Grazie ...dei fiori grazie

Centri commerciali presto destinati a chiudere, bar ristoranti costretti ad orari limitati, strade di città prima affollate di turisti e ormai desolate... giusta o sbagliata che sia.  questa è la situazione che stiamo vivendo e sarà presto destinata  a peggiorare. Finalmente,  però, si intravede un  po’ di allegria: come tutti gli anni , le strade tornano a vivere, piene  di infiniti  colori di quei fiori tutti uguali, ma sempre belli, tenuti stretti dai fedeli che affollano negozi e prendono d’assalto le bancarelle che davanti al Luogo Santo tirano finalmente un sospiro di sollievo dopo tanta desolazione.

In questo giorno, atteso sempre con ansia (lui e solo lui deve essere!), non si risente della crisi; non esiste più il metro e mezzo di distanza; i sorrisi si intravedono  sotto quelle mascherine  che tendono -per puro caso- a cadere.

Tanta tantissima gente in coda ... no, non per il tampone, non c’ è tempo, non è il giorno giusto e si aspetta il proprio turno per visitare quel campo di fiori improvvisamente tornato alla memoria.

I fedeli  sono stanchi e affamati, seduti sopra i loro vasi; ma anche quest’anno il consueto profumino che ricorda i giorni di festa non si fa attendere e le amate caldarroste tornano a moltiplicarsi  in quel cartoccio arrotolato.

I fiori, gli splendidi fiori, anche quest’ anno hanno fatto il loro dovere e appassiranno  in quel campo, ma voci silenziose continueranno -come tutti gli anni- a gridare ad alta voce, anche se non ci saranno più orecchie per sentire:

"Grazie, dei fiori grazie!"