05/04/15

No, non riesco a emozionarmi…

Una ricerca, in gran parte teorica, ha dimostrato che sulla Luna potrebbero esistere tunnel di lava talmente ampi e alti da poter contenere una grande città. Mi spiace, ma non riesco a emozionarmi…

Cari amici, è Pasqua e non voglio scrivere articoli veramente scientifici. Tuttavia, questa news mi ha fatto pensare e vorrei descrivervi le mie reazioni a riguardo, anche se immagino che molti di voi non saranno assolutamente d’accordo.

Abbiamo appena condiviso con uno degli autori un risultato di grande importanza per la comprensione delle prime fasi evolutive delle stelle. Le stelle sono gli attori principali del Teatro del Cosmo e seguire la loro vita avventurosa va ben oltre il significato puramente scientifico della ricerca. L’emozione è simile a quella che si prova quando nasce un cucciolo umano e si riescono a seguire i suoi primi vagiti, i suoi primi sorrisi, i suoi primi passi. Forse non c’è niente di così meraviglioso come la nascita di una nuova vita, qualsiasi sia la sua massa! Sbaglio molto a confrontare i primi passi di un bimbo con l’innesco delle reazioni nucleari nel nucleo di un astro che inizia la sua lunga e fruttuosa avventura cosmica? No, penso proprio di no.

Oggi, invece, leggo un articolo di estremo interesse scientifico che mi colpisce sicuramente, anche perché conosco il primo autore (Jay Melosh) dai lontani anni ’80 e il suo alto valore di ricercatore è indiscusso. Sulla Luna potrebbero esistere tunnel di lava di dimensioni enormi, vere e  proprie caverne immense create dallo scorrimento di lava liquida all’interno di uno strato già solidificato.  Ne ho visto molti nelle Hawaii, ma basta anche andare sull’Etna o in altri vulcani che presentano imponenti colate laviche. Sulla Luna, la bassa gravità permetterebbe di ingigantire le strutture, mantenendole stabili e resistenti. Fin qui tutto meraviglioso e  “potenzialmente” emozionante.

Poi, però, l’articolo prende un’altra piega e si dedica alla possibilità di poter costruire una città, pari al centro di Filadelfia, all’interno di queste caverne. Una scoperta geologica diventa rapidamente un'occasione per pensare allo sfruttamento del nostro satellite. Le ragioni di questa smania di infestare la Luna con i nostri manufatti e di scavarla e sezionarla per estrarre tutto ciò che è estraibile, non mi emozionano e un po’ mi spaventano, ricordando la conquista dei nostri “nuovi” continenti.

Se mettere un piede sulla Luna e recuperare qualche piccolo reperto geologico poteva anche starci (benché le ragioni non erano, nemmeno allora, veramente scientifiche e lo sappiamo tutti molto bene), la “conquista” dell’uomo di un altro corpo celeste mi dà un senso di depressione e di falsità. Tornando alle stelle… è un po’ come se, un giorno, volessimo intervenire direttamente sul destino di una di loro, manipolandone il nucleo e cambiandone il futuro.

No, non ci sto! Le stelle ci danno già molto, come ci insegna il teorema del viriale. La loro luce, la loro energia, ci permette di vivere. Non c’è bisogno di chiederle di più! A suo modo, anche la Luna ci regala molto, stabilizzandoci l’asse di rotazione e non solo.

Viviamo in un pianeta meraviglioso che ancora conosciamo appena, sia nel suo profondo interno sia nelle sue immense riserve di acqua. Crediamo da un lato di poterlo distruggere e dall’altro ne trascuriamo la maggior parte delle potenzialità. Incolpiamo noi stessi, con una strana forma di sadico piacere, di avere esaurito le sue infinite ricchezze, senza accorgerci che essa ne ha ancora moltissime da regalarci. Il vero problema non è lo sfruttamento intensivo, ma l’utilizzo egoista, arrogante e spesso completamente cieco.

Invece di ringraziare e ricambiare il Sole di tutto ciò che continua a inviarci, ci permettiamo di sprecare quasi completamente i suoi doni e preferiamo pensare a come stravolgere la Luna, al pari delle antiche città Inca. E poi, magari, toccherà anche a Marte… E ne saremo fieri, orgogliosi, allontanandoci sempre di più dall’armonia del NOSTRO Universo.

