27/05/15

Cerere fai da te … *

Può darsi che nel XXI secolo sia necessario spettacolarizzare ciò che chiunque può fare per poter avvicinare l’uomo medio e qualunque alla Scienza, anche senza conoscerla affatto. Non so che dire, ma mi ricorda tanto certi spettacoli televisivi in cui si accentra tutto l’interesse solo e  soltanto sulle liti pubbliche, sui pianti e sugli incontri strappalacrime di persone “comuni”. Oppure quelle “fiction” dove gli attori non sanno nemmeno cosa voglia dire recitare, ma sono VIP e quindi… Tutti sono capaci di fare spettacolo, senza bisogno di alcuna professionalità. Nelle missioni spaziali -forse- si vuole forse mostrare che chiunque può fare scienza.

Va bene va bene… in mancanza di dati scientifici accontentiamoci delle nuove immagini che ci vengono regalate col contagocce e cerchiamo di analizzarle in un qualche contesto che si avvicini a un’analisi scientifica di tipo pioneristica e ben lontana dalle possibilità (teoriche) odierne.

L’ultima immagine resa pubblica si riferisce alle ormai celebri (in Italia non molto, malgrado l’INAF partecipi alla missione) macchie bianche. Per quel poco di esperienza che ho acquisito in tanti anni in cui la Scienza era ancora una cosa di scienziati (ossia di persone che avevano un bagaglio culturale costruito su anni e anni di ricerca e di confronti con i colleghi) posso provare a formulare alcune ipotesi personali. Ovviamente, sono solo ipotesi facilmente sgretolabili, dato che si basano su pure immagini e, come ben sappiamo, ci vogliono occhi ben diversi per capire con cosa abbiamo veramente a che fare.

Macchie bianche di Cerere, riprese il 16 maggio da una distanza di 7200 km. Fonte: NASA/JPL-Caltech/UCLA/MPS/DLR/IDA
Macchie bianche di Cerere, riprese il 16 maggio da una distanza di 7200 km. Fonte: NASA/JPL-Caltech/UCLA/MPS/DLR/IDA

Mi sentirei di dire che l’immagine ripresa da circa 7200 km, con una risoluzione di soli 700 metri, mostra abbastanza chiaramente che le macchie così luminose si riferiscano a ghiaccio d’acqua.  La prima conclusione potrebbe quindi essere che qualche impatto con fratellini più piccoli abbia messo a nudo gli strati ghiacciati sottostanti. Ovviamente, impatti abbastanza recenti che non abbiano ancora permesso alla polvere interplanetaria di sporcare la neve candida e pulita. Tuttavia, qui sorgono i primi dubbi. Come mai vi sono così poche macchie su Cerere? Gli impatti nella fascia asteroidale sono all’ordine del giorno e se lo strato superficiale  ricoprisse con uno strato molto sottile il ghiaccio sottostante, dovremmo vedere centinaia di crateri più o meno bianchi. Se è facile e rapido  fare un buco e mettere a nudo il ghiaccio è molto più lungo riuscire a coprirlo di polvere. Basta confrontare le immagini di Cerere con quelle di Callisto, il satellite più esterno di Giove. Le macchie bianche sono numerosissime e di tutte le grandezze.

Callisto e i suoi bianchi crateri
Callisto e i suoi bianchi crateri

La craterizzazione estensiva di Cerere non può, però, ammettere che gli impatti su di lui siano meno frequenti di  quelli su Callisto. La prima spiegazione è che il ghiaccio su Cerere sia presente solo in alcune zone e non dovunque e, quindi, non tutti gli impatti diventino… bianchi. Alternativamente, si potrebbe dire che il ghiaccio si trovi a maggiori profondità e quindi solo pochi impatti particolarmente violenti possano portarlo in superficie.

Conclusioni che non soddisfano molto, vista anche l’apparenza delle macchie. I crateri di Callisto hanno espulso materiale ghiacciato a grandi distanze e, comunque, si vedono i tipici raggi dovuti agli “spruzzi”. Su Cerere, invece, le macchie sembrano nette e ben delimitate. Sembra quasi che si sia scavato con un raschietto mettendo a nudo il ghiaccio sottostante, solo in certe zone (una specie di “gratta e vinci”). A questo punto si potrebbe pensare a fuoriuscite di lava ghiacciata? Il fatto di essere in fondo a un cratere di dimensioni considerevoli potrebbe avvalorare questa ipotesi. Può darsi, ma anche in questo caso si dovrebbero vedere delle piccole colate. E poi perché tante macchioline vicine, separate da parti che sembrano già completamente “invecchiate” dalla polvere?

