28/07/15

Un metodo SICURO per bloccare il Riscaldamento Globale **

Ne avevo già parlato un paio di volte, ma nuovi dati sempre più precisi hanno fatto diventare un’alta probabilità una vera certezza. Se il minimo solare non basta, affidiamoci a un nuovo Younger Dryas e speriamo in bene…

Torniamo indietro di qualche anno, al marzo 2012. Avevo scritto questo breve articolo che portava nuovi dati e dava una visione generale dell’argomento che non riscuoteva ancora un’accettazione globale. Lo riporto quasi integralmente.

L’analisi di sedimenti raccolti nei pressi del lago Cuitzeo in Messico, conferma, forse definitivamente, l’ipotesi che un impatto asteroidale o cometario devastante sia avvenuto 12900 anni fa.

Se ne è parlato a lungo. Ora è diventata una probabile realtà. L’analisi dei terreni sedimentari raccolti in Messico hanno individuato nano-diamanti, sferule da impatto e molto altro materiale tipico di un impatto cosmico. Strutture che non possono essere associate a episodi endogeni come vulcani o altri processi terrestri. L’oggetto responsabile dell’impatto doveva avere un diametro di parecchie centinaia di metri.

Molte cose finalmente tornano. Il grande freddo (Younger Dryas) che è durato per circa 1300 anni a partire proprio da quell’epoca potrebbe facilmente essere stato innescato da questa spaventosa collisione. L’improvviso cambiamento climatico, iniziato nel Centro e Nord America si è poi esteso a gran parte dell’emisfero nord. Analoghi sedimenti sono stati anche trovati in Groenlandia e nell’Europa occidentale, probabilmente dovuti a materiale scagliato o trasportato durante o dopo la collisione.

La caduta di temperatura e la riduzione di accumulo di neve, misurati in Groenlandia e relativi agli ultimi 20000 anni. Si nota molto bene il periodo del grande freddo denominato Younger Dryas, iniziato circa 13000 anni fa e durato per 1300 anni. Ad esso è seguito il riscaldamento che porta fino ai giorni nostri. Vedendo il clima terrestre su queste scale, il riscaldamento attuale fa soltanto… ridere.
La caduta di temperatura e la riduzione di accumulo di neve, misurati in Groenlandia e relativi agli ultimi 20000 anni. Si nota molto bene il periodo del grande freddo denominato Younger Dryas, iniziato circa 13000 anni fa e durato per 1300 anni. Ad esso è seguito il riscaldamento che porta fino ai giorni nostri. Vedendo il clima terrestre su queste scale, il riscaldamento attuale fa soltanto… ridere.

Ricordiamo che tracce analoghe sono state trovate solo nei sedimenti relativi al celebre evento di 65 milioni di anni fa, collegato all’estinzione dei dinosauri e dovuto all’impatto di un asteroide di circa 10 km di diametro nella penisola dello Yucatan.

Il risultato spiegherebbe anche il drastico cambiamento dell’ecosistema del Nord America, come la scomparsa della mega fauna (mammut, mastodonti, ecc.), la riduzione sensibile della popolazione umana indigena e i suoi macroscopici cambiamenti culturali (Cultura Clovis).

Ulteriori analisi sono in corso, ma lo studio ha preso ormai una direzione ben precisa. Anche se non è stato trovato un cratere, si pensa che l’oggetto potrebbe essersi vaporizzato a bassa altezza e/o aver “strisciato” superficialmente su grandi estensioni di territorio, innescando una serie enorme di incendi e la fusione di estese superfici rocciose. Insomma, una Tunguska su scala gigantesca.

Riflessione dell’autore: “Che sia questa l’unica vera soluzione per sconfiggere il Riscaldamento Globale?” Ai posteri l’ardua sentenza…

Come avete visto già allora avevo “auspicato” una drastica soluzione al problema del GW. Ma nessuno mi aveva dato retta… Peccato, perché in fondo, non è così difficile deviare un asteroide di qualche centinaio di metri di diametro…

Ulteriori conferme si ebbero pochi mesi dopo e a riguardo avevo aggiunto qualche notizia.

Un gruppo internazionale di ricercatori ha scoperto silicio fuso formatosi a temperature tra i 1700 e i 2200 gradi centigradi in tre regioni del mondo (Pennsylvania, Sud Carolina e Siria). L’età è la stessa per tutti e tre i sedimenti e si riferisce a circa 13000 anni fa. Le caratteristiche del materiale ammettono come spiegazione solo un impatto cosmico.

