

Che cosa ci aspetteremmo di trovare se un eventuale pianeta abitabile assomigliasse alla Terra?

Dal racconto si evince come ambienti acquitrinosi abbiano fatto evolvere alcuni animali finendo per dotare quest’ultimi di zampe palmate simili a quelle delle rane terrestri.
Ambienti simili a savane, in epoca remota, hanno portato alla formazione di animali simili a giraffe.
Il cambiamento del clima, da arido a umido, ha portato queste “giraffe” ad adattarsi adottando zampe palmate.
Una piccola parentesi. Il carattere “zampe palmate”,  che caratterizza queste giraffe, non è comparso perché era inevitabile. Esso è frutto di mutazioni che hanno creato, nel susseguirsi delle generazioni, individui con una membrana tra le dita. I meccanismi che la selezione naturale adotta per giungere a una forma definita di specie vivente non portano per forza a una specie adattata all’ambiente circostante. Essi portano a varie soluzioni, poi quella migliore prevale sulle altre, finendo per eliminare quelle meno favorevoli. Nel caso del racconto, il carattere “zampe palmate” ha permesso a quegli animali di sopravvivere adattandosi all’ambiente circostante, prevalendo col tempo alle forme meno adattate.

Tornando al succo del nostro racconto. Se ci trovassimo di fronte animali alieni simili a quelli terrestri non dovrebbe affatto stupire. Qui sulla Terra, animali molto distanti geneticamente tra loro , vivendo in ambienti simili, possono adottare le stesse soluzioni per sopravvivere finendo per assomigliarsi.

In biologia questo fenomeno si chiama convergenza evolutiva.

L’esempio classico che si fa per spiegare questo fenomeno è quello di confrontare gli ittosauri (rettili marini vissuti nel periodo dei dinosauri) e i delfini attuali (mammiferi). Le somiglianze sono davvero incredibili. Pur essendo geneticamente distanti tra loro, il vivere in ambienti simili, ha fatto si che l’evoluzione li abbia plasmati in modo da somigliarsi.

Basta anche un solo carattere per poter parlare di convergenza evolutiva. Tipico esempio è quello del pellicano e della balena che tendono ad aprire la bocca con lo stesso meccanismo.
Le combinazioni di caratteri evolutivi sono talmente numerose che sarebbe difficile pensare che esseri alieni potrebbero non assomigliare alle forme di vita terrestri. Non dimentichiamo che, in 4 miliardi di anni, si sono susseguite un numero veramente grande di specie viventi e quindi altrettante combinazioni di caratteri. Il tutto guidato dal motore della selezione naturale che ha come suo fine l’evoluzione della vita.

La natura ha poi insegnato che per risolvere uno stesso problema possono esserci varie soluzioni. Prendiamo la vista ad esempio. Ci sono varie varianti come quella degli insetti, dei pesci o la nostra. Ogni specie percepisce i colori a suo modo, a seconda di come l’organo per la vista si sia sviluppato.

E se ci fossero esseri alieni intelligenti come potrebbero essere tali esseri?

Pensateci bene. Incontrate un alieno e poi lo descrivete alla prima persona incontrata come un essere con due braccia, due gambe e il viso con due occhi, un naso e una bocca. Siccome tendiamo a umanizzare il tutto, ovvero a rapportare tutto a misura d’uomo, potremmo pensare che ci assomigli per poi scoprire che ha in realtà la faccia di un insetto, le zampe palmate e le mani con due dita anziché cinque.

Mi ha fatto tenerezza, in un documentario, il fatto che la finzione cinematografica ha proposto un capo degli alieni che aveva un cervello spropositato su una testa di fattezza umana ma poi un corpo di un polipo. Era talmente goffo che per essere spostato doveva farsi aiutare da umanoidi. Questo è un classico esempio di evoluzione che non avverrà mai, almeno sulla terraferma. Pensateci. Un tipo così è facile preda per chiunque e verrebbe divorato in trenta secondi. Come potrebbe sopravvivere?

Una specie evolve per sopravvivere. La selezione naturale lancia le carte evolutive. Chi prende la migliore vince e va avanti. Chi prende la peggiore perde ed esce fuori dal gioco della vita.

(Giuseppe Piccinno)

 

16 commenti

  1. Alvermag

    Al di là della convergenza evolutiva, di cui si possono citare molti esempi anche tra gli animali tuttora viventi, mi sembra giusto porre l'accento sulla falsità dell'assunto secondo il quale gli esseri viventi in un dato ambiente avrebbero "il migliore adattamento possibile a quell'ambiente".
    In realtà la natura, che NON ha programmi preordinati da realizzare, si limita a selezionare (cioè conservare) le caratteristiche più idonee all'ambiente TRA QUELLE CHE IL CASO METTE A DISPOSIZIONE.

