24/11/14

Dove puntare il telescopio per vedere il Big Bang? *

Stiamo per affrontare la geometria di Minkowski e la relatività ristretta. Nel blog, però, non esistono solo gli esperti e, quindi, mi sembra giusto cercare di venire incontro anche ai neofiti per eliminare dubbi e incertezze che per altri sono ormai cose ovvie. Ho recuperato e risistemato questo semplice articolo che potrebbe stimolare molti a volerne sapere di più…

Facciamo una rapida premessa. Immaginiamo che non ci sia stato un periodo “scuro” poco dopo la nascita dell’Universo e che la luce del Big Bang sia realmente visibile. I nostri telescopi sono ormai capaci di vedere così lontano nel tempo. O se non lo sono oggi lo saranno domani… ormai siamo vicinissimi a questo traguardo.

La domanda che spesso mi sento fare è: “Dove dovremmo puntare i telescopi per osservare il Big Bang”.

Si fa in fretta a rispondere: “Non c’è posizione privilegiata e quindi il Big Bang è ovunque …. E’ una frase essenzialmente giusta, ma risolve pochi dubbi. L’ideale sarebbe fare una “figura”, ma sapete bene che disegnare in 4 dimensioni (bisogna inserire anche il tempo …) è cosa impossibile.

Dobbiamo allora fare delle semplificazioni che automaticamente comportano degli errori. L’importante è, però, cercare di far comprendere il concetto che si vuole spiegare e non di spiegare il TUTTO. Per quello ci sono le formule, ma non sono proprio … immediate!

Ormai, in questo blog, potremmo usare rappresentazioni anche piuttosto elaborate e la metrica di Minkowski ci permetterà di andare ancora oltre. Tuttavia, bisogna pensare anche a chi si è avvicinato da poco all’Universo. Per rappresentare l’Universo dal Big Bang ad oggi abbiamo, allora, preso in prestito la rappresentazione più usata, quella del “palloncino che si gonfia”. Anzi, per maggiore semplicità, lo disegniamo come una circonferenza che si ingrandisce sempre di più, come è rappresentato nella figura che segue.

BANG

All’inizio del tempo, nel momento del Big Bang, il palloncino era un punto. Poi ha cominciato a gonfiarsi ed oggi è diventato quello rappresentato dalla circonferenza nera in cui siamo Noi oggi.

Stiamo, però, molto attenti! L’Universo è rappresentato, istante per istante, SOLO dalla circonferenza che si allarga. Essa è tutto lo spazio. Noi possiamo vedere solo ciò che sta lungo questa direzione circolare e assolutamente non verso l’esterno o l’interno. L’interno e l’esterno della circonferenza sono dominio del tempo e rappresentano il futuro e il passato.

Chiariamo ancora meglio la situazione: in ogni istante trascorso, l’Universo occupava una circonferenza più piccola di quella di adesso, ma il suo spazio era quello e quello soltanto. Nel futuro esso occuperà ancora solo una circonferenza, in ogni istante, di raggio crescente. Insomma, basta ricordare che il raggio della circonferenza è il tempo trascorso e che la circonferenza è lo spazio in cui esiste l’Universo corrispondente.

Tracciamo la circonferenza rossa, che, ad esempio, rappresenta lo spazio di due miliardi di anni fa. Noi, oggi, riusciamo a vederlo? Beh… non proprio lui, ma la luce degli oggetti celesti tipo A e B… sì. Essa è stata inviata a quel tempo e solo oggi riesce a raggiungerci dopo aver viaggiato nello spazio-tempo lungo le due linee rosse. Ricordiamoci che non sono solo due, ma moltissime. Il problema è che il nostro spazio è solo una circonferenza. Se avesse tre dimensioni gli oggetti dell’Universo rosso, visibili oggi, sarebbero tanti e situati lungo ogni direzione.