I nuovi dati confermano, forse definitivamente, l’ipotesi che il controverso evento chiamato Younger Dryas Boundary (YDB) sia da collegare a un impatto cosmico.

Il materiale fuso, trovato in due continenti, indica chiaramente impatti ad altissima energia. Nessun evento vulcanico avrebbe potuto formarlo.

Strutture vetrose di questo genere sono state rinvenute finora solo nel Meteor Crater dell’Arizona e nei campi di tectiti dell’Australasia. Questo tipo di materiale assomiglia molto a quanto si è rinvenuto a seguito del test nucleare Trinity, avvenuto a Socorro (Nuovo Messico) nel 1945. Questo confronto dona una buona stima della temperatura raggiunta per fondere e far “bollire” la sabbia.

Aggiungendo i nuovi dati ad altre evidenze favorevoli all’impatto (sferule da impatto), si può concludere che l’evento ha coinvolto tre continenti, andando dalla California fino all’Europa occidentale e al Medio Oriente. La zona più orientale dell’emisfero nord investita dalle conseguenze dell’impatto cosmico è la Siria, separata dai resti più occidentali di ben 10 000 chilometri. Ne consegue che molto probabilmente la Terra è stata investita da una pioggia di detriti spaziali, formatisi a seguito della frammentazione di un singolo oggetto di tipo asteroidale o cometario.

Va tenuto presente che uno dei depositi localizzati in Siria è anche un celebre sito archeologico,  Abu Hureyra, nella valle dell’Eufrate,  in cui si è notato la più antica evidenza della transizione da tribù di cacciatori nomadi a quelle di agricoltori stanziali, residenti in villaggi permanenti. Gli archeologi e gli antropologi considerano Abu Hureya il luogo della nascita dell’agricoltura, avvenuta intorno a 12900 anni fa. I reperti geologici trovati nel sito fanno pensare che la tribù fu violentemente colpita dall’evento, che oltre a fondere la sabbia creò cerchi di fuoco, come è chiaramente indicato da residui di carbone.

E’ da considerare solo un caso o quell’immane tragedia cosmica, che ha colpito severamente circa la metà del globo, cambiandone repentinamente il clima e non solo, può anche avere influenzato l’evoluzione degli uomini preistorici?

Veniamo ad oggi…

Lo stato dell’arte ci diceva che alla fine del Pleistocene, intorno ai 12800 anni fa, un impatto cosmico avrebbe innescato un episodio di grande freddo, chiamato Younger Dryas. La data, però, doveva essere molto più precisa per potere realmente parlare di causa ed effetto.

Finalmente, i geologi dell’Università di Santa Barbara sono riusciti a ridurre l’incertezza a solo 100 anni e stabilire la data dell’impatto tra 12835 e 12735 anni fa.

Per ottenere questo eccezionale risultato si sono analizzati 30 siti diversi su quattro continenti e si sono ottenute 354 datazioni. Un particolare tipo di analisi statistica basata su iterazioni successive ha portato alla data finale. Questo intervallo va pienamente d’accordo con quello ottenuto attraverso il picco di platino rinvenuto nel ghiaccio della Groenlandia e con le datazioni dell’episodio di drastico abbassamento di temperatura ottenute in sei differenti luoghi di analisi.

I luoghi dove sono state svolte le analisi dell’Università di Santa Barbara. Fonte: UCSB
I luoghi dove sono state svolte le analisi dell’Università di Santa Barbara. Fonte: UCSB

A questo punto un legame causale tra impatto e grande freddo diventa praticamente una certezza. Approcci statistici di vario genere portano a una probabilità del 95%.

I siti coinvolti nell’impatto vanno dalla Siria alla California e dal Venezuela al Canada. Ulteriori conferme sono anche giunte dalla Germania e perfino dalla Cina, studiando la stratigrafia di stalagmiti.

La datazione sempre più precisa dell’evento cosmico, riferita a quello climatologico, ha stabilito con ragionevole certezza che il secondo ha seguito immediatamente il primo.

Come già detto, abbiamo finalmente nelle nostre mani il modo migliore per bloccare definitivamente il GW. Vorrei proporlo al nuovo, carissimo (e inutile) prossimo congresso di Parigi. Se non ci fidiamo del Sole, affidiamoci almeno a un piccolo e disponibile asteroide.