    Questo è dimostrato, ad esempio, dal fatto che a volte si registrano autentiche invasioni di "alieni" in aree dove non erano mai stati con conseguenze disastrose per gli abitanti endemici. Ne sono un esempio, uno di tanti, i conigli in Australia.

    In quanto agli esseri di altri pianeti, mah.
    Sul nostro pianeta vivono specie che traggono energia dalle eruzioni vulcaniche sottomarine senza sapere cosa sia il Sole. Su altri pianeti potrebbero esistere organismi in grado di sintetizzare il loro cibo in chissà quale modo. L'anatomia poi ...
    Io penso che la vita è un "virus infettante", se inizia da qualche parte sarà molto difficile sradicarla.

  2. peppe

    caro alvy
    infatti se hai notato io ho scritto questo:
    "I meccanismi che la selezione naturale adotta per giungere a una forma definita di specie vivente non portano per forza a una specie adattata all’ambiente circostante. Essi portano a varie soluzioni, poi quella migliore prevale sulle altre, finendo per eliminare quelle meno favorevoli."
    è questione di frequenze geniche per farla un pò più sofisticata

  3. grazie a Peppe e a SMA per l'inserimento di questo post che sarà seguito da altri. Indipendentemente dal fatto che il mio tempo per il blog è diminuito di molto a causa di questioni extra (fortunatamente pesanti, ma non più drammatiche), reputo fondamentale che i vari lettori non si aprano solo nei commenti, ma possano allargare le nostre conoscenze nei campi in cui possono insegnarci qualcosa. Tutti dobbiamo imparare e possiamo insegnare. Ovviamente, rimanendo nel campo della Scienza e della Natura, ricordando che Universo = Natura!

    Senza aprire un post a se stante, spero che tutti leggano questo breve comunicato:

    Oggi Barbara viene trasferita nella casa di riabilitazione. Il luogo è più lontano di Alba e gli orari diversi e meno "comodi". Oggi, ad esempio, dobbiamo muoverci alle 8:30 e non so quando torneremo. Nemmeno sappiamo lo schema che seguiremo nei giorni successivi. Avevo sperato di pubblicare oggi la parte nuova sulla relatività, ma non penso proprio di riuscirci... Va beh... divertitevi con i commenti logorroici di Alvy (ma non prendetelo troppo sul serio... :-P ).

    Se riesco, inserisco solo un piccolo-grande sfogo su una scienza che sembra sempre di più assomigliare al mondo ottuso che la circonda: ciò che conta è il denaro e la corruzione e le menzogne fanno sempre più parte delle strategie di uso comune...
    Sembra proprio che il GW abbia toccato il fondo: chi avrà il coraggio di denunciare ad alto livello la frode scientifica che ci hanno propinato per decenni? Penso nessuno e dovremo aspettare che qualcosa di più importante finanziariamente cambi la temperatura della Terra e al diavolo la Natura...

  4. gioyhofer

    Quindi secondo te Alvermag, ogni essere vivente ha in se tutte le caratteristiche per potersi adattare ai vari ambienti? La propria evoluzione Dipende quindi solamente da dive questo individuo viene a trovarsi?

    Sono contenta Enzo, che Barbara finalmente possa uscire dall'ospedale, recupererà in un baleno.... ;)

  5. Alvermag

    No no Giorgia, non ho affatto scritto questo; non vorrei che, dopo Enzone, cominciasse a bacchettarmi anche Peppe! :roll:
    Tra l'altro, caro Peppe, non sapevo fossi tu il titolare dell'articolo. Complimenti. Io sono appassionato di evoluzionismo biologico ed ho letto buona parte della produzione di Darwin oltre ad altri libri, compreso il doppio volume di Ernst Mayr "L'evoluzione delle specie animali - Einaudi": magnifico!!!

    Rimango, beninteso, un dilettante ... allo sbaraglio e mi fa molto piacere che nel blog ci sia un esperto che possa meglio informare su questi temi.

    Tornando a noi, Giorgia, è solo il caso che produce le mutazioni genetiche del DNA di ciascun individuo. Queste mutazioni dipendono, per lo più, da errori di trascrizione nel momento della duplicazione e da altri accidenti.
    Le mutazioni sono generalmente di poco conto e rimangono dormienti nel codice genetico dell'individuo. Quelle palesemente dannose (malformazioni fisiche e/o mentali) vengono subito eliminate con la morte del portatore: la natura non fa sconti!
    I cambiamenti dell'habitat possono mettere in crisi la popolazione che lo ha eletto a dimora ed è in questo "momento" che le mutazioni casualmente idonee alla sopravvivenza nell'habitat modificato cominciano a giocare un ruolo importante. Gli individui portatori di tali mutazioni sopravviveranno meglio e più a lungo trasferendo alla progenie il loro patrimonio genetico; gli altri lasceranno una discendenza meno numerosa essendo meno adattati al nuovo habitat e ... così via.
    Le mutazioni che "emergono" producono, nel tempo, variazioni che allontanano vieppiù la popolazione in questione da altre limitrofe della stessa specie; perchè questo avvenga è però necessario che esista una qualche barriera che impedisca il continuo rimescolamento degli individui.
    E così, nei milioni e miliardi di anni si sviluppano nuove specie, nuovi generi ecc.... dando origine a quello che l'IMMENSO Charles Darwin chiamava l'albero della vita!

