21/10/15

Piogge cometarie, famiglie asteroidali, estinzioni di massa e alieni di KIC 8462852: cosa si vuole di più? *

L’articolo non è ancora uscito e quindi sarebbe stato meglio aspettare, ma la problematica che affronta non è certo cosa nuova e, inoltre, viene usato un termine, nella relazione preliminare, che avevo coniato proprio io parecchi anni fa: “asteroid shower”. Conoscendo, inoltre, molto bene uno degli autori vorrei regalarvi un piccolo aperitivo, in attesa del pranzo vero e proprio.

Michael Rampino è stato un buon amico e collega, col quale abbiamo discusso spesso sulla problematica degli impatti cometari e asteroidali. Geologo di professione, è stato uno dei maggiori fautori delle estinzioni periodiche biologiche di massa, collegate alla presenza di crateri di impatto sulla Terra.

In poche parole, gli impatti si ripeterebbero con ciclicità e la stessa ciclicità si vedrebbe nelle estinzioni biologiche. Uno più uno fa due e allora Rampino concludeva che i due fenomeni dovevano essere collegati. Non era il solo a prospettare questa possibilità qualche decennio fa.

Ricordiamo che la famosa stella, compagna del Sole, Nemesis, era nata proprio per dare una causa a questa supposta periodicità. In realtà, il problema più grande per confermare la ciclicità degli impatti (e di conseguenza delle estinzioni) era proprio quello di trovare una causa astronomica. Rampino si affidava all’oscillazione del Sole sopra e sotto il piano galattico.

Questo movimento porta la nostra stella con il suo corteo planetario ad attraversare periodicamente nubi molecolari più o meno dense, che potrebbero disturbare sensibilmente le comete della nube di Oort e inviarne un vero e proprio esercito verso il Sole. Piogge cometarie che avrebbero investito i pianeti tra cui la Terra.

Vi era però un problema: il periodo di oscillazione solare non sembrava coincidere con quello degli impatti e delle estinzioni. Si parlava di 30-31 milioni di anni contro 26-28. Il fatto più critico era che il numero di picchi di craterizzazione era decisamente piccolo ed era ben difficile poter fare una statistica accettabile e il periodo oscillava un po’ di qua e un po’ di là.

Inoltre, e qui intervengo anch’io, le craterizzazioni imponenti non potevano essere dovute solo alle comete, dato che è più che certo che anche gli asteroidi possono contribuire a questo tiro al bersaglio. Si sarebbe dovuto separare gli impatti asteroidali (casuali e non periodici) da quelli cometari (periodici). A parte la difficoltà di questa scelta, si aggiungeva il problema che il togliere alcuni impatti catastrofici da quelli usati nella statistica avrebbe ridotto ancora di più la validità di quest’ultima. Insomma, si poteva ottenere tutto e di più…

Avevo partecipato a varie discussioni a riguardo (non ero il solo a essere molto critico) e, alla fine, sembrava che la periodicità nelle estinzioni e nelle craterizzazioni avesse fatto il suo tempo. Lo stesso Rampino sembrava essersi rassegnato alla non periodicità o -quantomeno- alla impossibilità di verificarla con i piccoli numeri a disposizione, non potendo sapere, inoltre, quali impatti erano effettivamente cometari e quali asteroidali.

Per molti anni la periodicità è scomparsa e pensavo fosse ormai un libro chiuso. Ed ecco, invece, che lo stesso Rampino torna alla carica, invocando nuovi dati più precisi. A me sembra che la situazione sia rimasta più o meno la stessa, come si vede nella figura che segue, in cui si riportano i picchi di craterizzazione e gli episodi di estinzione di massa.

A graph showing how the rate of cratering has changed on Earth over time. The arrows indicate the dates of mass extinctions. Credit: Michael Rampino / NYU
Il grafico che mostra l'andamento della craterizzazione terrestre. Le frecce indicano le grandi estinzioni di massa. Fonte:  Michael Rampino / NYU

L’accordo è piuttosto debole e ancora di più il volerci vedere, a tutti i costi, una ciclicità. Tuttavia, Rampino era -e penso sia ancora- tutt’altro che uno sprovveduto e sono, quindi, estremamente curioso di leggere il nuovo articolo che ci riporta indietro di molti anni e riapre un argomento che consideravo definitivamente chiuso.

La curiosità cresce ancora, dato che nel titolo della breve recensione del nuovo articolo si fa uso di un termine coniato da me proprio durante un congresso tenuto vicino a Kyoto, a cui aveva partecipato anche Michael e durante il quale avevamo discusso a lungo. Tuttavia, non riesco a capire il legame… le asteroid shower (docce di asteroidi) si riferiscono alla nascita delle famiglie, catastrofici impatti tra asteroidi, che avrebbero immesso moltissimi frammenti in alcune risonanze di moto medio con Giove e avrebbero causato picchi enormi di potenziali impattori per il nostro pianeta (QUI trovate la relazione dell’articolo data su Nature).

Sicuramente un motivo più che valido per dare luogo a craterizzazioni violente. Però… le famiglie non nascono assolutamente secondo cicli periodici, ma sono del tutto casuali. Inoltre, l’analisi di Rampino si riferisce agli ultimi 260 milioni di anni e le famiglie asteroidali più grandi e pericolose sono probabilmente molto più vecchie. Al limite ne potrebbe essere nata solo una in questo periodo di tempo “relativamente” molto breve.

Insomma, sono proprio curioso di vedere quali nuovi dati ha scovato il simpatico Michael e come abbia potuto usare le “mie” docce asteroidali (a meno che non abbia usato il termine per qualche altro fenomeno, dimenticandosi che era già stato coniato, o sia stato inserito soltanto “casualmente” da chi ha scritto la breve relazione di presentazione).

Staremo a vedere, anche se continuo a non credere alla periodicità degli impatti e delle estinzioni di massa. La seconda puntata non appena uscirà l’articolo… (eccola QUI)

Una breve relazione si trova QUI

P.S.: l’articolo potrebbe, comunque, avere un qualche interesse, parlando di sciami cometari, anche per gli “alieni” di KIC 8462852. La spiegazione migliore, non mediatica, per spiegare le strane oscillazioni luminose della stella è, infatti, quella di un periodico distacco di comete dalla loro residenza normale. L’esistenza di una piccola compagna, imiterebbe concretamente l’ipotesi di Nemesis.

4 commenti

  1. Mario Fiori

    Beh vediamo Enzo, per il momento mi sembra che la più sicura sia l'estinsione dei dinosauri, sicuramebte fondamentale per la Terra ma assolutamente non unica . Come dici giustamente tu , una non significa tutte.
    Comunque sia vorrei evitare una simile "doccia".

  2. Hai ragione Mario... il numero di impatti crescerebbe anche di migliaia di volte. Tuttavia, la vita è riuscita a sopravvivere. Penso che il bombardamento tardivo della Luna, circa 3.8 miliardi di anni fa, possa essere stato causato dalla creazione di una grande famiglia asteroidale. Alcuni dicono che la pioggia è forse riuscita a distruggere la vita appena iniziata e a farla ricominciare... Ma dopo, ha resistito impavida!

  3. peppe

    caro Enzo,
    gli ultimi articoli che hai proposto sfiorano molto la biologia e gli ho letti davvero con molto interesse. spero di poter contribuire integrando questi articoli con qualche post nel breve periodo.

  4. Lo spero di vero cuore Peppe... Ci sei indispensabile! :-P

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