09/11/21

Il simbolo del GW: una mistificazione che non si vuole eliminare *

Questo articolo è stato inserito nella sezione dell'archivio dedicata al clima e al riscaldamento globale, nella quale troverete una selezione di articoli sull'argomento e le motivazioni della nostra impostazione critica a riguardo

 

Riprendiamo un argomento fondamentale per capire la strategia che ha portato dal riscaldamento globale all'odierno cambiamento climatico, dove si può inserire di tutto e di più: persino la mazza da hockey di Michael Mann, una delle più grandi frodi scientifiche dell'umanità.

Lo so, lo so, qualcuno si stuferà di questa serie di articoli che riprendono con vigore il vero e il falso sui cambiamenti climatici. Tuttavia, la strada che i governi, pilotati dai "veri" potenti del pianeta, hanno deciso di intraprendere è oltremodo pericolosa. Ritengo, quindi, doveroso lanciare un grido d'allarme, anche se sarà sentito da pochi. Sì, dovremmo scendere in piazza e far sentire le ragioni della Scienza, ma nessuno pagherebbe per organizzare queste manifestazioni e poi, ormai, il dogma è diventata la quintessenza del potere mediatico, una bella sorsata d'olio di ricino che ormai viene accettata di buon grado dal popolo.

Voglio riprendere il vessillo stesso del riscaldamento globale e di quell'istituzione mondiale di politici (e non di scienziati) che è l'IPCC: la celebre e mai cancellata mazza da hockey di R. Mann. Consentitemi, però, una premessa che va al di là del caso particolare.

La ricerca scientifica deve prendere atto dei dati osservativi e cercare un modello, sempre più accurato, che non solo riesca a spiegare i dati, ma  fare anche previsioni in modo che il modello possa essere smentito. La ricerca smette di essere scientifica e diventa frode quando si parte da un'idea che DEVE essere confermata a tutti i costi e, allo scopo, si manipolano, si cancellano, si aggiungono dati fasulli.

Sintetizzo il tutto con due figure veramente fondamentali. La prima si riferisce al primo report dell'IPCC (1990), appena nato e con le idee ancora non ben chiare, a tal punto che si erano "perfino" usati i dati osservativi reali. Essa riporta la temperatura della Terra nell'ultimo millennio.

Come si vede, si mettono in luce tre periodi ben definiti: una fase molto calda medievale, quella che ci riporta ai paradossi che ho spesso sollevato riguardo a Erik il Vichingo, alle colonie in Groenlandia e al passaggio a Nord Ovest completamente libero; un raffreddamento molto sensibile che è culminato nella piccola era glaciale del 1700; un nuovo riscaldamento che giunge fino all'epoca attuale. Un andamento che poteva e doveva essere studiato tenendo in conto  l'attività atmosferica dovuta alla riflessione dei raggi solari, ma, soprattutto proprio all'irraggiamento della nostra stella, vero motore climatico.

Tuttavia, questo quadro d'insieme, non poteva essere accettato. Accidenti, si stava facendo Scienza, mentre lo scopo dell'IPCC era quello di DIMOSTRARE  con ogni mezzo la causa antropogenica del riscaldamento globale. Si doveva correre ai ripari, eliminando subito la componente dovuta agli studi del Sole. Eliminare la vera sorgente energetica era un passo fondamentale per eliminare qualsiasi tentativo di fare vera Scienza. E così, ecco che un ricercatore (Richard Mann) riuscì ad acquistare fama e potere quando si mise a tavolino e confezionò una nuovo quadro osservativo che eliminava qualsiasi dubbio scientifico: la sua mazza da hockey, in cui era del tutto sparito il gran caldo medievale (non doveva più esistere perché non c'era l'attività umana a immettere CO2), e che presentava una continua discesa verso il freddo, fino al 1850 e poi, improvvisamente, un salto terribile verso l'alto.

Come era mai possibile che prima di lui si fossero usati dati sbagliati? Parecchi scienziati con ben chiari residui di logica e sincerità chiesero a Mann di poter controllare i dati e verificare le sue conclusioni. Lui, però, da perfetto anti scienziato, non volle mai metterli a disposizione e perfino la rivista Nature si schierò dalla sua parte. Ci volle, quindi, molta perseveranza e fatica per riuscire ad ottenerli per vie traverse ma, finalmente, apparvero nella loro totale inconsistenza.

Tutto risolto? Neanche per sogno: ormai la crociata contro la CO2 era iniziata alla grande e si cercò in tutti i modi di nascondere la realtà dei dati con una costruzione creata "ad hoc". Purtroppo, ancora oggi la mazza da hockey viene spesso e volentieri presentata, malgrado ci siano le prove documentate della sua inconsistenza e della malafede utilizzata per taroccare i dati.

Nel frattempo, il Sole ha continuato a non essere tenuto in conto, il riscaldamento globale si è trasformato in cambiamento climatico (che in fondo non fa preferenze tra caldo e freddo...) in cui si può inserire sia troppa pioggia che troppa siccità, sia troppa neve che la sua assenza assoluta, e via dicendo. Un termine molto vago, ma molto utile.

