05/11/13

San Marino su Marte!

cari amici,

anche se molti mi tacciano di insensibilità verso le missioni spaziali marziane, le recenti notizie sembrano darmi pienamente ragione. Il pianeta rosso è diventato una specie di traguardo politico, un passaporto necessario per salire nelle quotazioni internazionali e conquistarsi un posto tra i potenti del globo. Come si fa a essere considerato un paese d'avanguardia? Basta inviare una missione su Marte. Poco importa se i problemi sociali sono immensi, se i soldi potrebbero andare a chi ne ha veramente bisogno. No, l'importante è mostrare che la tecnologia può fare arrivare una qualche scatola di metallo sul pianeta rosso. Il fatto che quella scatola serva oppure no alla ricerca scientifica è del tutto ininfluente. Purtroppo, questa è la situazione che esiste oggi tra uomo e Marte, una situazione che assomiglia a quella della Luna degli anni della guerra fredda. Ma, allora, vi era solo la competizione USA-URSS, oggi invece si sono aggiunte Cina e India e poi sicuramente verrà il turno di qualche ricco paese arabo e magari del Brasile. Chissà che non si cimenti in questo gioco di società anche San Marino? Oppure la Svizzera, per trovare un luogo più sicuro a  tutti i fondi neri che le piovono da tutte le parti del mondo e che sta facendo fatica a tenere nascosti. Mi ricorda una vecchia storia di Paperon dè Paperoni alla ricerca di un deposito planetario per i suoi dollari.

Qualcuno potrebbe dire: "Questo discorso si applica solo alle Nazioni emergenti, ma non agli USA. Loro vogliono solo fare scienza!". poveri illusi... In questo mondo basato solo sul potere e i soldi, un pianeta è un boccone troppo ghiotto per dimostrare ciò che si vale nel contesto mondiale. Un modo come un altro per ampliare la guerra finanziaria tra Cina e Stati Uniti, con Russia, India  e chissà quanti altri in attesa di inserirsi al momento giusto.

Mi spiace, sono finiti i tempi dei Voyager, dei Pioneer, di Magellan, di Cassini, ecc. Oggi anche le missioni spaziali devono passare attraverso le forche caudine della politica e della finanza. E noi continuiamo ad esaltarci per le capriole di Curiosity, condite di tanto in tanto con qualche "scoop" da settimanale scandalistico. A questo punto, sto per diventare anch'io un fautore del film Capricorn One: ma Curosity è davvero sul pianeta rosso o è in qualche studio televisivo? Per quello che  servono le nuove missioni marziane, questa messinscena (se ben fatta)  non cambierebbe di molto  lo scopo finale.

16 commenti

  1. Mario Fiori

    Beh non ci sono parole Enzo a questo articolo. Ormai si pensa solo all'immagine condita con il dio denaro. Purtroppofaccio parte degli illusi che vorrebbero tante missioni spaziali in tutto il Sistema Solare, Marte e Luna compresi, gestite dal Pianeta Terra in nome della Scienza e dell'Umanità, per il Bene e la Conoscenza; all'inuizio smitizzando il denaro e poi, un giorno, facendolo scomparire. Ho visto troppo Star Trek, troppa fantascienza caro Enzo, me ne rendo conto. Di questo passo non giungeremo sicuramente là dove l'Uomo non è mai giunto prima...ci manca la maiuscola...e non è poco.

  2. Caro Mario,
    purtroppo le missioni interplanetarie si stanno rallentando a favore di missioni puramente politiche. Fortunatamente, si riesce, invece, a essere più scientifici riguardo alla strumentazione da mettere in orbita o nei punti lagrangiani. Queste missioni, probabilmente, non danno grande ritorno mediatico e, non interessando politica e finanza, possono andare avanti con i fondi della ricerca che si stanno, comunque, riducendo (da noi non parliamone nemmeno). Se un decimo dei soldi legati al traffico delle armi (un esempio, ma ce ne sono tanti) fosse dato alla ricerca forse saremmo già su Proxima Centauri! Scherzo, ovviamente, ma non molto...

