13/12/15

Un trattato storico? Condivido in pieno!

Questo articolo è stato inserito nella sezione dell'archivio dedicata al clima e al riscaldamento globale, nella quale troverete una selezione di articoli sull'argomento e le motivazioni della nostra impostazione critica.

 

Sì, il trattato sul clima di Parigi è veramente STORICO: mai l’uomo comune era stato considerato tanto stupido dai chi lo governa. Parigi ha prodotto veramente un capolavoro. Se i media potranno giocare a mani basse, senza trovare voci contrarie, niente sarà più come prima e le marionette umane potranno essere manovrate anche senza fili. Non voglio arrabbiarmi più di tanto (stanotte ho dormito ben poco), ma analizzare la situazione con calma e razionalità davanti a un gruppo di lettori che sicuramente potranno capire, commentare, riflettere e magari rifiutare il mio pensiero, ma che l’avranno fatto usando il proprio cervello e non quello mediatico che i governi e i loro media cercano di trapiantarci in tutti i modi.

Innanzitutto, fatemi fare una riflessione di carattere più generale. Parigi ha assistito quasi impotente alle stragi dei terroristi. Il mondo intero ha pianto lacrime copiose, anche le Nazioni che forniscono armi e soldi agli stessi terroristi. La conferenza sul clima andava comunque fatta a Parigi e il risultato doveva essere STORICO per definizione. In poche parole, doveva dimostrare che il mondo civile è compatto, unito, ha cambiato pensiero e spirito, ha deciso di affrontare il terribile futuro “venusiano” come un unico popolo, al di là di colore, della religione e delle finanze pubbliche e private: Tutti per Uno e Uno per Tutti!

Magnifico, l’uomo sapiens sapiens sapiens è nato e può finalmente sorridere, abbracciarsi, piangere di gioia e riversarsi nelle strade tenendosi per mano (terroristi permettendo).

Ma cosa volete che sia il terrorismo? L’uomo è riuscito a trovare un accordo impensabile, veramente impensabile: riuscire a costringere la Terra e il suo quasi inutile astro Sole a fare finalmente quello che vuole lui. E basterà mezzo secolo, anche meno!

Ci rendiamo conto di quello che vuol dire la frase: “Il trattato, decisamente vincolante (?), impegna tutte la Nazioni a non far salire la temperatura oltre il grado e mezzo entro la metà del secolo”.  E’ mostruoso, veramente mostruoso…

Questa frase implica due fatti fondamentali: (1) l’uomo sa prevedere perfettamente il clima per gli anni a venire; (2) l’uomo sa perfettamente come manovrare la temperatura del suo pianeta. Mamma mia, non ce ne eravamo accorti, finora…

E questa conclusione ci sorprende molto, dato che tutte le previsioni fatte nei decenni passati sono state smentite e ogni volta si è dovuto rifare un modello che salvasse capra e cavoli. Non solo, però: nessuna previsione aveva previsto la pausa nel riscaldamento che dura ormai da quasi vent’anni (non dimentichiamola, anche se i media cercano ormai di nasconderla e gli scienziati di regime di negarla).

Le conseguenze di questi due fatti miracolosi si possono riassumere in una singola certezza: l’uomo è capace di cambiare il clima del suo pianeta giocando solo con la CO2 e poco altro. E tutto ciò malgrado negli ultimi vent’anni la CO2 è continuata ad aumentare mentre la temperatura si è fermata. Meraviglioso, la tecnologia e la scienza dell’uomo hanno raggiunto livelli che nessuno poteva immaginare.

Bene, vediamo quali accorgimenti altamente tecnologici vuole usare il trattato di Parigi per ottenere un risultato veramente storico e unico nella storia dell’uomo. Presto detto: “Ogni Paese deve CERCARE  di limitare il più possibile le sue emissioni di CO2”. Come, come… non abbiamo capito bene. Cercare di limitare o LIMITARE secondo strategie ben definite, imponendo valori prefissati e/o dure sanzioni per ogni milligrammo in più di CO2? No, no, il trattato dice che ogni Nazione deve fare del suo meglio. Ma sì, ormai siamo un unico popolo e ci fidiamo l’uno dell’altro.