I due grafici che ho mostrato potrebbero bastare per far riflettere, ma la riflessione non è più una caratteristica del cervello umano. Bisogna darle certezze, dogmi da sostenere anche con la violenza, se necessario.

La Scienza, però, non procede a dogmi, ma a prove e controprove, a miglioramento dei dati osservativi e dei modelli in grado di spiegarli, sempre pronta a cambiare se le conferme non arrivano. In poche parole, un processo troppo complicato per i politici e per i loro elettori.

So benissimo che le mie parole non convinceranno nessuno, soprattutto tra coloro che valutano il valore di uno "scienziato" sulla base delle sue presenze in TV. Comunque, riporto di seguito due articoli che la dicono lunga. Il secondo, soprattutto,  in italiano, fa un quadro molto chiaro della situazione e della sua evoluzione negli anni. Ma, cosa ancora più importante, fornisce  una completa ed esauriente bibliografia scientifica a cui fare riferimento (cosa che non viene MAI riportata dagli scienziati mediatici di oggi).

ARTICOLO 1

ARTICOLO 2

Buona lettura e se questi articoli vi sembrano fuori tema (ma la Terra, la sua atmosfera, le sue risposte all'irraggiamento solare fanno parte dell'astrofisica) non leggeteli e continuate ad accettare le imposizioni sempre più "salate" e distruttive che i cambiamenti climatici vi imporranno...

17 commenti

  1. michele celenza

    Per me quello che ha detto il Prof. Franco Prodi intervistato tempo fa in tv (La7) è più che esauriente per asserire che quello che ci viene propinato quotidianamente non ha basi scientifiche realmente verificate:

    Il riscaldamento/raffreddamento della superficie terrestre deve tener  conto sia del flusso di fotoni che ci vengono inviati dal Sole sia del "effetto serra" dei gas presenti nella atmosfera. Solo tenendo conto di queste due variabili della quale la predominante è la quantità di fotoni che viene inviata dal Sole si può parlare di una ricerca seria e scientifica.

    La Terra non è un sistema isolato come ci si vuol far credere.

     

     

     

  2. Alessandro

    sul blog "climalteranti" , mi fu detto che, se non si hanno certezze scientifiche, visto che non si possono fare esperimenti su un pianeta gemello.. vale il "principio di precauzione"...

    meglio fare qualcosa che niente..   poveri noi..  diminuire la co2 non provocherà nessun risultato climatico e ambientale.. se non quello di affamare i popoli..

  3. caro Alessandro,

    la cosa migliore è imitare le forme di vita molto più antiche ed esperte, ossia ADATTARSI. L'uomo non può fare niente contro le decisioni del sistema Terra-Sole, tranne che cercare di trovare sistemi per sopportarle al meglio, in un senso o nell'altro. Il pensare che possa competere con loro è segno di ignoranza e di arroganza: i terremoti, i maremoti, i cicloni, le eruzioni vulcaniche insegnano. Possiamo fare in modo che un terremoto non capiti? NO, possiamo solo cercare di costruire meglio e di sperare in bene; possiamo fermare gli allagamenti? No, possiamo solo lasciare i fiumi liberi e costruire lontano da essi; possiamo fermare e cancellare un ciclone? No, possiamo solo evacuare la popolazione; e via dicendo. L'uomo non può fare niente per cambiare le cause, può solo limitare gli effetti. Figuriamoci, poi, se pretende anche di "salvare" un qualcosa che sta benissimo con o senza di lui...

  4. Fabrizio

    Dico  la mia sull'argomento trattato nell'articolo che è contro-corrente rispetto alle maggior parte degli interventi.

    Intanto vorrei segnalare a Michele che nessuno pensa alla Terra come un sistema isolato, neanche i più feroci "allarmisti climatici". Credo che sia la premessa di ogni corso di climatologia che la Terra è un sistema che assorbe ed emette energia. Semplificando di molto il discorso, il sistema è in equilibrio quando assorbe tanta energia quanto ne emette. Se l'energia che assorbe (principalmente) dal Sole è "preponderante" rispetto a quella che la Terra emette, il sistema va alla ricerca di un nuovo punto di equilibrio che per la legge di Stefan-Bolzmann si trova ad una temperatura più elevata. Il dove ed il come l'energia è emessa e assorbita complica parecchio la faccenda.

    Riguardo l’argomento trattato nell’articolo sopra, segnalo questo articolo che contiene una rassegna dello sviluppo dei metodi utilizzati per la ricostruzione della temperatura degli ultimi 2000 anni: “Smerdon, J. E., and Pollack, H. N. (2016). Reconstructing Earth’s surface temperature over the past 2000 years: the science behind the headlines”, che potete trovare qui. L’articolo include una bibliografia di più di 200 articoli. L'articolo tratta, tra le numerose altre, anche le questioni sollevate da S. McIntyre e R. McKitrick per il loro significato e contributo nell’ambito del dibattito scientifico.

