12/01/17

I Racconti di Vin-Census: IL DEPOSITO DI SPAZZATURA

Abbiamo conosciuto molti aspetti del nostro poliedrico e versatile Vin-Census e altri ne conosceremo, ma quello di "profeta" non ce lo aspettavamo proprio! Invece la news di oggi ci fa guardare sotto un'ottica diversa questo vecchio racconto ingiustamente caduto nel dimenticatoio. Niente paura, cari lettori, nessuna conversione mistica... solo tanta lungimiranza!

 

C’era stato il periodo delle guerre mondiali. Poi era stata la volta della fame del mondo. Nel frattempo cominciò anche a mancare l’acqua. Ci fu la crisi del petrolio e dell’energia. Venne il momento del riscaldamento globale. Ci furono inizi di epidemie mondiali. Nemmeno uno di questi problemi venne mai effettivamente risolto: ebbero solo alti picchi di notorietà per poi tornare nella solita indifferenza, tipica della natura umana. Si continuarono a fare le guerre, a morire di fame, a patire la sete, a non trovare vere energie alternative, ad avere un po’ caldo e un po’ freddo, a sopravvivere alle influenze più virulente. Niente da fare: l’uomo aveva un radicato bisogno interiore di fronteggiare nuovi e drammatici momenti di crisi, ma non sapeva mai (o non voleva mai?) veramente eliminarli. Al limite se li creava dal nulla anche quando non esistevano.

Venne infine il momento della spazzatura. All’inizio, per alcuni, fu quasi divertente e le battute comiche nascevano spontaneamente. Poi il problema divenne serio e cominciò a coinvolgere un po’ tutti. Nessuno rise più. Le strade erano invase da ogni tipo d’immondizia e non si trovavano posti dove nasconderla. Qualcuno ebbe l’idea del riciclaggio, ma durò poco. Non tutto poteva tornare al suo aspetto originario o trasformarsi in qualcosa di altrettanto utile. Di sicuro ci furono molti che riuscirono a ottenerne denaro. Si tentò anche di utilizzare il sudiciume per il riscaldamento. La popolazione cresceva, però, a dismisura e questa soluzione risultò presto un misero e patetico palliativo.

Si attuarono spesso procedimenti che potevano apparire assurdi, ma che vennero impiegati con frequenza crescente. Ad esempio lo stato X pagava lo stato Y per liberarlo dalla sua spazzatura. A sua volta lo stato Y pagava lo stato Z per lo stesso motivo, ma a un prezzo più basso. Lo stato Z riconsegnava il tutto allo stato X che tornava in possesso del suo pattume, ma almeno recuperava un po’ delle spese iniziali. Gli stati Y e Z avevano sicuramente guadagnato molto e potevano dare una piccola percentuale extra (non ufficiale) allo stato X. Anche se sembrava un circolo vizioso, nel complesso giro d’affari tutti avevano un tornaconto. Fu presto chiaro che sia chi vendeva sia chi comprava, riusciva a specularci sopra abbastanza bene.

Addirittura sorsero ipermercati che vendevano rifiuti a basso prezzo e molti ne ricavarono utili molto interessanti. Ma il livello del lerciume non poteva che crescere. Molte strade furono chiuse al traffico perché intasate. Interi quartieri si munirono di muri per fronteggiare l’immissione dell’immondizia altrui. Comunque di notte c’era un via vai impressionante. Gli abitanti di X portavano i rifiuti nel quartiere Y, che nel frattempo portava i suoi nel quartiere Z, che ovviamente stava già riversando la sua spazzatura nel quartiere X. Ovviamente, nessuno ci guadagnava, ma nemmeno ci perdeva. Era diventato una specie di gioco di società.

All’inizio, molti bruciavano tranquillamente il pattume, poi, però, ci si accorse che i fumi che ne derivavano erano ben più pericolosi delle fantomatiche epidemie e si decise di smettere. Si entrò ufficialmente nell’“era dell’immondizia” (così venne chiamata) e presto scoppiarono le prime guerre civili, con interventi durissimi di polizia ed esercito. Poi i governi issarono bandiera bianca e lasciarono fare: la gente prese in mano la situazione gestendo il problema nei modi più strani e a volte anche geniali.

