In questo periodo, il ciclo, circa undecennale, di attività della nostra stella è al massimo. Osservando il Sole con un adeguato filtro ottico, anche senza l'uso di un telescopio, magari al tramonto, si possono a volte notare le macchie solari. Appaiono scure perché presentano una temperatura minore di quella della zona circostante della fotosfera. Esse […]
Meglio tanti piccoli pasti che uno solo troppo abbondante!
Mentre le stelle di Plank restano nel campo delle ipotesi (difficilmente verificabili), le stelle di quark potrebbero essere scoperte.
Il Sole e la sua eliosfera ci proteggono nel nostro viaggio galattico... ma non sempre ci riescono.
Un articolo che vorrebbe fare il punto della situazione e che è, nel contempo, una delle mie "solite" riflessioni...
Prendete un buco nero gigante, uno più piccolo che gli ruota attorno in modo del tutto invisibile, una stella suicida e il gioco è fatto!
Il buon vecchio Hubble, per nulla in soggezione di fronte alle mirabili gesta del virgulto Webb, offre una spettacolare immagine di un settore della regione individuata dalle costellazioni del Toro e dell’Auriga, nota per essere una feconda incubatrice di stelle neonate.
Una meticolosa ricerca effettuata dal VLT dell'ESO, a cui hanno partecipato numerosi Istituti internazionali, ci ha permesso di ammirare con meraviglia e stupore all'interno di 86 dischi protoplanetari, le culle di futuri pianeti.
I pianeti giganti non amano la presenza di stelle troppo massicce nei loro dintorni. Prima che possano formarsi, le radiazioni nel lontano ultravioletto di stelle troppo massicce riescono a disperdere il gas dei dischi protoplanetari di stelle di massa minore.
Scoperto, quasi casualmente, il quasar più luminoso mai osservato. Un record assoluto che è capace di divorare l'equivalente di un Sole al giorno!
Quanto la casualità ha influito sul percorso della conoscenza umana? Quante volte ci si è imbattuti in fenomeni imprevisti mentre si tentava di indagare tutt’altro?
Forse più di quanto indicherebbe una prima speditiva valutazione e forse si potrebbe ipotizzare che simili occorrenze saranno più frequenti in futuro, considerato che è soprattutto la ricerca sperimentale a produrre accidentali scoperte e che gli strumenti d’indagine e di elaborazione del dato si stanno facendo e si faranno ancora più raffinati e potenti.
Il radiotelescopio ALMA continua a superare se stesso.
Sulla rivista “The Astrophysical Journal” il 15 novembre è stato pubblicato un articolo1 in cui la rilevazione radar è stata spinta fino ad ottenere immagini con una risoluzione di appena 5 milliarcosecondi, sufficiente a risolvere oggetti di circa 10 metri alla distanza media Terra-Luna.
Una eccezionale unione tra due stelle di neutroni ha permesso al telescopio Webb di individuare la presenza di elementi pesanti, come il tellurio, lo iodio e il torio.
L'attività del James Webb Space Telescope, dopo il primo anno di osservazioni, sta producendo significativi risultati che iniziano a chiarire le modalità del passaggio tra la Fase Oscura dell'universo ed il termine dell'era della Reionizzazione, confermando l'idea di un universo giovane molto dinamico e già notevolmente differenziato nei suoi elementi costitutivi.
Un problema estratto da uno dei test di ammissione più difficili al mondo. Risolviamolo assieme...
Fotografare il Sole di notte? Una sciocchezza... basta avere tempo, costanza e una macchina fotografica molto speciale!