07/12/20

Analizziamo il Covid con numeri e logica

Dopo aver visto il livello intelligente e costruttivo dei commenti ricevuti nell'articolo precedente, non ho più dubbi sul continuare ad analizzare in modo logico e semplice la pandemia che ci sta perseguitando (ricordiamoci, comunque, che il virus fa il suo mestiere e che non è cattivo, ma siamo noi che siamo impreparati, alla faccia della tecnologia che pensa ai satelliti e ai viaggi sulla Luna a scopo di puro lucro).

Grazie soprattutto a Fabrizio, alla sua precisa ricerca e alla descrizione dei grafici più indicativi per un'analisi finalmente  semplice e corretta del Covid, possiamo trarre delle conclusioni che, da una parte, ci svelano alcuni soliti piccoli misteri e confusioni all'italiana e, dall'altra, ci mostrano un quadro abbastanza esauriente.

Ci eravamo posti alcuni obiettivi che, in qualche modo, venivano nascosti o travisati nei dati che ogni giorno ci perseguitano nei media, ma anche nelle comunicazioni ufficiali delle istituzioni.

Innanzitutto, volevamo sapere un dato molto importante -direi fondamentale- per valutare la risposta sanitaria al Covid, ossia il transito, l'entrata e l'uscita dalle Terapie Intensive (TI). Poi, volevamo anche sapere quale fosse esattamente il numero di decessi dovuti al Covid nelle TI. Un valore che se reso confuso e ballerino non può che fomentare le assurde reazioni dei negazionisti, sempre più numerosi e spinti sicuramente dai politici in cerca di consensi (siamo sempre in campagna elettorale).

Finalmente, grazie all'ingresso di un nuovo dato, ossia l'entrata giornaliera nelle TI, è stato possibile valutare correttamente (sempre che i dati forniti siano veri) il numero di uscite giornaliere dalle TI. Questo numero finale è composto da due gruppi: coloro che stanno meglio e coloro che sono morti. In entrambi i casi bisogna anche tener conto di chi aveva Covid e di chi è stato ricoverato per patologie completamente diverse. Questi dati sono, ovviamente, impossibili da ottenere direttamente (almeno per noi che non abbiamo i mezzi), ma possono essere ricavati con un po' di ragionamento e di matematica elementare.

Abbiamo dimostrato che, anche nel caso limite che tutte le uscite dalle TI siano dovute a morti per Covid, si nota chiaramente, giorno dopo giorno, un dato che lascia veramente stupefatti: la stragrande maggioranza dei morti per Covid non avvengono nelle TI. Sicuramente una parte dei morti è mancata nelle corsie normali (speriamo non troppi, dato che il personale medico e infermieristico dovrebbe accorgersi di peggioramenti e non pensiamo certo che tutti  muoiano senza segni premonitori), ma la stragrande maggioranza delle morti PER Covid avvengono presso le abitazioni. Non possiamo sapere le percentuali di attacchi rapidissimi e imprevisti, delle umilianti attese di un tampone che non arriva mai e intanto si peggiora senza alcun aiuto, ma sicuramente c'è qualcosa che non funziona nell'assistenza sanitaria. La colpa non è certo dei medici, ma nella carenza di piani di soccorso, di numero di addetti, di silenzi imbarazzanti nell'ambito di tante famiglie ("non diciamo niente, altrimenti ci chiamano "untori" e poi essere malati è sempre un grave peccato in certi ambienti sociali").

Questo fatto è, comunque, gravissimo e non poter sapere quanti muoiano in strutture ospedaliere, soprattutto nei reparti più adatti alle urgenze, e quanti ne muoiono a casa, semi-abbandonati a se stessi per vari tipi di colpa, getta una luce molto sinistra sulle solite parole che vengono ripetute con monotonia e falsità dalle istituzioni. Le quali, però si sono subito buttate a pesce su contratti e appalti vari, relativi a mascherine mancanti, a tamponi inesistenti, a camici talmente trasparenti da non esistere proprio e mille altre cose del genere, come i ridicoli e inutili banchi con le rotelle.

