18/11/20

Il silenzio non ha voce

Questo articolo è inserito nella sezione d'archivio "Arte, Letteratura, Racconti"

 

Il linguaggio del silenzio. Non si vive di sole parole, spesso artefatte e travisate. A volte, è molto meglio sentire la voce del silenzio, le sue infinite sfumature e le sue armonie più segrete. Se non ci credete guardate le stelle…

Ognuno di noi ha una  sua visione di cosa sia il silenzio e, di conseguenza,  lo può vivere sia in modo positivo che in modo  negativo.

Come sempre, io vi  darò la mia versione e –magari- riuscirò a solleticare la vostra voglia di “provare” . Ricordate che tentar non nuoce e che non farete nulla di realmente pericoloso.

Per me il silenzio è una serenata, la serenata che mi fa compagnia,  dal mattino alla sera. Il silenzio non ha parole e, d’altra parte, le parole distoglierebbero la mia attenzione. Il silenzio rappresenta la perfetta comunicazione fra me e il mondo naturale (soprattutto animale) è solo lui mi permette di sentire gli sguardi che mi parlano.

No, non sono pazza… o forse sì, un po’ lo sono, ma vivo benissimo nella mia pazzia. Perché usare tante parole quando gli occhi parlano per me, e lo sanno fare molto meglio? Troppo spesso si paragona il silenzio alla solitudine e ci si immagina rinchiusi in una stanza a piangere: tutto sbagliato, tutto da rifare… il silenzio è emozione, felicità. L’importante è, però, lasciarlo parlare.

Come si fa? Non è difficile… basta ascoltare cosa vuole raccontarci e impareremo  presto a costruire  lunghi  dialoghi solo con gli occhi,  visto che già sappiamo che esiste il linguaggio gestuale e che questo è alla base di infinite comunicazioni, informazioni, entusiasmanti “botta e risposta”.

Credo che sia qualcosa di innato in tutti noi. Io ho avuto la conferma che tutto ciò era  straordinariamente vero, una sera qualunque, mentre percorrevo la mia strada di campagna in macchina.

Uno strano cagnetto mi ha attraversato la strada; a prima vista non gli ho dedicato grande attenzione, anche perché non sembrava molto diverso dai molti cani che girovagano da queste parti.

La sera successiva, eccolo di nuovo!  “Accidenti, perché ti vuoi suicidare proprio sotto la mia macchina?” mi/gli domandai. Allora ho posto più attenzione: questo  pazzo suicida, in fondo, si differenziava dagli altri “cagnetti” per la coda molto folta, per i suoi sguardi  penetranti  che sembravano volermi dire qualcosa. Suicida e anche chiacchierone! Beh, anche io sono di “lingua” lunga, ho rallentato  un po’ per vedere  cosa mi volesse raccontare. Lui, improvvisamente scontroso, è scappato via  senza pronunciare una parola. La cosa si faceva interessante e pensai: “Vedremo se domani sera si degnerà di raccontarmi qualcosa”.

Oh cavolo… eccolo lì o –meglio- eccola lì! Era proprio lei che mi aspettava con i suoi occhioni per parlare e raccontarmi tante cose di lei. Io ho lasciato che gli occhi parlassero per me… anche loro avevano tante cose da dire, ma erano un po’ bloccati dalle lacrime. Che emozione, una volpe che aveva voglia di parlare con me!

Il silenzio stava parlando per noi, scambi di sguardi infiniti,  ricchi di parole,  e non mi sono resa conto del tempo che passava. Ormai sapevo tutto di lei e lei sapeva tutto di me!  grazie Luna che hai  illuminato i nostri sguardi permettendo di dare vita a questo dialogo ricco di nomi, verbi, congiunzioni, avverbi, emozioni, delusioni, tristezza, felicità, tutti in perfetta sintonia, una musica diretta dalle bacchette del silenzio con la  Luna,  unica  complice indispensabile .

Lasciamo che il silenzio  parli per noi… ne trarremo solo vantaggi.

Voi avete mai provato ad ascoltare il silenzio? E un’esperienza che vale la pena fare una volta nella vita e se vi diranno che siete pazzi, tranquilli… tanto troveranno altri mille motivi per considerarvi tali. Aprite gli occhi, chiudete la bocca e lasciate che il silenzio parli per voi:  lui vi risponderà sicuramente.

 

Se avete apprezzato il silenzio della volpe, non potete perdervi il rumoroso silenzio delle balene...

2 commenti

  1. Mario Fiori

    Parole giustissime cara Barbara. Il silenzio non deve fare paura proprio perchè và ascoltato ed ha tanto da dire. Mai farsi sopraffare dal nulla, dal vuoto: il silenzio parla eccome.

  2. Barbara

    In questo periodo per quanto mi riguarda , caro Mario temo molto di più la confusione che il silenzio

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