05/08/15

Un riflessione sui limiti del “circolo” e soprattutto miei

Seguendo le news di astrofisica vengono messe in luce tutte le problematiche ancora aperte in astrofisica. Se non fossero ancora aperte, ben difficilmente si eseguirebbero osservazioni mirate a certi oggetti particolari. O, almeno, ci sarebbero osservazioni di routine, necessarie per un lento e continuo lavoro di miglioramento, e osservazioni di reale scoperta intellettuale. Ovviamente, le prime passano sempre in secondo piano e vengono richiamate solo quando producono conclusioni veramente generali. Oggi, ad esempio, la ricerca di esopianeti fa parte del primo filone, dato che ciò che è necessario è un insieme di dati statisticamente valido per fare il salto di qualità di tipo concettuale e speculativo. L’osservazione di una supernova di tipo Ia è invece una ricerca di punta o -se preferite- di “scoperta”, dato che potrebbe da sola rivoluzionare le teorie correnti sull’evoluzione dell’Universo.

Ben vengano quindi le ricerche di punta, ma attenzione a come descriverle. Ognuna di esse è una ricerca al limite delle conoscenze attuali e per descriverla appieno è necessario conoscere tutta la problematica non solo classica, ma anche innovativa e recentissima. Per fare ciò bisogna essere specialisti del settore e non certo solo appassionati o astrofisici in genere.

Credetemi, nessun astrofisico moderno, anche il migliore, ha la conoscenza sufficiente per trattare a fondo tutti i campi di ricerca che crescono esponenzialmente col tempo. Il numero di pubblicazioni che escono sulle riviste specializzate (non quelle divulgative!) è enorme e si fa una grande fatica a seguirle tutte, rimanendo solo nel proprio ambito di ricerca. Per fare un esempio, io che ho lavorato per quarant’anni sulla dinamica e la fisica dei piccoli corpi del Sistema Solare non posso certo essere anche un esperto dei buchi neri di Kerr. Analogamente, che è capace di esprimere le problematiche sui buchi neri rotanti non è sicuramente in grado di affrontare i problemi enormi e complessi della meccanica celeste, soprattutto quella “vera” ossia a n-corpi (la meccanica celeste non è lo studio dei movimenti apparenti dei corpi celesti, come qualcuno ha cercato di dire…).

Se non è possibile per gli addetti ai lavori, lo è ancora meno per chi è "solo" appassionato di astrofisica, ma non ha avuto né il tempo né la preparazione universitaria sufficiente per affrontare l’immensità delle problematiche cosmiche.

Cosa cerco di fare io, allora? Potrei parlare solo di asteroidi e comete (e qualche satellite) e andare fino al livello più professionale possibile (magari di qualche anno fa, essendo ormai in pensione). Di sicuro, non potrei parlare esaurientemente delle equazioni relative ai buchi neri di Kerr, ma non mi sentirei per niente un handicappato! Tuttavia, con grande fatica (dato che certe equazioni hanno bisogno di basi matematiche estremamente complesse), arriverei a spiegare tutti i misteri e i problemi degli asteroidi e delle comete, lasciando però una confusione terribile: non avrei né creato dei veri professionisti e nemmeno avrei dato un grande contributo all’ammirazione intellettuale dell’Universo.

No, non è questo che cercavo di ottenere quando ho iniziato a scrivere in questo blog (e prima nell’altro che poi si è spostato pesantemente verso le apparecchiature amatoriali fini a se stesse e verso i commenti su tutto e di più, senza basi alle spalle).  Utilizzando gli studi effettuati e i contatti avuti,  ho pensato di essere in grado di cercare di dare un quadro generale delle grandi problematiche del Cosmo. Ma mai e poi mai potrei entrare nei dettagli professionali di ciascuna di esse. Se lo facessi sarei un bugiardo e un millantatore: nessuno, al giorno d’oggi, può seguire professionalmente tutti i campi di ricerca. Chi, nelle sue risposte, cerca di dare questa impressione è sicuramente un bluff.

Divulgare, quindi, a livello di comprensione concettuale generale, senza spingersi nelle raffinatezze ancora in fase di sviluppo che nemmeno gli addetti ai lavori sanno come trattare esattamente. Ma questo lo sapete molto bene…

Per arrivare a comprendere la bellezza e l’armonia del Cosmo e riuscire ad apprezzarlo con i sensi e con la mente bisogna, però, costruire un castello solido e non di carte. Tuttavia, senza cercare di ritoccare qualsiasi piccolo soprammobile, ma mirando al sodo.