Il secondo dubbio che istiga sicuramente reazioni assurde in molti cittadini che cercano di nascondere, come sempre, la polvere sotto il tappeto e di non sentirsi mai in colpa, è quello relativo al numero EFFETTIVO di morti  e alle loro cause.

Ci dicono che sono morti per Covid, ma se sono morti a casa, senza tampone, come possiamo esserne sicuri? La cosa più ovvia e logica è quella di confrontare l'andamento dei morti, settimana per settimana, con quello degli anni precedenti. Se si notassero dei salti verso l'alto decisamente significativi e sapendo che esiste un virus che può uccidere, la più ovvia e logica conclusione sarebbe quella di ascrivere al Covid l'eccesso di morti. Sì, ma non a parole, bensì con dati reali, che tutti possano analizzare direttamente.

E a questo riguardo il nostro Fabrizio è stato preciso, rapido e più che esauriente e ci ha mostrato non solo il numero di morti in Italia nell'ultimo anno (2020), ma anche l'andamento nei due anni precedenti quando il Covid non c'era. Si vede bene dalla Fig. 1 l'impennata della prima ondata e si vede anche molto bene che nei due anni passati il valor medio si manteneva abbastanza costante (a parte il solito aumento nei mesi più freddi), dando valore a confronti di tipo statistico.

Figura 1

Ovviamente, ci sarebbe ancora da conoscere  la percentuale di  morti per Covid, precedentemente "sani", di morti per Covid con patologie pregresse (il Covid avrebbe solo sveltito le cose) e i morti per altre patologie che non hanno potuto ricevere assistenza ospedaliera dato l'intasamento improvviso e inaspettato. Tuttavia, il confronto è più che indicativo e dovrebbe dare la certezza, anche ai negazionisti, che il Covid non è la peste nera, ma uccide sicuramente. E, ricordiamoci che non uccide NUMERI, ma PERSONE!

Tuttavia, nel grafico di Fig. 1 si nota bene come la seconda ondata non compaia. La fonte dei dati è l'ISTAT che dice chiaramente che i dati sono aggiornati al 4 dicembre e, invece, sono fermi alla quarantesima settimana del 2020, proprio all'inizio della seconda ondata. E' meglio non fare illazioni e pensare ai soliti ritardi burocratici italiani che colpiscono questa volta proprio la consapevolezza dei rischi che stiamo vivendo. Di quanto l'Italia sia indietro rispetto ad altri paesi europei occidentali (che non sono certo stati immuni da colpe) è ben visibile nel grafico dell'EUROSTAT di Fig. 2. Tutti gli altri paesi hanno dati aggiornati, mentre noi siamo ancora fermi a un paio di mesi fa!

Figura 2

Ma, intanto tutti gli esperti (?) scrivono nuovi libri, si spingono l'uno con l'altro per apparire in televisione e presentare la loro nuova opera fondamentale, probabilmente molti nemmeno hanno visto i dati che ha recuperato così velocemente il nostro Fabrizio... La solita corsa alla visibilità e nessuno che si lamenti pubblicamente delle carenze terribili delle informazioni più importanti.

Beh... nel nostro piccolo e grazie alla logica e intelligenza costruttiva di persone come Fabrizio, siamo riusciti a dare alcune risposte precise e a evidenziare lacune (e colpe) enormi.

Resta ancora il mistero del luogo di morte: in ospedale o a casa? Un dubbio difficile da risolvere dato che implicherebbe, o in una caso o nell'altro, tante falsità raccontate dalle istituzioni.

Chiunque avesse dati utili e logici è il benvenuto, ma nessun commento da "social". Questo sparuto gruppo di amici vuole solo chiarezza e logica e spera solo che appaia un qualche barlume di luce in un mondo politico-finanziario in mano a corrotti e corruttori, a criminalità organizzata, a favoritismi e via discorrendo. Quando sento di certi strani appalti e di improvvise mancanze di prodotti essenziali, mi tornano in mente le risate sentite al telefono tra imprenditori di fronte ai guadagni del dopo-terremoto dell'Aquila, considerando i  morti come piccolo e trascurabile rumore di fondo, solo leggermente fastidioso.