Sicuramente la Germania chiuderà le sue centrali a carbone che ha appena completato e bloccherà quelle future per dare il buon esempio (NEWS 2017! La Germania abbatterà un'antica foresta per raf posto ad una miniera di carbone). E lo stesso faranno gli USA, anche se il Congresso (quello che prende le decisioni) ha già detto che non farà nessuna azione per limitare l’uso del petrolio e del gas. Per non parlare poi della Cina e dell’India…

No, forse si sta parlando di un pianeta simile alla Terra e non del nostro… Oppure, oppure, ci si è già convinti di una verità che è meglio tenere ben segreta al popolo “caprone”: La temperatura dal 1900 al 2015 è salita di circa mezzo grado. E’ decisamente molto facile (vista anche la fermata che continua e il minimo solare incombente)  che in 35 anni si arrivi, senza colpo ferire, a un aumento di pochi decimi di grado se non  meno…

Perfetto: la Natura continua nel suo compito, le Nazioni non cambiano assolutamente niente, ma nel 2050 potremo dire che ABBIAMO SALVATO LA TERRA. L’uomo sarà diventato Dio di se stesso!

Forse abbiamo capito male… e andiamo a leggere meglio il trattato (o meglio quello che ci forniscono). Ah sì, sì… si parla anche di emissioni di CO2, ma si dice solo che, se saranno diminuite del 75-90% , si otterrà il risultato. Sì ma in base a che cosa? A un modello nuovo? L’andamento attuale della temperatura non fa certo pensare a un aumento di 1.5 gradi anche se tutto rimanesse come prima.  Ma, forse è proprio quello che si vuole… cambiare tutto per non cambiare niente.

Attenzione però… le Nazioni potenti si sono pentite amaramente (lacrimuccia da spot televisivo) e hanno deciso di aiutare i Paesi in via di sviluppo offrendogli soldi per non pensare più al petrolio e al carbone, ma solo alle fonti alternative (ma quali?… anche qui comincia a regnare confusione). Udite, udite: 100 miliardi all’anno! Si ma chi li paga e a chi vengono dati?

Piccolezze, tutte ancora da sistemare. Sarà facilissimo imporre agli Stati benestanti di imporre ai cittadini una tassa aggiuntiva per salvare il mondo: magari l’Eartax ? Ma sì, qualche piccolo sacrificio bisogna ben farlo per l’uomo che è diventato sapiens sapiens sapiens. Fermo restando che pagheranno i cittadini, bisognerà anche decidere quanto pagheranno i singoli Stati e quali tra questi potrà considerarsi veramente ricco o quasi ricco.

Consideriamo pure che i soldi si trovino. Saranno sufficienti a creare industrie e centrali solo “pulite” nei paesi del terzo mondo, quando non si è ancora riusciti a farlo in quelli ultra ricchi? Ma sì, ma sì, non fermiamoci a queste piccolezze. Però, accidenti, tra i paesi in via di sviluppo vi sono anche la Cina e l'India… (se no sì che firmavano!). Sbaglieremo, ma sarà dura far fronte alle fonti rinnovabili della sola Cina o della sola India con 100 miliardi all’anno. Boh… ci sarà scritto nel trattato… No, queste piccolezze si vedranno in seguito: sia chi darà i soldi sia chi li riceverà.

Ma poi, questi soldi saranno dati alle Nazioni o a dei responsabili scelti dai paesi sviluppati? In questo secondo caso, sappiamo già bene come finirà: di 100, 70, almeno, finiranno nelle tasche di pochi e gli altri 30 serviranno a costruire qualche cattedrale nel deserto. Non lo dovevamo dire? Forse sì, dovevamo stare zitti… se no che trattato storico sarebbe.

Tra cinque anni si valuteranno i primi risultati e chi è stato cattivo sarà punito! No, non è così facile… come poter sapere chi ha contribuito di più o di meno all’eventuale “sballo” nei programmi? Ci sarà certamente una commissione d’inchiesta, fatta dai soliti noti, che sa già adesso a chi dare la colpa.

Scusate, ma la storicità di questo trattato, che dice poco e non insegna come fare, comincia a traballare…

Potremmo scrivere per ore e ore. Tuttavia, se il Mondo è contento così, segua pure questa strada. Pagheremo qualche tassa in più, ci sentiremo dire che le cose vanno meglio, ma che potrebbero andare ancora meglio, si accuseranno i soliti paesi poveri, si nasconderanno le centrali a carbone e a gas della Germania, degli USA, ecc., ecc. Si dirà che i soldi regalati sono stati spesi male e si assumeranno controllori “ricchi” per controllare meglio la spesa (più tasche da riempire) e intanto il Sole e la Terra faranno come sanno fare da miliardi di anni.

Io sono molto tranquillo, sia per l’età sia per le ricerche veramente scientifiche fatte a riguardo. Non vi sarà nessun aumento significativo della temperatura e, anzi, sono convinto che vi sarà un ulteriore calo.

Tutti contenti allora? Ma sì, si dirà che il trattato è stato un grande successo e si dimostrerà con qualche solito lavoro pseudo-scientifico che la fermata della temperatura è opera della nuova saggezza dell’homo sapiens sapiens sapiens.

Posso concludere l’intera questione, con un esempio oltremodo calzante?