Andiamo ancora più indietro nel tempo e consideriamo lo spazio verde, relativo, ad esempio, a sei  miliardi di anni fa. Il discorso sarebbe analogo. Solo che il palloncino sarebbe più piccolo. In ogni modo, vedremmo ancora stelle o galassie verdi in ogni direzione.

Niente cambierebbe andando ancora più indietro e vedremmo sempre oggetti più antichi in qualsiasi direzione. In poche parole, oggi vedremmo sia oggetti rossi che oggetti verdi che oggetti ancora più antichi. Tutti insieme nel nostro Universo attuale.

E se il palloncino diventasse solo un punto? Sarebbe l’unica luce visibile di quel palloncino, la sua luce arriverebbe oggi e la vedremmo, comunque, in ogni direzione (linee blu).

Quel punto, però, è proprio il Big Bang e quindi è dimostrato che ovunque guardassimo vedremmo il Big Bang.

In parole più “scientifiche”, l’Universo visibile oggi sarebbe intriso di una luce diffusa che è quella del Big Bang. Non sarebbe luminosissimo perché la luce si è “stancata” molto nel viaggiare per così tanto tempo (più di 13 miliardi di anni).

Purtroppo, però, fino a 380 000 anni dopo il Big Bang, nessuna luce è riuscita a viaggiare… e quindi non potremo mai vedere il Big Bang con i nostri occhi.

Ovviamente tutto ciò diventa ancora più ovvio inserendo il cono di luce e tante altre belle cose. Ma alla domanda iniziale è stato risposto in un modo semplicissimo e convincente.

Lo spazio-tempo e l’Universo devono essere compresi da tutti. D’altra parte, siamo o non siamo anche noi Universo?

Se volete approfondire l’argomento, potete farlo  QUI

37 commenti

  1. foscoul

    Gentile Enzo basta con l'esempio del palloncino che si gonfia che secondo me è fuorviante e dire che la superfice del palloncino è l'universo nel tempo presente non mi sembra chiaro e può dare adito a meleinterpretazioni.
    Parliamo di un universo isotropo e cerchiamo di spiegare il significato di isotropia e di dare un'idea di 4a dimensione dove entra in gioco il tempo quindi cerchiamo di immaginare una figura non tridimensionale ma quadrimensionale perchè secondo me non tutti riescono a digerire l'idea di un universo quadrimensionale.
    Grazie e scusami.

  2. foscoul

    L'isotropia esiste in natura ed è la proprietà di un corpo di essere isotropo, cioè di presentare le stesse proprietà fisiche in tutte le direzioni e l'universo su larga scala così come riusciamo ad osservarlo risulta essere distribuito in maniera isotropa esempio: Non esiste una zona del cielo priva di ammassi di galassie ed ogni regione è popolata
    più o men alla stessa maniera anche la radiazione di fondo ci arriva allo stesso modo da ogni direzione.
    Bisognerebbe usare termini coniati appositamente ed unicamente per spiegare certe situazioni ad esempio Big Bang a me non convince usato per divulgare forse meglio attimo in cui ha inizo il tempo la materia e l'energia.
    Non si è mai semplici abbastanza per divulgare anzi bisogna cercare e insistere sulla strada di rendere a portata di tutti gli argomenti che man mano si affrontano.

  3. Scusa Foscoul,
    ma per far comprendere l'espansione dell'Universo e per le motivazioni dell'articolo, il palloncino va più che bene. L'isotropia potrebbe esserci o non esserci comunque (basta dipingere il palloncino di diversi colori...). Il succo è capire che tornando indietro nel tempo l'Universo si restringe fino a diventare un punto e quel punto si vede dappertutto... La faccenda è simile, ma non perfettamente uguale alla radiazione di fondo, che già mostra irregolarità e quindi non è la stessa dappertutto (su piccola scala). Essa è già un palloncino di dimensioni notevoli, con tante macchioline...
    Il fatto, poi, che è isotropa su larga scala entra nel concetto di inflazione e cose di ordine di difficoltà superiore. Ogni cosa a suo tempo. Io cerco di accontentare tutti.