Grazie amici e grazie soprattutto a Fabrizio!

 

12 commenti

  1. Giorgio

    Ottimo lavoro e grazie a Fabrizio ma, sarebbe così difficile inviare copia delle tue considerazioni al Corriere della Sera? o alla Gabanelli direttamene ?

    Sarei curioso di vedere il seguito...

  2. Mario Fiori

    Grazie Enzo e un grazie super a Fabrizio. Che dire, personalmente non avevo dubbi che ci fossero (e ci sono) problemi nella gestione dei dati e nell'accunulo continuo degli stessi. sicuramente per imperizia, impreparazione , superficialità e problemi nella catena di comunicazione dei dati; ma molto (e dico molto) probabilmente anche per volontà di creare confusione e procedere con interessi propri e di gruppi vari, interessi  che in realtà sono abbastanza palesi quanto odiosi a dir poco.

    Restano comunquer i dubbi che ti arrovellano e rimaranno ancora per molto purtroppo perchè non c'è interesse a svelare problematiche e un po' di caos fa' bene secondo molti signori (si fa' per dire sul titolo). A me restano anche molti dubbi (molto meno importanti lo sò) sul numero di positivi rispetto ai tamponi: ma se io sono positivo al tampone sono 1  tampone e 1 positivo, se poi al secondo tampone sono ancora positivo sono 1 tampone in più (e va' bene) ma sono sempre il solito positivo e non 1 in più. Sarò pernicioso ma sono convinto che sono considerato un positivo in più, ripeto sicuramente per imperizia ma forse anche perchè dietro c'è la necessità di finanzamenti in più, appalti in più ecc. Scusate datemi pure del fissato e del pernicioso dacordo e me ne scuso mas non del complottista grrr... :twisted: :mrgreen:

  3. Cari amici,

    grazie anche per le aggiunte di Mario (che condivido pienamente), ma non saprei proprio come raggiungere gli organi di stampa ed essere soprattutto ascoltato. Se non sei uno che ha "potere" nessuno ti ascolta (ho già provato per problemi di tipo scientifico e non sono mai stato ascoltato).

    Tanto per dirvi come vanno le cose: stamattina a San Damiano d'Asti, non a Milano o a Torino, 5000 abitanti e un sacco di vigli e carabinieri, c'era mercato aperto per le vie della città, dove si vendeva di tutto e di più e non solo cibo. Non c'era un solo vigile e un solo carabiniere a controllare. Davanti alle bancarelle vi erano mucchi di persone accatastate, anche con mascherina calata sotto il naso, ma tutto era libero...

    Ho telefonato ai carabinieri e mi hanno detto che erano tutti in giro per servizio. Ho telefonato ai vigli e mi hanno detto che c'era una sola persona in sede (a venti metri dal mercato) e degli altri non sapeva. Tuttavia, negli altri giorni ho visto che facevano multe per divieti di sosta... Ho telefonato al sindaco, ma era fuori sede e la segreteria mi ha detto di rivolgermi ai vigli, mentre l'unico vigile mi ha detto di rivolgermi al sindaco. Ho chiesto di parlare al comandante dei vigili, ma era fuori sede...

    Ho, allora, telefonato alla questura di Asti, ma, in malo modo, mi hanno detto di rivolgermi ai vigili o al sindaco di San Damiano. E intanto il mercato va avanti con decine di persone accalcate una sull'altra. Ho perfino chiesto di fare denuncia, ma la questura mi ha detto che è pratica amministrativa e quindi non posso.

    E noi speriamo di uscire dalla pandemia? Come sempre chi fa i fattacci suoi e se ne frega delle leggi viene lasciato in pace, chi cerca di dare il proprio contributo nella legalità viene irriso e mandato al diavolo!

    Siamo nel quinto mondo... altro che nella civiltà!

  4. Adriano

    Bravi, finalmente dei numeri chiari in mezzo al marasma italico

  5. grazie Adriano,

    non c'è bisogno di tanto, in fondo... basta un po' di logica, di pazienza e di un super Fabry!!!

