29/01/18

La costante di Planck come quanto d'azione ***

Il nuovo e prezioso acquisto sudafricano Frank (che riesce a non cadere nel vuoto anche stando a testa in giù…) ha recuperato un bellissimo  video del prof. G. Battimelli della Sapienza di Roma sulla costante di Planck (di cui parliamo QUI dopo la fig. 20 e QUI) che si conclude con una magistrale dimostrazione del principio di Heisenberg.

Ho pensato di fare cosa utile nel riportarlo in questa comunicazione. Il concetto base è quello dell’AZIONE e, da come è spiegato, penso sia alla portata di tutti. In ogni caso, se dovessero sorgere dei problemi di comprensione, fatemelo sapere, perché non mi dispiacerebbe cercare di riscrivere l’approccio di Battimelli in modo ancora più semplificato…

Per adesso un bravo al professore e un sincero grazie a Frank.

Buon divertimento…

P.S.: la lezione sulla relatività ristretta mi sembra invece meno brillante, anche perché il tempo concessogli è stato probabilmente troppo limitato.

9 commenti

  1. maurizio bernardi

    Una splendida lezione...

    Unico appunto , al tempo 1:04:04, la frase "se strizzo qua, devo allungare qua"... non si può "strizzare" oltre un certo limite.

    Il rettangolo rappresenta l'azione minima di Planck,  la sua superficie non può essere ridotta. Ma anche la sua base , se coincide con la distanza di Planck, non si può più ridurre.  Anche essa è un vincolo insuperabile.

    La particella si troverà all'interno di questo intervallo, in un punto che non è concettualmente determinabile. Non possiamo aumentare la "risoluzione", possiamo solo dire che  la particella  si trova "lì dentro", come molto opportunamente sottolinea il Professore.

     

     

     

     

  2. In realtà potresti avere ragione Mau... però esiste anche lo zero delle distanze per il quale valore l'incertezza dell'altra grandezza acquista una dimensione infinita... senza ledere il valore della costante. Forse potremmo dire che l'azione si allunga e si schiaccia a salti discreti, ma non decide se una quantità ha incertezza uguale a zero... Concordo che non è detto bene e nemmeno ben mostrato con le mani... ma Heisenbergt accetta anche il valore 0 per l'errore....

  3. Frank

    Dai Enzo non tentare di prendere il mio posto, il pigro per eccellenza sono io non tu. In un ora e un quarto il Prof. Battimelli ha fatto un mezzo miracolo ma per poter afferrare tutto occorre una trattazione scritta come Tu sai fare, che resti ben rileggibile con tempistiche differenti di un video. Ho rivisto più di una volta il video e ogni volta mi sono accorto di alcuni passaggi che avevo trascurato, tra leggere ed ascoltare vi è grande differenza.

    Giusto una cosa il diagramma delle fasi è concettualmente lo stesso di quello su cui ogni giorno ci "sediamo" quando giriamo la chiave di accensione dell'auto?

  4. Caro Frank,

    in qualche modo sì... ma siamo fuori dalla quantistica e poi le forze in gioco non sono trascurabili...

    dai... vediamo... questo è un periodo un po' caotico per me e non ho tempo per riuscire a riflettere e pensare con la dovuta calma. Però, vedrai che prima o poi ci proverò...

  5. leandro

    Nella spiegazione della relatività sarebbe stato molto più efficace usando il metodo doppler (detto k Bondi). Ci si arriva in 5 minuti di spiegazione.

  6. Frank

    Non preoccuparti Enzo, so bene che non ho chiesto poco. Quando te la senti e con i dovuti tempi e io sarò qui a leggerti.

    Sorry Leandro non ho idea di quel che dici, puoi essere più esplicito, Thanks.

  7. caro Leandro,

    conosco il metodo di Bondi che, in pratica, parte dall'effetto doppler e solo alla fine introduce le trasformazioni di Lorentz. Io, personalmente, preferisco il metodo tradizionale, soprattutto per il passaggio a Minkowski e alla dinamica relativistica... Però, so che ormai viene usato per semplificare certi concetti, ma io ho sempre seguito la via classica che mi sembra più competa per la comprensione della teoria. Comunque, se qualcuno vuole cercare di illustrarla in modo corretto e non mischiando effetti della limitatezza della luce con effetti relativistici... faccia pure. Nel Circolo c'è posto per tutti i tentativi di spiegazione, sempre che mantengano le linee di semplicità come ho sempre tentato di fare... Oltretutto, in questo momento sono abbastanza stanco e giù di corda. Qualsiasi aiuto corretto e nel giusto stile è benvenuto, ma solo dopo attento controllo...

  8. LR

    Si sente la mancanza di una formula che leghi la Costante di Planck alle sue compagne costanti universali. Ma forse c’è:

    h=16 pigreco (epsilon^2)(massaelettrone^4)(c^5)G / caricaelettrone^4               [W]

     

     

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