Obama ha detto che vuole fare qualcosa di risolutivo per le armi che circolano liberamente negli USA e che uccidono più dei terroristi. Sa che il Congresso non accetterà mai leggi di questo tipo e allora potrebbe proporre un grande trattato STORICO: “Chiedo che gli USA si impegnino entro il 2050 a diminuire del 50% il numero di morti per armi da fuoco. Ogni famiglia è considerata responsabile e, per stimolarla, regalerò a ciascuna di esse 1000 dollari all’anno (non spendeteli in armi, però!). La vendita può continuare, ma l’importante è la riduzione dei morti. Mi fido di Voi, viva l’America , viva gli amercani. Tra cinque anni si farà un  controllo e spero tanto che siate stati bravi. Se no… faremo un nuovo trattato, sempre fidandosi della saggezza e della razionalità dell’americano medio. Nessun  divieto vincolante, state tranquilli!”.

Bene, non so se succederà così, ma questo è proprio il tipo di trattato che è stato fatto a Parigi per il clima.  Adesso scusatemi, ma devo scendere in strada con un grande stendardo verde per partecipare a qualche bella festa in onore del trattato storico appena siglato.

Concludo con una riflessione appena fatta dal direttore del  GWPF (Global Warming Policy Forum):

The Paris agreement is another acknowledgement of international reality. The deal is further proof, if any was needed, that the developing world will not agree to any legally binding caps, never mind reductions of their CO2 emissions.

As seasoned observers predicted, the Paris deal is based on a voluntary basis which allows nations to set their own voluntary CO2 targets and policies without any legally binding caps or international oversight.

In contrast to the Kyoto Protocol, the Paris deal removes all legal obligations for governments to cap or reduce CO2 emissions. This voluntary agreement also removes the mad rush into unrealistic decarbonisation policies that are both economically and politically unsustainable.

Lord Nigel Lawson, Presidente dello stesso gruppo, ha aggiunto:

The UK’s unilateral Climate Change Act is forcing British industry and British households to suffer an excessively high cost of electricity to no purpose. Following Paris, it is clearer than ever that the Act should be suspended until such time as a binding global agreement has been secured.

Penso non vi sia nessun bisogno di traduzione…

Lo so, lo so… diranno che gli scettici sono una razza da estirpare e magari la loro eliminazione è anche scritta nel trattato. Forse rischio anch’io, visto che continua ad aumentare il numero di lettori.

Tengo a dirvi, però, e spero che sia ben chiaro, che non cerco assolutamente discepoli che seguano le orme del Guru (che sarei poi io… povero me!), ma solo che, prima di lasciarvi prendere da un’euforia liberatoria, ragionaste a fondo sulla questione, cercando di leggere attentamente il trattato (se mai lo renderanno pubblico veramente) e ragionando senza dover sottostare ad atti di fede. Poi ognuno viva con la dovuta serenità, ma con la giusta conoscenza.

Io penso di aver fatto il mio dovere di scienziato, di planetologo e di uomo pensante…

26 commenti

  1. Luigi

    Leggerò il trattato... penserò a cosa mi convince e cosa no... farò le mie conclusioni... e le scriverò qui...
    Molto probabilmente condividero' il tuo pensiero caro Enzo.
    Ma ai miei figli che gli racconto?
    Che vivono sul pianeta ipocrisia?
    Che collassera' presto?
    Spero che uno faccia l'astronauta e l'altra il medico.... e scappino con la prima astronave in partenza fra 30 anni. :cry:

  2. luciano

    Dedicherei agli scettici permalosi la foto delle surfinie ( fiore che con particolari attenzioni può durare fino a Novembre - dicono i floricoltori) sul mio balcone al 45° parallelo e 250 msl con esposizione sud-sudovest, senza pioggia da 60 gg circa, cui non dedico più alcuna cura da fine Settembre, ma non vedo la possibilità di postarne la foto.

  3. Mario Fiori

    Caro Gu..scusa Enzo, avevo capito che si era evoluto l'uomo, che era nata una nuova specie che purtroppo non è l'Homo Cosmicus bensì l'HOMO IMBECILLUS e pure un bel po' MEDIATICUS e l'evoluzione continua si potrebbe raddoppiare o triplicare l'aggettivo. :mrgreen: :mrgreen:

  4. Aldebaran

    Da quello che ho capito io, l'accordo di Parigi - rispetto a Kyoto - ha eliminato ogni vincolo giuridico: in buona sostanza nessuno Stato ha l'obbligo giuridico (e quindi vincolante e sanzionabile) di fissare un tetto alla CO2 o di procedere ad una sua diminuzione.
    Era meglio Kyoto a questo punto! A Parigi si sono fatti (deliberatamente) 100.000 passi indietro!