Ed ecco che nasce il bisogno fondamentale di affrontare la matematica anche più elementare. Non pensate certo che saper fare un integrale anche doppio sia sufficiente per entrare di prepotenza nello studio della QED legata alla funzione d’onda. Ci vuole ben di più. Tuttavia, aiutati fortemente dal genio di Feynman, siamo riusciti a descriverla in modo, che penso sia comprensibile a tutti o quasi.

Analogamente, abbiamo cercato di affrontare l’ottica anche dal punto di vista classico; di fornire le basi della matematica e geometria elementari (che ci porterà presto agli integrali, ve lo prometto); di descrivere le grandezze fisiche essenziali per comprendere la meccanica newtoniana (e dite poco?); di accennare ai i principi base della MQ; di analizzare il fenomeno della polarizzazione; di rendere geometricamente banali i problemi legati alla geometria dei sistemi satellitari e multipli in genere; di fare la storia dell’atomo e della spettroscopia. Siamo anche a buon punto con la Relatività Ristretta che, una volta compresa, ci permetterà di affrontare la curvatura dello spaziotempo e poi sperare di arrivare fino alla RG.

Se non ci credete, guardate nella sezione “approfondimenti”…

Sì, avete ragione, non sono mai andato a fondo di niente e non ho quasi mai affrontato le problematiche più moderne e ancora in fase di sviluppo, argomenti ostici perfino agli specialisti del settore. Mi sono limitato a divulgare, a condividere, o a cercare di farlo, le basi per potere un giorno affrontare argomenti più complessi, capendoli veramente e non assimilandoli come atti di fede.

Concludo con le onde gravitazionali. Per descriverle appieno vi è bisogno della RG e delle equazioni che ne derivano. Oltretutto siamo in condizioni di effetti del secondo ordine in cui il quadrupolo diventa un concetto essenziale. Sicuramente, vi sono problemi enormi di accuratezza delle misure. Ma, penso, che per i nostri scopi basti afferrare i concetti base senza andare ad analizzare come si esprimono i vari errori, cosa che necessita -quantomeno- di un’ottima conoscenza degli integrali.

Ovviamente, il mio è un tentativo divulgativo molto limitato e semplificato. A me sembra che possa bastare, anche se “snobba” le problematiche di grido e su cui i media buttano il sasso e poi ritirano la mano.

Ciò, però, non vuol dire che sul web non si possa andare nei dettagli di qualsiasi mia parziale spiegazione. Siete, ovviamente, liberissimi di farlo in modo indipendente. Tuttavia, non sarò certo io a darvi consigli per poi vedervi entrare in confusione e chiedermi di andare nei dettagli professionali, proprio quello che voglio evitare per partito preso (una scelta magari discutibile, ma che prima di essere presa mi ha fatto riflettere a lungo e mi è sembrata la migliore). Sono pronto a spiegare sempre meglio ciò che ho cercato di descrivere, ma non chiedetemi di spiegare ciò che fa parte di un livello superiore. Secondo me sarebbe deleterio non solo per la maggior parte dei lettori, ma anche per chi l’ha chiesto.

Accontentiamoci… e sicuramente la conoscenza di “piccole” cose come la QED, la MQ, l’ottica, la fisica newtoniana, la RR, ecc., la stessa matematica elementare, potranno darci grandi soddisfazioni.

Non sono un tuttologo che risponde senza tentennamenti a tutto. Posso anche cercare di spiegare le basi del tutto, ma con le dovute limitazioni, sia per me che per voi. Chiamatela, se volete, umiltà culturale… anche se per alcuni può assomigliare all’arroganza.

Viva il Cosmo e la sua semplicità!

4 commenti

  1. Daniela

    A mio parere, cari Amici, quando si entra nel Circolo è doveroso comportarsi come quando si entra in un'abitazione privata: suonare il campanello, chiedere il permesso e ringraziare per ciò che ci viene spontaneamente offerto su un piatto d'argento.

    Mi sorge spontaneo un paragone con l'oratorio salesiano vicino a casa mia: uno spazio privato messo a disposizione della collettività, dove persone di ogni età (ma sopratutto bambini e adolescenti) possono godere della reciproca compagnia, usufruire delle attrezzature sportive, divertirsi, rilassarsi e anche rendersi utili affinché tutto ciò possa continuare.
    In questo contesto, non trovo assolutamente fuori luogo che i "padroni di casa" chiedano il rispetto di alcune regole come, per esempio, non fumare nel giardino dei bambini (anche se è all'aperto) o stare in silenzio nei pochi minuti di raccoglimento che, ogni tanto, vengono proposti.
    Anche chi non condivide tali regole è tenuto a rispettarle semplicemente perché si trova in casa altrui; in caso contrario è libero di recarsi presso altri giardini pubblici.

