18/08/21

Quando il turismo culturale è fortemente scoraggiato (con soluzione)**

Non è banale raggiungere e riuscire a visitare la Cappella degli Scrovegni a Padova, ma quella del nostro quiz è ancora più difficile da raggiungere.

Questo quiz ricorda molto l'avventura che ho dovuto affrontare per riuscire a visitare la Cappella degli Scrovegni a Padova. Il succo di tutto è che l'ingresso in un patrimonio dell'Umanità, che dovrebbe essere alla portata di chiunque, comporta parecchie difficoltà che fanno pensare a una vera e propria azione di "scoraggiamento". Insomma, meno persone vanno a visitarla è meglio è...

Ammetto che i restauri siano stati costosissimi, ma, come capita per gli affreschi del Carmine di Masaccio a Firenze o per il ciclo della leggenda della Croce di Piero della Francesca ad Arezzo o per la  Cappella Sistina in Vaticano (e in molti altri siti italiani e stranieri) il lavoro è stato fatto per aggiungere bellezza a bellezza e renderla un bene sempre più fruibile. Così non è a Padova ... e tali e tante sono le regole da seguire che mi chiedo: "Quale turista straniero andrà a leggerle sul sito e sarà ammesso alla visita?". Viva il mare e gli ombrelloni, ben lontani dalla cultura...

Non facciamo polemiche, anche perché le false motivazioni sarebbero facilmente moltiplicabili con tante belle parole... Tra non molto, temo, che si duplicherà la Cappella con ambientazione e affreschi del tutto simili agli originali, ossia con una "copia moderna", al pari di quanto fatto per le grotte di Altamira e Lascoux. In un mondo sempre più virtuale, che male c'é?   E al diavolo la differenza enorme tra una pennellata del grande maestro e quella meccanizzata della copia. D'altra parte, tutti quelli che sono entrati insieme a me per una durata di soli 15 minuti, non hanno fatto altro che fotografare i singoli pannelli. Una riprova che ciò che conta è la realtà virtuale e non quella reale e visibile direttamente; dimenticando, inoltre, che sulla rete si trovano riproduzioni meravigliose, ben superiori alle loro foto fatte con l'inseparabile smartphone. Io vorrei (povero stupido) che al mio occhio giungessero i colori, la linea, la magia della pennellata di Giotto, proprio quella che la sua mano distese sulla parete circa sette secoli fa e non una sua copia dell'altro ieri.

I Grandi lo sapevano... ricordiamo che Michelangelo aveva disegnato perfettamente le volute architettoniche della Biblioteca Laurenziana e avrebbe potuto farle costruire dai suoi assistenti. Ma non lo fece e volle intervenire di persona in una apparentemente inutile opera di "manovalanza". Sarebbe stata una copia di un suo progetto... ma sarebbe mancata la sua mano nel modellare e toccare la superficie, sentire la dinamicità della linea e delle ombre... Altri tempi, ovviamente!

Bene veniamo al nostro quiz.

Vi è una specie di Cappella degli Scrovegni all'interno di una città con una rete viaria piuttosto intricata e piena di divieti e di tributi da pagare. Il sindaco o il Duca o il Re ha imposto delle regole ferree al visitatore. A lui è permesso entrare in città per un'unica strada, ma dopo due incroci, si trova davanti il primo blocco:  l'ufficio informazioni che gli consegna lo schema viario che porta al Tesoro piuttosto lontano e le regole di pagamento del tributo. Innanzitutto il visitatore scopre che già il fatto di essere arrivato a quel punto gli costa 4 euro, dato che ha passato due incroci e ad ogni incrocio, se percorso in una certa direzione, si devono pagare 2 euro in più.

