02/08/14

Media INAF colpisce ancora!

Un recente articolo ha descritto gli ultimi studi sulla forma della Luna. Non mi sembrava essere particolarmente interessante per un pubblico come il nostro che sta ormai cercando di guardare verso il “generale” piuttosto che verso  il “particolare”. Tuttavia, quando ho letto la “traduzione” dell’abstract dell’articolo, data su media INAF , non ho potuto stare zitto. Dimostra chiaramente che è stato tradotto quasi letteralmente e senza alcuna conoscenza della fisica e del suo linguaggio, la matematica.

Vi riassumo, in breve, cosa dice l’articolo originario. La Luna è bel lontana dall’essere una sfera perfetta. Vi sono essenzialmente due motivi perché un oggetto celeste si discosti da una forma puramente teorica. La rotazione attorno a un asse, soprattutto quando l’oggetto è assimilabile a un fluido, e l’effetto della marea del corpo attorno a cui ruota e/o che gli è particolarmente vicino. Nel nostro caso possiamo considerare solo la Terra.

La Luna, quindi, ha assunto una forma allungata sia perché, all’epoca originaria, quando era praticamente liquida, la rotazione ha deformato la forma verso un ellissoide a due assi, come abbiamo trattato ampiamente negli articoli sulla forza centrifuga. La marea, però, ha agito nello stesso verso dato che l’attrazione gravitazionale della Terra sulla zona più vicina a lei è maggiore di quella esercitata sulla parte più lontana. Ne abbiamo parlato spesso per definire le forme dei satelliti, modellate dalle forze mareali.

Una forma, questa, che rimane inalterata se l’orbita è circolare, ma che varia continuamente se l’orbita è ellittica, come capita nel caso del satellite di Giove, Io, che si riscalda proprio a causa dello “sfregamento” delle sue zone più interne mentre la forma passa da un ellissoide più allungato (satellite vicino al pianeta) a una quasi-sfera (satellite lontano dal pianeta). Un  tiramolla dinamico che causa attrito e riscaldamento interno. Nel caso di Io queste variazioni sono piccolissime, ma sufficienti a svolgere il ruolo di una “stufa” molto efficiente. Anche di questo abbiamo parlato spesso.

Quando la Luna si è solidificata, questa forma dovuta alla rotazione e alla forza mareale (nel suo caso costante dato che l’orbita può essere considerata circolare)  è rimasta congelata e dovrebbe vedersi ancora oggi . In particolare asse principale del campo gravitazionale e direzione dell’ allungamento mareale dovrebbero coincidere.

Tuttavia, non è così, dato che la Luna ha subito impatti molto grandi con asteroidi vari che hanno spostato o espulso grandi masse e hanno quindi cambiato anche la distribuzione interna. In poche parole, il campo gravitazionale diventa molto complicato e deve tener conto di termini di grado superiore. Per sviluppare matematicamente questa complicazione si fa uso di armoniche sferiche che altro non sono che rappresentazioni matematiche di certe caratteristiche di un corpo celeste, come ad esempio il suo campo gravitazionale quando l’oggetto si discosta da una sfera perfetta.

Bene, la presenza di grandi crateri e di spostamenti di massa interni ha fatto sì che l’apparente asse principale di deformazione “fossile” (l’asse della forma allungata) è oggi diverso dall’asse principale del campo gravitazionale. Essi formano un angolo di circa 30° che, in parole povere, ci dice che la faccia che la Luna mostra oggi alla Terra non è la stessa di quella delle prime fasi formative.

Un discorso piuttosto tecnico che in qualche modo dovrebbe legarsi al diverso spessore della crosta lunare misurata in varie posizioni.

Ed eccoci al gioiello di media INAF, a firma di  Eleonora Ferroni. Lo potete trovare QUI.

Innanzitutto, devo dire che è ben poco comprensibile in generale, come capita spesso quando la traduzione è fatta in modo puramente letterale senza una vera conoscenza dei concetti espressi. Lascio a voi questa valutazione, ma evidenzio tre vere chicche:

1) “Un gruppo di ricercatori dell’Università della California a Santa Cruz ha analizzato la particolare forma del nostro satellite naturale, che, come è noto, non è perfettamente sferica. Questo fenomeno è da sempre un mistero, ma il gruppo guidato da Ian Garrick-Bethell(professore di scienze planetarie) è riuscito ad avvicinarsi a una possibile soluzione”.

Che un satellite o un corpo planetario o stellare non sia sferico NON è un mistero, anzi diventa un mistero proprio quando non lo è, come nel caso del nostro Sole che è eccessivamente sferico e che comporta varie teorie sulla struttura interna per tentare una valida spiegazione. Il mistero è riuscire a spiegare perfettamente la forma osservata.

2) “Consideriamo anche l’attrazione gravitazionale della Terra, che tende a conferire alla Luna una forma ‘a limone’, con l’asse longitudinale che punta verso la Terra”, una sorta di rigonfiamento verso il nostro pianeta e uno dalla parte opposta.” E poi si aggiunge: “…Per questo gli esperti hanno aggiunto a quel modello le forze mareali,..”.

Sembrerebbe evidente che l’attrazione gravitazionale è cosa completamente diversa dalle forze mareali e che la sola attrazione dia una forma allungata. Bestemmia vera e propria! E’ proprio la forza mareale indotta dal campo gravitazionale a creare la forma “a limone”, insieme alla rotazione attorno a un asse.