    Per far passare il Big Bang a concetti più esatti si dovrebbero usare le coordinate comoventi in modo da farlo diventare infinito e quindi essere ovviamente dappertutto. Ma a me sembra più intuitivo il palloncino. Intanto, in un modo o nell'altro, le 4 dimensioni sono una brutta bestia anche per chi crede di averle comprese molto bene... Ne sto scrivendo proprio per introdurre la relatività...

    Rappresentare uno spazio tridimensionale con meno dimensioni è un obbligo assoluto se no non potremmo disegnarlo. Perfino Minkowsky si è adattato e non era proprio uno stupidello... E' quello il concetto che bisogna comprendere e non pretendere di pensare solo a 4 dimensioni, dato che prima o poi ci scontriamo con la necessità di ridurle. Che male c'è? L'importante è capire il concetto del legame tra spazio e tempo e poi palloncino o piano o linea sono la stessa cosa...

    Almeno... secondo il mio modo di vedere, ma posso sempre sbagliare :wink:

  4. foscoul

    Sarà che ha me i palloncini non piacciono LOL!!! :wink:

  5. Potresti sempre utilizzare un panettone che lievita con tanti bei canditi sopra. Anzi, è anche molto più giusto... :mrgreen:

  6. SuperMagoAlex

    A mio modo di vedere per un livello base l'esempio del palloncino è perfetto.
    Mi ricordo ancora quando lessi per la prima volta il libro di Enzo "L'infinito Teatro del Cosmo" e grazie a questa semplificazione mi fu tutto subito chiaro, tenendo ben presente le parole del Prof quando diceva che vi erano delle piccole ma inevitabili inesattezze.
    E' molto utile specificare che il BB non rappresenta un punto nello spazio, ma bensì un istante nel tempo, ed è questo che lo accomuna anche alla singolarità di un buco nero (anche se quella è "nel futuro").
    Per inquadrare tutto l'Universo in 4 dimensioni bisogna passare per la relatività e qui le cose si complicano pò, nulla di drammatico, ma per i neofiti conviene passare prima dal palloncino (o dal panettone, visto che ormai è Natale) :)

  7. Pietro

    Ciao Enzo, una domanda semplice.
    Ma quando si dici che i fotoni "si stanca", si intende il fatto che l'energia arriva con una frequenza molto bassa a causa della dilatazione dello spazio per cui, dalla legge di Plank, anche la sua energia è molto bassa, o sono completamente fuori strada?

  8. Pietro

    Ciao Enzo, provo a riformulare la domanda semplice.
    Ma quando dici che i fotoni “si stancano”, intendi il fatto che, arrivando con una frequenza molto bassa a causa della dilatazione dello spazio, anche la loro energia, dalla legge di Plank, è molto bassa, o sono completamente fuori strada?

  9. foscoul

    Giocate voi con i palloncini, il panettone me lo mangio tutto io ecco!!! :evil:

  10. foscoul

    Caspita Pietro bella domanda non poi così semplice come sembra.
    Enzo ha detto giusto dicendo che il fotone si stanca perchè viaggiando nello spazio per migliardi di anni una certa resistenza la incontra.
    Il vuoto dello spazio poi così vuoto non è (abbiamo trovato la materia oscura) ci sono particelle diciamo bosoni che noi non riusciamo a rilevare, alla stregua del fotone che non vediamo ma di cui ipotizziamo l'esistenza, e ci serve per poter far stare in piedi la teoria della relatività.
    Dicevo particelle che se stimolate da campi eletromagnetici/gravitazionali possono interagire con il fotone di turno causandone la variazione di lunghezza d'onda e automaticamente la variazione di frequenza.
    Naturalmente oltre a suddetto effetto si deve tener conto del fattore di espansione dell'universo (redshift) che come sappiamo gioca anch'esso un ruolo importante
    Si può dire che le onde elettromagnetiche subiscono un effetto doppler più o meno come accade in altro ambito alle onde sonore.
    Mi fermo quì per non creare troppo scompiglio 8-O

  11. foscoul

    P.S.
    E la legge di Plank spiega benissimo questa perdita di energia.