    Comunque, quello che dice Mario è purtroppo vero, chi è positivo viene contato due o tre volte come caso nuovo. Separare i tamponi fatti dalle persone che l'hanno subito è operazione impossibile per le nostre istituzioni. Su quel numero, però, è inutile cercare, dato che non viene proprio tenuto in conto...

    Mi ricordo che, al mio ingresso in Osservatorio, eravamo una ventina di ricercatori, tra astronomi e tecnici, un  solo custode e una sola addetta all'amministrazione. Quando sono andato in pensione i ricercatori erano 4 volte di più, ma gli amministratori li superavano come numero. Eppure, niente funzionava come prima...

    Abbiamo passato anni e anni ad aumentare la burocrazia, a creare dirigenti, a inventare cavilli la cui applicazione era incomprensibile. Oggi non possiamo stupirci... un microscopico virus che cerca cibo si sente veramente a suo agio in un mondo di burocrati corrotti e corruttori. A lui poco importa della nostra  strana "etica " (sai che meraviglia).

  6. Fabrizio

    Ripeto qui il commento che ho erronenamente inserito sotto il precedente articolo di Enzo.

    Visto che c'ero, ho cercato di ricavare l'incremento dei decessi 2020 prendendo come riferimento la media 2018-2020 per confrontarla con quella dei decessi per COVID indicati dalla protezione civile. In questo grafico sono quelli cumulati da inizio anno.

    Il dato della protezione civile sembra compatibile se non sottostimato rispetto a quello ISTAT-EUROSTAT.

    Purtroppo questi non sono semplici numeri ma persone che non ci sono più. Devo dire che mi fanno sentire stonato il corrente dibattito sui cenoni.

    Mi avventuro anche in un commento sui ritardi dell'ISTAT. Purtroppo non ci vedo macchinazioni. Dico purtroppo perché se fosse dovuto a macchinazione significherebbe che il sistema Italia sarebbe in grado di produrli tempestivamente, ma c'è qualcuno che lo impedisce. Temo che il sistema Italia non sia proprio in grado di essere tempestivo e non solo in questo caso. Credo ci sia un cumulo di ragioni per questa situazione: mentalità, arretratezza tecnologica e organizzativa, assetto istituzionale e chissà cos'altro. Questo è ancora più grave delle macchinazioni e si riflette gravemente sullo sviluppo del nostro paese. Poi che ci sia anche qualcuno che nell'acqua torbida prospera aggiunge danno al danno.

     

     

  7. sono d'accordo con te, caro Fabry... abbiamo un sistema troppo stupido per riuscire a costruire macchinazioni di questo tipo. Quando vengono scoperte macchinazioni dei politici e degli organi più alti ci si accorge di quanto idioti siano stati e di quanto sarebbe stato facilmente evidenziato il trucco in una nazione veramente civile, in cui si pensasse alla nazione e non alle proprie sedie e al proprio potere di pulcinella. Un dirigente che dice apertamente ai suoi "sottoposti" di cambiare una data e di tacere, dietro ricatti vari..., non è un furbo, ma un quaquaraqua che si sente furbo, molto furbo e la limitatezza e la paura di tutti quelli che ne erano coinvolti riesce a far mantenere un segreto da pulcinella. Sappiamo già come finirà: tra un po' di tempo darà le dimissioni e avrà una liquidazione ultra milionaria. Poi, dopo poco, sarà riassunto con un contratto prestigioso a capo di un un nuovo incarico. D'altra parte un furbacchione così fa comodo a molti. E poi ci lamentiamo, giustamente, della situazione in Egitto? Noi, tra depistaggi, silenzi, menzogne, siamo molto meglio?

  8. ATTENZIONE:

    ho inviato questo articolo alla Gabanelli sul suo dataroom. Vediamo se risponde e/o s'interessa alla questione ritardi  e luoghi di morte...

