Questa poesia è stata ricavata dal racconto "L'emozione non ha voce" semplicemente ritagliandone alcune frasi ed inserendo tra loro opportune pause. Il racconto è un invito a non perdere mai la speranza perché, a volte, eventi tanto improbabili quanto insperati possono donare o restituire la gioia di vivere.

 

 

Tom era un bel ragazzone

Ma gli occhi erano sempre persi nel vuoto

Era di una dolcezza infinita

Ma era un “diverso” ed il suo destino segnato

 

Che tristezza quando lo vedevano

fermarsi a guardare i ragazzi giocare

I mesi passavano

in quel monotono e triste universo di rassegnazione

 

Fu il signor Norton ad accorgersene per primo

Il suo cuore batteva all’impazzata

Subito gli guardarono gli occhi

Erano cambiati, erano svegli e brillanti

 

Poi tutto capitò in fretta

Fece canestro e poi ancora, ed ancora

Uno addirittura a spalle voltate

Sorrise e proseguì verso scuola fischiettando

 

Ormai studiava e leggeva e scriveva

Il loro Tom era guarito

Avrebbe potuto vivere una vita felice

Il resto erano solo parole

 

Arrivò la chiamata che Zynklon aspettava da tempo

“Consideratemi disperso per sempre”

Poi riprese il suo posto nella testa di Tom

Il ragazzo aveva scoperto l’intelligenza, lui la bontà

 

 

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