  12. in breve...
    la luce si stanca per l'espansione dell'universo se non altro perché anche la sua lunghezza d'onda viene "stirata". E' questo fatto che fa differire redshift da effetto doppler. Nel primo caso è proprio la lunghezza d'onda che subisce l'effetto dell'espansione. Se non sbaglio c'è proprio un articolo dedicato all'effetto doppler e al redshift... Pietro ha ragione e non c'entra ciò che si incontra. Quello, causa altre cose come effetto Compton & co.
    Eccolo qua:
    http://www.infinitoteatrodelcosmo.it/2014/10/27/non-confondiamo-spostamento-verso-il-rosso-e-redshift/

  13. Alvermag

    Scusate l'intromissione ma credo che la diminuzione dell'energia radiante ricevuta dall'osservatore a causa dell'espansione dello spazio dipenda da due fattori:

    Il primo provoca la diminuzione dell'energia ricevuta a causa dello "stiramento" della radiazione: l'aumento della lunghezza d'onda equivale alla diminuzione della frequenza associata al fotone con conseguente diminuzione dell'energia che è proporzionale alla frequenza.

    Il secondo provoca la diminuzione dell'energia ricevuta a causa della diminuzione del numero di fotoni che raggiungono l'osservatore nell'unità di tempo. In pratica l'effetto dell'espansione è un aumento progressivo della distanza tra un fotone ed il successivo con diminuzione della frequenza di arrivo all'osservatore.

    In definitiva meno fotoni (nell'unità di tempo) per giunta meno energetici.

    E' corretto Enzo?

  14. foscoul

    Meno fotoni e stiramento dellam radiazione come effetto, la causa:
    I fotoni nel loro cammino interagiscono con altre particelle oppure con forti campi gravitazionali che ne "stirano" la radiazione come intendevo mettere in evidenza e mi chiedo, è possibile che esistano e che lo spazio non sia completamente vuoto solo che non abbiamo ancora strumenti per rilevare queste particelle che credo colmerebbero la lacuna della massa mancante alla massa totale dell'universo in accordo con la teria dell'espansione se dico bene.
    Lo stiramento causato dall'espansione dello spazio non mi convince perchè bisogna accettare che lo spazio si espande a velocita superluminari..... :roll:
    Io non ho detto redshift=doppler ma solo che ci sono similitudini maggiormente se si fanno entrare in gioco gli ipotetici bosoni particelle interagenti con il fotone nel suo viaggio verso di noi.
    Nessuno ha interessi personali quì ,io in primis a voler riscrivere la relatività così come la conosciamo :-D non ne sono in grado, ma ancora molte lacune ci sono e non fa male "attaccare"per vedere se tutto regge...
    Questo è fare scienza penso :roll:
    Benvengano spiegazioni convincenti, meglio se con alle spalle un forte sostegno da parte di prove osservative..... :)

  15. caro Alvy,
    perfetto direi. La diminuzione del numero di fotoni era sottinteso, anche se non cambia la lunghezza d'onda.

    Caro Foscoul,
    non dobbiamo confondere interazione dei fotoni con particelle con allungamento della lunghezza d'onda del redshift. Detto in parole molto povere...La lunghezza d'onda è una misura lineare e perciò come tutte le cose lineari viene stirata dall'espansione dello spazio... (anche se vuoto). La QED ha anche accennato bene a questo fatto... Le interazioni dovrebbero agire in tutti i sensi e non solo verso il rosso... L'effetto della gravità porta all'effetto doppler gravitazionale...che è ancora un'altra cosa.
    Non capisco poi perché è necessario considerare espansione superluminare... Per allungare la lunghezza d'onda non c'entra affatto. Resta tuttavia valido che lo spazio potrebbe benissimo espandersi a velocità maggiori di quella della luce. Nessuno lo vieta e la cosa succede sicuramente oltre una certa distanza... Pensavo che i due effetti fossero spiegati abbastanza bene nell'articolo relativo...