    Il guaio è che quando si parla di Marte, tutti saltano sulle sedie  e rimangono a bocca aperta, pronti a seguire tutti i minuti della missione, pensando ben poco a cosa servirà. Il popolo è addestrato molto bene dai media e ormai ne è succube come i bambini dietro al pifferaio magico...  :mrgreen:

  3. peppe

    io continuo a ribadire che, anche se la destinazione Marte non è proprio gradita da te Enzo (almeno questo mi è parso di capire), in questo modo le tecnologie per l'esplorazione miglioreranno e magari potranno in futuro portare l'uomo lontano dalla Terra finalmente.
    a tal proposito Enzo tu hai notizia su che tecnologie si intende puntare per futuri razzi. ne ho sentite tante per esempio razzo con flusso di ioni o tecnologie laser ma non ho ben capito se è solo fantascienza o diavolerie realizzabili in breve tempo

  4. caro peppe,
    le tecnologie che stanno portando la Cina, l'India e cento altri Curiosity servono ben poco a migliorare le capacità di viaggio umano nel Cosmo. Sono gli esperimenti di laboratorio che studiano le particelle e le loro caratteristiche che potranno -forse- creare nuovi scenari. I motori a ioni e altre idee simili si fondano sulla fisica conosciuta: potranno far risparmiare o velocizzare, ma non ribaltare una situazione che ha dei limiti invalicabili. Molte di queste idee sono rimaste a un livello teorico anche se fattibili, proprio perché la spesa non vale la candela.
    Sicuramente la tecnologia spaziale ha delle forti ricadute sulla vita di tutti i giorni (guarda i satelliti "spia" e altri aggeggi nati per scopi militari), ma la scelta delle missioni è un altro discorso. Andare su Marte non porta tecnologia diversa da quella necessaria per andare su Europa o su Ganimede o su Tritone. Anzi... Perché scegliere sempre e comunque Marte? Non certo per il suo interesse scientifico e nemmeno per le ricadute tecnologiche che, come già detto varie volte, potrebbero ottenersi in zone terrestri ben più critiche del pianeta rosso. Le motivazioni esulano dalla scienza... questa è la verità. Anzi, applicare tecnologie conosciute fa spendere meno alle industrie spaziali e le fa guadagnare di più. La ricerca necessita tempi lunghi, menti illuminate e tanti fondi che non garantiscono un ritorno economico sicuro.
    La vera scienza non va nel verso delle missioni, sono finiti quei tempi. Il sistema solare è abbastanza ben conosciuto e certe osservazioni si possono fare da terra senza andare in loco. E sarà sempre più così. Anche questa è tecnologia e corre più in fretta delle navicelle. Fortunatamente, questo tipo di ricerca riesce ancora a sopravvivere, malgrado la scarsa visibilità mediatica. Tutti parlano di missioni su Marte, ma ben pochi s'interessando degli occhiali che scrutano nel gamma, nell'X e magari in altre lunghezze d'onda fondamentali (riga dell'idrogeno per vedere nella fase oscura).
    Pensare a missioni stellari è veramente fantascienza e non sarà certo ottenibile mandando scatolette semoventi su Marte e tanto meno inviando uomini. Le missioni stellari si devono preparare nei laboratori, nelle pagine di calcoli teorici, nelle osservazioni estreme...

    Ma la TV e i media (anche i siti web para scientifici che abboccano all'amo) sembrano non accorgersene nemmeno...

    I gradi studi si fanno con le missioni (magari con l'uomo a bordo): tutto il resto è astronomia da dilettanti, che chiunque può fare guardando nel suo trabiccolo casalingo. Questa sembra la legge odierna!No, mi spiace, la realtà e molto, molto diversa!!
     

  5. gioyhofer

    Ciao Enzo,
    è vero, a pensar male si fa peccato, ma il più delle volte ci si azzecca...
    Io voglio credere che nel 1969 l'uomo sia veramente andato sulla Luna,  forse ci sono arrivati sì, ma non quella sera del 21 luglio... 
    Cosa ne pensi?
    Giorgia 

  6. No, Giorgia... la mia era solo una battuta. Sarebbe impossibile simulare una missione con tutta la gente che sta dietro a un lancio e ai segnali in arrivo. Oggi poi, la tecnologia è tale da permettere la ricezione dei segnali anche da parte di amatori o poco più. Il castello di carte sarebbe subito crollato. E, poi, conviene mandare le missioni, così le industrie lavorano e vengono pagate e via dicendo...

