07/06/16

Una riflessione statistica…

Cari amici,

analizzando un po’ attentamente i dati statistici del circolo penso di poter dire che stiamo raggiungendo un regime di stabilità. Un regime che non piacerebbe certo alla maggior parte degli “amministratori” dei blog che, normalmente, cercano la quantità a tutti i costi. In certi momenti abbiamo toccato i 600 lettori giornalieri e anche qualcosa di più quando sono comparse le onde gravitazionali. Poi vi è stata una lenta discesa che penso possa continuare fino a raggiungere 400-450 lettori o anche meno.

Penso di sapere da cosa dipende e ne sono lieto. Innanzitutto, articoli un po’ ostici come la derivazione analitica delle leggi di Keplero e la teoria degli insiemi. Poi, anche se sembra un controsenso, i racconti vari e gli articoli decisamente divulgativi e/o che ben poco sembrano avere a che fare con l’astronomia. Parlo dei racconti di Astericcio e le avventure matefisiche di Papalla, ma, anche e soprattutto, una serie di articoli più astroetici che astronomici in cui ho cercato di spiegare umilmente e onestamente le contraddizioni, le idee e i dubbi che girano nella mente di uno scienziato che tira un po’ le fila dopo più di 40 anni di Scienza professionale.

Come mai? Beh… il fatto è che si considera appassionato di Universo chi vede in LUI un qualcosa di misterioso e freddo che vive per essere studiato o anche solo osservato. E allora, ecco che si cerca nei blog la strumentazione, le tecniche più moderne, l’elettronica, ecc.  e/o  i discorsi più o meno fantasiosi sulla teoria del tutto, dando spazio quasi soltanto alle ipotesi che non si capiscono ma che fanno sentire importanti.

Noi non siamo appetitosi per loro… Noi cerchiamo di vedere nell’Universo una ragione di gioia e di stimolo per far lavorare il cervello. Noi non facciamo differenza tra le lezioni che ci impartiscono i “mostri” del Cosmo o le creature più insignificanti del nostro pianeta. L’importante è riflettere, pensare, senza inutili paraventi o maschere fittizie.

Noi sappiamo bene che TUTTO è Universo e che tutto serve a migliorare noi stessi e le nostre azioni verso il prossimo. In questo circolo possono nascere dei veri amici di pensiero (e le prove ci sono) e non solo di facciata. Un gattino che ci “miagola” certi difetti che tutti abbiamo, ma che non vogliamo ammettere, o un  modello ultra tecnologico che possa spiegarci cosa succede in quei tre misteriosi minuti di vita del nucleo di ferro, che precede l’esplosione di una supernova, hanno lo stesso valore e la stessa importanza. Entrambe sono verità che dobbiamo cercare di fare nostre, con umiltà e sincerità.

Penso di parlare a nome di tutti: i nostri 400 (o magari anche 300) sono numeri pesanti, veri, preziosi. Non abbiamo bisogno di “mi piace” o di sponsor, a noi basta lasciare un piccolo segno sia culturale che etico. Ecco perché teniamo a chiamarlo circolo o, magari, simposio. Chiudo gli occhi e vedo Platone e i suoi “colleghi” che discutono e diventano veri uomini sorseggiando un po’ di vino e scavando nel proprio animo, mettendolo a nudo e offrendolo agli altri. La matematica e la fisica, la logica e la ragione, sono tutti figli dello stesso padre: il Cosmo, l’unica cosa che non potremmo mai descrivere da fuori, ma solo vivendo realmente al suo interno. Questa è vera Scienza!