Non so quanto saremo ancora accettati dal Cosmo, non so se l’anomalia dei nostri pensieri potrà superare intervalli di tempo paragonabili a quelli più corti dell’Universo. Temo di no, a tutto c’è un limite! Per adesso, però, posso solo dirvi che i tunnel di lava lunari e il loro utilizzo non mi emozionano per niente!

La figura che inserisco di seguito riesce solo a spaventarmi e, un po’, a disgustarmi…

150404215343-large

 

Certo che una città del genere avrà bisogno di grandi quantità d'acqua che sarebbe molto costoso portare dalla Terra... niente paura, forse il problema non si porrà, leggete QUI!

E, se l'acqua non bastasse a soddisfare i bisogni "primari" dei futuri colonizzatori lunari, ecco QUI la soluzione!

 

21 commenti

  1. gioyhofer

    E' il problema dell'uomo, con la sua arroganza pensa di poter comandare e modificare tutto e tutti a suo piacimento. E' veramente una tristezza, invece di assaporare e rispettare il bello che la natura offre, pensano solo a come sfruttarla per arricchirsi...
    :(
    Si tratterebbe però di dover creare dei micro climi interni alla Luna, per permettere all'uomo di viverci... Non credo sarà una cosa così facile da realizzare, o mi sbaglio?

  2. spero proprio di no, cara Gio... :(

  3. Alvermag

    Tranquilli ragazzi, la specie umana ha appena 2-3 milioni di anni e penso sia destinata all'estinzione come tutte le forme di vita, passate, presenti e future.
    Può insozzare il cosmo come ha già fatto qui sulla Terra? Si certo, ma solo localmente.
    Penso che il cosmo, nella sua immensità ed "eternità" sappia benissimo come difendersi.

    Vedo il Cosmo come un immenso rigeneratore. A differenza di quanto accade sulla Terra, nel Cosmo nulla è davvero nocivo perchè tutto può essere riciclato, ripartendo dai singoli atomi. Cosa resterà di tutte le brutture della Terra quando il Sole la ingoierà? Proprio nulla, solo un sasso nell'Universo.

    L'unico vero rammarico è che non sappiamo se esistono altri pianeti di analogo splendore. A volte immagino di tornare a qualche centinaio di milioni di anni fa sorvolando il pianeta ed ammirandone le meraviglie: laghetti cristallini, vallate, boschi, foreste, animali e piante .... ma ci pensate? Se potessi chiedere un regalo "cosmico" forse propenderei per questo.

  4. sarebbe bello visitarli solo con la mente. Lei non inquina... :wink:

  5. Gianni bolzonella

    Condivido la tua reazione emotiva,eppure mi chiedo :"ma questo immenso e terribile Cosmo ha un etica? E noi che ne siamo infinitesimamaente parte siamo sicuri che questa ne sia parte costruttiva,vista dalla parte delCosmo?". Domanda Pasquale da un miliardo di dollari,boh!Ciao a tutti

  6. SANDRO

    Tranquilli ragazzi, tra il dire ed il fare c'è di mezzo il mare. Quando l'umanità sarà in grado di fare una cosa del genere, avrà la coscienza di rifiutarla.
    Ci sono scoperte più importanti che ci stanno aspettando....

  7. caro Sandro,
    vorrei avere il tuo ottimismo... finora la coscienza umana non ha mostrato grandi miglioramenti dall'epoca delle caverne ... terrestri... :roll: :cry:

  8. SANDRO

    Per questo genere di miglioramenti ci vogliono tempi lunghi caro Enzo. Le vedremo dall'altra..... dimensione. :wink:

  9. temo che i tempi necessari siano cosmici non umani (nel senso di "razza")... :wink:

  10. SuperMagoAlex

    "A volte immagino di tornare a qualche centinaio di milioni di anni fa sorvolando il pianeta ed ammirandone le meraviglie: laghetti cristallini, vallate, boschi, foreste, animali e piante …. ma ci pensate? Se potessi chiedere un regalo “cosmico” forse propenderei per questo."