Poi, scopre, che da lì in poi, la regola continua a valere e  per ogni incrocio che incontra andando verso destra il costo del biglietto aumenta di 2 euro. ma non basta: se decidesse di andare verso il basso ad ogni incrocio la tassa già accumulata si moltiplicherebbe per 2. Un vero salasso! Quasi auspicando una "non visita", le regole vengono invece a favorire i percorsi di allontanamento... Se il visitatore andasse verso sinistra la tassa diminuirebbe di 2 euro ad ogni incrocio, mentre se andasse verso l'alto sarebbe dimezzata ad ogni inrocio.

Il problema è che il nostro visitatore, troppo ottimista, non ha nemmeno un euro con lui (ha già pagato il parcheggio e preso un paio di multe per sensi unici senza via d'uscita). Ne segue che inizia il suo cammino verso la Cappella con un debito già accumulato di 4 euro. L'unica cosa da fare sarebbe abbandonare tutto e tornare indietro verso sinistra: ad ogni incrocio gli sarebbero tolti  2 euro e uscirebbe da dove è entrato senza pagare niente. Sembrerebbe l'unica soluzione, ma il visitatore è cocciuto e vuole raggiungere il suo scopo anche senza avere un soldo in tasca (anzi ha già un debito).

Prima di continuare disegniamo lo schema delle strade della città e il punto C dove sorge la Cappella da visitare. In tal modo si vedono bene tutti gli incroci e si possono fare facilmente le somme (o differenze) del caso.

Sono stati anche riportati due possibili percorsi che, come si vede, fanno accumulare una spesa veramente ingente al visitatore che non potrebbe fronteggiarla (non ha un euro!) e sarebbe costretto a tornare mestamente sui suoi passi. Niente paura gli ombrelloni e le sdraio appiccicate tra di loro lo aspettano!

Una regola che favorisce il visitatore è quella che stabilisce che il pagamento totale accumulato e modificato ad ogni incrocio si deve pagare solo al momento all'ingresso nella Cappella e non ad ogni incrocio. Va, però, detto che il visitatore non potrà mai ripetere lo stesso percorso tra un incrocio e un altro, anche se  compiuto in senso inverso. Può, invece, transitare  nello stesso incrocio anche, e al massimo, due volte.

Il visitatore ci pensa un po' sopra e poi ha l'idea vincente! E' riuscito a disegnare un percorso che gli permette di entrare nella Cappella senza pagare un euro.

Ovviamente, la strada del ritorno verso l'uscita, dopo essere entrato nella Cappella, non ha nessuna regola e si può seguire qualsiasi percorso senza fare conti sugli incroci e sui versi di percorrenza. Insomma, per andarsene non si paga niente...

 

NB: la soluzione è esattamente quella proposta da Daniela nei commenti, ma potete anche non guardarla e provare a risolvere il quiz. Non vincerete un bel niente, se non la soddisfazione di esserci riusciti. Buon divertimento!

6 commenti

  1. Alberto Salvagno

    Si dovrebbe sottoporre tutti i visitatori, prima di concedere l'entrata, a un breve e facile quiz magari su chi è l'autore, all'incirca in quale periodo ha vissuto, ecc. Sarebbe una decimazione e quindi tu potresti goderti la Cappella per 150 minuti. Conosco bene il problema essendo vissuto a Padova una buona fetta della mia vita. Ti confesso che con l'ente del quale ero addetto stampa abbiamo portato in giro per le fiere una riproduzione della Cappella circa 1:8 e me ne vergogno ancora.

  2. tu mi capisci Albertone...

    ma adesso pensa al quiz :-P

  3. Daniela

    Agosto 1997, un caldo bestia (più o meno come ora), mio marito ed io facemmo un giro in alcune città del nord e a Padova non potemmo entrare nella basilica di Sant’Antonio perché lui non aveva i pantaloni lunghi, ma un decorosissimo completino sportivo con pantaloncini al ginocchio e maniche corte. Morale: non ci siamo più tornati, né mai ci torneremo.