    Non capisco poi la frase:" ma ancora molte lacune ci sono e non fa male “attaccare”per vedere se tutto regge…". Se intendi che le abbiamo noi, posso essere d'accordo. Se intendi che ce l'ha la teoria in sé... beh... può anche darsi, ma non siamo noi che riusciremmo mai a dimostrarlo... Non faremmo scienza, ma solo voli fantasiosi... E questo lo lasciamo ad altri siti. C'è già tanto da imparare su ciò che è dimostrato.

    Poi, ovviamente, ognuno la pensa come preferisce... :wink: ma doppler e redshift sono due cose diverse e su quello non ci piove, indipendentemente dalle interazioni con le particelle.

  16. Paolo

    Se posso, volevo solo fare un brevissimo ragionamento che spero possa essere utile.

    Per comprendere perché il Big Bang si vede dappertutto, personalmente provo a ragionare usando il mondo di Alice, per cui mi immagino come se fossi un'ipotetica entità (particella, energia, a secondo delle preferenze...) nata insieme al Big Bang.

    Al tempo Zero stavo in un punto dove lo spazio non esisteva, per cui ero indistinguibile dalle altre “entità” presenti.

    Dopo il Big Bang, poco importa in quale tempo, continuo a stare all'interno dello stesso punto, solo che questo si è dilatato, per cui distinguo una parte delle altre entità presenti nello stesso punto iniziale (quelle la cui luce è riuscita a raggiungermi).

    Dato che anche oggi continuo a stare all'interno del medesimo punto dilatato, quel punto iniziale (Big Bang) ora è tutto intorno a me e mi contiene.

    Dove devo guardare per scorgere il Big Bang?
    Ovunque intorno a me, dato che sono al suo interno! :mrgreen:

    Lo stesso racconto sarebbe impossibile se il Big Bang fosse stata un'esplosione, come spesso equivocamente e impropriamente si sente raccontare. :(

    In tal caso ora non sarei all'interno del punto originario, ma solo una delle tante entità distribuita nello spazio esterno (e qui mi scappa da ridere) circostante l'esplosione iniziale.

    Paolo

  17. perfetto Paolo... ma se ci pensi si sta dicendo la stessa cosa: noi guardiamo dentro ciò che siamo... anzi... ciò che eravamo! E all'inizio eravamo il Big Bang... :wink:

  18. Paolo

    Assolutamente d'accordo :wink:

    Paolo

  19. davide1334

    uhm...si ho una domanda idiota delle mie: qualsiasi oggetto che noi vediamo,lontano o vicino che sia nello spazio e nel tempo si riferisce comunque ad "entità" ben distinte e definite,chessò la galassia x o y,che riconducono ad una immagine di esse nel "punto" spaziotemporale che ci raggiunge alla nostra attuale osservazione.il big bang si vede dappertutto e non è una cosa collocata qui o là....è dappertutto no? l'immagine(cioè no immagine è la definizione sbagliata vabbè,)di esso è sempre la stessa da sempre in ogni direzione e in ogni tempo che la osserviamo,diventa solo più "flebile" col passare del tempo....è giusto?è corretto dire che "osservando" la radiazione cosmica di fondo e gli oggetti del nostro universo visibile vediamo riprodotta la stessa materia,duplicata,sovrapposta?spero di essermi spiegato