    Hai proprio ragione Alvy, è un'immagine meravigliosa! 8)

  11. Celterman

    Enzo, mi costringi a fare la voce fuori dal coro... :mrgreen: Posso anche capire che quell'articolo non ti abbia entusiasmato, ma dire di provar timore, no, da un amante del progresso e della Scienza non posso capirlo! Lo sfruttamento delle risorse minerarie di un corpo sterile quale la Luna non si può minimamente paragonare alla distruzione di una civiltà come per la "conquista" dell'America. Trovo invece che sarebbe di stimolo allo sviluppo di nuove missioni con l'apporto di minerali rari, di deuterio o di elio3, ci sarebbe anche la possibilità di un grande salto tecnologico. Insomma, io sono ottimista, non sempre la tecnologia è sbagliata o dannosa...

  12. sono d'accordo con te... non SEMPRE è dannosa, ma spesso sì. E quale sarebbe il ritorno scientifico? Ben altri sono i problemi per stimolare la mente... Comunque, immaginavo di andare contro corrente... ma la sincerità innanzi tutto! :wink:

  13. Celterman

    Enzo, i ritorni scientifici sarebbero enormi. Almeno teoricamente. Solo con l'elio3 e il deuterio ci sarebbero materie prime per i futuri reattori a fusione ab aeterno. Ovviamente è tutta tecnologia, o, se preferisci, scienza applicata. Vedi, io considero la tecnologia "buona" se porta benefici alla vita di tutti i giorni, se poi ci può spingere "verso l'infinito e oltre" è ancora meglio... (I reattori a fusione si possono anche impiegare come propulsione).
    And so on...

  14. foscoul

    Come spesso è successo nel corso dell'evoluzione delle specie il comportamento della forma vivente ne implica la direzione evolutiva stessa,nel caso dell'uomo di molto accellerata trattandosi del primo essere ad avere coscenza delle proprie azioni e responsabilità in parte del proprio futuro.
    Questa direzione evolutiva ci ha portati ad avere un ruolo preponderante nel destino del nostro ecosistema planetario.
    Il voler raggiungere obbiettivi al di fuori dei nostri confini naturali fa parte del nostro DNA che ha fatto in modo che il nostro cervello si sviluppasse molto più rapidamente delle nostre capacità fisiche di adattamento in pratica voglio dire che noi soffriamo molto il fatto di poter raggiungere mentalmente certi traguardi che il nostro corpo non ci permette ed è questo il nostro male peggiore il non volersi accettare come parte della natura stessa non volendone seguire i tempi ed i ritmi.... :roll:

  15. caro Celty,
    non mi trovi d'accordo con il "ritorno" della tecnologia. I ritorni sarebbero "naturali" se seguissero regole naturali, appunto...
    Prendiamo il telefono cellulare, ad esempio, ma anche il PC. Entrambi sono una conquista eccezionale che hanno perso per il 99% lo scopo naturale che avevano quando sono nati. Se il primo servisse ai medici e ad altri tipi di lavoratori in modo da sveltire operazioni di bene comune, perfetto! Ma il 99% (e sono ottimista) delle persone lo usa solo per rincretinire se stesso e gli altri (cosa c'entrano, infatti i giochini e le possibilità di seguire in diretta la vita di un quasi perfetto sconosciuto e intromettersi ovunque e con chiunque senza nessuna utilità per la società?). Idem per il PC, nato per sveltire i calcoli matematici e, in seguito, per le comunicazioni urgenti a distanza. Ma che c'entra con facebook, twitter, e i vari insulti verbali (e non solo) che infestano e dominano la "società civile"? proprio queste "conquiste" stanno facendo scoppiare una guerra terribile tra società che una volta avevano portato sapere, mentre oggi stanno portando morte reciproca.
    Finché l'uomo userà le conquiste tecnologiche per rincretinire sempre di più e distruggere qualsiasi tipo di società naturale, ne avrò paura e disgusto. Ben altra cosa è andare su Giove per studiare la sua natura fisica o anche sulla Luna. ma per capire, conoscere, pensare e non per puro sfruttamento. Scoprire motori ultra veloci e recuperare minerali preziosi devono prima farmi sapere il loro scopo. Se lo scopo è naturale se ne può parlare, ma se si vuole costruire una città per ricchi, mentre la fame continua a uccidere sulla terra, no, non mi piace assolutamente! E non mi dicano che si vogliono utilizzare per rendere uguali le razze umane! mai la tecnologia è servita a quello e mai, purtroppo, lo farà. Anzi, sempre per il contrario: i fucili per uccidere più facilmente gli indiani; il nucleare per uccidere milioni di persone; ecc, ecc, ecc...
    No, di parole finte e bugiarde non ne posso più. Oggi, perfino le missioni scientifiche si cibano di falsità...

