17/02/14

Tanto rumore per nulla? **

Non sto a richiamare in dettaglio la notizia secondo cui lo stesso Hawking direbbe che i buchi neri non esistono (ne ha parlato Red su astronomia.com). Secondo me non ne vale la pena. Non perché Hawking dica sciocchezze, ovviamente, ma solo perché la sua è una specie di provocazione “fisica”, che si può ricondurre alle tante “apparenti” stranezze della Meccanica Quantistica.

La luce è corpuscolare o ondulatoria? La risposta non esiste, come sappiamo bene, dato che entrambe le ipotesi sono esatte. O, se preferite, esiste il punto matematico senza dimensioni oppure no? Sì e no, a seconda di come si pone il problema. In fondo, la storia di Achille e della tartaruga dice una cosa simile. Chi fa vincere uno o l’altro non è il fatto fisico in sé, ma il modo di descriverlo. L’Orizzonte che ci è servito per discutere di una linea all’infinito, dove le rette parallele si uniscono, è anch’essa una rigorosa definizione matematica. E però anche ben visibile e reale, si può osservare e descrivere, ossia “sembra” un qualcosa di “fisico”. Tuttavia, è anche indistinto, variabile, non quantificabile realmente e assomiglia a qualcosa che appartiene allo strano mondo della MQ. Il vuoto quantistico, ad esempio, è sia vuoto che pieno di materia ed energia, basta intendersi su cosa e come ne stiamo parlando.

Lo stesso vale per i buchi neri. Se trattati matematicamente hanno sicuramente un orizzonte degli eventi “reale”. Se trattati fisicamente, attraverso l’utilizzo delle leggi della MQ, potrebbero non averlo o -quantomeno- trasformarlo in qualcosa di meno “semplice”. Il succo, però, non cambia. Essi restano quelli che abbiamo imparato a conoscere. In fisica, d’altra parte, non esiste nessun limite assoluto, come invece accetta la matematica. Ecco, direi che l’orizzonte fluttuante e/o apparente è una visione fisica e quantistica di una definizione matematica.

Lo stesso buco nero dovrebbe essere un “punto singolare”, ma nessuno pensa realmente che sia così e non invece una massa che “tende” a dimensioni molto piccole, ma non nulle. Non per niente, si identifica spesso l’orizzonte degli eventi come lo stesso buco nero. Una visione fisica piuttosto che una puramente matematica. Tutto lì. Un modo diverso per affrontare un problema che già conosciamo e su cui la Scienza e la MQ in particolare cercano di fare chiarezza “logica” da molto tempo.

Non so se Hawking abbia voluto creare lo “scoop” mediatico o siano stati i media a costruirlo. Forse entrambe le cose. In fondo, Hawking si comporta un po’ da divo e ama sollevare paradossi e creare situazioni estreme, per vari motivi, che è inutile approfondire.

Insomma, tanto rumore per nulla o quasi. Almeno, questa sembra la vera situazione. Sempre pronto, però, a essere smentito. Viva la Fisica (ma anche la Matematica)!

10 commenti

  1. Supermagoalex

    Ciao Enzo, visto che si parla di buchi neri, ho letto su un libro che passato il famoso orizzonte degli eventi si vada non tanto verso un "punto" spaziale, ma che la singolarità andrebbe intesa come un "tempo" (visto che come sappiamo all'interno di questi "mostri" succedono cose stranissime!).
    Quindi, passato tale limite, non potremmo fare altro che precipitare inesorabilmente verso questo tempo-singolarità.

