02/07/17

I Racconti di Vin-Census: UNA DECISIONE INASPETTATA

Incontrare una fata turchina, proprio come in ogni favola che si rispetti, pronta ad esaudire un desiderio, è un sogno... sprecarlo può essere un incubo! Ma avere una seconda o, addirittura, una terza possibilità è fondamentale per non ripetere l'errore e realizzare ciò che è veramente importante nella vita. E i protagonisti di questo racconto la lezione l'hanno imparata al volo!

 

Giravano il mondo sempre insieme. Erano sicuramente tre grandi amici, ma contemporaneamente erano anche acerrimi nemici. Ognuno doveva continuamente guardarsi le spalle, perché malgrado avesse la possibilità di avere il sopravvento su un compagno, era in balìa dell’altro. La loro vita scorreva così in una continua tensione, cercando di attaccare e nello stesso tempo di non essere sopraffatto. Quando la stanchezza li assaliva, decidevano all’unanimità di prendersi una pausa, ma non durava mai molto, perché c’era sempre almeno uno di loro che ne approfittava per sferrare il suo attacco e la danza di assalti e difese continuava monotona e ripetitiva. Dopo tanto tempo passato insieme, continuando in questo “gioco” perverso, ognuno di loro sperava in cuor suo che qualcosa potesse finalmente cambiare. La sicurezza di poter sconfiggere un avversario non riusciva ad attenuare l’invidia per la forza dell’altro che aveva sempre la meglio.

Proprio in uno dei rari momenti di autentico riposo, in cui erano distesi a terra formando una specie di triangolo per potersi controllare meglio, ecco che nel centro comparve la “fata”. Era piccola e graziosa e aveva un alto cappello conico in testa. La mano teneva stretta una bacchetta magica che risplendeva di luce turchina. Tutta la sua persona sembrava immersa in una polvere argentata. Tra lo stupore dei tre amici-nemici la magica figura sorrise ed esclamò a voce alta: “Ho avuto grande compassione per la vostra continua fatica. Sono giunta fin qui per soddisfare un desiderio, che vi possa recare gioia e felicità. Ognuno dovrà esprimerlo con forza nella propria mente ed esso sarà subito esaudito”.

sasso-carta-forbici2I tre amici-nemici si guardarono l’un l’altro con grande meraviglia, ma poi furono veloci a chiudere gli occhi e dare seguito alla proposta così allettante della fata. Mentre la bacchetta magica volteggiava spandendo tutt’attorno luce e polvere d’argento, i desideri furono prontamente esauditi. Come forse era facile prevedere, niente cambiò nel gruppetto dei tre, a parte la posizione reciproca. Ognuno si era trasformato nel compagno alla sua sinistra. La carta si era trasformata nelle forbici. Le forbici erano diventate la pietra.  La pietra si era tramutata nella carta. Finalmente i ruoli erano cambiati e ognuno si sentiva molto più potente di prima. La felicità invase equamente i tre amici-nemici, che ringraziarono di cuore la fata che scomparve in un bagliore di luce azzurra.

Finalmente l’ex-pietra non doveva più temere gli attacchi della carta. Ora proprio lei era diventata la carta e poteva avvolgere la nuova pietra. Analogamente però l’ex-carta, diventata le forbici, poteva tagliare la nuova carta. E infine le ex-forbici, che ora vivevano da pietra, potevano spaccare le nuove forbici. Dopo alcuni giorni di euforia, si accorsero però che nulla era in fondo cambiato. Ognuno aveva un nuovo potere da esercitare, ma contemporaneamente era soggetto ad attacchi mai provati precedentemente. Ben presto tornarono alla consueta monotonia ripetitiva e tutto proseguì come prima. Non passò molto tempo che i tre personaggi sentirono il bisogno di riposarsi, assumendo la consueta struttura a triangolo.

FataturchinaE apparve di nuovo la fata turchina. In un turbinio di polvere argentata, non ebbe molto da dire: “Ho visto che la felicità è durata ben poco. Sono pronta a darvi un’altra possibilità. Pensate intensamente e il vostro nuovo desiderio diverrà realtà”. La bacchetta magica eseguì la sua danza e nuovamente nulla cambiò nel piccolo gruppo, a parte la posizione reciproca. La carta divenne le forbici, le forbici divennero la pietra e la pietra divenne la carta. Solita euforia momentanea e poi il triste ritorno alla consueta monotonia. Ognuno di loro aveva provato a essere il proprio nemico e aveva toccato con mano i sentimenti, la smania e la paura degli altri due. Tutti e tre si accorsero che in fondo niente era cambiato e si fermarono a riflettere nella ben nota formazione triangolare.

L’arrivo della fata non fu del tutto inatteso, ma questa volta il suo viso sorridente si era trasformato in un volto serio e pensieroso e iniziò a parlare: “Il prossimo sarà l’ultimo desiderio che potrò esaudire. Forse ognuno di voi ha, però, già capito benissimo il vero scopo delle mie apparizioni. La vita deve essere presa con rassegnazione e speranza, sopportando le tristezze e le paure e godendosi i momenti di felicità. In questo contesto, l’invidia e la gelosia sono sentimenti inutili e superflui. Spero che lo abbiate capito e sono sicura che userete l’ultimo desiderio per tornare alla situazione iniziale che, come avete potuto toccare con mano, non differiva da quelle che avete sognato e che vi ho concesso. Buona fortuna, cari amici, e spero che abbiate imparato la lezione e che farete vostra la morale che mi sono permessa di prospettarvi in un modo un po’ rocambolesco”.

La bacchetta magica volteggiò ancora una volta tra una nuvola di polvere argentata. Questa però aumentò sensibilmente e tutto lo spazio circostante ne fu saturo. Questa volta fu la fata a rimanere sorpresa e incredula. Erano, infatti, apparse altre tre fate del tutto identiche a lei, con in mano una luminosa bacchetta magica.

 

 

Tutti i racconti di Vin-Census sono disponibili, insieme a quelli di Mauritius, nella rubrica ad essi dedicata

2 commenti

  1. Gianni Bolzonella

    Non so se questo è attinente al tema,ma mi è balzato un flasch mentale,ricordandomi un amico che finalmente riuscì a comprarsi il Porsche e staccarsi dalla vil plebe.Cominciò a frequentare altra gente,tutti con Ferrari,Jaguar,Mercedes...

  2. Daniela

    Dipende, caro Gianni... per caso il tuo amico aveva incontrato un fata turchina??  :mrgreen:

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