  16. celterman

    Enzo, stiamo sconfinando nella filosofia!
    E se si varca il confine c'è un intero mondo...
    Comunque, anche se dici di non essere d'accordo, sei sostanzialmente in accordo con quello che ho detto!!! Il succo è che non esiste scienza (e tecnologia) buona o cattiva, ma il buono o il cattivo sta nell'uso che se ne fa (e questo è pura filosofia, morale ed etica)...
    Ti faccio un paio di esempi... Partiamo dalla notte dei tempi, la scoperta del fuoco... E' stato il primo impulso al progresso, ha permesso la socializzazione (i nostri antenati si riunivano attorno al focolare e si intessevano relazioni sociali), migliorato l'alimentazione con la cottura dei cibi, promosso la civilizzazione con la cottura del vasellame prima, la metallurgia dopo... E questa è la parte buona. Il rovescio della medaglia è che il fuoco è stato usato anche per distruggere, bruciare foreste, villaggi. Ma questo non è colpa del fuoco, ma dell'uso che se ne fa...
    Altro esempio, internet.
    Era nato per scopi militari, quindi potenzialmente come strumento di "difesa" e/o offesa. Poi si è diffuso anche per altri impieghi e secondo me è la più grande opportunità ed occasione per l'umanità. Ci trovi tutto il sapere, tutta la cultura di tutti i popoli della Terra. E questo è il bene ed è quello che *io* voglio guardare. Poi, come per tutte le cose umane, ci trovi anche il peggio che l'umanità può offrire, ma come dicevo prima, questo non è colpa dello strumento ma dell'uso che se ne fa (e questo è nuovamente filosofia, non scienza!). Quanto a Fakebook (errore di battitura voluto) ha soltanto esteso il villaggio globale. Se vivi in un paese sai vita morte e miracoli di tutti. Il paese è diventato grande come il mondo... Ma anche questo è tipico dell'umana natura, non è scienza e la tecnologia ha solo dato il modo di amplificare il tutto.
    Del resto, anche togliendo scienza e tecnologia, rimane l'umana natura. Se cadi a terra puoi trovare qualcuno che ti tenda una mano e ti aiuti ad alzarti, ma anche uno che ne approfitta, ti riempie di botte e ti ruba tutto... O che ti passa accanto e fa finta di non vederti...
    Quindi ti esorto, sii un po' più ottimista, da te me lo aspetto!!!
    Senza di questo non saremmo mai scesi dagli alberi!!!

  17. Alvermag

    .... vorrei tanto che ci si tornassimo (sugli alberi) per riscrivere da capo la storia, alla luce degli incredibili errori fatti dalla nostra - pardon, vostra - specie.

    A me sembra che Enzo non sia affatto pessimista. A questo riguardo pongo una piccola questione.
    Ammettiamo che una data "cosa" vada male e che questa tendenza si protragga per un lungo periodo di tempo: potremmo rappresentarla con una funzione avente la derivata prima sempre negativa (funzione decrescente) e, per non farci mancare nulla, derivata seconda anch'essa sempre negativa (concavità verso il basso).
    Ad un certo momento della storia si presenta il cialtrone di turno il quale afferma che da domani le cose andranno diversamente e le derivate, come per incanto, diverranno positive (vi ricorda qualcuno?).

    Bene. Vorrei chiedere: il cialtrone di cui sopra deve essere considerato un ottimista? Non credo. Penso possa essere ritenuto un cretino.

