13/08/16

Si fa presto a dire tintarella…**

Questo articolo è stato inserito nella sezione d'archivio "Radiazioni di fondo: quante sono?"

Forse nessuno c’ha mai pensato… ma sapete quanti fotoni ci colpiscono ogni secondo? E quanti di loro provengono da luoghi e da tempi assai lontani? Un argomento estremamente interessante, soprattutto ora che molti di voi stanno prendendo la tintarella…

Ovviamente, la parte del padrone la fa il Sole, che invia direttamente su di noi qualcosa come un sestilione (1021)di pacchetti d’energia (parlando in termini quantistici). Bisogna, poi, tener presenti quelli che sono diffusi dall’atmosfera o che sono riflessi dalla materia dispersa nel Sistema Solare. Non sono certo pochi: 300 quadrilioni (1015) e 100 trilioni(1012) per secondo, rispettivamente. Molto più interessanti (e anche teoricamente pericolosi) sono quelli che provengono dal Cosmo e che ci colpiscono ogni secondo provenendo da luoghi veramente esotici e partiti in tempi anche estremamente remoti (magari qualcuno di essi ha incontrato il nostro amico fotone, che ha viaggiato per ben 7,5 miliardi di anni e ci ha raccontato le sue avventure!).

Ne sono state fatte recentemente delle analisi molto dettagliate, utilizzando telescopi specializzati nelle varie lunghezze d’onda. Le sorgenti principali sono le stelle delle varie galassie, i getti potentissimi che vengono lanciati dai buchi neri centrali e il rumore cosmico di fondo. I loro fotoni, che hanno lunghezze d’onda che vanno dai raggi gamma alle onde radio, costituiscono la cosiddetta radiazione luminosa extragalattica. La Fig. 1 mostra i risultati ottenuti da una ricerca del marzo scorso, rappresentando le varie intensità in funzione della lunghezza d’onda.

Fonte: Fonte: Asantha Cooray, RSOS, 2016

Più recentemente si è analizzata in dettaglio la regione compresa tra il lontano UV e il lontano infrarosso.

L’ammontare complessivo si aggira intorno ai 10 miliardi di fotoni per secondo e contiene lunghezze d’onda estremamente piccole e decisamente pericolose. Tuttavia, per subire danni considerevoli da questo rumore di fondo bisognerebbe esporsi alla luce extragalattica per trilioni di anni e noi non ne abbiamo, normalmente, il tempo…

Inoltre, i grani, presenti nelle stesse galassie e nello spazio intergalattico, funzionano come ottima crema “solare”… anzi “galattica”, trasformando i raggi UV in qualcosa di meno pericoloso. Si stima che circa la metà dell’energia prodotta venga smaltita prima di raggiungerci. Nessun problema nasce, invece, dalla radiazione cosmica di fondo delle microonde, la cui lunghezza d’onda è ormai del tutto inoffensiva, benché si ricevano circa 40 quadrilioni di fotoni al secondo, veramente primordiali.

Concludiamo con la Fig. 2, che riassume, in modo molto indicativo, che tipo di tintarella state prendendo in questi giorni di cielo limpido. Ovviamente, se andate in spiaggia di notte, dovete togliere almeno un sestilione di fotoni… insomma, tintarella di Luna e molto altro…

Fonte: ICRAR/Dan Hutton
Fonte: ICRAR/Dan Hutton

Articoli originali QUI e QUI

2 commenti

  1. Non ho più voglia di fare polemica con la "solita" Media INAF. Comunque, fate molta attenzione a un articolo simile a questo che trovate sul quello "splendido" sito istituzionale. Il traduttore e incollatore non conosce probabilmente la scala corta e la scala lunga... L'Italia usa la scala lunga in cui il sestilione equivale a 10**36, ma gli USA e l'Inghilterra usano la scala corta, in cui un sestilione equivale a 10**21. Dato che il lavoro originario è in inglese è più che ovvio che il valore del sestilione sia il secondo...

    Concordo con il fatto che sarebbe ora che le due scale si unificassero, ma, come sempre, abitudini radicate nel tempo sono difficili da cambiare... E poi di questi tempi... ciao!

    Resta il fatto che un Istituto come l'INAF dovrebbe essere a conoscenza di questa differenza, per assurda che sia...

    Per saperne di più, potete andare qui:

    https://en.wikipedia.org/wiki/Long_and_short_scales

     

  2. Gianni Bolzonella

    Se l'universo fosse una specie di organismo chi lo sa a che cosa servitebbero i fotoni.

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