  5. Aldebaran

    Nell'"accordo" poi credo che dovessero esserci impegni un po' più precisi: interventi sull'industria, impegno serio sulle energie rinnovabili, imporre le temperature nei riscaldamenti domestici o negli alberghi o uffici pubblici (dove si soffoca per il caldo)... etc..
    Non capisco francamente l'entusiasmo.
    Non mi è chiaro inoltre un punto in questo "accordo": si parla di ottenere un picco nell'emissione di gas serra tra i 2020 e il 2030. Nei prossimi 5-15 anni non viene quindi imposta alcuna limitazione nelle emissioni, per cui non vedo come si possa definire la cosa un successo!

  6. caro Aldebaran,
    mi era ripromesso di non commentare i vostri ... commenti, in modo che si creasse una libera e variegata reazione al trattato.
    Tuttavia, ciò che tu hai compreso perfettamente è proprio lo spirito del trattato: un gruppo di persone si riunisce e promette di non mangiare più carne. Comincerà tra cinque anni e il tutto si basa sulla reciproca fiducia. Sarebbe stupefacente se la razza umana avesse cambiato improvvisamente la propria testa. Resta il fatto che assomiglia troppo ai trattati che si sono svolti dopo le grandi guerre: d'ora in poi promettiamo di volerci tutti bene... e i risultati si vedono ogni giorno! Perfino la Chiesa predica bene e razzola male, figuriamoci le Nazioni che sono basate su interessi economici e null'altro!
    Sì, hai ragione... è decisamente peggio (sempre che sia la parola giusta) di Kyoto. In più ci sarà da spartirsi (forse) 100 miliardi all'anno recuperati dal solito popolo caprone...

    In ogni modo, ribadisco ancora che siamo di fronte a un falso problema: la temperatura continuerà a fare ciò che vuole sulla base dei moltissimi (e poco conosciuti) effetti naturali. La CO2 NON è collegata al clima (almeno fino a che non arriverà a concentrazioni che solo i vulcani potrebbero scatenare) e il Sole ci sta portando verso un minimo. Il trattato sarà sicuramente rispettato, dato che la temperatura non salirà di 1.5 gradi entro il 2050, ma non certo perché Parigi è stato un successo. Anche il più catastrofico modello costruito ad hoc non riesce più a farla salire di così tanto... ma questo nessuno lo dice! E' come se io vi promettessi che entro il 2050 il Sole NON diventerà una gigante rossa... mi piace giocare facile!!!!

    Torno al silenzio... ma la tua saggia riflessione basata sull'analisi dei dati di fatto andava commentata... :wink:

  7. Lampo

    Menomale che, anche tra i sostenitori del GW, qualcuno che ha capito la farsa del Congresso di Parigi c'è...!

    http://www.repubblica.it/ambiente/2015/12/14/news/clima_miracolo_diplomatico_ma_ecco_cosa_resta_da_fare_per_salvare_davvero_la_terra-129427209/?ref=HREC1-4

  8. grazie Lampo,
    un ottimo contributo per la ... storicità del trattato. Siamo ormai a livello dei pagliacci del circo equestre... :evil:

  9. Lampo

    Davvero che tristezza...poi vederli tutti sorridenti, che si stringono le mani e si danno le pacche sulle spalle compiacendosi dell'egregio lavoro svolto grazie al quale l'umanità potrà vivere serenamente i prossimi decenni senza preoccuparsi dei cataclismi climatici....fa davvero innervosire!!! Tralasciando le milionate di euro che avranno speso per sta pagliacciata...mamma mia che mondo...

  10. Scusate, ma più che ad abbassare la CO2 a me pare chiaro che l'accordo serva per "dare ossigeno". Si, ossigeno all'economia. Di fatto, si sono tolti gli impegni vincolanti che potrebbero portare sanzioni e si è stabilito che i limiti vanno rispettati su base volontaria senza che nessuno possa venire davvero sanzionato. La crisi economica ha reso più deboli le economie, specialmente quelle dei paesi industrializzati (quelli in via di sviluppo hanno solo rallentato, si riprenderanno senza problemi in poco tempo). Quindi, visto che il settore energetico è una spesa elevatissima nei paesi occidentali costretti a comperare idrocarburi in medioriente e via dicendo, per calmierare un po' i prezzi è stato meglio per tutti "accordarsi" sul non avere alcun accordo vincolante. Se questo serve a rafforzare le economie e magari investire in R&S (con una parte dei soldi risparmiati) tanto meglio. Certo, forse è utopia, e il risparmio si tramuterà in soldi che finiscono nelle tasche dei soliti noti. Ma era forse l'unico espediente per far saltare i limiti senza perdere la faccia. Quando leggerò l'accordo e approfondirò meglio mi farò certamente un'idea più verosimile, per adesso stando a quel poco che ho "leggiucchiato qua e là" la penso così. Un saluto a tutti :-D

