28/08/14

Osservata la prima galassia gigante “in costruzione” *

La nascita delle galassie giganti, avvenuta nelle fasi più antiche dell’Universo, è un processo che le teorie descrivono abbastanza bene, ma che nessuno era mai riuscito a vedere direttamente. Ci sono voluti Hubble, Spitzer, Herschel e il Keck per far gridare: “Eureka!”. Finalmente, è stata vista una galassia in formazione. Ciò che si vede, ovviamente, si riferisce a una fase abbastanza primordiale dell’Universo, ossia a circa tre miliardi di anni dopo il Big Bang. L’ammasso di gas densissimo è illuminato dalla luce di milioni di stelle che si stanno formano in un nucleo centrale relativamente piccolo. A questa giovane e turbolenta proto-galassia è stato dato il nome di “Sparky”, sinonimo, appunto, di vivace, agitato.

Ciò che si vede è solo il nucleo iniziale che si svilupperà sicuramente in una struttura ben più grande raccogliendo il materiale che lo circonda, comprese galassie più piccole attratte dalla sua gravità. Alla fine si otterrà una tipica galassia ellittica gigante composta da un nucleo compatto di stelle vecchissime che segna l’inizio vero e proprio (quello osservato su Sparky), mentre le parti più esterne indicano fasi di formazione stellare successive. Una struttura ormai stanca e  incapace di creare nuove vite, dato che il gas necessario scarseggia dappertutto. Solo scontri con oggetti più giovani potrebbe ridarle una nuova vita.

L’immagine di Sparky ottenuta da Hubble nell’infrarosso. Fonte: NASA,ESA and G. Illingworth (University of California, Santa Cruz), and the GOODS team
L’immagine di Sparky ottenuta da Hubble nell’infrarosso. Fonte: NASA,ESA and G. Illingworth (University of California, Santa Cruz),  GOODS.

Questo tipo di costruzione, così parossistica nelle sue fasi iniziali, era possibile solo quando il gas a disposizione era contenuto in uno spazio molto più compatto. Oggi non si potrebbe assolutamente avere una situazione confrontabile, data la rarefazione del materiale a disposizione. In poche parole, un nucleo così denso poteva nascere solo fino a pochi miliardi di anni dopo il Big Bang.

La galassia nascente ha dimensioni decisamente piccole rispetto alla nostra Via Lattea, ma l’attività è veramente frenetica: in uno spazio di soli 6000 anni luce (contro i 100 000 della nostra casa cosmica) è contenuto un numero doppio di stelle.  Se si vivesse in quella struttura il cielo notturno risplenderebbe di stelle giovani circondate da ammassi di gas e polvere in continua agitazione, tra cui anche i resti delle esplosioni delle stelle giganti già giunte alla fine della loro esistenza normale. Uno spettacolo veramente affascinante, che si può raffigurare nell’immagine che segue.

Questa immagine artistica rappresenta il cielo notturno di un ipotetico sistema planetario immerse nell’affollatissimo nucleo di una galassia in formazione. Nebulose, supernove, ammassi stellari lo rendono vario e affascinante. Fonte:  NASA,ESA, and Z. Levay and G. Bacon (STScl)
Questa immagine artistica rappresenta il cielo notturno di un ipotetico sistema planetario immerso nell’affollatissimo nucleo di una galassia in formazione. Nebulose, supernove, ammassi stellari lo rendono vario e affascinante. Fonte: NASA,ESA, and Z. Levay and G. Bacon (STScl)

Quello che vediamo è un caso unico o è la norma? Probabilmente è la norma, ma il fatto stesso che questi oggetti contengono una quantità di gas e polvere fuori dal comune, le rende difficilmente visibili. La stessa Sparky è veramente ai limiti dei telescopi odierni, anche usando il meglio del meglio dei nostri occhiali infrarossi (i migliori per leggere attraverso la polvere).

Si pensa che il periodo di grande agitazione non duri più di un miliardo di anni. Poi cesserà la produzione stellare nel nucleo più denso, mentre vi sarà ancora un po’ di vita nelle piccole galassie catturate in fasi successive e in numero sempre crescente. In dieci miliardi di anno si costruirebbe attorno al nucleo una struttura ellittica di dimensioni gigantesche, ma praticamente inoperosa.

Come fare per scoprirne altre? E’ necessario allungare la lunghezza d’onda che può essere analizzata dai telescopi. Il nuovo telescopio spaziale Webb avrà queste capacità. Non ci resta che attendere e sono convinto che a Sparky si aggiungeranno moltissime altre sorelle, altrettanto vivaci e operose.

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6 commenti

  1. Mario Fiori

    Quindi attualmente come sarebbe, se la si potesse vedere non come era ma come è veramente?

  2. caro Mario,
    se non ha più avuto scontri importanti, sarebbe un'enorme galassia ellittica con formazione stellare quasi nulla e poche nubi interstellari: solo nane rosse e nane brune ancora vive e - forse- qualche stella di tipo solare nelle sue ultime fasi. Niente più supernove..., ma tante stelle di neutroni, nane bianche e buchi neri. Insomma, un vero ... mortorio...

  3. beppe

    Nell'universo odierno, cioè nelle nostre vicinanze vi sono ancora galassie in formazione?

  4. direi proprio di no caro Beppe. Ciò che si può trovare sono galassie che hanno ripreso la loro attività a causa di incontri molto ravvicinati. Tuttavia, può anche essere che qualche fossile sopravviva fino ad oggi, come tempo fa si era discusso su una galassia nana. Di sicuro, però, è impossibile vedere oggi (ossia vicino a noi) una galassia che sta nascendo dal gas primordiale. Ciò era possibile solo all'inizio dell'Universo, quando le condizioni al contorno erano molto diverse.

  5. beppe

    Quindi l'Universo è già in menopausa :)

  6. non esageriamo!!!! In molti posti figli se ne fanno ancora tanti... :mrgreen:

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