    Chiedo a Peppe di correggere eventuali, sesquipedali ... stupidaggini.

    Beh, trovo semplicemente straordinario che la vita "abbia escogitato" questo sistema per autoregolarsi e garantirsi la sopravvivenza.

    "C'è grandezza in questa visione della vita ... " C. Darwin

    "Sentivo a portata di mano quel mistero dei misteri ..." C. Darwin.

    "Immaginate che tutti gli animali e le piante siano i rami di un albero: l'albero della vita". C. Darwin.

    Giorgia, leggiti l'origine delle specie!!!!! :-D :-D

  6. peppe

    caro alvy
    hai detto cose giuste..magari tratteremo un articolo specificio su selezione naturale ed evoluzione :mrgreen:

    capirne i meccanismi significa poter capire come potrebbero evolvere eventuali organismi alieni su pianeti abitali con i più variegati climi.

  7. bellissimo post e commenti all'altezza della situazione!!!! :-P

  8. Alvermag

    Caro Peppe la tua idea mi sembra straordinaria. Forse stavi scherzando ma io la prendo seriamente.

    Perchè non prepari una serie di articoli che spieghino - in modo comprensibile - selezione naturale ed evoluzione? Un pò come fa Enzo con i suoi articoli dedicati ad un singolo argomento.
    Sarebbe davvero splendido. Oltretutto l'evoluzione dei viventi è solo l'ultimo anello della catena evolutiva dell'universo, per cui saremmo decisamente in tema.

    All'interno degli articoli potresti inserire, visto che sei del "ramo" , delle simpatiche digressioni riguardanti la vita privata dell'artefice della teoria evoluzionistica: tra autobiografia e lettere si possono trovare parecchi spunti.

    Ricordo di aver letto, ormai molti anni fa all'interno dell'autobiografia, che il padre del piccolo Charles non fosse propriamente entustiasta del figliolo, tanto da apostrofarlo così: "Non fai altro che raccogliere topi tutto il giorno. Sarai una disgrazia per te e per la tua famiglia!".

    Di ritorno dal celebre viaggio intorno al mondo (che lo tenne impegnato per ben cinque anni intorno al 1830) ad accoglierlo nel porto di ... non ricordo più ... mi pare ci fosse lo zio che, vedendolo, esclamò: "Perbacco, gli è cambiata perfino la forma della testa!".

    Ah ragazzi, non so che darei per avere un colloquio privato, fosse anche solo di dieci minuti, con una simile persona!

  9. peppe

    alvy è possibile fare di tutto :mrgreen:
    per me va bene...
    comunque bisognerebbe individuare una categoria a questi genere di articoli :mrgreen:

    alvy hai fatto i conti con enzo? è lui il padrone di casa qui :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
    hai ragione col sostenere che la vita e la sua evoluzione sono inerenti alle materie riguardanti il cosmo

  10. Alvermag

    Si Peppe, hai ragione.
    E' che a volte sono trascinato dall'entusiasmo e tendo a ... strabordare! :roll:

    Era solo un'idea; non voglio certo scavalcare Enzone!
    Ci manca solo questo ...

  11. peppe

    comunque mi inventerò qualcosa tranquillo...tempo permettendo dato che lavoro e posso scrivere qualcosa di ragionato solo nel weekend :mrgreen:
    qualche articolo inerente a evoluzione ci deve essere quando si parla di astrobiologia

  12. io sono pienamente d'accordo: l'argomento è stimolante e -magari- verrà molto utile non appena scopriamo la famosa giraffa che fa :" qua, qua, qua...". Considerate questo blog anche vostro (sempre cercando di fare divulgazione per TUTTI!). :wink:

  13. Alvermag

    MITICO PEPPE!

    Però non dire ad Enzo che te l'ho chiesto io .......... ssssshhhhh!!!!

    Sai, lui è molto rigido, insomma un vero prof. rompino! :mrgreen:

  14. altro che rompino... un vero schiacciasassi!!!! :mrgreen:

  15. Alvermag

    No Enzo quellE che schiacci non sono sassi .....

    Dai che scherzo Enzone :lol: :lol: :lol: :lol:

  16. peppe

    ok allora al lavoro :mrgreen:

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:wink: :twisted: :roll: :oops: :mrgreen: :lol: :idea: :evil: :cry: :arrow: :?: :-| :-x :-o :-P :-D :-? :) :( :!: 8-O 8)

 

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