  11. grazie Alex del tuo contributo :-P

  12. piccolo commento all'analisi di Alex:
    Sì, ma se non si abbassa la CO2 (che ci dicono essere l'unica colpevole del GW) e non si aiutano i paesi poveri (pochi soldi sono comunque una goccia nel mare), cosa c'entra il trattato di Parigi con il clima? E' solo servito alle economie dei ricchi che cercano in tal modo di continuare con il carbone (vedi Germania) e il gas di scisto (vedi USA), fregandosene bellamente del GW (che sanno benissimo non esistere o essere naturale). Un trattato che permette ai ricchi di fare ciò che vogliono... proprio il contrario di quanto promesso e sventolato dai media ai quattro venti!

    Insomma, una delle solite manovre economico-finanziarie condite con la lacrimuccia di gioia dei poveri fessi...

    Di male in peggio... :evil:

  13. luciano

    per completezza di informazione riporto la seguente lettera pubblicata da La Repubblica il 12/12/2012 a pag 34:
    Cosa pensano i fisici italiani
    Luisa Cifarelli
    Pr.Società it .di Fisica
    Sabato scorso Repubblica ha pubblicato l'articolo ' L'appello sul clima bocciato dai fisici: il ruolo dell'uomo non è provato'
    Confermo quel che è stato riportato ma il titolo attribuisce ai fisici italiani un parere unanime che non esiste. Certamente, non tutti i fisici sono d'accordo con il mio operato, ed è normale che non lo siano. Sono convinta però che tutti i fisici concordino su quanto sia importante la ricerca basata sulla fisica per lo studio delle emergenze ambientale e climatica.

  14. Lampo

    A volte mi chiedo se loro veramente siano a conoscenza della bufala del GW o se in realtà ci credono ma fanno comunque i loro interessi nonostante si macherino da salvatori del mondo....bah.

  15. caro Luciano,
    quello che dice Luisa Cifarelli è sacrosanto e più che normale in un contesto scientifico. Si può anche pensarla in modo diverso, ma l'importante è che vi sia un dibattito scientifico e aperto. Lo scopo ultimo è capire il clima e per farlo è ancora necessaria molta strada (come per tutti i fenomeni caotici a cui concorrono numerosissimi processi, molti dei quali non ancora quantificati o addirittura sconosciuti). Non è quindi ammissibile SCIENTIFICAMENTE che venga imposta agli stessi scienziati una visione unilaterale di un problema, ostacolando i contrari in tutti i modi. Questa è pura politica e non Scienza. I trucchi, gli atti di fede, gli utili finanziari e la messinscena mediatica devono essere esclusi da qualsiasi ricerca che meriti tale nome. Il GW non è supportato da sicurezze scientifiche e tanto meno la sua eventuale motivazione. Considerarlo una verità assoluta, confortata essenzialmente da manomissione di dati, da modelli che non riescono a prevedere, da ammissioni di tutto e il contrario di tutto, lo mostra chiaramente come una manovra politica e non come un argomento di Scienza. Proprio la mancanza di accordi, di conferme delle previsioni e l'insufficienza dei modelli dovrebbero favorire il dibattito più aperto possibile. Lo stesso fatto di negarlo e di ostacolarlo in tutti i modi comporta un segno di qualcosa di estremamente poco "pulito".
    Quanto riportato da Lampo, e supportato da Alex, è molto indicativo: la vera ragione del trattato non è contrastare il GW, ma rendere le Nazioni più libere di usare i loro combustibili preferiti e aumentare i guadagni. Dato che ciò è possibile solo per i ricchi, le lacrimucce per i poveri sono chiaramente di ... coccodrillo. Ancora una volta si sfrutteranno cercando di mantenere il più basso possibile il loto tenore di vita. I cento miliardi sono un'elemosina che mai arriverà a chi ne ha veramente bisogno, come già descritto precedentemente...

  16. caro Lampo,
    sai che me lo sono chiesto anch'io? D'altra parte il livello dei capi di stato e dei loro consiglieri è sceso molto in basso e potrebbero anche essere presi per fessi dai pochi arrivisti furbi (non dico intelligenti perché sarebbe una parola usata molto male). Molti dei loro pseudo-scienziati non sono da meno, dato che fare scoprire le manomissioni dei dati e gli email del climategate denota un livello piuttosto scarso... Noi possiamo dire poco, avendo avuto un ministro della pubblica istruzione che pensava che i neutrini avessero bisogno di una galleria... ripeto: PUBBLICA ISTRUZIONE, due parole molto pesanti... :mrgreen:

  17. Daniela

    E non dimentichiamoci del dibattito in corso nel Senato USA (contemporaneamente al meeting di Parigi), di cui i media si sono guardati bene dall' informarci...

    http://www.infinitoteatrodelcosmo.it/2015/12/10/solo-per-informarvi-prima-che-finisca-parigi/

    Eppure è tutto alla luce del Sole e i documenti linkati dal Prof. non sono frutto di attività di spionaggio!