    Tra gli indicatori utilizzati per ricostruire le temperature della superficie terrestre in tempi anteriori alla disponibilità di misure strumentali ci sono gli anelli di accrescimento degli alberi, ma non sono i soli indicatori utilizzati. Nessuno degli indicatori è perfetto. Tutti richiedono una importante elaborazione dei dati grezzi e l’utilizzo di complesse tecniche statistiche. I risultati ottenuti con i differenti indicatori e le diverse tecniche statistiche non sono uniformi. Nell’insieme, le ricostruzioni delle temperature che sono state ottenute sfumano la forma della “mazza da hokey”, ma non la cancellano. Da notare che l’oggetto delle ricostruzioni è principalmente il manico della mazza e non il piede che è posizionato in tempi nei quali erano già disponibili misure strumentali. Questo particolare tipo di studi cerca di stimare il passato e non fare previsioni per il futuro.

    La figura sopra è l’evoluzione delle due mostrate nell’articolo. Non ci vedo alcuna mistificazione o frode in questa evoluzione. Si tratta del normale avanzamento delle conoscenze che, per fortuna, avviene.

    L’aspetto politico-mediatico riguardo la presunta frode che avrebbero perpetrato alcuni dei ricercatori che lavorano in questo campo è stata oggetto di diverse inchieste tra le quali quelle ordinate da commissioni del Congresso USA e dal House of Commons (UK).

    Le commissioni hanno riportato criticità nei metodi di lavoro e nei risultati ottenuti, ma nessuna ha concluso che ci fosse stata una frode.

    La più critica è stata la commissione Wegman, ordinata dalla commissione House Committee on Energy and Commerce del U. S. House of Representatives citata nell’articolo di Alessandro Demontis. La commissione, composta da 3 statistici, pur indicando numerose criticità nei lavori di Michael E. Mann, Raymond S. Bradley and Malcolm K. Hughes che hanno portato al grafico poi definito ‘hockey stick’, non parla di frode. Qui è reperibile il report della commissione.

    La natura delle criticità segnalate fa dire a Wegman:

    In a real sense the paleoclimate results of MBH98/99 are essentially irrelevant to the consensus on climate change. The instrumented temperature record since 1850 clearly indicates an increase in temperature. Whether this is unprecedented in the last millennium seems less clear and to what extent the natural planetary processes can mitigate the excess green-house gas release is unknown. What is more important in our view is real insight into and understanding of the processes of global warming.”

    Da notare che la commissione aveva richiesto ai ricercatori in modo inconsueto, tanto da essere considerato intimidatorio da alcuni commentatori, queste informazioni: List of all financial support you have received related to your research, including, but not limited to, all private, state, and federal assistance, grants, contracts (including subgrants or subcontracts), or other financial awards or honoraria.

    Un’altra commissione fu ordinata dalla  U.S. House of Representatives Committee on Science.

    Organizzata dal National Research Council e composta da 12 membri con varie specializzazioni scientifiche e statistiche, fu orientata a definire lo stato delle conoscenze e dei metodi utilizzati nella ricostruzione delle temperature ed ad individuare la loro significatività e le loro criticità.

    Riporto di seguito la valutazione che diede dei lavori di Mann. Qui è il report completo.
    Based on the analyses presented in the original papers by Mann et al. and this newer supporting evidence, the committee finds it plausible that the Northern Hemisphere was warmer during the last few decades of the 20th century than during any comparable period over the preceding millennium. The substantial uncertainties currently present in the quantitative assessment of large-scale surface temperature changes prior to about A.D. 1600 lower our confidence in this conclusion compared to the high level of confidence we place in the Little Ice Age cooling and 20th century warming. Even less confidence can be placed in the original conclusions by Mann et al. (1999) that “the 1990s are likely the warmest decade, and 1998 the warmest year, in at least a millennium” because the uncertainties inherent in temperature reconstructions for individual years and decades are larger than those for longer time periods, and because not all of the available proxies record temperature information on such short timescales.”
    Ancora riguardo l’integrità dei ricercatori che lavoravano nel campo della ricostruzione delle temperature c’è stata una ulteriore commissione ordinata dalla House of Commons (UK) a seguito della pubblicazione di circa 1000 email sottratte da hacker alla University of East Anglia e rese pubbliche tramite un server basato in Russia.

    Il contenuto di alcune di queste email fu vista da alcuni come la prova di una cospirazione scientifica. Di seguito il risultato della commissione su questa presunta cospirazione come riportato dal Governo Britannico.

    The Government agrees with, and welcomes, the overall assessment of the Science and Technology Committee that the information contained in the illegally-disclosed emails does not provide any evidence to discredit the scientific evidence of anthropogenic climate change. We note that similar findings were returned by both Lord Oxburgh’s and Sir Muir Russell’s reviews. In particular, we note the findings of the Muir Russell Review: that the rigour and honesty of the scientists are not in doubt; that there is no evidence of bias in data selection; that there is no evidence of subversion of peer review and that allegations of misusing the Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) process cannot be upheld.”

    Gran parte delle informazioni che ho utilizzato si trova su Wikipedia.

  5. Ringrazio Fabrizio per avere riportato notizie così particolari, ma... a maggior ragione -se le cose fossero andate proprio così (il cimategate non può essere trascurato, però)- sarebbe ora di far parlare pubblicamente anche chi propone modelli diversi (e non dire solo che il 99% degli scienziati è a favore del GW, quando non è assolutamente vero) e arrivare a un vero congresso scientifico in cui si prospettino liberamente e apertamente le differenti visioni. Negare la parola a qualcuno vuol quasi sempre dire aver paura di ciò che potrebbe dire (Giordano Bruno insegna...).