3) Quando cerchiamo di analizzare la forma globale della luna con armonie sferiche, i crateri sono come lacune nei dati, degli ostacoli,”

Le armonie sferiche non sembrano proprio un errore di sbaglio… ma proprio un orrore dovuto al NON sapere assolutamente cosa sono le armoniche sferiche. La migliore traduzione di harmonics, con un po’ di poesia e di fantasia, è stata scelta come armonia… povero Laplace! Ma anche se fosse stato solo un refuso, INAF dovrebbe stare molto attento prima di lanciare verso il mondo dei non addetti ai lavori certi concetti e certi termini. Io sbaglio spesso a scrivere, ma so che voi mi riportate subito in linea. Media INAF una volta “partita” viene copiata, riportata da giornali e siti vari (senza alcun controllo scientifico) e la correzione diventa un’utopia.

Ancora una volta, però, basta andare a leggere chi è la sicuramente bravissima Eleonora Ferroni (l’autrice dell’articolo INAF) nel sito dell’Enciclopedia Treccani per la quale è autrice (ahi ahi ahi…):

Eleonora Ferroni è nata nel 1987. Giornalista pubblicista e laureata in Giornalismo alla Lumsa nel 2012, dal 2010 ha cominciato la gavetta giornalistica in giornale locale della sua città, IlCapoluogo.it dell'Aquila. Da sempre appassionata di giornalismo scientifico, dal 2012 ha iniziato una collaborazione con l’Ufficio stampa dell’INAF, Istituto Nazionale di Astrofisica di Roma, e con la testata giornalistica MediaINAF.

Ma è possibile che nessuno scienziato dell’INAF possa dedicare pochi minuti del suo tempo per scrivere un articolo per Media INAF? E’ proprio necessario rivolgersi a personaggi, magari bravissimi, ma del tutto estranei al mondo della Scienza? E, probabilmente, questi collaboratori esterni vengono pagati, mentre i ricercatori dell’INAF lo farebbero meglio e gratis…

Insomma, basta essere giornalista per parlare di tutto e di più? Beh... forse, leggendo i giornali o sentendo la TV, questa è proprio la verità...

Non dico altro, dato che tutto è già stato detto la volta scorsa. Mi sono convinto, però, di rendervi finalmente partecipi di quanto certi collaboratori, preferiti agli esperti locali, tra cui il sottoscritto, avevano scritto nei cartelli che accompagnavano il percorso verso il planetario di Torino e che a gran fatica ero riuscito a far togliere. Alla prossima per ridere un po’ insieme…

Errare è umano, ma quando si persevera senza cercare di limitare almeno i danni, è necessario non avere più scrupoli e dire le cose come stanno!

7 commenti

  1. alexandere

    mi viene solo da pensare che l'imbarazzo sarà sicuramente reciproco...
    Per inaf, che si trova nella condizioni di dover pagare pochi eur traduzioni a persone non del campo (immagino che chi è del settore voglia una prestazione più alta) e dall'altra parte, per chi deve fare queste traduzioni che probabilmente, deve far buon viso a cattiva sorte, re inventandosi in settori che proprio non sono i suoi....
    Questa crisi economica accompagnata dalla cattiva gestione delle risorse umane e finanziarie tipica dell'italia sta facendo affondare il paese sempre di più...

  2. caro alexandere,
    chi è del mestiere, lavora già nell'INAF che copre sia gli osservatori, che il CNR che molti istituti universitari. Nessuno sarebbe pagato o vorrebbe essere pagato per un piccolo servizio come questo. Quindi, l'INAF, in realtà, spende di più per ottenere molto meno...

  3. alexander

    incredibile, non lo immaginavo....

  4. SuperMagoAlex

    Giornalisti, filosofi, ci manca qualche avvocato e dottore in economia, ormai hanno raccolto tutti quelli che stanno agli antipodi dell'astrofisica :(

  5. Io sono sicuramente un ciuccio con le orecchie lunghe, ma tradurre harmonics con armonie non mi passa "manco p'a capa"...
    Anche usando translate di google, per armonie ti dà harmonies, e invece usandolo per tradurre harmonics dà armoniche come seconda scelta.
    Bastava un minimo (ma proprio minimo) di conoscenze di matematica e fisica...
    Roba da prima superiore... :( :evil:

  6. SuperMagoAlex

    Comunque io ho dei problemi anche con libri tradotti dall'inglese, alcune parti mi sono incomprensibili ed alcune volte devo andarmi a leggere l'originale per capirci qualcosa.

    Penso che siano testi talmente tecnici che andrebbero tradotti da professori di pari livello e specializzazione italiani. Un contro è tradurre un romanzo, un conto è tradurre un testo di MQ, tanto per fare un esempio.

  7. AlexanderG

    A quanto pare la Sig.na Ferroni ha scritto, solo per INAF, ad oggi, ben 405 articoli!
    http://www.media.inaf.it/author/ferroni/

    Non devo pensare ai luoghi comuni
    Non devo pensare ai luoghi comuni
    Non devo pensare ai luoghi comuni
    Non devo pensare ai luoghi comuni
    Non devo pensare ai luoghi comuni
    Non devo pensare ai luoghi comuni
    ......

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