  18. luciano

    Caro Prof
    la comprensione dei fenomeni che governano l'atmosfera di questo pianeta è indiscutibilmente uno dei problemi più complessi che l'uomo sta affrontando, secondo ( forse) solo alla conciliazione dell RG con la MQ.
    Ma a me sembra sbagliato non prendere in considerazione le possibili conseguenze di una errata valutazione di un fenomeno che si sta manifestando in modo non trascurabile per un pianeta ( peraltro l'unico a nostra disposizione) giunto alla saturazione antropica.
    Non sarà GW perchè magari mediamente il volume complessivo della nostra atmosfera non sta subendo variazioni significative di temperatura, ma quello che sta succedendo nella troposfera è inquietante. Inquietante non tanto per il pianeta in se o per la massa microbica, ma per noi umani che abbiamo assunto un modello espansionistico che non tiene conto di questa ( potenziale) variabile.
    Certamente l'accordo raggiunto a Parigi rappresenta più una dichiarazione d'intenti che un primo passo verso il contenimento della nostra polluzione, ma già l'aver stabilito una piattaforma comune può essere la prima pietra di un cambio di assetto.
    La Dichiarazione dei diritti dell'uomo data 1789. Non è ancora di fatto diventata universale, ma non per questo una buona parte dell'umanità che si considera leggermente più sapiens la rinnega.

  19. cara Dani,
    non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire... Fortunatamente, all'estero, gli altarini si scoprono presto ed è già apparso un articolo sul New York Times che spiega come la Cina, da un lato (sogghignando)assicuri sulla sua riduzione del carbone, ma poi, dall'altro, stia ingigantendo i suoi impianti di carbone nei paesi vicini come il Vietnam. E' solo e soltanto una farsa mediatica... alla faccia dei creduloni e di chi spera ancora che ai governi mondiali interessi veramente il futuro della Terra. Fortunatamente (e chissà se lo sanno i Grandi della Terra) il GW è una bufala. Il vero rischio sono le polveri sottili e l'inquinamento, non certo la CO2 che non inquina affatto. Bisognerebbe passare all'azione, ma questo nessuno lo vuole (a chi importa che il Vietnam sia soffocato dalla polvere di carbone?) e allora ben venga un nemico pubblico e una catastrofe fasulla.
    Vorrei pubblicare l'articolo del New York Times, ma non voglio nemmeno esagerare con il clima e le sue ripercussioni mediatiche. Ti do comunque il link...

    http://www.nytimes.com/2015/12/12/world/asia/chinas-emissions-pledges-are-undercut-by-boom-in-coal-projects-abroad.html?_r=1

    Mala tempora... :(

  20. Sai Luciano,
    sparare su qualcosa, qualsiasi essa sia, sperando di colpire qualcos'altro non è una strategia intelligente e fattiva. E nemmeno gridare "al lupo, al lupo" troppe volte e in maniera errata. Io sono pienamente d'accordo che l'uomo stia inquinando il suo territorio, ma il modo per controbattere questo disastro "umano" non si risolve certo prendendosela con la CO2 (che non è un inquinante) e dire menzogne al popolo che subisce le porcherie di pochi...

    Comunque, rispetto qualsiasi visione alternativa, quando è basata sulla riflessione e il proprio pensiero ...
    Grazie della partecipazione al dibattito... :wink:

  21. Daniela

    Che sia una strategia per contenere l'aumento indiscriminato della popolazione mondiale?! 8-O
    Fra una ventina d'anni (spero di esserci per poterlo verificare), quando i successori di Barack, Angela e Francois (o sempre loro mummificati!), forti del favore che il Sole avrà fatto loro riducendo la propria attività al minimo, celebreranno il successo del Trattato di Parigi, sarà probabilmente aumentata la mortalità per malattie provocate da un pianeta sempre più inquinato!! :-|

  22. Io penso cari amici,che quando le cose molto più grandi di noi prendono piede, dobbiamo anche facendoci violenza,prenderne atto.L'unica cosa sensata ed anche economicamente utile per le industrie e per la biodiversità,sarebbe stata quella di sensibilizzare fattivamente le nazioni a concentrarsi sull'inquinamento a livello locale,questo sì pericoloso per vaste popolazioni di respiranti sopra e sotto l'acqua.La seconda emergenza che viene molto prima di tutte è lo sconsiderato moltiplicarsi di umani,non esiste armonia senza equilibrio tra noi e pure le altre specie animali e vegetali,non esiste pace quando c'è poco spazio che ci divide.I condomini sono da sempre fucine di veleni e rancori.Ps.Questo è sicuramente un"circolo di appassionati del cosmo" ,ma come sempre in tutte le attività umane è normale fare qualche chiacchierata su questioni a latere,ci si conosce meglio e si guarda il mondo da angoli visuali diversi,io mi sento più ricco!Ciao a tutti.