  20. caro Davide,
    direi che hai ragione per quanto riguarda il Big Bang e dici bene anche quando lo paragoni alla radiazione di fondo (a parte che lei non è proprio omogenea come invece lo sarebbe il Big Bang). Entrambi si vedono dappertutto per due motivi, però, leggermente diversi. Il Big Bang è un punto SOLO e quindi lo vedremmo perfettamente uguale ovunque guardassimo, dato che la sua luce ha dovuto percorrere lo stesso spazio-tempo in qualsiasi direzione è andata. Quella che ci arriva OGGI deve avere le stesse caratteristiche ovunque si guardi. La radiazione di fondo è invece già un piccolo palloncino. Lo vediamo comunque ovunque perché tutto il palloncino era radiazione di fondo. Qualsiasi luce abbia inviato per arrivare da noi OGGI si distribuisce in ogni part del cielo.
    L'ultima parte è un po' più sottile... Nessun galassia è mai sovrapposta a se stessa. In ogni momento vediamo una sua realtà relativa a un tempo diverso. Non possiamo certo vederla contemporaneamente in due punti diversi del tempo. Lo stesso vale anche per la radiazione di fondo: quella che abbiamo "visto" ieri non è quella che vedremo domani e non è nemmeno quella da cui si è formata una certa galassia che vediamo oggi in contemporanea. Altrimenti riusciremmo a vedere contemporaneamente uno stesso atomo che la compone in due istanti diversi della sua vita (prima di creare la galassia e dopo averla creata). In altre parole se un certo fotone della radiazione di fondo ci raggiunge solo oggi non possiamo certo vederlo anche domani o averlo visto ieri. Domani vedremo, però, quell'atomo unito a un altro e dopodomani la galassia che si è formata con quell'atomo. La radiazione cosmica di fondo che vediamo oggi deve ancora iniziare la sua evoluzione verso le galassie. Nel futuro vedremo anche loro, insieme a una radiazione cosmica di fondo che ha dovuto fare un viaggio molto più lungo...
    In poche parole, lo spazio tempo sovrappone oggetti diversi relativi a epoche diverse, ma non può sovrapporre lo stesso oggetto in tempi diversi...

    Sempre se ho capito la tua domanda, ovviamente... :roll:

  21. davide1334

    grazie,adesso ci penso un mesetto e poi ti so dire :lol:
    no vabbè,così a caldo forse qualcosa ho capito...non possiamo vedere lo stesso atomo contemporaneamente in due tempi diversi,ok....quello che non mi è chiaro è la radiazione cosmica di fondo...si definisce come un lampo nella notte circa 380000 anni dopo il big bang,ed essendo,come dici, già "il palloncino che si gonfia" noi ne vediamo istante dopo istante lo svolgimento..."lampo" io lo intendo come un bagliore che poi si spegne,no?ora, se questo lampo è durato 1000 anni o 100 milioni di anni noi la vedremmo- dal momento che ci raggiunge- per quel tempo che esso è durato...poi ci sparirebbe....o no?(ovviamente lasciando perdere l'espansione cosmica,che raggiungendo e superando la velocità della luce ce la farebbe sparire anzitempo)
    sono in alto mare o sono già annegato? :roll:

  22. No caro Davide...
    ti manca solo un pezzetto...
    noi vediamo sempre fotoni diversi del rumore cosmico di fondo. Ossia ogni momento ci arrivano i fotoni che pur partendo insieme agli altri, hanno impiegato più tempo per raggiungerci. Dato che il rumore di fondo era dappertutto, arriveranno sempre nuovi fotoni fino a che l'espansione non gli imporrà una velocità di recessione maggiore di quella della luce... Se il rumore di fondo fosse stato localizzato in un punto soltanto e continuasse ad emettere, come fosse una galassia, noi vedremmo sempre lo stesso in tempo diversi. Ma in questo caso dovrebbe emettere sempre come fa una galassia. Se, invece, la radiazione di fondo emettesse solo per un attimo in un certo punto, avremmo visto la sua luce solo per un attimo (come succede, ad esempio, per una supernova). Il rumore di fondo, però, emette per un attimo, ma su tutto il palloncino, e quindi continuerà ad arrivarci luce partita nello stesso tempo, ma che impiega tempi più lunghi (cono di luce...). Non farti confondere da uno spazio a uno o a due dimensioni, che ti fa vedere le cose solo in una direzione o su un piano... Lo spazio è a tre e quindi i fotoni arrivano da tutte le parti e riempiono il cielo.