  2. Pier Francesco

    Diciamo la verità: Hawking non ha letto il post di Enzo sui colori e quindi non sa bene cosa significhi nero o grigio! E poi, in ogni caso, lui è abituato all'Inghilterra: se vivesse in Italia, saprebbe benissimo che i buchi neri esistono eccome e hanno le sembianze delle casse dello Stato. :-D
    Tornando seri, se ho afferrato quanto Hawking ha detto e come viene riportato dai giornali (premetto che non ho letto i suoi libri, quindi riconosco che mi mancano le "basi"), sembrerebbe che l'Orizzonte degli Eventi non sarebbe più quel limite ben preciso e definito "o-di-qua-o-di-là", che si può calcolare con le formule matematiche, ma qualcosa di più sfumato: il buco nero continuerebbe a comportarsi da buco nero ma è difficile stabilire qual è il punto a partire dal quale nulla può sfuggire. Rimane ovvio che più ti avvicini al centro e più sei "spacciato" ma il punto di non ritorno sembra diventato indefinibile. Per altro, mi è sembrato anche di capire che ciò che riuscirebbe a scappare dalla cloaca cosmica assumerebbe una forma "caotica" e per nulla utilizzabile ai fini della comprensione di ciò che accade all'interno: pertanto, ai fini pratici, il buco nero, nero è e tale rimane.
    Probabilmente, la stampa e lo stesso Hawking hanno voluto lanciare la notizia con un titolone a effetto "I buchi neri non esistono" perché, anche senza essere astrofisici, la gente dei buchi neri ha sentito vagamente parlare (anche grazie a Hawking) mentre dell'Orizzonte degli Eventi un po' meno.  

  3. Pier Francesco

    Dimenticavo una cosa, anche se non c'entra con l'Astronomia e può sembrare off-topic qui: trovo ben più "intriganti" i risultati dell'esperimento che hanno condotto ai Lawrence Livermore dove hanno prodotto (finalmente!!!) una fusione nucleare in attivo, con guadagno di energia. Se fosse confermata, si aprono strade molto interessanti, anche se di tempo ce ne vorrà ancora parecchio. :wink:

  4. caro Marko!
    innanzitutto, grazie di tutto! In realtà dentro al buco nero il tempo prende il posto dello spazio e quindi è quest'ultimo che diventa una specie di freccia che non può invertirsi...
    caro Pier,
    siamo sulla stessa linea, ma i titoloni fanno sempre effetto. Sulla fusione nucleare...mah... vedremo... 

  5. Lampo

    Purtroppo Hawking, nonostante lo ritenga comunque un grande scienziato, è diventato una sorta di "star" della fisica/astronomia...quindi anch'io preferisco prendere sempre con le pinze quello che dice...anche perchè sicuramente anche i giornalisti ci marceranno sopra non poco...
     
    Menomale che noi con il nostro Enzo non rischiamo di farci pigliare.....  :)

  6. Diciamo che Hawking ha spettacolarizzato una cosa che era già nell'aria.... ;)

  7. AlexanderG

    Se ricordo bene, anche Einstein era stato reso un po' una "star".

  8. Pier Francesco

    Beh, mi pare che Einstein se lo meritasse... :wink:

  9. Mario Fiori

    Hawking ha fatto , in pratica, una specie di provocazione alla luce di quanto emerge via via anche dalla MQ. E' chiaro poi che la tara su quanto i giornalisti "sparano" va' fatta.

  10. cari tutti,
    io direi che Hawking, pur avendo una mente fantastica, non ha veramente contribuito alla Scienza in modo così decisivo e globale come Einstein e gli altri grandi del suo tempo. Egli ha sempre stuzzicato,  cercato la visione astrusa e paradossale di eventi già studiati e noti. La stessa sua radiazione non giunge a una vera conclusione: è una brillante "battuta", coinvolgente, ma non del tutto chiarificatrice. Penso che il suo stato fisico abbia contribuito a questo suo modo di fare scienza, a bocconi e lampi di luce, ma non attraverso strutture di pensiero complete. Ha sempre cercato la spettacolarizzazione dell'idea per crearsi una figura quasi innaturale e fuori dal mondo. Una rivalsa? Un modo per non sentirsi inferiore? Un po' tante cose, ma -almeno per me- molto meno costruttivo dei grandi dell'inizio secolo. La sua  divulgazione, inoltre, è più legata alla voglia di apparire e di ergersi come mente eccezionale che non a un vero desiderio di far comprendere (anzi...). In questo rispetto, Feynman è stato tutta un'altra cosa...
    Forse il fatto di non aver mai preso il Nobel ha una sua logica. 

    Sempre di un genio si tratta, ma un genio che cerca di glorificarsi e utilizza benissimo il suo QI per questo. Ovviamente, sono miei pensieri, stracolmi comunque di rispetto e ammirazione! 

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