  6. Volevo aggiungere un commento al commento...

    Anzi, vorrei porre una domanda. Tutti sono d'accordo che il clima è un argomento ancora molto lontano dal poter essere trattato con buona approssimazione, chiedo:

    "Per quale motivo l'IPCC è stato creato con lo scopo prefissato di dimostrare, in ogni modo, che solo la CO2 causa il riscaldamento odierno e non è, invece, stato fondato per uno studio articolato sui cambiamenti climatici in generale, dando all'uomo, al Sole e alle varie ripercussioni atmosferiche e oceaniche pari valore?" Sapendo benissimo che questi cambiamenti su periodi abbastanza corti (medioevo caldo, minimo di Maunder insegnano) esistono e vanno spiegati con lo stesso modello che porta a previsioni catastrofiche, la vera Scienza non dovrebbe essere indirizzata verso uno scopo deciso a priori. Il fatto di aver assunto un dogma a priori la dice lunga sulla buonafede dei suoi componenti. Vi è tanta differenza rispetto al dogma che ha portato al buio scientifico di secoli e secoli?

     

     

     

  7. Fabrizio

    Sono andato a cercare la risoluzione dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite 43/53 del 1988 che approva la costituzione dell’IPCC. In questa risoluzione si esprime la preoccupazione riguardo le attività umane che possono influire sul clima e le conseguenze della continua crescita dei gas serra (da notare che sono indicati separatamente, ed in questi documenti anche questo conta). Subito di seguito si da la massima apertura agli studi: “Recognizing the need for additional research and scientific studies into all sources and causes of climate change,”.

    Più avanti nel documento, al punto 5, viene approvato il mandato dell’IPCC:
    Endorses the action of the World Meteorological Organization and the United Nations Environment Programme in jointly establishing an Intergovernmental Panel on Climate Change to provide internationally coordinated scientific assessments of the magnitude, timing and potential environmental and socio-economic impact of climate change and realistic response strategies, and expresses appreciation for the work already initiated by the Pannel.”
    Nel punto successivo invita tutte le organizzazioni ad attivarsi per migliorare la comprensione di tutte le cause del cambiamento climatico: “Urges Governments, intergovernmental and nongovernmental organizations and scientific institutions to treat climate change as a priority issue, to undertake and promote specific, co-operative action-oriented programmes and research so as to increase understanding on all sources and causes of climate change, including its regional aspects and specific time-frames as well as the cause and effect relationship of human activities and climate, and to contribute, as appropriate, with human and financial resources to efforts to protect the global climate;”
    Da qui non sembra proprio che l’IPCC abbia avuto un mandato predefinito e orientato a cercare nella CO2 la causa dei cambiamenti climatici.

  8. Una cosa è scrivere e una cosa è agire. Piano, piano lo scopo è stato espresso sempre meglio. In fretta e furia si è dichiarato che la colpa era dell'uomo e, da quel punto in poi, sono stati eliminati tutti gli scienziati solari ed è diventata una ricerca a corsia unica. Non dirmi che non sai che molti studiosi sono stati allontanati dalle proprie Università e molti hanno visti tagliati i propri fondi. Anche l'ultimo COP26 scrive che sono tutti d'accordo, ma, in realtà, non lo sono per niente. tale e quale a Parigi. Ricordi che sceneggiata di tripudio, ma poi tutto è finito lì...

    Infine, come mai se ne sono andati dall'IPCC molti scienziati costretti a dire solo quello che era deciso a priori? E come mai le ricerche che vanno in senso contrario vengono taciute dai media? Mi sembra anche di ricordare che avevo riportato in un vecchio articolo certe conclusioni drastiche dell'IPCC...

  9. Fabrizio

    La possibilità che in corso d'opera si siano presi degli orientamenti è certo possibile e forse anche auspicabile, se presi sulla base degli elementi raccolti.

    L’orientamento che è stato preso non era predefinito nel mandato politico dell'Assemblea Generale UN. Anzi, la lettura del testo mi fa pensare che l’orientamento preso si contrario a quello auspicato. Il fatto che nei "concerns" siano stati separati l'incremento dei gas serra e le cause umane, il fatto che sia stata qualificata per due volte l'ambito della ricerca come "all sources and causes of climate change" ed ancora di più la richiesta di fornire "realistic response strategies" mostra almeno l'auspicio di trovare delle cause che non richiedessero cambiamenti radicali nell'economia e negli stili di vita e per questo, alla prova dei fatti, generalmente impopolari (nonostante le apparenti adesioni di alcuni che ora auspicano questi sconvolgimenti, salvo ovviamente conservare il proprio tenore e le proprie abitudini di vita non sempre frugali rispetto alla maggioranza dell'umanità). D’altra parte proprio gli esiti degli accordi di Parigi e i risultati di COP26 ne sono la conferma.