  23. foscoul

    Ok mi riposo (per ora) . :twisted:

  24. foscoul

    Scusa Enzo francamente se tu un giorno mi dicessi cavolate con tutta la stima che anche in questo momento ti porto e credimi sono sincero oppure avresti diciamo meglio abbagli sbagli o come meglio credi io non posso in coscienza bermi tutto senza arrivarci con la mia testa.
    E capita di sbagliare ma se nessuno usa il cervello avendo il coraggio di fare obbiezioni senza aver paura di fare la figura del fantasioso o dell'ignorante penso che saremmo tutti in mano a poche persone e sbagli a prendertela con chi con entusiasmo cerca di pubblicare le sue idee ben venga ne discuteremo in modo che altri non incorrano negli stessi errori.

  25. Alvermag

    Caro Davide1334, non appropriarti di ciò che non ti appartiene.

    Il copyright delle domande idiote ce l'ho io e guai a chi me lo tocca!! :mrgreen:

  26. caro Foscoul,
    non riesco proprio a seguirti...
    Ci mancherebbe altro se non dovessi essere ripreso se dico cavolate. Mi sembra che il fatto stesso di aprire un blog dove accetto domande e rispondo nel più breve tempo possibile, nei limiti delle mie capacità, dovrebbe provarlo al di fuori di ogni dubbio. Io non ho mai voluto imporre le mie idee.
    Tuttavia, se mi si dice che il redshift cosmologico è dovuto alle interazioni con i bosoni, non posso che dire che è sbagliato. Ma non per le mie idee personali, ma per quando è stato ormai accertato dalla Scienza ufficiale.
    Capisco benissimo che anche le teorie più accreditate potrebbero essere un giorno distrutte o annullate. Questa è la scienza...Tuttavia, ci vogliono dati di fatto, prove scientifiche, teorie esplicative basate su qualcosa di solido. Sarebbe troppo facile (e deleterio) formulare ipotesi alternative basate su idee vaghe e improvvisate.

    Io cerco solo di mantenere una linea di condotta che permetta sì la fantasia, ma che non decada in una critica a qualcosa che è stato avvalorato da menti ben superiori alla nostra. Per poterlo fare ci vogliono, come già detto, prove solide e non pensieri...

    Mi sorprende questo tuo modo di fare che mi sembra del tutto diverso dal solito. Non vorrei che la mia freddezza sui tuoi link abbia innescato una reazione, a parer mio, sbagliata. Io non gradisco link inseriti tra i commenti (a meno che non siano di carattere generale non puramente astronomici) solo e soltanto per non creare confusione (se lo facessero tutti cosa succederebbe?). Non certo perché voglio che si seguano solo le mie idee, ma solo perché io cerco sempre di valutare quando e come inserire qualcosa, senza creare accavallamenti o sovrapposizioni.

    Penso che abbia già dato segno di non volere gestire questo blog in modo unilaterale. Al limite espongo le mie idee (quando è plausibile), ma accetto tutte le critiche del caso. Il tipo di gestione, però, deve essere nelle mani di uno solo se no si otterrebbe solo il caos.

    Spero, proprio, che l'incomprensione termini al più presto... :-P

  27. foscoul

    Si Enzo non voglio criticare ma voglio ribadire la mia libertà di ragionamento le cose che si ottengono tramite proprio ragionamento poi restano indelebili come bagaglio culturale io non voglio ostacolarti voglio crescere ma con la mia testa arrivarci magari sbagliando ti prego permettimelo cercherò di non disturbare troppo il tuo lavoro di divulgazione e spero che le mie cavolate posso aiutare qualcun altro a non ripetere i miei stessi errori di comprensione.
    Davvero senza rancori ne mai ne ho avuti verso di te, è che ho una FEROCE voglia di imparare.
    Con affetto Diego

