09/06/17

VOI SIETE QUI (di Oreste Pautasso)

Quando ci va vuole! E' giusto che un onesto cittadino segnali alle Autorità competenti piccole e grandi ingiustizie di cui ritiene di essere vittima. Smettiamo di lamentarci sottovoce e prendiamo tutti esempio da Oreste, perdindirindina!!  scherzy-2

 

 

All' Onorevole Stefano Rodotà

Garante della Praivasi

 

Cuneo, 5 settembre 2003

 

Illustrissima Eccellenza,

mi chiamo Oreste Pautasso, di Cuneo. Essendo la prima volta che le scrivo, le faccio sapere che qui, a Cuneo, dove vivo da 56 anni, svolgo la professione di raccoglitore di marroni, con tanto di licenza.

Il motivo per cui la disturbo è che devo farle sapere di alcune cose spiacevoli che succedono nella grande città di Milano dove sono stato recentemente a fare una esperienza turistica, organizzata dal Comune, con alcuni concittadini.

Dopo avere visto la chiesa e la piazza, la Scala, il castello e quelle cose lì, a un certo punto mi sono detto: «Pautasso, qui è meglio che lasci il gruppo e vai in giro per vedere le cose moderne di questa metropoli, se no torni a Cuneo ignorante come sei partito». Così ho pensato di visitare per prima la metropolitana rossa, che era proprio a due passi, con la sua bella fermata sotterranea.

Appena arrivo in fondo alle scale, vedo una specie di tavolo con disegnata su la mappa della stazione con tutte le sue uscite sulle vie cittadine. Che organizzazione, penso, preso dalla più profonda ammirazione, così uno non si perde nel labirinto e trova subito la strada giusta. Allora mi avvicino per guardare bene questa opera dell'ingegno e vedo che c'è una macchiolina rossa, tonda tonda, con scritto sotto VOI SIETE QUI. Accidenti, altro che Cuneo, questi milanesi sono proprio intelligenti: ti tengono d'occhio e te lo fanno sapere, così anche se c'è qualche malintenzionato lo avvisano che non si permetta di fare cose incivili perché loro lo vedono…

voisietequi2

Però la cosa mi ha anche messo un poco a disagio perché mi sembrava come di essere spiato, anche se io non stavo facendo niente di male, in quel momento; però poteva anche succedere che, magari, non sapendo di essere sotto tiro, facevo qualcosa di disinvolto, come mettermi le dita nel naso, o cose così… Intanto è arrivato il convoglio e allora ho lasciato perdere questi pensieri e sono salito. Mentre andavamo sottoterra a folle velocità ho visto sulla porta della vettura una mappa delle fermate con i suoi bei incroci con la linea verde, gialla, blu, che sembrava la bandiera della pace, come quella che avevano messo questa primavera sul balcone del municipio. Ho controllato subito se mi stavano guardando, ma non c'era nessuna scritta «voi siete qui», così ho pensato: “bene, staranno tenendo d'occhio qualcun altro”.

 

 

Allora, quando sono arrivato alla stazione che si poteva cambiare treno, mi sono detto: «Pautasso, approfitta che non ti guardano e salta sulla linea verde, così fai perdere definitivamente le tracce», e così fu.

Solo che quando sono passato davanti al tavolino di quella stazione, con grande circospezione, nascondendomi tra la folla, ho visto di sfuggita che c'era la solita scritta VOI SIETE QUI. Allora mi è proprio venuto il nervoso. Sono uscito dalla metropolitana e sono tornato a piedi al pullman e ho aspettato gli altri per tornare a Cuneo. Non ho detto niente a nessuno di quello che era successo per non spargere il panico, però penso che lei, Eminenza, debba fare qualcosa per punire questi qui di Milano che spiano i turisti, alla faccia della praivasi.

Scusi il linguaggio un po' moderno, ma lei dovrebbe proprio fargli il culo a quegli spioni.

 

Saluti devoti.

Oreste Pautasso

pautasso

 

A proposito di "praivasi"... QUI l'informativa del blog e QUI una riflessione (seria) sull'argomento

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