    In questo l’IPCC ha decisamente fallito. Se avesse trovato il modo di indicare come causa il Sole tutto sarebbe stato più semplice. Con il Sole non ci si può fare nulla. L’IPCC avrebbe continuato a fare i suoi lavori e le sue belle riunioni con il mandato di monitorare la situazione e fare previsione sugli effetti climatici avversi. Sarebbe stato dato mandato all’UNHCR di prepararsi a gestire i profughi, tutti avrebbero dato il loro appoggio morale, ma "i profughi a noi no abbiamo già in nostri problemi". Sarebbe stato richiesto alle Nazioni di prepararsi a gestire i fenomeni estremi che l’IPCC avesse indicato. L’interpretazione Italiana di tutto ciò sarebbe stato ‘non fare nulla’. Abbiamo costruito abitazioni per centinaia di migliaia di persone vicino e sopra un vulcano attivo, pensa se ci preoccupa qualche inondazione, qualche temporale un po’ più intenso del solito e qualche periodo di siccità.

    Sulle ragioni che hanno portato all’IPCC a prendere la strada più difficile ci sono diverse possibilità. Mi espongo dando una mia valutazione nello stile IPCC per come mi appaiono i fatti e utilizzando il mio personale rasoio di Occam:

    • l’IPCC non poteva fare altrimenti poiché i dati raccolti indicano chiaramente che i cambiamenti climatici sono dovuti alle attività umane ed in particolare prevalentemente alla CO2 prodotta in queste attività (altamente probabile);
    • nelle valutazione dell’IPCC ci possono essere imprecisioni che possono spostare le previsioni di qualche parametro favorevolmente o sfavorevolmente a livello globale (probabile) o regionale (altamente probabile) con conseguente opportunità/necessità di modulare diversamente gli interventi; uno dei favorevoli potrebbe essere l’effetto dei cicli solari più lunghi, ma ci possono essere altri parametri sfavorevoli.
    • le posizioni contro corrente non sono state adeguatamente rappresentate (probabile), d’altra parte per essere definita contro corrente deve essere ampiamente minoritaria
    • le valutazioni dell’IPCC sono completamente errate. L’IPCC ha preso un abbaglio collettivo per ragioni ignote che dovranno essere studiate dai sociologi in futuro (poco probabile);
    • le attività dell’IPCC sono state utilizzate da alcuni per fare carriera mettendo in evidenza le proprie capacità (lo spero);
    • le attività dell’IPCC sono state utilizzate da alcuni per risolvere faide interne ad organizzazioni accademiche o scientifiche (spero di no, ma è probabile);
    • l’IPCC ha artatamente travisato completamente i fatti per l’interesse di alcuni suoi membri (es. carriera) con il tacito consenso degli altri (altamente improbabile); è più facile fare carriera allineandosi con la politica e perché gli altri avrebbero dovuto stare al gioco?
    • l’IPCC ha artatamente travisato completamente i fatti per seguire le pressioni di una lobby nascosta industriale-finanziaria o politica (altamente improbabile). Non riesco ad immaginare quali potrebbero essere gli interessi di questa lobby e come possa agire indisturbata in modo così coperto ed efficace contro gli interessi delle maggiori potenze politiche del mondo e contro altre potenti lobby. Uso il termine lobby in modo neutro come organizzazioni che rappresentano apertamente interessi legittimi sebbene particolari. Diventano almeno sospette quando sono nascoste o operano anche in modo nascosto.

    Dubbi su tutto questo? Certamente ne ho. Francamente, forse il principale è che Enzo la pensa in modo opposto quando per altri casi non ha di questi dubbi, come nell’articolo di ieri.

    Per questo ho colto questa occasione per analizzare meglio l’argomento, però non ho trovato elementi per farmi cambiare le valutazioni che ho elencato.

     

     

  10. caro Fabry,

    il fatto stesso che io sia a favore del vaccino dimostra che non sono un negazionista "a priori". Se non credo al GW umano è perché mi sono informato da anni, ho letto molto e ho seguito lo sviluppo delle ricerche dell'IPCC.

    Cito solo questa fonte (Wikli inglese) per modificare alquanto quello che hai riportato tu

    The IPCC developed from an international scientific body, the Advisory Group on Greenhouse Gases set up in 1985 by the International Council of Scientific Unions, the United Nations Environment Programme (UNEP), and the World Meteorological Organization (WMO) to provide recommendations based on current research. This small group of scientists lacked the resources to cover the increasingly complex interdisciplinary nature of climate science. The United States government sought an international convention for restrictions on greenhouse gases, and under the conservative Reagan Administration expressed concern about unrestrained influence from independent scientists or from United Nations bodies such as the UNEP and WMO. The U.S. government was the main force in shaping the IPCC as an autonomous intergovernmental body in which scientists took part both as experts and as official representatives of their governments, which would produce reports backed by all leading relevant scientists, and which then had to gain consensus agreement from every participating government. In this way, the IPCC was formed as a hybrid between a scientific body and an intergovernmental political organisation.[2]

    The United Nations formally endorsed the creation of the IPCC in 1988, citing the fact that "[c]ertain human activities could change global climate patterns, threatening present and future generations with potentially severe economic and social consequences", and that "[c]ontinued growth in atmospheric concentrations of 'greenhouse' gases could produce global warming with an eventual rise in sea levels, the effects of which could be disastrous for mankind if timely steps are not taken at all levels".[21] To that end, the IPCC was tasked with reviewing peer-reviewed scientific literature and other relevant publications to provide information on the state of knowledge about climate change and its consequences and impacts.