Articolo originale QUI

 

QUI molti articoli dedicati al riscaldamento globale

26 commenti

  1. peppe

    Non so se è da considerarsi una coincidenza il fatto dell'impatto con l'origine dell'agricoltura. Quello che si sente spesso è che l'agricoltura è stata scoperta per caso quando un uomo facendo cadere per sbaglio semi per terra, ha poi notato la nascita e la crescita di piantine. Ha fatto due più due e ha provato e riprovato migliorando di volta in volta il risultato.

  2. Daniela

    Tranquillo, Prof., la Nasa si sta già organizzando...

    http://www.scienze-naturali.it/ricerca-scienza/spazio/come-aggraspare-un-asteroide-e-portarlo-in-orbita-lunare

    ...un piccolo errore nei calcoli e/o incidente di percorso e l'impatto con la Terra è assicurato 8-O !! Speriamo che si limitino ad "aggraspare" asteroidi di 10 metri...

  3. cara Dany,
    quello che tu prospetti è ben più serio di quanto sembri... Parecchi anni fa, quando c'era la paura di Apophis, si era prospettato un intervento diretto con il "trattore gravitazionale", in grado di deviare leggermente l'oggetto dalla sua traiettoria. Tuttavia, qualsiasi discussione scientifica era stata bloccata politicamente, dato che nessuno si fidava che le piccole correzioni non fossero dirette a spostare l'oggetto, a rischio d'impatto, solo su un altro continente...

  4. peppe

    Enzo dici che neanche davanti a un pericolo del genere i governi riusciranno a rinunciare all'egoismo e mettere in primo piano l'umanità intera?
    Per loro sarà solo importante che la propria nazione non verrà colpita?

  5. caro Peppe,
    il passaggio da un impatto sicuro in una certa zona alle condizioni di mancato impatto avviene in modo graduale. In altre parole, il punto d'impatto si sposta sulla superficie terrestre in modo continuo lungo una linea molto sottile, toccando alcuni Paesi e lasciandone altri sempre fuori da ogni rischio.
    Conclusione: (1) Chi rimane sempre fuori non darà un euro per la manovra. (2) I paesi che non sono toccati all'inizio lo sarebbero in momenti successivi. Perché spendere per rischiare? E perché fidarsi di chi sarebbe anche disposto a iniziare le operazioni solo perché è un bersaglio sicuro? E se dopo un certo periodo di spostamento il sistema di correzione dovesse "casualmente" rompersi proprio mentre il punto d'impatto coincide con una Nazione che è poco amica e/o che è finanziariamente un duro concorrente?
    In fondo si tratta di impatto con conseguenze "locali".
    Temo, comunque, che anche se fosse un impatto catastrofico globale nessuno si metterebbe d'accordo. Meglio fare male agli altri che salvarli salvando se stessi...
    No, caro Peppe, sono molto pessimista a riguardo e il congresso fatto per Apophis aveva chiaramente evidenziato questi problemi...

  6. Gaetano

    E' un problema reale, Enzo. Lo sanno bene alle falde dell'Etna, dove è molto complicato intervenire per deviare le colate laviche.

  7. Mario Fiori

    Ragazzi che schifo, scusate. Qui siamo davvero arrivati alla fine, e mi domando: "Meritiamo veramente di salvarci? " Non ho parole. L'essere umano che dovrebbe essere comunque spinto dalla sopravvivenza viene spinto invece dal "dio denaro" e dall'egoismo distruttivo.

  8. Daniela

    In un libro dedicato ai meccanismi cerebrali che regolano l'attenzione ("Focus" di Daniel Goleman) l'autore dà una spiegazione scientifica a questo comportamento dell'essere umano che non riesce a dare la giusta importanza ai pericoli "di lungo periodo", agendo in modo costruttivo per risolverli.
    Secondo lui il problema consisterebbe nel fatto che l'evoluzione del nostro cervello non riesca a tenere il ritmo di quella socio-economico-tecnologica, mi spiego meglio: il livello evolutivo del nostro cervello è ancora, sostanzialmente, lo stesso dei nostri antenati cacciatori-raccoglitori, quindi "progettato" per prestare attenzione solo a pericoli imminenti (es: un rumore da un cespuglio che riveli la presenza di un predatore); solo questi imporrebbero una reazione funzionale alla sopravvivenza.
    Al contrario, i pericoli non imminenti, nonostante razionalmente siano percepiti come importanti e vitali, non sarebbero adeguatamente recepiti dai circuiti emotivi e inconsci che sono i veri motori dell'agire umano.