  7. peppe

    caro enzo,
    non so se hai colto la proposta che ho fatto nella sezione proposte..purtroppo quando c'è molta gente che commenta il commento se ne va subito via dai commenti recenti :mrgreen:
    comunque più che proposta, la mia è curiosità..
    scusami l'Off topic

  8. peppe

    caro enzo
    non credi che tecnologie in grado di accorciare i tempi di arrivo delle sonde vadano sviluppate se almeno sulla carta sono possibili. la notizia che una sonda( non ricordo quale) usò il flusso ionico per raggiungere la sua meta mi ha rallegrato parecchio perchè arrivata in tempi brevi a destinazione. allora se funziona perchè tentennare e non sfruttarla.
     

  9. caro peppe,
    adesso vado a vedere la tua proposta... se devo rispondere, però, rimando a domattina perché devo uscire... 

    riguardo al motore a ioni, so che è è già stato usato, ma come ogni cosa ha dei pro e dei contro. Io non sono un tecnologo e capisco poco di motori, comunque so che ha dei problemi il suo utilizzo. Ovviamente, sono piccole variazioni sul tema: i tempi di viaggio rimangono limitati al sistema solare... 

  10. Supermagoalex

    Il problema è la destinazione delle sonde, continuare a mandarle su Marte a scavare a destra e a sinistra mi pare di aver capito che è di scarso interesse scientifico  :cry:
    L'interesse politico e finanziario invece è ai massimi livelli!

  11. Roberto Castagnetti

    Concordo con l'opinione circa l'utilità relativa di inviare sonde probabilmente inutili.
    L'esplorazione dello spazio non é cosa da fare in ordine sparso, con un conseguente utilizzo inefficente delle risorse. Hai ragione sulle motivazioni politiche che poco giovano alla scienza e al vero progresso scientifico-tecnologico.
    Lassù dovrebbe andare l'Umanitá e non gli USA, la Cina, la Russia, l'ESA, l'India, ecc ... per proprio conto a fare tutti le stesse cose.
    Se gli sforzi fossero armonizzati, condivisi e suddivisi forse faremmo veramente un balzo in avanti.
    E' un po' come la nostra povera Europa che stenta a decollare per i particolarismi nazionali che portano ad avere, ad esempio, una rete di distribuzione elettrica inefficiente e costosa, oppure una politica energetica che non sfrutta appieno le caratteristiche di ciascun paese per gestire al meglio le risorse.
    Alcune esperienze hanno mostrato che se si lavora assieme i risultati ci sono.
    Lo so .... é utopia ma se ci organizzassimo meglio ... altro che scatolette su Marte.

  12. perfetto Roberto.
    Lo Space Telscope ha visto una collaborazione ESA-NASA (senza ricadute economiche eccessive) e i risultati ci sono! 

  13. Mario Fiori

    Caro Enzo chiaramente Roberto ha colto nel segno e gli hai già risposto perfettamente.
    Vorrei aggiungere una cosina, come al solito sono noioso, se il famoso "dio" denaro fosse meno importante e ci fosse più unità di intenti potremmo anche permetterci qualcosina per pura immagine e/o divertimento, tanto per soddisfare l'umana voglia di giocare, senza naturalmente perdere di vista la Scienza , la Ricerca e la voglia di Sapere. Utopia, pura utopia...

  14. caro Mario,
    potrei darti una risposta altrettanto utopistica: In fondo, la Scienza è sempre stata e sempre sarà puro divertimento, quello della mente! Basterebbe giocare senza pretendere un ritorno economico per aver giocato... o qualcosa del genere :wink:

  15. Mario Fiori

    Esattissimo...e così ho inventato un nuovo superlativo(sfondone totale)...carissimo.

  16. ice91

    In effetti ti do completamente ragione, da tempo anch'io penso qualcosa di simile: Mi chiedo, visto che si è determinato che Marte è un pianeta piccolo, freddo, arido, privo di vita, dotato di un'atmosfera tanto rarefatta da essere quasi irrilevante, e per giunta irrespirabile, privo di un campo magnetico globale apprezzabile, privo di schermatura dalle radiazioni solari e cosmiche, con un orbita abbastanza eccentrica che provoca differenze di temperatura significative durante un "sol", con una gravità bassissima ( se ho dimenticato qualcosa ditemela )... in sostanza, ma cosa ci andiamo a fare ???

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