24/09/14

La giusta temperatura *

In fondo è un pensiero da bambini e forse potreste proprio usarlo per raccontargli la meravigliosa avventura della luce.

Lo spettro elettromagnetico va da lunghezze d’onda cortissime a lunghezze d’onda lunghissime. La regione del visibile, quella in cui i nostri occhi riescono a vedere, è veramente una finestrella piccola piccola. Qual è la probabilità che un qualcosa emetta proprio -o soprattutto- in questa parte dello spettro? Direi bassissima. Eppure le stelle hanno una temperatura superficiale proprio giusta per dar luogo a questo tipo di luce. Al loro interno la temperatura è ben maggiore e se potessimo vedere il loro nucleo… non vedremmo niente. Il viaggio attraverso quell’enorme ammasso di gas fa in modo che ciò che esce si sia raffreddato a sufficienza per essere colto dai nostri occhi.

Oggi sappiamo che esistono corpi celesti che emettono in zone vietate, ma ormai abbiamo costruito gli occhiali necessari allo scopo.

Conclusione: abbiamo scoperto le stelle nel cielo solo perché hanno la giusta temperatura. Insomma, hanno fatto di tutto per essere viste. Ah… questi fotoni! hanno proprio saputo che frequenza scegliere.  Non possiamo che ringraziarli… se no saremmo vissuti senza stelle e senza astronomia…

Un attimo, però. Forse il discorso va visto al contrario. Le stelle emettono dove le  pare e piace, ma sono stati i nostri occhi a essere predisposti per “leggere” proprio quel tipo di lunghezza d’onda. Beh… forse sì, dato che le stelle sono nate prima di noi. Eppure ci sono animali che non possono vederle. E se fossimo stati come loro? Niente stelle… niente astronomia. Insomma, un bel rompicapo!

Va beh… è un modo di pensare un po’ diverso che può far riflettere. Voi che ne dite? E’ proprio una banalità quella che ho detto? Probabilmente sì, ma può essere l’inizio di una bella favola…comunque la si giri!

OK, OK, si fa per parlare, per riflettere e per … “volare”, come dice Alvermag. Vi lascio per passare due giorni a Cogne, nel Gran Paradiso, tra un po’ di “cornuti” che vedono, sentono e si arrampicano molto bene. Ci VEDIAMO sabato!

7 commenti

  1. Alvermag

    Beh, come ormai sai, sono un "fanatico" della selezione naturale e dell'evoluzione biologica. Acc! se fossi nato quattrocento anni fa sarei finito sul rogo... almeno in Italia, nei paesi anglosassoni sembravano più tolleranti.

    Allora, io penso che i nostri occhi si siano evoluti per consentirci di tenere meglio sotto controllo il mondo intorno a noi nell'epoca in cui eravamo ancora esseri scimmieschi: lo scopo era quello di migliorare le nostre probabilità di sopravvivenza non certo quello di farci ammirare le stelle!

    Lo sviluppo dell'intelligenza (?!?!?!) è progredito con le stesse finalità attraverso l'acquisizione della stazione eretta (mani libere, condizione che ha permesso la costruzione di utensili e la possibilità di divenire stanziali) , di rapporti sociali sempre più stretti (condizione che ha permesso la condivisione e la divisione dei compiti nel gruppo), and so on ....

    Questo bel minestrone di eventi ed opportunità ci ha condotti fin qui: IL CASO, caro Enzo e NON LA NECESSITA' (a proposito, consiglio la lettura del quasi omonimo libro di Jacques Monod: Il caso e la necessità. Al lettore è richiesta la totale laicità) .

    D'altra parte se il buon Dio (?!?!?!) ci avesse voluto astronomi ci avrebbe dotato di ben altro cervello, oppure si diverte a farci rompere la testa dietro materie oscure, energie oscure, flussi oscuri, ecc. ecc. ecc?

    Accidenti Enzo, non mettere in giro queste tendenze teleonomiche (esistenza di un progetto negli indirizzi della natura), c'è già chi rompe a sufficienza in questo senso!!

    Buona permanenza nel Gran Paradiso

  2. ma io sono perfettamente d'accordo con te... non credo al Grande Disegno. Però credo alle favole e questo mi sembra un ottimo spunto: la giusta temperatura per farci... vedere...
    Speriamo di non essere incornato!! :mrgreen:

  3. Lampo

    Mmm...tendo pure io a credere che se il picco di emissione delle stelle fosse stato ad esempio nell'infrarosso oggi ci ritroveremmo con occhi dotati di coni e bastoncelli sensibili all'infrarosso... Credo che quando si ragioni in termini temporali con ordini di grandezza come i milioni o i miliardi di anni l'EVOLUZIONE sia in grado di creare qualsiasi cosa...più dei miracoli! :mrgreen:

  4. beppe

    Credo che la colpa sia del sole, se fosse stata una nana rossa probabilmente i nostri occhi avrebbero avuto un picco di sensibilità alla luce più spostata verso il rosso. Un problema di necessità in fondo...

  5. Bah, come gli altri tendo a pensare che la nostra finestra del "visibile" sia legata al nostro Sole e alla sua temperatura.
    Vorrei aggiungere due considerazioni.
    In primo luogo, una vista agli infrarossi e basta sarebbe disastrosa: innanzitutto, perchè anche il nostro corpo emette infrarossi (e vai a distinguere i tuoi da quelli esterni :roll:, tant'è che gli unici esseri viventi che hanno una "vista" agli infrarossi sono a sangue freddo) e poi perchè anche l'aria li emette (anche qui, come distinguere e vederci bene?).
    In secondo luogo, la stragrande maggioranza degli animali possiede una "vista" agli ultravioletti, mentre i mammiferi l'hanno persa perchè i nostri primissimi antenati vivevano al buio (sotto terra, come piccoli topolini); tant'è che molti mammiferi sono tutt'ora daltonici (vista in BN), e la nostra stessa percezione del verde è diversa da quella degli altri animali, proprio perchè l'avevamo persa ed è stato riadattato lo specifico recettore che si era atrofizzato... :wink:

  6. Ah... Buon divertimento, Enzo! ;)

  7. Andrea I.

    Mmmmh, bella riflessione per allenarsi a esplorare diversi punti di vista!
    A me viene da pensare che possa essere legato alla capacitá del nostro cervello di raccogliere e selezionare le "informazioni" esterne.

    Insomma, riuscirebbe i nostro cervello a ricavare ed elaborare qualcosa di utile da strumenti che gli permettono di ricevere quantitá differenti di informazione?

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