    P.S.
    Non dite al Prof. che il capitolo su questo argomento utilizza il GW come esempio di pericolo di lungo periodo!! :-|
    Per fortuna lo sfortunato l'esempio non inficia il resto del ragionamento.

  9. cara Dany,
    mi trovi d'accordo... però l'uomo c'ha messo sicuramente del suo nell'usare i pericoli a breve o lunga scadenza per fare meglio e celermente i propri interessi. Questo comportamento è solo umano e forse è nato con lui. Gli animali tentano di spaventare i predatori attraverso sceneggiate varie, ma lo fanno per salvarsi. L'uomo, invece, lo fa per danaro e potere (come dice Mario...). :-|

  10. Daniela

    Purtroppo sì... però può darsi che la causa primaria di questo comportamento risieda proprio in questo "tarlo" cerebrale... chissà... :roll:

  11. alexander

    Io sinceramente non pensavo che già oggi avessimo raggiunto la tecnologia per spostare una asteroide (e a questo punto immagino anche una cometa) dalla sua orbita... per il meccanismo del trattore gravitazionale pensavo servisse un dispositivo con una massa maggiore di quella che potevamo mandare nello spazio e pensavo anche che ci volesse un'azione ptolungata nell'arco di tantissimi anni prima di avere in effetto tangibile. ..
    insomma pensavo fosse fantascienza spostare un oggetto dalla sua orbita! :oops:
    A questo punto ci potresti dare qualche dettaglio in più, se possibile?

  12. SuperMagoAlex

    Certo che in Messico c'è una specie di calamita per questi asteroidi :mrgreen:

  13. Luigi

    Cari amici,
    sulla questione sono forse una voce fuori dal coro.
    Dal mio punto di vista "denaro e potere" non sono altro che preda e supremazia nel branco per qualsiasi animale. Non è forse piacevole ma in questo siamo molto simili a tutti i vertebrati del pianeta e considero solo pura ipocrisia beatificare i poveri animali (genere del quale facciamo parte ancora per molte caratteristiche a parte l'ipocrisia appunto). Sulle modalità con cui vengono allocare le risorse in maniera efficiente o sui modelli di scelta "non cooperativa" sono stati assegnati fiumi di Nobel, ma la cruda realtà è che nel nostro condominio ognuno di noi si comporta esattamente come il politico di turno... l'interesse privilegiato è inesorabilmente il proprio e mai quello del vicino. È questa stessa cura dell'interesse personale che ci fa essere intransigenti contro l'astronomo che non calcola al millimetro la traiettoria di un asteroide o di un medico che non indovina una diagnosi o sbaglia un intervento chirurgico (non per negligenza ma per la probabilità statistica che ciò accada). È difficile da accettare, ma per i tempi e le scale del cosmo gli uomini avranno futuro solo se accetteranno di essere parte di un unico "sistema" le cui scelte a volte demoliscono brutalmente l'interesse personale o di un gruppo. :cry:

  14. caro Luigi,
    io condivido quasi tutto (la seconda parte sicuramente). Per gli animali mi trovo un po' in disaccordo. Il "potere" per loro non è altro che la migliore sopravvivenza della specie. I maschi più potenti vincono le loro battaglie (quasi mai veramente cruente, ma solo simboliche) per garantire figli migliori. Le nostre non sono mai incruente e il potere ha ben poco a che fare con la specie ma solo con la singola persona. Non ho mai sentito parlare di guerre tra animali per fini che non siano un'esistenza migliore. Per gli uomini le guerre NON portano mai a esistenze migliori, né per i vinti e nemmeno per i vincitori...