  23. che bello chiacchierare con voi, persone pacate e riflessive! :-P Vi assicuro che non è facile poterlo fare...
    Riguardo all'aumento della popolazione vi sono varie teorie in proposito, alcune dicono che vi sarà automaticamente una stasi intorno ai 10 miliardi. Ciò che io temo, si fa per dire, è che intervenga direttamente Madre Natura, come ha sempre fatto nei miliardi di anni passati. Quando ha voluto ridimensionare una razza animale o vegetale, è intervenuta con la giusta severità e imparzialità. Spesso, con l'aiuto dei fratelli cosmici.

    E' vero che l'uomo è riuscito ad allungarsi la vita e farà ancora meglio, ma bastano pochi "sconosciuti" animaletti microscopici per rimettere le cose a posto. Non siamo, secondo me, ancora in tanti per attenderci una decimazione... basterebbe essere equi e si starebbe tutti bene ancora per molto con le risorse terrestri (pensiamo all'oceano ancora praticamente inutilizzato).

    Una cosa analoga vale per il VERO inquinamento, senza falsi capri espiatori come la povera CO2 (lei stessa potrebbe essere utilizzata molto meglio...). Si parla di morti per armi da fuoco e si parla sempre poco dei morti per inquinamento. Eppure, basterebbe, investire sul filtraggio, sullo studio di reazioni secondarie dei composti chimici prodotti, sulla riduzione del traffico automobilistico (i treni sono per lo più elettrici), del calore delle città (voler avere tutti 25° in casa è un'assurdità) e mille altre cose che l'uomo sarebbe ormai in grado di fare.

    Dover inventarsi anche i cambiamenti climatici per sviare l'attenzione dai veri problemi mondiali è veramente squallido e deleterio. Perché non affrontare quelli veri? Perché non rendono abbastanza, non vi è ritorno economico. Tutto lì...

    E poi ne abbiamo già parlato: basterebbe imparare dalle piante e dal loro rapporto con la CO2. La fotosintesi permette alle creature di vivere. Perché non cerchiamo di imparare con umiltà da chi è arrivato prima di noi. E, invece, le ricerche in tal senso ottengono pochi quattrini e sono spesso emarginate (come la fusione fredda... povero Sole, cerca di insegnarci e noi l'abbiamo fatto solo per la bomba all'idrogeno!).

    Attenzione, homo sapiens sapiens sapiens... quando Madre Natura decide qualcosa non guarda in faccia nessuno!!!! Non illudiamoci che la nostra tecnologia possa controbatterla e fermarla... Siamo sempre una nullità rispetto a lei.: non teme armi, veleni e mille altri sotterfugi. Anzi, a volte le basta usare uno "specchio" e ci colpisce con le stesse armi che le vogliamo scagliare contro. :-|

  24. Il mio primo incontro con il «Clima» avvenne nel 1960. Ero giovane, innamorato di Lilli, lavoravo a Mirafiori, volevo sposarmi. Avido di tutto ciò che era scritto, lessi un documento scientifico sullo scenario del mondo dei successivi 40 anni (era tutta la mia vita, capite?). Lo avevano elaborato i più grandi scienziati del pianeta (mancava solo Einstein), riuniti nel Club di Roma, detto think-tank: ci misi anni a capire che era solo una bocciofila chic.

    Cosa proclamava il nuovo vangelo illuminista? Questo: «Entro 40 anni le riserve di petrolio finiranno, l'umanità regredirà all'epoca delle caverne, per tre motivi: fine delle materie prime, insufficienza alimentare, stravolgimento del clima». E spiegavano questa certezza scientifica con report, diagrammi, tabelle (per raccontar bugie mancavano slide e storytelling). La certezza era che eravamo entrati in un periodo di raffreddamento globale. Perché? Ovvio, la forza del Sole si stava indebolendo per lo «schermo» che noi cittadini inquinatori creavamo con i nostri comportamenti sciagurati. L'esempio fatto dai super-scienziati era suggestivo: «pochi anni e Venezia non sarà più raggiungibile, se non con slitte e pattini» (sic!). In effetti, quell'anno a Torino la fontana di piazza Solferino ghiacciò. Malgrado la minaccia degli scienziati, noi, innamorati e sprezzanti del pericolo, ci sposammo lo stesso, per nostra fortuna nacquero Luca e Fabio. Non sapendo pattinare, andammo per l'ultima volta, a piedi, a Venezia (Lilli vi era nata). Fu per la festa del Redentore, speravamo di incontrarvi la marchesa Luisa Casati, immortalata da Man Ray, con a fianco i suoi due ghepardi.