    E l'Enzo della situazione? Un pessimista? Non credo. Considerando la tendenza appare molto logico pensare che tale tendenza debba essere mantenuta, almeno finchè non saranno evidenti degli inequivocabili segni di cambiamento. Quindi non pessimista ma realista.

    Ecco, a me sembra che Enzo appartenga alla categoria dei realisti ... più realisti del re!

  18. Devo ammettere che Alvy ha visto giusto... Sono uno sperimentale... vorrei vedere le prove sperimentali e non le teorie e le ipotesi. Finora le uniche prove non sono certo positive. Se scendere dagli alberi ha portato a questa visione terrificante della società era meglio rimanerci. Spesso gli animali hanno società più sviluppate e globalmente utili (vedi le balene...). Una cosa è sfruttare il cervello per capire e un'altra cosa e sfruttarlo per il proprio egoismo. La seconda soluzione dimostra che non siamo ancora scesi dagli alberi o -almeno- che ne sono scesi veramente pochi! C'è una via di mezzo... ma, purtroppo, solo teorica finora...
    Io ho conosciuto molto bene lo scienziato che ha guidato le missioni Apollo. Posso assicurarvi che il suo scopo era solo scientifico, nel senso più vero del termine. Ma poi... cosa si è ottenuto? Qualcuno ha il coraggio di dire e dimostrare che l'uomo è sceso sulla Luna per motivi puramente scientifici o tecnologicamente "puri"??? A queste condizioni era meglio non andarci per niente, rimanere sugli alberi e studiarla da lontano con risultati sicuramente equivalenti se non superiori (Marte insegna...).

  19. celterman

    Ripeto, siamo in campo filosofico, anzi, di pura speculazione filosofica!
    La Scienza non è etica e se c'è qualche scienziato che, sapendo dove avrebbero potuto portare le proprie ricerche, ha rinunciato, qualche altro invece ha sviluppato fino alle estreme conseguenze (es. Ettore Majorana e Frank Oppenheimer), qualcuno ha lucrato e altri sono morti di fame (es. T.A. Edison e Nikola Tesla), ma questo dipende unicamente dall'indole umana.
    Poi è anche una questione di opportunità e compromessi. Barattare la possibilità di poter fare Scienza con la probabilità che le proprie scoperte siano usate per uno scopo pratico è veramente una limitazione? O è solo cogliere l'opportunità per fare ricerca? Ognuno valuta secondo i propri criteri di giudizio...
    Purtroppo questo è il mondo reale, fatto di investimenti (tanti soldi) in qualcosa che deve rendere (ancora più soldi), altrimenti nessuno investe e anche la ricerca pura muore. Prendiamo per es. l'LHC che ha appena riacceso i "motori". L'investimento è stato immenso e si fa vera Scienza. Sicuramente ci saranno anche delle ricadute tecnologiche (ma è grazie alla tecnologia che esiste!!!) ma non vogliamo neanche accenderlo per il timore di ciò?
    Quanto allo scendere dagli alberi, è molto difficile, molti ci sono radicati e ci si avvinghiano strettamente. Non si dice forse, in merito a qualcosa di cui non si è esperti, che non è il proprio ramo? :mrgreen:

  20. foscoul

    @Celterman
    « Chi pensa sia necessario filosofare deve filosofare e chi pensa non si debba filosofare deve filosofare per dimostrare che non si deve filosofare; dunque si deve filosofare in ogni caso o andarsene di qui, dando l'addio alla vita, poiché tutte le altre cose sembrano essere solo chiacchiere e vaniloqui. »
    (Aristotele, Protreptico o Esortazione alla filosofia) :mrgreen:

  21. Celterman

    @foscoul
    Su questo devo dargli pienamente ragione! Il confronto, lo scambio di idee, il continuo spronarsi reciprocamente non può che far bene, sia alle idee che ai "bipedi" che le propongono e le coltivano. :mrgreen:

Lascia un commento

*

:wink: :twisted: :roll: :oops: :mrgreen: :lol: :idea: :evil: :cry: :arrow: :?: :-| :-x :-o :-P :-D :-? :) :( :!: 8-O 8)

 

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.