9 commenti

  1. Daniela

    Non so se parli a nome di tutti, ma mio di sicuro. Condivido la tua visione e, per quanto piccolo possa essere il mio contributo, continuerò a fare quanto possibile per divulgarla... senza Facebook, Twitter e simili, semplicemente parlandone con entusiasmo, ma solo con chi ritengo sia in grado di comprenderla e apprezzarla. Sarà un modo preistorico per qualcuno, forse un po' snob per qualcun altro, ma sicuramente il più semplice e genuino, come le regole che governano l'Universo! :-D

  2. cara Dany,

    questo è esattamente lo scopo che è sicuramente nostro e che diventerà sempre di più quello di tutti gli amici-frequentatori. Come si dice... pochi, ma buoni! E senza voglia di essere diversi, ma solo semplici e genuini come l'Universo :-)

  3. givi

    Hai detto bene: "Pochi ma buoni".

    Avanti così. :-D

  4. Grazie Givi,

    detto da te, inoltre, che sei un affezionato da lunga data, vale il doppio! :-D

  5. Seba

    Come non darti ragione?

    Siamo fortunati....

  6. Paolo

    Caro Enzo, condivido in pieno l'impostazione, vorrei però evitare equivoci o fraintendimenti che potrebbe suscitare il “pochi ma buoni”

    In questo circolo c'è sempre spazio per chi vuole provare a comprendere, a interrogarsi.

    Non è un circolo per esperti o addetti ai lavori, è più un circolo in cui la curiosità è sempre presente.

    Nei vari articoli ci si sforza sempre di risultare comprensibili, di semplificare, sfiorando spesso l'ovvietà, poiché ciò che è ovvio per i più “preparati” può non esserlo per i neofiti ed i primi non sono più importanti dei secondi.

    Vi assicuro che per chi scrive un articolo le domande sono preziose... sono ottimi strumenti per migliorare la comprensione di ciò che viene scritto.

    Purtroppo, in una società più attenta alla competizione che alla conoscenza, il semplice dire “non ho capito questa cosa” viene associato ad una manifestazione di debolezza... quando in realtà è una manifestazione di forza, che apre la strada alla crescita. :wink:

    L'Universo, di cui noi siamo solo un'infinitesima parte, è in continua evoluzione, crescita, se amiamo l'Universo non possiamo che seguirne l'esempio, cercando di crescere nella consapevolezza che per quanto ci si possa credere esperti, non c'è limite alla conoscenza... non si finisce mai di imparare...

    Le domande, quindi, spesso sono più importanti delle risposte e senza porsi domande non c'è crescita.

    Perché allora negarsi il divenire, perché ancorarsi ad un'idea statica, sempre identica, noiosa, di “moda”, piena di presunte certezze e priva di curiosità, quando l'universo è pieno di sorprese?

    Paolo

  7. pienamente d'accordo Paolo. Il fatto è che è sempre più difficile attirare senza scoop mediatici e banalità facili da memorizzare. I pochi ma buoni non vuol certo dire un numero chiuso e stabile. Vorrei tanto che crescesse, ma temo sia sempre più difficile. Se non segui certe regole odierne per uno che ne guadagni con la voglia di imparare se ne perdono almeno tre che vogliono sentire "vibrazioni" immediate e prive di fatica...

    Il nostro stile deve rimanere lo stesso, non il gruppo in sé, ma questo stile non è certo ben visto al mondo d'oggi ed è per questo che dico che stiamo restringendo, in media, il nucleo attivo e gioioso.

    Se poi crescessimo, anche mantenendo lo stesso stile, sarebbe un piccolo miracolo... :wink:

  8. Mario Fiori

    Lascia fare Enzo e vai avanti così. Anche le notizione (?) che circolano in giro e bene che tu le controlli, le vagli e le presenti con il giusto tono , la giusta importanza , perchè le vere notizione si nascondono talvolta in quelle che possono sembrare piccolezze.

    Pochi ma buoni e sempre aperti a chi vuole vedere, capire, intervenire; se i numeri altalenano un po' chi se ne importa.

  9. Gianni Bolzonella

    Evviva questo circolo di scienza e varia umanità,evviva gli esploratori abbasso il monocòrde,evviva il provocatore di pensiero.E poi credo, mica si può piacere a tutti,nemmeno i grandi divi piacciono a tutti.

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