    Una ventina d'anni e il clima cambiò, i figli degli scienziati del Club di Roma, astuti, capirono che l'intuizione dei loro padri era stata geniale: campare (e molto bene), grazie a finanziamenti pubblici e privati, alta visibilità (e relativi sottoprodotti), disegnando scenari catastrofici, conseguenti al clima. Questa la business idea, avevano solo sbagliato analisi, il freddo come minaccia. Il «nero» non era uscito? I figli puntarono allora sul «rosso», cioè sul caldo, lo chiamarono «global warming». Funzionò fino al '98 poi, come si diceva a Mirafiori, «si mise in pausa».

    Intanto, i «figli» degli scienziati del '60 erano campati a sbafo, e bene, ora toccava ai «nipoti», questi modificarono il modello di business. Sempre catastrofismo, in aggiunta un aspetto emotivo (trasferire un senso di colpa collettivo per il futuro dei bambini), uso di fotografie sconvolgenti, manipolazione dei dati quando non erano abbastanza catastrofici. E molte bugie, celebri quelle del professore inglese Phil Jones, del Nobel Pachauri, dell'imbarazzante Al Gore, tutte scoperte grazie ad hacker benedetti. Derisione e violenze verbali invece verso noi Ápoti, individui che avevamo il difetto di ricordare come nel medioevo i ghiacciai in Groenlandia (Terra Verde) non ci fossero.

    Lo schema usato per squalificare noi Ápoti è quello dell'amico Piero Vietti del Foglio: se scienziato, chi non ci sta, viene messo ai margini dalla comunità scientifica internazionale, se grande scienziato è definito o «bollito» o «venduto», a noi plebe ci tocca invece la qualifica di «negazionista» (per un liberale come me, il peggiore degli insulti).Ma poiché costoro sono interessati solo al flusso dei quattrini per loro, convengo che la loro nuova business idea è geniale: catastrofismo puro, come prima, ma gli eventi li prevedono per una data più lontana, quando saremo tutti morti. Così, sollevati, tutti i leader dei 195 paesi, dopo un'ultima scorpacciata di ostriche (mese con “r”), hanno firmato.

    Intanto, la tranche dei finanziamenti per lor signori fino al 2021 l'hanno messa in berta. E allora via ai sottoprodotti della minaccia clima, come lo spostamento da certi consumi ad altri per favorire certi business (quelli del Ttip gongolano).

    Persino il mitico NYT (diventato vegano?) fa un curioso parallelo «per combattere il global warming meglio comprare verdura in Argentina che carne rossa e latte da una fattoria nel New Jersey». Ormai il politicamente corretto ha messo al bando persino le scorregge (pardon, flatulenze) delle vacche, secondo il colto quotidiano liberal ricchissime di gas serra. Però una buona notizia la dà: «cani e gatti non sono un problema, perché pur essendo carnivori sono nutriti con scarti di produzione». Non ci dice cosa succederà per loro quando saremo tutti vegani e non ci saranno più gli scarti animali. Finiamo con il mitico Barack Obama di due mesi fa: «I cambiamenti climatici sono una sfida più urgente della lotta al terrorismo». Al solito, aveva capito tutto.

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  25. Ho fatto copia incolla di un articolo di Milano Finanza di oggi,come vedi non siamo soli.Secondo,sto leggendo un libro di attualità del nuovo direttore della Stampa,dove ad un certo punto parlando di un campo profughi di Siriani dice che una famiglia con nove Figli è considerata piccola, la maggior parte dei nuclei famigliari è composta dal capofamiglia e due mogli e quindici fino a venticinque figli. 8-O Sconvolgente! Sicuramente non saranno tutti così,ma credo che il richiamo che tu fai sulla severità della natura sia molto vicino.

  26. caro Gianni,
    un contributo fantastico e illuminante che dà vigore alle nostre idee costruite attraverso la lettura, lo studio e la riflessione. Come dici tu... non siamo ancora soli, ma in ottima compagnia!

    Posso dirti solo GRAZIE per lo spirito collaborativo verso il NOSTRO circolo e per la condivisione delle idee tra persone che sanno quando chiudere gli occhi e tapparsi le orecchie (ma mai permettere che sia manipolato il loro cervello!).

    Una mattina iniziata bene :-P

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