Una piccola cittadina del Messico sembrava non avere alcun problema di spazzatura. Anzi era pronta a riceverne dall’esterno se fosse stata pagata lautamente. Divenne un centro ricchissimo, fino a quando il vulcano sulle cui falde sorgeva non cominciò a eruttare gas, lapilli, lava e tanta, tanta, immondizia che si riversò su un territorio vastissimo. Altri imbarcarono i rifiuti su grandi navi cisterna che facevano il giro del mondo senza mai fermarsi. Gli armatori e gli equipaggi si arricchirono sensibilmente anche perché ormai rendeva molto di più il lerciume che non il petrolio.

Alla fine le nazioni più ricche decisero che era ora di intervenire in modo drastico e risolutivo. Tutta la loro spazzatura sarebbe stata mandata nei territori meno abitati del pianeta e normalmente anche più poveri. Il deserto del Sahara e quello di Gobi si riempirono di tutti i generi di rifiuti. Poi toccò alle foreste equatoriali e infine ai ghiacci polari. Dopo qualche secolo la Terra emersa era quasi completamente coperta dalla spazzatura e le città sorgevano circondate da pochi campi lasciati liberi per produrre un minimo di generi alimentari. Tuttavia, la maggior parte del cibo era ormai solo di origine chimica e come conseguenza la mortalità molto cresciuta. In tal modo si stava eliminando il problema della sovrappopolazione, liberando, nel frattempo, anche preziosi spazi “utilizzabili”. Assuefattisi velocemente al nuovo modo di mangiare, si comprese che era facile fare a meno anche del pesce. E gli oceani divennero “nuovi” enormi riserve d’immondizia. Rimaneva il problema dell’acqua potabile, ma un po’ alla volta il fisico si abituò anche ai liquidi inquinati e gli anticorpi riuscirono a limitare abbastanza i casi fatali. In ogni caso, le epidemie che divampavano frequentemente liberavano sempre nuovi territori per accumulare il lerciume.

Quando tutti gli angoli utili furono saturi, ci si rivolse allo spazio vicino. Vennero costruiti missili con serbatoi enormi, carichi di ogni genere d’immondizia, e inviati in orbita attorno al nostro pianeta. Andare più lontano con quel peso era impossibile, ma le traiettorie abbastanza basse erano alla portata della tecnologia terrestre. In breve tempo il mondo fu circondato da una serie continua di anelli artificiali, composti di una miriade di grandi contenitori di spazzatura. Molti si urtavano e si distruggevano a vicenda riversando nello spazio i singoli rifiuti. Secondo la densità e la composizione si formarono anelli distinti, di legno, di carta, di vetro, di plastica, ecc. Insomma una perfetta “differenziazione” orbitale. A vederli da lontano era anche suggestivo. La popolazione terrestre si era ovviamente molto ridotta, le zone abitate molto circoscritte e le terre selvagge sparite del tutto. Ma ormai anche gli ecologisti erano scomparsi e i loro moniti ripetitivi spentisi per sempre. L’importante era tenersi ben stretto lo spazio vitale e, per i sopravvissuti, non era poi così difficile. Anche se lo spettacolo era veramente deprimente, si riusciva ancora a vivere abbastanza bene in quel mondo di spazzatura.

Nel pianeta “Zaxyl” della stella Gamma di Andromeda, i telescopi furono casualmente puntati in direzione del Sole. Erano di una potenza incredibile e rendevano visibili particolari di poche decine di metri. Quando il capo astronomo fu ricevuto dall’imperatore e descrisse le sue osservazioni preliminari, il sovrano decise che bisognava intervenire con rapidità e decisione. Non vi era tempo da perdere! Estremamente ligi nel mantenere incontaminato il proprio sistema planetario, gli abitanti di Zaxyl avevano l’ossessione della pulizia.