  2. Diego

    Allora visto che sono stato nominato penso di rendere pubblico il mio pensiero a meno che qualcuno sia contrario....
    In tal caso me lo dica apertamente e senza tanti giri di parole sono pronto a rispondergli a tono come sempre del resto....
    A mio modo di vedere tutto ciò che può aiutare a comprendere meglio le problematiche credo sia utile allo scopo, poi io cerco di interagire con i temi che Enzo di volta in volta propone appunto perché ho una testa e voglio sfruttarla al massimo delle mie possibilità, non voglio essere solo quello che si beve tutto ciò che gli viene propinato senza ragionarci con un briciolo di cervello.
    Giusto fermarsi al generico ma se il generico non aiuta a capire i concetti allora bisogna sbattersi un po' e approfondire quel tanto che basta per capire.
    Io rispetto molto il padrone di casa e il suo pensiero il fatto stesso che ammetta i suoi limiti ai miei occhi lo eleva molto come uomo oltre che come il divulgatore che tutti conosciamo.
    Tocca a noi cari signori impegnarci in prima persona invece di perdere tempo in disquisizioni frivole e quelle si davvero fuori luogo qui in questo "gruppo di lavoro" il tempo speso a cercar di capire le grandi menti e le loro intuizioni non so a voi ma a me gratifica parecchio e mi fa star troppo bene.
    Ok!! spero di essere stato chiaro rimango a disponibile anche a critiche, perché no, purché siano costruttive, ad ogni modo sempre poco disposto a tollerare illazioni varie che riguardino la mia persona. Diego Foschetti

  3. caro Diego,
    qui non esiste un padrone di casa che comanda. Spesso e volentieri seguo le indicazioni che mi date sugli argomenti da trattare. Quel po' di esperienza che ho, mi permette solo di capire dove è meglio fermarsi per non creare più confusione che chiarezza. Gli esempi degli altri sono indicativi. Se si lascia liberi tutti di dire di tutto e di più, non si ottiene niente se non un piacere fine a se stesso di sentirsi pronto a pontificare su cose di cui mancano le basi fondamentali. Se si rimane sui problemi dei pianeti rotondi e/o quadrati non si fa certo divulgazione. Esiste una via di mezzo, piuttosto stretta e non facile da seguire e da mantenete. Ciò che è importante è che lo spirito del circolo non cada al di sotto o al di sopra della linea. Non tutto si può spiegare semplicemente, ma ciascuno è libero di cercare di farlo da solo. E sarei ben contento se tutti fossero in grado di proseguire e superare abbondantemente le mie poche nozioni.
    L'importante è che l'interesse di uno non crei confusione nella maggior parte degli altri.
    Ti assicuro che decidere dove fermarsi, soprattutto quando entra in ballo la matematica, non è cosa semplice. Bisogna sforzarsi di accettare ogni base venga data e non solo ciò che più piace per motivazioni più o meno personali.
    Si può fare sicuramente meglio e di più, ma trovo che spesso la voglia di dimostrare quanto si è bravi uccida lo spirito più profondo della divulgazione. Questi sono i miei limiti e le mie scelte: niente di assoluto e/o perfetto. Qualcosa che a mio parere è un modo utile per avvicinare al "vero" Cosmo...
    Vi sono blog molto più professionali e approfonditi, ma -secondo me- troppo limitati agli addetti ai lavori, proprio quelli che hanno meno bisogno (non sempre, però) di imparare.

  4. Diego

    Ciao Enzo cosa ti devo rispondere ???
    Menomale che ci sei!!!
    Menomale che offri la tua esperienza e ce la porgi gratuitamente.
    Confusione dici??? Parlando di "onde" gravitazionali è normale ci sia confusione, ma poi sono onde gravitazionali oppure meglio chiamarle distorsioni spaziotemporali visto che con le onde poco ci azzeccano ma questa è idea mia personale che esprimo da apprendista stregone quale sono.
    Credimi non è mia intenzione procurarti grattacapi ne creare confusione d'ora in poi eviterò intromissioni e altro che non so concepire a parole e che probabilmente ho scatenato. :roll:
    Avanti tutta con i tuoi programmi e ci mancherebbe, di blog come il tuo ce ne estremo bisogno per aprire gli occhi e per spalancare la mente. :wink:

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