    Anche se con parole un po' ambigue è chiaro che l'unica cosa da perseguire è sono gli effetti dell'effetto serra, trascurando del tutto il contributo dell'irraggiamento solare. Non penso proprio che tu possa credere che il Sole non abbia nessuna influenza sul clima. Eppure le previsioni sempre sbagliate dell'IPCC  dovrebbero dimostrare che i loro modelli non funzionano.

    Poi vorrei che mi rispondessi a poche domande:

    1) Perché Mann ha modificato i dati per avere la sua mazza? Il caso di Erik il vichingo dovrebbe da solo far capire che se ha fatto finta di non sapere e ha cercato di nascondere o era in malafede o era un perfetto ignorante in materia.

    2) Il minimo di Maunder è dovuto all'uomo?

    3) Il Sole non ha influenza sul clima su brevi periodi?

    4) Perché i modelli dell'IPCC danno sempre previsioni sbagliate, ma nessuno lo dice chiaramente.

    5) Perché vengono allontanati sempre più spesso i professori universitari che non seguono la visione malefica della CO2. Perché addirittura la BBC ha vietato di invitarli a trasmissioni televisive. A quando la museruola come a Giordano Bruno? E, nota, non stiamo parlando di scienziati televisivi, ma di VERI scienziati.

    6) Perché la data del non ritorno continua a spostarsi in avanti. Ti ricordi che già da molti anni le Maldive non dovrebbero più esistere, così come i ghiacciai dell'Himalaya.

    Ma forse non c'è bisogno di fare domande... basta vedere come le multinazionali abbiano fatto in fretta a cambiare verso il green e come le bollette siano aumentate. Pensi davvero che gli aumenti del prezzo dell'energia si fermeranno in breve tempo a furia di pale eoliche e di pannelli solari? E pensi anche che le multinazionali non traggano profitto da questi cambiamenti decisi a tavolino? L'interesse, quindi, è ben chiaro.

    Ma poi - forse- è inutile discutere: è giusto che ognuno mantenga le proprie posizioni se in loro crede fermamente e con spirito onesto e critico.

  11. Frank

    Le tue domande resteranno senza risposta caro Enzone e paradossalmente il perché sta proprio nella tua ultima frase con quella parola "credo" che ti è scappato al posto di "penso", concludi con "onesto e critico" che mette a posto la cosa ma chi crede nel gw si limita appunto al "credo".

    Il gw è geopolitica limitarsi ad analizzarlo scientificamente non porta da nessuna parte e poi la storia è piena di vicende che non hanno senso, possiamo solo sperare che ci vada bene anche questa volta.

    Per chi vuole allargare l'orizzonte suggerisco di ascoltare l'intervento del Ministro Cingolani e quello di Dario Fabbri al festival di Limes tenutosi a Genova i tre giorni scorsi.

    https://www.youtube.com/watch?v=GYIeg4wmHLI      Ambedue gli interventi sono nel secondo giorno.

    Per chi vuole andare subito al sodo:  h0,19 per Cingolani e h2,21 per Fabbri. Sarebbe meglio ascoltare tutto dall'inizio. Tengo a precisare che Il Ministro pensa che il gw sia una realtà, almeno così mi pare.

  12. Frankuccio,

    cosa intenti per h0,19? 0 ore e 19 minuti o 11.4 minuti?

  13. Frank

    Al 19° minuto ma se ascolti anche l'introduzione non fa male.

  14. Fabrizio

    Caro Enzo,

    le informazioni che hai aggiunto sulla nascita dell'IPCC contestualizzano quanto avevo riportato, ma non lo modificano. Anzi, per come le leggo confermano la mia prima interpretazione.

    L'antefatto che riporti è che alcuni organismi tecnico scientifici stavano dando allarmi sull’effetto della crescita dei gas serra associandolo alle attività umane. L’amministrazione USA, allora guidata dai conservatori sotto la presidenza Reagan, riporta sotto il controllo politico la gestione di questo problema. Infatti gli esperti operano nell’IPCC come rappresentanti dei propri governi.

    Le frasi che riporti sono quelle che nella risoluzione dell’Assemblea Generale UN si trovano tra i “concerns” iniziali come appare nel documento completo che ho collegato in un commento precedente e che avevo già riportato in sintesi nel mio commento. I due virgolettati che citi appartengono a due punti separati sebbene adiacenti. Qui ripeto quanto ho già detto. Non mi sembra un caso che come primo approccio l’organo politico separi la preoccupazione della crescita dei gas serra da quella delle attività umane che influenzano il clima.

    Poi, nei punti 5 e 6 ci sono le azioni richieste all’IPCC ed al mondo scientifico. Al primo si chiede di fornire “scientific assessments of the magnitude, timing and potential environmental and socio-economic impact of climate change and realistic response strategies. I secondi vengono esortati a intraprendere ricerche “to increase understanding on all sources and causes of climate change, including its regional aspects and specific time-frames as well as the cause and effect relationship of human activities and climate.” In nessuno dei due punti vengono nominati i gas serra.