  28. davide1334

    grazie enzo,ora è un pò più chiaro.... quindi la radiazione che ci giunge è sempre quella di quell'attimo primordiale...fatico un pò a digerire il fatto che i fotoni partiti tutti assieme ci arrivino "scaglionati".... comunque la radiazione che ci giunge man mano è progressivamente sempre più debole no?porta pazienza valà,che vedo che ne hai tanta

  29. caro Davide,
    La nostra linea di Universo, ossia la linea che parte dal Big Bang e contiene la Terra ha una sua posizione. Ovviamente, i fotoni che erano più vicini a lei sono i primi a raggiungerla andando avanti nel tempo. Ora ci raggiungono quelli che erano molto più distanti e via così... I più vicini all'origine ci hanno messo meno tempo, i più lontani di più, ma ancora ce ne sono tanti che devono raggiungerci. Fai riferimento al cono di luce e vedrai che la cosa funziona bene...Comunque ci arriveremo di nuovo con la relatività... Forse, forse, avevo scritto già qualcosa su astronomia.com... proprio su questo problemino.

  30. davide1334

    grandissimo enzo,questo è proprio quello che mi illumina d'immenso :idea: :lol: sul fatto della rcf. sei unico, non ci sono parole per ringraziarti a dovere. un'ultimissima cosa poi ti lascio tranquillo(si fa per dire): il segnale della rcf,benchè sia durata un attimo,sarà
    quello,nella totalità dell'universo con la u maiuscola,che vedremo per maggior tempo,proprio perchè permeava tutto il palloncino che si gonfiava,no?dopo la fase oscura cominciano ad emettere,in maniera duratura,solo gli oggetti "singoli"....è così?

  31. perfetto Davide!!! :-P
    vedi che ci siamo riusciti? Purtroppo mi dimentico troppo sovente gli articoli che ho già scritto... Forse scrivo troppo? :roll:

  32. davide1334

    beh,non è mai troppo...è che l'archivio sta diventando una biblioteca d'alessandria,dove raccapezzarsi e (ri)cercare un articolo che uno ha letto magari di sfuggita,diventa un'impresa titanica...sei un fiume in piena,non ci sono argini o casse di espansione che possono contenere tale flusso :lol:

  33. No, Davide, non dirlo... in questo periodo! Non vorrei che intervenisse la protezione civile :(

  34. Alvermag

    Bene.

    - Considerato che stiamo parlando di scienza,
    - Considerato che stiamo parlando di Big Bang,
    - Considerato che alla ricombinazione il picco della radiazione termica connessa al BB era nell'infrarosso,
    - Considerato che sensori ottici come i nostri avrebbero visto un universo rosso,
    - Considerato che quel rosso avrebbe forse avuto tonalità cremisi,
    - Considerato che una tale epifania sarebbe apparsa ad un ipotetico osservatore come un nuovo Re, un Re Cremisi,

    possiamo considerare un altro Big Bang, quello che fu all'origine del progressive. Le strofe che riporto sono tratte dall'album (allora si chiamavano così) che ha dato il via all'epopea del PROG:

    Knowledge is a deadly friend
    If no one sets the rules
    The fate of all mankind I see
    Is in the hands of fools

    Confusion will be my epitaph
    As I crawl a cracked and broken path
    If we make it we can all sit back and laugh,
    But I fear tomorrow I'll be crying,
    Yes I fear tomorrow I'll be crying

    Songwriters: FRIPP, ROBERT / GILES, MICHAEL REX / LAKE, GREG / MCDONALD, IAN / SINFIELD, PETER JOHN

    EPITAPH da: In the court of the Crimson King - King Crimson (1970)

    Cercatene la copertina sul web: l'orrore che vi guarda preannuncia forse la fine del nostro mondo?

    N.B.: se volete la mia opinione è un album superbo!

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