Erano già diecimila anni che, per mantenere pulito il loro pianeta, trituravano l'immondizia e, lanciandola con la giusta velocità e direzione, la immettevano in orbita intorno al loro satellite naturale. Nel frattempo, per naturale collasso gravitazionale, si erano formati vari satelliti-spazzatura che continuavano ad orbitare e che nessuno osava allontanare per evitare di inquinare l'Universo. Ma iniziavano ad essere troppi ed era concreto il rischio di un disastro eco-spaziale...

Che sollievo trovare una discarica dove lanciarli! Nel giro di pochi mesi la Terra fu completamente ricoperta da centinaia e centinaia di metri d’immondizia: finalmente gli alieni avevano scoperto un deposito perfettamente attrezzato e funzionale per la loro spazzatura millenaria. Gloria e riconoscenza a coloro che lo avevano saputo creare con tanta lungimiranza.

Terra spazzatura

Peccato che, pur cercandoli ovunque nel loro sistema planetario per poterli ringraziare nel modo in cui meritavano, non ne trovassero traccia…

 

Si erano forse estinti dopo avere distrutto tutte le risorse del loro un tempo meraviglioso pianeta? Oppure erano riusciti ad organizzarsi appena in tempo per trovare un'altra casa cosmica da imbrattare come questa? Mauritius un'idea ce l'ha, vediamola!

 

Il finale è stato leggermente ritoccato per adattarlo alla news di oggi, ma ciò non altera la sostanza del racconto ed è inifluente ai fini del suo valore "profetico"

Tutti i racconti di Vin-Census sono disponibili, insieme a quelli di Mauritius, nella rubrica ad essi dedicata

13 commenti

  1. maurizio

    Meno male che lo spazio si espande, speriamo che continui ad un ritmo sufficiente affinché la densità pattumieresca non aumenti troppo....

  2. maurizio

    Viviamo in una società dove l'immateriale ed il virtuale sono sempre più dominanti.
    Ma come si smaltiscono i rifiuti immateriali ?
    Riciclaggio
    Sogni Infranti , fragili come vetro:
    nella campana verde.
    Ricordi Ingombranti: laggiù,
    nel cassonetto giallo della plastica.
    Ma prima vanno sgonfiati e compressi,
    come le bottiglie (ricordate di rimetterci il tappo).
    Rimpianti, dai bordi taglienti come carta:
    nel contenitore bianco;
    assieme ai vecchi giornali, diari di occasioni mancate.
    Rimorsi: nel sacco nero dei rifiuti deperibili e umidi
    (forse di lacrime ?)
    Siate ordinati, non gettate a caso.
    Anche l'immateriale va riciclato.

  3. Daniela

    Allora, Maurizio, grazie ai tuoi preziosi consigli ricicloni, stamani mi sono liberata di rimorsi, rimpianti, sogni infranti e ricordi ingombranti!

    C'è solo una cosa che non riesco a smaltire perché non hai detto dove buttarla e non vorrei inquinare... il giramento di scatole!! Help me!!! :(

  4. Paolo

    I giramenti di scatole sono rifiuti speciali  per cui tocca portarli :arrow:  nelle piattaforme di Montecitorio, dove vengono prima compattati in enormi ecoballe   8-O  e poi distribuiti nei vari Talk show televisivi  :mrgreen:

    Paolo

    PS: comunque, già ora, intorno alla Terra tra ex satelliti e detriti spaziali vari la nostra nuvola di monnezza cresce giorno dopo giorno… le prossime sonde rischiano di doversi portar dietro anche l’operatore ecologico armato di ramazza spaziotemporale…

  5. Daniela

    Chissà cosa penseranno di noi, repertando la nostra spazzatura spaziale, gli astro-archeologi alieni che visiteranno il nostro pianeta fra un milione di anni? 8-O