    Io lo interpreto come un richiamo a guardare bene tutte le possibilità senza fissarsi sui gas serra e a fornire delle strategie realistiche. Nota che le parole “tutte” e “realistiche” sarebbe del tutto sovrabbondanti se non ci fosse la volontà di allargare le ipotesi e mettere un freno alle fantasie di alcuni.

    Se questo viene interpretato invece come un mandato predefinito per trovare nella CO2 la causa di tutti mali, per di più sponsorizzato dalla presidenza Reagan, mi arrendo.

    Visto che ci sono provo anche a rispondere alle tue domande. Le prendo come uno dei divertenti quiz che spesso ci proponi.

    Domanda 1)

    La domanda da per certo che Mann abbia modificato i dati per ottenere il grafico desiderato. Dato questo assunto, Mann sarebbe tutte e due le cose che dici insieme: in malafede e un perfetto ignorante in materia, oltre ad essere un imbecille proprio perché si metteva contro la curva allora consolidata già pubblicata dallo stesso IPCC e la ricostruzione storica della colonizzazione della Groenlandia avendo in mano solo dei dati truccati. Ma, che Mann abbia modificato i dati per ottenere la forma del grafico voluta in fin dei conti non lo affermano neanche nel loro articolo S. McIntyre e R. McKitrick, neanche Wegman che ho citato in un commento precedente. Al più ci sono delle allusioni. A dire il vero, c’è stato chi ha affermato che Mann ha operato fraudolentemente. Sono seguite delle cause per diffamazione alcune concluse e un’altra in corso, vedi qui. Da notare che i responsabili delle pubblicazioni online dove queste accuse sono state scritte non le hanno confermate. Uno ritirandole e scusandosi, gli altri prima dicendo che era stato solo usato un linguaggio esagerato poi rifugiandosi nella clausola legalmente valida che l’editore non è responsabile di quello che scrivono nei commenti online i suoi lettori.

    Per quanto riguarda l’analisi dei risultati, al di la delle intenzione, ci sono stati alcuni studi. Le conclusioni di uno di questi le ho riportate in un commento precedente. Un altro studio è scaricabile da qui. Pur riscontrando delle potenziali criticità e delle divergenze con il risultato di Mann, non viene contraddetta la forma del grafico. Inoltre, analisi successive fatte con metodi ed indicatori diversi danno i risultati della figura che ho allegato nel mio primo commento. 

    La relazione tra le ricostruzione delle temperature e quella che è chiamata l’anomalia climatica medievale è discussa ampiamente nella sezione intitolata “IN SEARCH OF THE MCA AND LIA” nel primo documento che ho collegato. Inoltre non è certo nascosta nello stesso report dell’IPCC in particolare in AR5. Facendo una ricerca nel testo MCA appare 47 volte.

    Domande 2) e 3)

    La risposta diretta alla seconda domanda sarebbe ‘no’. Ma non credo che la domanda sia da interpretare letteralmente, ma voglia chiedere perché l’IPCC non tiene conto dell’imminente minimo di Maunder.

    Le variazioni della forzante solare non sono ignorate dall’IPCC, sia per quanto riguarda il ciclo di 11 anni, sia per il cicli più lunghi come quello che portò al minimo di Maunder.

    La questione in discussione è quale sia l’effetto di queste variazioni oltre alla collocazione temporale dei cicli più lunghi. La posizione attuale dell’IPCC credo sia bene esposta in questo articolo. Evidentemente il Sole è il motore di tutto, ma non per questo è necessariamente l’origine delle maggiori variazioni del clima. Quindi è necessario quantificare la sua variabilità e compararla con le altre fonti di variabilità del clima.

    Le stime della variazione dell’irraggiamento, espressa come TSI, indicata nell’articolo sopra è minore di quella indicata della prof. V.V Zacharova (3 W/m2) nella suo editoriale sulla rivista Temperature. Nell’articolo che la prof. Zacharova aveva proposto a Nature indicava una variazione di TSI di 1-1.5 W/m2 basandosi su altri studi. Quest’ultima più vicina a quella della pagina della NASA.

    Domande 4) e 6)

    Qui sono d’accordo sul fatto che non è facile trovare una documentazione sugli errori dell’IPCC. Probabilmente sul motivo non siamo d’accordo. Qualcosa comunque c’è. Ad esempio questo articolo datato agosto 2021 dal titolo “The IPCC is not infallible”. Sul titolo credo siamo tutti d’accordo. La maggior parte degli errori segnalati nel 2021 si riferiscono ancora al 4° rapporto del 2007. Veniamo agli errori che sono confermati anche dagli autori dei report e nessuno riguarda i modelli dell’IPCC.

    Una analisi (dell’altra parte) di questi e di altri errori che risale al 2010 si trova qui. Insieme agli altri è analizzato anche l’errore sullo scioglimento dei ghiacci dell’Himalaya.