    Peccato perché, se ci tornassimo, potremmo entrare gratis nella cappella degli Scrovegni (almeno credo…) :-P

  4. Alberto Salvagno

    :-)

  5. Avevo commentato, ma probabilmente non avevo spedito (tanto per cambiare). Aggiungo solo che forse Daniela non paga veramente il pedaggio!

  6. Gianfranco 28/08/16

    Perché tornare a Padova?

    Se il medico specialista, per esempio, in Radiologia mi deve fare raggi, ecografia, a spalla, ginocchio o altro, e il poliambulatorio è a Padova, e si trova proprio davanti alla Pontificia Basilica di S. Antonio. Un posto vale l’altro, quindi, fermata Santo. Tante volte che ci passo davanti, già vedendo la facciata in lontananza, tra tante, cosa torna in testa, la notizia vista in un TG locale, riguardo una eccezionale distribuzione di reliquie, pezzetti di resti di S. Antonio, alle varie chiese dedicate al Santo, sparse nel mondo. E subito dopo, la notizia riportata dal Los Angeles Times che si trova ancora in internet: Long Beach 2011, notizia, smarrito un pezzetto (reliquia) del santo che aiuta a ritrovare le cose. Vuoi vedere che nel 2031 ci manderanno tutti proprio a Long Beach per fare i raggi?

    Di ritorno distinguo in lontananza il tetto della Cappella Scrovegni. Appena a casa, O.K., mando una mail al nonno del 300. Il nonno che fa ricerche in internet e guarda anche molti video, puntualmente risponde, no, non a Long Beach, posso dirti dove, ma non. ... Nella risposta scrive anche riguardo Scrovegni: Non vi perdete, LA CAPPELLA SCROVEGNI E I TEMPLARI con la Dott.ssa Beatrice Autizi..

    Posto in breve di cosa parla.

    I Templari nascono a Gerusalemme dopo la prima crociata, e poco dopo, nel 1128 si forma l’ordine Templari grazie a San Bernardo, citato anche da Dante nella Divina Commedia.

    Per andare in Terra Santa, da tutta Europa arrivano a Padova pellegrini diretti a Venezia, ospitati nei palazzi dei Templari, che nella seconda metà del 1200, quando nasce Enrico Scrovegni, sono molto potenti, come pure la famiglia Scrovegni stessa, residente in Piazza Duomo. Enrico Scrovegni, banchiere molto ricco aspira a diventare signore della città, eccetera. ... Nel 1300 partecipa al primo Giubileo di Roma. Nel 1303 inaugura una prima volta la Cappella per l’arrivo del cardinale Niccolò di Boccassio. Riceve in dono reliquie importanti portate dai Templari che rilasciavano i certificati, e i fedeli sono sicuri della loro autenticità. Nel 1303 Giotto si prende carico di dipingere Scrovegni contemporaneamente alla basilica del Santo. Nel 1305 a Enrico Scrovegni gli viene conferita cittadinanza veneziana, onore rarissimo.

    Le fortune di Enrico terminano quando l’ordine dei Templari viene soppresso nel 1312 accusati falsamente di eresia dal re di Francia, per evitare di restituire un debito. Alla fine i figli non lo seppellirono nella tomba che si era preparato, per non offendere gli antagonisti che lo sconfissero nella corsa per la signoria, i Carraresi. Lo stesso Dante mise all’inferno il padre di Enrico Scrovegni, considerato, sembrerebbe a torto, usuraio.

    Dante si aspettava diversamente, ma per qualche motivo non lo ospitarono in casa loro, forse per convenienze politiche, o per altro ... .

    Interessante, tra tante cose, come si nota la T simbolo di Templari che appare osservando la croce assieme a parte delle ali dipinte da Giotto.

    Non ho letto il libro, ma una piccola finestra per sbirciare la Padova di oltre 700 anni.

    Altra breve storia della Cappella Scrovegni e per vedere meglio la cripta con le stelle di due colori, simili a quelle di chiese Templari di altre località.

    https://www.youtube.com/watch?v=gCUYR15A51c&t=1049s

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