    Forse decideranno che non valga neanche la pena di atterrare per approfondire la conoscenza di un popolo che ha così maltrattato il proprio pianeta e voleranno verso siti archeologici ritenuti più interessanti... e nessuno conoscerà mai le meravigliose conquiste dell'intelletto di cui, nonostante la apparenze, l'essere umano è stato capace... :-|

  6. maurizio

    La cosa migliore è seguire il consiglio di Paolo ma, se hai difficoltà a raggiungere i luoghi preposti al deposito, puoi ricorrere a questa procedura"domestica"  in due fasi...

    fase 1  eliminare il giramento (componente immateriale ) con una comune lavatrice, utilizzando un ciclo breve di centrifuga (800 giri/min).

    fase 2   recuperare le scatole (componente materiale) e smaltirle seguendo le normali procedure stabilite dal comune di residenza.

    Se la causa del giramento è individuabile in una specifica persona la cosa migliore, per evitare il ripetersi del fenomeno, è di centrifugare anche lei.

  7. Daniela

    Cari Paolo e Maurizio,

    non so come mai, ma solo leggendo i vostri consigli, ancor prima di metterli in pratica, il giramento mi è passato!

    Grazie infinite

    :-D

     

  8. Gianni Bolzonella

    L'immondizia più difficile da pulire non è quella materiale,che pure puzza e inquina,ma quella che ognuno di noi si porta dentro,come il calcare delle lavatrici.È inevitabile non produrla,è lo speculare di ogni evento umano,è il positrone dell'elettrone.Il suo nome è PREGIUDIZIO.Se non ci fosse non potremmo vivere,o semplicemente voltare l'angolo di una casa.È quello che i singoli individui e i gruppi sociali seguono,interi popoli ne sono schiavi inconsapevoli.È l'illusione vestita di favole,ideologie e religioni,spesso perversa ,che ci fa compiere grandi imprese,grandi tragedie,soporifere rassegnazioni .Anche le nostre menti nascono nello spazio vuoto senza direzioni,muovendosi verso campi gravitazionali ai quali diamo il nome buono o cattivo.A me sembra che questi campi siano neutri ed indifferenti.Boh! Spazzatura?

  9. maurizio

    La natura umana è così inesplicabile, ciò che divide il bene dal male è un filo talmente sottile, talmente invisibile.  Non dissi nulla e pensai che, a volte, quel filo si spezza tra le tue mani mischiando il bene e il male in un mistero che ti smarrisce. In quel mistero, non osi più giudicare un uomo.

    Oriana Fallaci - Intervista con la storia.

  10. Daniela

    ...intervista a George Habbash, medico palestinese, ricco di famiglia, i cui pazienti oltre ad essere curati gratis spesso tornavano a casa con qualche soldo in tasca, il quale, dopo aver visto tremila suoi concittadini cacciati dalle loro case nel 1967, lasciò tutto e diventò il cervello dell'organizzazione terroristica Al Fatah. E mentre lo raccontava "la sua bocca incominciò a tremare e i suoi occhi si riempiron di lacrime. Poi una lacrima lunga gli scese giù per il naso e... cosa dovevo pensare?"

    Davvero misteriosa la natura umana, davvero misteriosa...

     

  11. Maurizio Marchetti

    Articolo interessante , ma molto sconcertante .....io mi stó attivando con l'arte del riciclare , e che credo che sia una soluzione creativa per frenare l'inquinamento ...creo oggetti e complementi da oggetti giá esistenti .

    Ciao

     

  12. Daniela

    Ciao Maurizio,

    la creazione di complementi d'arredo da materiali riciclabili sta diventando un business interessante, ho visto delle cose molto belle all'ultima mostra dell'artigianato a Firenze. In particolare ricordo degli oggetti molto particolari ottenuti grazie a bottiglie di plastica.

    Un modo intelligente per unire l'utile al dilettevole...

  13. La tua opera è rimarchevole e condivisibile, caro Maurizio. Purtroppo, però, la spazzatura rimane un affare fondamentale per la criminalità organizzata e non c'è da sperare molto... Poi, ovviamente, i racconti sono sempre portati al paradosso... :)

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