Si potrebbe anche pensare a ghiaccio di provenienza aliena, magari attraverso impatti cometari che abbiano sporcato di ghiaccio la superficie. Ciò che vediamo sarebbero i frammenti della cometa? Mah… non mi convince più di tanto.

Che dirvi… con le sole immagini a disposizioni le ipotesi sono molte e tutte sembrano avere dei limiti. Bisognerebbe conoscere tutte le altre misure che invece restano in fondo al cassetto (da quanto riferito in un recente “congresso”, tenuto proprio sulla missione, attraverso le presentazioni dei ricercatori italiani coinvolti, sembra che anche loro non sappiano niente, dato che hanno detto cose che già si sapevano prima di arrivare su Cerere).

Purtroppo, sembra proprio che per cominciare a poter parlare scientificamente di Cerere sia necessario assegnare prima il premio della lotteria di Capodanno. Prima o poi, mi aspetto, che trasmetteranno in diretta gli scontri tra scienziati con idee opposte, integrati da insulti e magari anche da violenze fisiche. E che dire se si faranno partecipare anche le persone comuni? Ci sentiremmo tutti scienziati oltre che potere “scientificamente” dare sfogo a tutta la voglia di accanirsi contro il nostro vicino: invece di restringere il problema della “diversità”, potremmo sempre aumentarlo. Tutti sono diversi, anche i vicini di casa…

Un risultato di questa popolarizzazione della scienza (con la s minuscola) si vede già molto bene nei vari blog pseudo-scientifici. Tutti si sentono in grado di esprimere teorie, ipotesi, di ribaltare e distruggere  le teorie create in anni e anni di studio dai veri Scienziati. Cosa importa conoscere oppure no la fisica classica, la relatività o la meccanica quantistica? Basta sparare a zero e prima o poi qualche risposta esatta magari ci può scappare (vedi i quiz con le tre risposte).

Non mi stupirei che prima o poi l’ingresso al CERN fosse ampliato a tutti, dietro pagamento di un salato biglietto come a Disneyland. E poi via, tutti liberi di eseguire esperimenti a casaccio e a sentirsi importanti. All’uscita si potrebbe sempre fare un salto in uno stadio e celebrare il proprio esperimento appena eseguito con una bella rissa pubblica, ripresa ovviamente dalla TV locale. Perché mai bisognerebbe conoscere la Scienza vera per fare scienza televisiva e dire tutto ciò che ci passa per la testa? Il futuro che vuole mandare uomini su Marte per creare un Grande Fratello spaziale sembra proprio richiedere questa meravigliosa conquista popolare.

Una cosa è cercare di divulgare con parole semplici, un'altra è permettere che chiunque possa inventarsi teorie senza avere alcuna base. Ma oggi l'importante sembra far partecipare tutti a tutto, con qualsiasi mezzo e con qualsiasi risultato, basta che sia spettacolare e attiri l'interesse anche di chi non capisce e non vuole capire.

No, no, non statemi a sentire… sono il solito pessimista brontolone. Limitiamoci a stare in attesa di capire veramente qualcosa su Cerere e magari farlo tornare un corpo celeste di interesse scientifico eccezionale e non solo mediatico…

4 commenti

  1. peppe

    Enzo, ti avevo promesso la pubblicazione dell'articolo sull'OGM per dare un approccio scientifico sull'argomento, almeno dare delle basi su cui ragionare. purtroppo alcuni impegni famigliari mi stanno frenando nell'ultimo periodo e non riesco a garantire la pubblicazione di questo e altri articoli nell'immediato. è questione di qualche giorno altro :mrgreen:

  2. figurati Peppe... ne so qualcosa!!!! :roll:

  3. Mario Fiori

    Caro Enzo non ti avvilire e continua così. Le tue ipotesi sono comunque valide perchè stimolano la ricerca vera di soluzioni.

  4. marco

    sono mesi che cerco notizie su Cerere
    e la missione dawn .
    sono incredulo per questo silenzio.
    tuttavia dopo anni ho sentito un notiziario Rai... era breve perche c'era una partita in corso.. 2 notizie:
    1 il presidente del consiglio ha detto..
    2 il papa ha detto...
    ecco cosa è successo ieri nell'universo.

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