    Il fatto di prendere coscienza di essere parte di un unico sistema è invece la REALTA' del Cosmo: la MQ lo insegna... basterebbe analizzarla e riflettere. Niente è veramente reale se non è "misurato" direttamente. Interazione globale... ma quella vera, non quella di internet e di facebook... :wink:

  15. Luigi

    Grazie per il commento Enzo,
    e soprattutto grazie per i meravigliosi spunti di riflessione che ci offri in questo spazio.
    In riferimento a quanto scrivi, sono molto affascinato dalla questione delle scale spaziali e temporali e le rispettive ricadute sulla percezione umana... a ben pensarci i grandi passi avanti nella ricerca si in MQ che in cosmologia non sono altro che degli OCCHIALI nuovi che indossiamo per vedere ciò che la nostra vista non ci consentirebbe di percepire. Ricordo di aver letto che un'ipotesi alternativa alla materia oscura per spiegare il moto delle galassie si basa su una "relatività generale modificata". Sarebbe l'ennesimo passo avanti nella comprensione di fenomeni fisici a scale ancora maggiori. Ti sarei grato se mi dessi la tua opinione in merito.
    A presto.

  16. caro Luigi,
    grazie a te per condividere i tuoi pensieri con questo gruppo di amanti del Cosmo, forse un po' fuori moda, ma sinceri e appassionati.
    Sì, sarebbe bello espandere la realtà della MQ al macrocosmo. Io penso che prima o poi ci si riuscirà, dato che tutto l'Universo si deve basare sulle stesse leggi, a qualsiasi scala di grandezza. Molti tentativi sono stati fatti per definire una teoria del Tutto, ma, per adesso, siamo alla pura matematica... Ci vuole il passaggio successivo, quello della verifica osservativa. Se l'uomo sfruttasse un po' di più il suo cervello per conoscere se stesso e l'Universo di cui fa parte, forse saremmo molto più avanti nella strada della soluzione. Chissà... forse siamo ancora troppo giovani come "razza" e i tempi non sono maturi. Mai perdere la speranza, comunque... :roll:

  17. marco

    da buon anarchico continuo a preferire la visione di kropotkin.. mutuo appoggio come strategia vincente.

    leggendo questo articolo mi è venuta una idea geniale...
    potremmo prendere Cerere e mandarlo a sbattere su Marte per innaffiarlo un po'.. magari come tecnica di agronomia spaziale è un po' estrema...

  18. Daniela

    ...sempre meglio che pensare di inondare Marte di CO2 per fare alzare la temperatura e "terraformarlo"...
    La cosa tragica è che non è una mia battuta di spirito ma qualche "scienziato" ci sta pensando davvero!! 8-O

    Ecco le prove:
    https://it.wikipedia.org/wiki/Terraformazione_di_Marte

  19. cara Dany,
    pensa che il sistema di coprire le calotte polari con carbone era già stato proposto negli anni 60 per riscaldare la Terra che i soliti scienziati catastrofisti (qualcuno è diventato oggi GWista) assicuravano stesse andando verso un'era glaciale. Alla razza terrestre manca anche la memoria... :roll:

  20. Mario Fiori

    Eh si caro Enzo , eh si carissimo Luigi, forse la MQ è proprio la strada per uscire da ciò che Luigi giustamente ha costatato, è la marcia più per capire che siamo delle singolarità ma...in un Tutto Uno. Boh forse fantastico troppo ma mi viene spesso da riflettere su questo...in cerca di un'umanità un po' meglio.

  21. Diego

    Veloce veloce xchè devo scappare insomma basta scagliarsi contro l'umanità cogliendone soltanto i lati peggiori signori provate a cambiare occhiali e a vedere ciò che di bello la natura ha creato nel "progetto" UOMO la cosa è semplice basta solo avere gli occhi di un bambino e vedere il bicchiere mondo sempre mezzo pieno e non pedantemente sempre con la stessa litania pessimistica fino a prova contraria abbiamo un tempo limitato...
    Viviamocelo nel modo più semplice e gioioso possibile eccheccavolo sembrate più vecchi di quel che siete.... :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

  22. proprio perché cerco di vedere con gli occhi di un bambino che riesco a vedere il marcio che gli adulti hanno creato... Guardando con gli occhi adulti si accetta di tutto e di più...

  23. Mario Fiori

    Bravo Enzo.

  24. Diego

    Non temere Enzo ci penserà la natura a sistemare il "marcio" lei ne ha di tempo quanto ne vuole e in un modo o nell'altro saremo solo un vago ricordo quando gli alieni sbarcheranno su questo pianeta desolato :mrgreen: :mrgreen: .
    Dico bene Mario?? :wink:

  25. ma allora sei tu il pessimista... :mrgreen:

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