29/10/22

Gli alberi ci avvertono di un pericolo incombente **

Il presente articolo è stato inserito nella sezione d'archivio Pianeta Terra

 

Gli alberi sono sicuramente tra le forme viventi più evolute (riescono a vivere a lungo senza nemmeno aver bisogno di camminare e hanno una rete di comunicazioni fantastica e naturale, i funghi) e hanno il vantaggio di preservare ricordi misurabili di eventi passati che hanno colpito la Terra. Un recente studio sugli anelli di accrescimento relativi agli ultimi 10 000 anni ci avverte di pericoli al di là di ogni immaginazione. Pericoli non direttamente legati alla sopravvivenza degli esseri umani, ma alla tecnologia che fa ormai parte essenziale della loro esistenza. Immaginatevi se dall'oggi al domani cessassero di funzionare le telecomunicazioni... sarebbe un disastro totale che ci porterebbe indietro di secoli. E cosa direbbe il Sig. Musk se i suoi satelliti fossero messi fuori uso? Probabilmente non gli rimarrebbe che "cinguettare" pensando all'azzeramento del regalo miliardario che si è appena fatto. Potrebbe la società odierna sopportare tutto ciò ? Le conseguenze sarebbero mostruosamente gravi, forse al pari di una guerra nucleare!

Ricordiamo, per iniziare, l'evento di Carrington, risalente al 1859. Improvvisamente si verificò un'enorme tempesta solare che durò qualche giorno e che produsse un aurora boreale visibile nientemeno che a Roma, in Giamaica e perfino alle Hawaii. Le telecomunicazioni erano ancora al loro inizio e si verificarono delle interruzioni delle linee telegrafiche per parecchie ore. Roba da poco, dato che la tecnologia era ben lontana dai livelli odierni.  In quel caso il Sole era stato sicuramente la causa dell'evento, attraverso una tempesta geomagnetica mai osservata prima. Il Sole diede un chiaro segnale della sua potenza e fece sapere che il suo carattere non era poi così bonario e tranquillo come si pensava.

Bene... l'evento Carrington (disastroso al giorno d'oggi) è stato infinitamente più piccolo di altri eventi che si sono ripetuti nella nostra storia con scadenze dell'ordine dei millenni, ma anche dei secoli. Stiamo parlando degli eventi Miyake. Il più impressionante si è verificato nel 774-775 d.C. Non erano ancora tempi in cui si poteva studiare il Sole con grande attenzione e ciò che si ricorda è probabilmente solo il "Crocifisso Rosso" riportato dalle cronache anglosassoni.

L'uomo tecnologico se ne è dimenticato... ma non gli alberi, che hanno una memoria straordinaria. I loro anelli non solo indicano l'età, ma recano i segni degli eventi cosmici avvenuti durante la loro lunghissima vita. In parole molto povere, quando una radiazione colpisce l'atmosfera produce carbonio radioattivo 14C che filtra un po' ovunque e lascia un segno indelebile nell'anello annuale dell'albero.

L'evento del 774-775 è visibile non solo nel 14C, ma anche nel 10Be e nel 36Cl (Fonte: Wikipedia)

Ed eccoci alla nuova ricerca che ha analizzato a fondo gli anelli degli alberi e ha potuto concludere che eventi Miyake sono più frequenti di quanto si pensasse. Non solo, però..., a volte sono durati per più di un anno. Ma, ancora peggio, non sembrano legati all'attività solare. Già il Sole è praticamente imprevedibile, ma se l'origine è più lontana niente si può fare se non attenderli senza possibilità di azione. Gli alberi ci stanno dicendo: "Attenzione! Non basate la vostra vita solo sulla tecnologia, sulla rete di telecomunicazioni, non diventate schiavi di un qualcosa che potrebbe essere completamente cancellato senza poterlo minimamente prevedere!"

Un bel problema che sicuramente capiterà in un futuro non troppo lontano, magari anche domani... Gli alberi se la caveranno attraverso i sistemi di comunicazione naturali che hanno sempre avuto, ma l'essere umano cosa farà se non cadere in un incubo dalle ripercussioni inimmaginabili?

Meditate gente, meditate...

Articolo originale QUI

 

4 commenti

  1. Alberto Salvagno

    Quindi tu mi consigli di conservare tutti i miei hard disk in una scatola di metallo (in una gabbia di Faraday)? Può bastare? Non ci avevo mai pensato. Ne possiedo una ventina da 2 o 3 tera in cui conservo tutto il mio archivio foto-cinematografico, rigorosamente in doppia copia, ma li tengo tutti insieme in un cassetto di legno. Qualcosa ho provato a conservarlo anche nelle cloud, ma trovo questa soluzione troppo lenta, per ora.

  2. Massimo Delpa

    Alberto, penso che in caso di eventi Carrington, o forse peggio ancora di forti lampi gamma dallo spazio profondo, la conservazione dei dati sugli Hard Disk sia l'ultimo dei problemi.

    Sarebbe la fine della civiltà tecnologica attuale, ci vorrebbero anni solo per rimettere in marcia le centrali elettriche e la rete di distribuzione.

    I danni e i costi in termini di vite umane sono incalcolabili, imprevedibili.

    Senza l'energia elettrica il nostro mondo moderno, collassa, muore.

     

  3. Alberto Salvagno

    Massimo, mi sa che hai ragione.

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