  9. paolo

    Ad integrazione dei grafici pubblicati nell'articolo vorrei aggiungerne altri. Prima di postare i dati vorrei far presente due cose  la prima è che purtroppo i dati della mortalità ISTAT si fermano al mese di agosto  per cui manca la cosiddetta seconda ondata, la seconda è che la prima ondata ha interessato soprattutto il Nord e grazie al lock down ha risparmiato il centro ed il sud, riducendo peraltro anche la mortalità dovuta agli incidenti stradali.

    Ma vediamo i dati.

    Nel periodo Gennaio /Agosto, la mortalità rispetto al quinquennio precedente è così mutata: Nord +19,5 % Centro -0,2 % Mezzogiorno -1,1 % ITALIA + 8,6 %

    Anche se non è compresa la seconda ondata, in Italia la mortalità è aumentata dell’8,6 % ed al Nord colpito dalla prima ondata l’aumento è stato del 19,5 %.

    Nel mese di marzo, all’apice della prima ondata: Nord +94,9 % Centro + 9,1 % Mezzogiorno + 2,0 % ITALIA + 49,4 %

    Ma vediamo cosa è successo in alcune provincie:

    Bergamo + 567,6 %

    Brescia + 290,6 %

    Cremona +391,8 %

    Piacenza + 264,0 %

    Rieti -16,5 %

    Agrigento -8,0 %

    Matera -11,3 %

    Non a caso il segno negativo compare laddove il virus non circolava nella prima ondata grazie al lock down preventivo.

    La seconda ondata invece si è diffusa in tutte le regioni, seppur con una prevalenza in Lombardia, Piemonte e Val d'Aosta.

    Comunque dai grafici di Fabry emerge che i morti ufficiali per covid sono sottostimati rispetto all'incremento della mortalità.

    Certo ci sono i morti indiretti, quelli per altre patologie che per paura o per impossibilità non si sono recati in ospedale  ma anche il decremento di morti per incidenti stradali e sul lavoro dovuti al lock down.

    Considerato che la paura ha interessato l'Italia intera se questi fossero preminente rispetto a quelli per covid non sispiegherebbeero alcuni segni meno nelle provincie non interessate dalla prima ondata.

     

  10. paolo

    Sulle cause dei morti di covid in realtà per chi vuole ragionare sui dati esiste un indagine condotta da ISTAT e ISS, analizzando le cartelle cliniche dei pazienti deceduti.

    Vorrei premettere che  una cosa è dire che chi è più anziano ed ha più patologie ha maggiori probabilità di avere un esito infausto in caso di malattia grave da covid 19  altro è affermare che non sono morte per il covid  poiché senza quello avrebbero potuto tranquillamente continuare a fare la loro vita.

    In questi mesi abbiamo spesso sentito ripetere la fatidica frase sono morti per covid o con covid?

    A questa domanda ISTAT e ISS rispondono cpn un'indagine che restituisce il seguente risultato: "COVID-19 è la causa direttamente responsabile della morte nell’89% dei decessi di persone positive al test SARS-CoV-2, mentre per il restante 11% le cause di decesso sono le malattie cardiovascolari (4,6%), i tumori (2,4%), le malattie del sistema respiratorio (1%), il diabete(0,6%), le demenze e le malattie dell’apparato digerente (rispettivamente 0,6% e 0,5%)".

  11. paolo

    Per chi volesse consultare l'indagine  può trovarla qui: https://www.istat.it/it/files/2020/07/Report_ISS_Istat_Cause-di-morte-Covid.pdf

    Paolo

  12. molto bene (anzi... molto male). Chi vuole informazioni più precise e "serie" sa dove trovarle. E intanto si continua a urlare per il potere e c'è chi sta affittando case per il 31 dicembre, in modo che si possano riunire giovani (e non giovani) a valanga, alla faccia delle restrizioni da Pulcinella. Idem viene fatto in montagna... dove si parte il giorno prima e poi si fa quello che si vuole, magari pagando una camera d'albero che poi nemmeno la si vede (basta pagarla e sono tutti contenti). La terza ondata? Più sicura di così e poi non pianga nessuno...

    Mi sono letteralmente schifato di una popolo e di una civiltà che è stata capace di costruire le piramidi, il duomo di Orvieto, la cappella Sistina... Ma sì, tutti sulla Luna!!!

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