10/07/17

Il giorno delle tasse (o dei tassi?)

E' estate ed è permesso divagare tra una contrazione delle lunghezze, una dilatazione dei tempi e l'indeterminazione del principio d'indeterminazione di Heisenberg. A volte, di mattina presto, si scoprono scadenze che ti eri dimenticato... oggi è il giorno delle ... tasse!

Verso le sei (temperatura ancora accettabile) vado a fare la mia passeggiata mattutina lungo la valle che si distende sotto casa mia. Lo scopo è di aumentare un po' il fiato e diminuire di qualche chilo (magari, anche solo qualche etto...). Giunto a un bivio, dove si inerpica la vecchia mulattiera chiamata "del re", dato che -dicono- sia stata voluta da un re per le sue battute di caccia, mi fermo come al solito per dare un'occhiata (non è raro vedere correre qualche capriolo).

Malgrado la stazza non indifferente posso essere scambiato per un giovane albero? Forse sì. Dal piccolo corso d'acqua sovrastato dal ponte "del re" (che fantasia... nostalgica!) esce un buffo ammasso di pelo che punta dritto verso di me. La mascherina che gli (o le) circonda gli occhi non può lasciare dubbi: è un tasso o una tassa! Sta guardando in basso, preso dai suoi pensieri (forse appartiene anche lei o lui a un circolo e sta pensando a un quiz con Taspippo e Taspappo...), e non si accorge di me, che sono immobile come un righello prima di essere messo in movimento relativistico.

Poi, finalmente, a meno di un paio di metri, guarda in alto e mi studia molto bene. Sta pensando: "Ma questo albero così "longilineo" c'è sempre stato? Mmmh... meglio non fidarsi e si gira guardandomi di lato (forse ci vede meglio). Brutto odore, non mi piace... meglio proseguire in mezzo al prato". E se ne va, senza molta fretta, con il suo barcollare  simpaticissimo. Dopo una cinquantina di metri, si infila nel folto del bosco.

"Che fortuna", dico tra me e me,"a quest'ora è difficile vedere girare le tasse o i tassi. Forse aveva veramente tanta sete o sta cercando anche lei o lui di smaltire qualche ... etto di troppo".

Mentre penso a questi problemi heisenberghiani, sono ormai vicino alla stradina che sale a casa. Dal pioppeto di sinistra (il codice della strada non è conosciuto da questi simpatici mustelidi) ecco spuntare una nuovo tasso. Ma no... a questo punto mi convinco che deve essere una tassa, coi tempi che corrono. Attraversamento rapido della strada e via verso il ruscello.

Mentre salgo a casa penso alle tasse, ma a quelle sempre più frequenti e molto meno simpatiche: "Non è che oggi è un giorno di scadenza ed è per questo che ho visto un loro movimento così frenetico? No, penso proprio di no! Io ho pagato tutto già da qualche giorno e spero che questo incontro duplice non sia un anticipo di qualche novità, che non esiste mai per i nostri"capi" politici, ma che noi stranamente paghiamo sempre (non tutti ovviamente, ma alcuni possono farlo, dato che c'è sempre qualcuno che paga anche per loro, poveri nullatenenti con la Ferrari in garage (intestata alla nonna), il 18 metri parcheggiato a Portofino (intestato alla bisnonna) e le ville in vari paradisi fiscali (intestate a varie zie e prozie, parcheggiate in qualche casa di riposo).

Mi guardo indietro, vedo i campi verdi, gli alberi che non temono tasse e penso a quei due peluche che mi hanno voluto salutare... beh, in fondo, la vita è proprio bella!

Purtroppo non avevo con me macchina fotografica o cinepresa, ma avrei tranquillamente potuto ottenere un'immagine come quella che segue... (forse dovrei comprarmi anch'io un cellulare tecnologico?).

tasso

 

1 commento

  1. Mario Fiori

    Per queste sorprese della natura forse si , caro Enzo, ma solo per queste belle sorprese.

    E' meraviglioso vedere gli animali in natura e i tassi poi sono molto carini.

    Beato te Enzo.

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