22/11/18

I Robin Hood climatici rubano ai poveri per rimpinzare i ricchi

E’ veramente l’epoca dei Robin Hood dei ricchi?  Pare proprio di sì e sembra proprio l’azione che ai politici riesca meglio. In Inghilterra se ne stanno accorgendo anche nel Parlamento e qualcuno cerca di ribellarsi (ma sono sicuro che resterà isolato… tutto il mondo è paese).

In ogni caso è giusto sentire la voce di un “pentito”, Lord Lilley, riportata, tra molte altre constatazioni, in un lungo articolo di Rupert Darwall,  analista politico ed esperto delle strategie sul clima.

Qui l’articolo (non chiedetemi di tradurlo tutto…).

robin

Di seguito, un breve riassunto…

La mancanza di energia doveva essere un ricordo del passato. Il Governo e il Parlamento inglese decisero di entrare in azione nel 2008 facendo partire il CCA (Climate Chang Act Azione contro il Cambiamento Climatico).

Grazie a questa azione e ad altre strategie contro i carburanti fossili, la povertà  energetica è decisamente aumentata.

Qualche parlamentare decise di  votare contro (ma quanti saranno così onesti?) quando gli fu chiaro che il costo potenziale di questa azione sarebbe stata uguale al doppio del beneficio. Dieci anni dopo, i costi sono puntualmente stati confermati, ma i benefici sono rimasti una pura illusione. I numeri ufficiali dicono che in futuro le cose peggioreranno ancora: dai 370 euro per famiglia del 2014 si passerà ai 990 del 2030, con un costo cumulativo extra di 12 200 euro.

Gli unici gruppi che hanno approfittato di questa azione anti povertà sono stati i fornitori di energia rinnovabile, i padroni di grandi terreni e chi ha investito nei sussidi per il cibo ai bisognosi, procurandosi profitti garantiti dal Governo.

Ma, ancora più importante, tutto ciò non ha assolutamente risolto il problema del riscaldamento globale (e si chiede sempre di più al popolo, come fatto anche nell'ultima Conferenza sul Clima). L’unico effetto dimostrabile è stato quello di mantenere la povertà energetica che proprio i governanti volevano abolire. I problemi causati dal CCA hanno fatto sempre di più abbandonare di vista i più vulnerabili della società e cercato di tamponare il fallimento politico con interventi ancora più complessi e irrealizzabili.

Pensiamoci e valutiamo i benefici ottenuti e le tasse pagate...

 

QUI trovate altri articoli dedicati alla problematica del riscaldamento globale

e le motivazioni della nostra impostazione critica a riguardo

4 commenti

  1. Mario Fiori

    Carissimo Enzo, un periodo  di intenso lavoro nel mio ufficio mi ha portato ad un po' di assenza, ma ci sono.

    Che dire Enzo quì ci stanno strozando, affamando, cancella ndo la mente, questo pian piano stanno facendo. Cercare con attenzione voci fuori dal coro, sostenerle, esaminarne attentamente il contenuto e confrontarlo  pronta,mente e senzqa remore con tutte le voci; bisogna cercare di fare così ed aprirsi alla ricerca sana e veramente sgombra da condizionamenti ( :?: ) , non facile lo so ma provare a farlo , anche per il futuro dei nostri figli e nipoti.

  2. eh sì, non è facile... proprio oggi leggevo che l'Irlanda è messa proprio male e si pagano tasse mostruose. Però, possiamo stare tranquilli: hanno già detto che per ottenere il risultato voluto bisognerà pagare ancora di più. Soldi che vanno alla Terra? Nemmeno per sogno... ai soliti magnati già straricchi e mai sazi.

    Per loro la CO2 è veramente una divinità! Guai dovesse diminuire...

  3. Fiorentino Bevilacqua

    Stesso copione, stesse motivazioni per il passaggio alle auto a trazione elettrica (in tutto o in parte se ibride).

    Innanzi tutto i motori diesel non sono inquinanti così come dicono (se trovo il link del podcast della trasmissione in cui un illustre universitario ne spiegava il perché, lo posto).

    Costruire una catena di distribuzione dell'energia elettrica lungo tutta la rete viaria italiana, e produrre l'energia elettrica necessaria, COSTA molto (forse più del mantenimento della situazione attuale) e ci vorrà molto tempo per ralizzare la cosa.

    Le auto elettriche, poi, costano molto e certo a permettersele non potranno assere coloro, e sono la maggioranza, che a stento fanno quadrare il bilancio familiare.

    Però, anche in questa nostra ... bella Italia, nonostante ciò che stiamo osservando in Francia con i gilet gialli all'opera, si studia come dare contributi per gli acquisti di queste auto elettriche (che già costano una cifra che solo i più abbienti potranno permettersi) e tasse disincentivanti per chi, non potendo comprarsi l'auto elettrica perché già in difficoltà, dovrà pagare di più per quella diesel o a benzina.

    Inoltre, su tutti (quindi anche su chi ha meno; ma su chi ha meno "peserà" di più), ricadranno sia le spese per l'implementazione della rete di distribuzione dell'energia elettrica sia quelle di produzione.

    Sia socialmente, sia economicamente che per l'ambiente è come ridurre l'entropia in un bicchiere senza accorgersi che, per farlo, nel sistema bicchiere / ... suo intorno, l'entropia nel complesso è aumentata per cui, alla fine, ce n'è più di prima.

    Lungimiranza dei politici...(certe volte penso che a renderli miopi siano le frequentazioni con le lobby. Ma forse sbaglio)

     

  4. no, non sbagli Fiorentino! Ecotasse (come se già non ne pagassimo abbastanza per le pale eoliche in mano alla mafia...e che costano di più di ciò che rendono, ecc., ecc). Ma che dire?  "E' il riscaldamento globale, bellezza!" E poi dobbiamo o no pagare le migliaia di politicanti e di falsi scienziati che vanno alle conferenze sul clima e che ci fanno le pernacchie dagli hotel a 6 stelle. Pensa che ieri hanno chiamato il cravattino "scienziato del clima". Un agronomo (al più) che probabilmente non ha mai studiato fisica 1, diventa uno scienziato del clima... e uno come Lindzen viene considerato solo un rompiscatole da perseguitare. Ma ce ne sarebbero da scrivere libri interi...

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