    L’errore sullo scioglimento dei ghiacci dell’Himalaya è in uno dei report del 2007. In questo report viene indicato che lo scioglimento dei ghiacci dell’Himalaya sarebbe avvenuto nel 2035 sulla base di un articolo apparso in una rivista del WWF che a sua volta citava un articolo apparso su una rivista di divulgazione New Scientist, quindi non sottoposto a peer-review. L’errore è sicuramente grave per il contenuto e per il metodo, ma non ha nulla a che vedere con i modelli dell’IPCC i cui risultati appaiono in un diverso volume dal titolo “The Physical Science Basis” è fanno previsioni diverse tanto che tra i primi a segnalare l’errore c’è stato uno degli autori di queste previsioni. L’errore è stato fatto per allarmare impropriamente? Forse. Ma sarebbe stata una mossa maldestra poiché non lo hanno riportato nella sintesi per i policymaker che sarebbero dovuti essere i destinatari del messaggio allarmate.

    Riguardo alla previsione della completa sommersione delle Maldive che dovrebbe essere già avvenuta non sono riuscito a trovare nulla. Certamente le Maldive, come altre isole con bassa elevazione, sono osservate speciali poiché a rischio più di altri territori. Per quanto ho visto, nella sezione dedicata alle piccole isole del rapporto 2013 indica per il 2100 la possibilità che avvengano eventi che mettono a rischio l’abitabilità di queste isole.

    Domanda 5)

    Per quanto si trova in rete la BBC ha una storia ondivaga riguardo il clima ed è criticata da entrambe le parti. Forse quello che segnali come censura è il fatto che hanno deciso che non è necessario intervistare anche un oppositore all’attribuzione a cause antropiche ogniqualvolta si parla di cambiamento climatico. Come se una intervista al ministro Cingolani si potesse fare solo in un dibattito con la partecipazione di qualche oppositore alle azioni che sta intraprendendo.

    Per quanto riguarda il ruolo delle multinazionali, quello che descrivi è da manuale di strategie aziendali e le multinazionali lo sanno fare quasi sempre molto bene. Anche perché, se non lo sapessero fare uscirebbero di scena o sarebbero fortemente ridimensionate. Questo non significa che siano sempre loro a forzare il cambiamento. Anzi, quando il cambiamento tocca il loro affari possono provare a resistere con ogni mezzo, vedi le multinazionali del tabacco. Sul ruolo di alcune multinazionali sono state avviate delle audizioni del congresso USA. Vedremo come va a finire.

    Per quanto riguarda le variazioni recenti dei prezzi dell’energia sembrano determinate della offerta che non riesce o non vuole seguire la domanda. Per qualche commentatore, le azioni contro il cambiamento climatico potrebbero in parte entrarci per la riduzioni degli investimenti delle compagnie petrolifere hanno fatto, si dice per l’incertezza degli effetti di queste azioni sui loro affari. Se fosse così sarebbe un segnale che non vedono positivamente queste azioni.

    Evito di rispondere a Frank che mi da del credulone, disonesto e acritico. Invece lo ringrazio per il collegamento alla conferenza del ministro Cingolani.

  15. Caro Fabry,

    ti ringrazio del lungo commento che mette in evidenza come l'argomento sia ancora ben lungi dall'essere affrontato scientificamente e in modo aperto e schietto. Sembrerebbe, però, che gli oppositori del GW abbiano accesso alle discussioni e alla possibilità di spiegare nei media la loro posizione. Così non è però e, quindi, sembra proprio che si voglia evitare una vera argomentazione sui modelli in auge  sicuramente sbagliati viste le previsioni mai confermate. Sicuramente il Sole è trattato come causa minore e questo mi basterebbe già per rifiutare qualsiasi conclusione.

    Come ti dicevo, se vi è sincerità e buonafede mi attendo una conferenza aperta ai dubbi e contro dubbi e non la solita pagliacciata del COP...

    Poi, è giusto che ognuno segua le proprie convinzioni se le ritiene fondate su evidenze scientifiche. Comunque resta il fatto che la Groenlandia era verde per l'erba e che si viaggiava tranquillamente nel Mar Glaciale Artico, cosa che oggi non si può fare. Vi era forse tanta CO2 antropogenica attorno al 1000 d.C.? Se no, come si spiega un riscaldamento senza aumento di CO2?

  16. Frank

    Bene evitiamo di far chiudere i commenti, da parte di Enzo, anche per questo articolo con inutili polemiche e spero che tu abbia ascoltato anche Fabbri oltre che il ministro.

  17. No, non vorrei chiudere i commenti anche questa volta... Diciamo pure che tentiamo di fare quello che i media e le Istituzioni governative non fanno, ossia aprire le porte alle due visioni diverse, una basata quasi esclusivamente sull'effetto serra della CO2 e l'altra sulla presenza del Sole e delle sue ripercussioni sul clima. Poi, ognuno cercherà di convincersi basandosi, però, su articoli scientifici e non su "tutti dicono che...". Il dibattito ci deve anche insegnare che la Scienza non è un orologio perfetto: deve accettare di migliorarsi passo dopo passo, senza escludere a priori gli effetti che non fanno comodo a un sistema essenzialmente politico. Purtroppo, mentre gli studi sulla "macchina" Sole vanno avanti, quelli sulla CO2 si sono fossilizzati come se avessero raggiunta la perfezione. E questo fatto li etichetta subito come poco scientifici.

    La faccenda è simile al Covid. La Scienza non può dare certezze e cerca di migliorarsi. Chi non l'accetta perché non vede la perfezione non ha capito niente di Scienza e facilmente cade nel "si dice che..." o nella "magia".

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