05/09/21

Montagne meridiane in Alto Adige (di Carlo Azimonti)

Oggi proponiamo un altro interessante articolo tratto dal blog Easy Astronomy dell'amico Carlo Azimonti.

E, visto che vi si parla di meridiane, non possiamo non ricordarvi gli altri articoli presenti nel nostro archivio, grazie ai quali potrete approfondire l'argomento...

 

 

Montagne Meridiane in Alto Adige

(di Carlo Azimonti)

(articolo inserito nella sezione d'archivio dedicata all'Archeoastronomia)

 

Misurare il tempo nel lontano passato era più difficile che al giorno d'oggi ma era possibile con un'attenta osservazione della natura e anche con buona precisione. Si usavano le meridiane.

Con meridiana si intende uno strumento di misurazione del tempo. Nel passato le meridiane potevano essere le montagne in determinate posizioni geografiche rispetto al punto di osservazione. Il sistema della meridiana si basa sul rilevamento della posizione del Sole a mezzogiorno. A mezzodì è il momento in cui il sole si trova esattamente a sud, cioè in meridiano ed è nella posizione più alta del suo percorso giornaliero sull'orizzonte.

Le prime testimonianze di meridiane risalgono addirittura al Neolitico, periodo storico che va dall'8000 a.C. al 1900 a.C. Le meridiane e gli orologi solari erano conosciuti nell'antico Egitto, presso altre civiltà e successivamente tra quella dei Greci e dei Romani.

Non è difficile realizzare una meridiana solare: è sufficiente mettere un bastone nel terreno e segnare le varie ombre; la più corta ci segnala che il sole è alla sua massima altezza; ci ricorda anche che è mezzogiorno e che l'ombra per terra rappresenta il nostro meridiano cioè la direzione SUD (dove si trova il sole) – NORD (dalla parte opposta).

Di seguito tre video (Fonte: Thomas Morawe, Osservatorio Westfälische Volkssternwarte Recklinghausen, Germania) con le ombre registrate da uno gnomone in tre momenti corrispondenti al: solstizio invernale, solstizio estivo ed equinozio.

Ombra dello gnomone nel solstizio invernale:

 

Ombra dello gnomone nel solstizio estivo:

 

Ombra dello gnomone negli equinozi primaverile e autunnale:

 

Questo sistema può essere utile anche durante escursioni quando non abbiamo la bussola che ci segnali il sud e l'orologio che ci indichi l'ora di mezzodì.

Gli antichi abitanti dell’arco alpino utilizzavano le montagne meridiane come orologio naturale che gli permetteva di conoscere il mezzogiorno locale.

L'Alto Adige è la Regione italiana con il più alto numero di “Montagne Meridiane”. I loro nomi (Cima, Monte, Sasso, Col, ecc...), combinati con i termini "di mezzodì, mezzogiorno, dodici, ecc..." segnano il momento in cui il Sole passa sul meridiano del luogo ogni giorno dell'anno.

Inizio questo viaggio tra le montagne meridiane altoatesine osservando il Monte Croce delle Dodici (Zwolferkkreuz) di Laces (Bz).

Laces è importante dal punto di vista archeologico per la comprovata presenza sul suo territorio di un insediamento preistorico risalente all'età del rame. All'età del rame (4° e 3° millennio a:C.) risale anche il menhir, di marmo di Lasa (Bz), trovato all'interno della chiesa di S.ta Maria in Colle nel 1991. Il menhir è un indizio del fatto che il territorio di Laces era il centro religioso e politico di una fascia di una popolazione preistorica.

Laces e, a sud, la cima del Monte Croce delle Dodici

 

Vi propongo una foto del Sole sopra la montagna di Monte Croce delle Dodici effettuata il giorno 3 novembre 2020 a mezzogiorno circa.

 

Il Sole a mezzogiorno sopra “Monte Croce delle Dodici” di Laces. Foto ritoccata con l' app GIMP 2.10

Una piccola differenza tra le ore 12 e l'ora in cui il Sole è in meridiano è dovuta alla longitudine locale e all'Equazione del Tempo (ET), ma è una differenza che non determina però una grossa divergenza rispetto all'orologio naturale degli antichi.

Rilevare l'ora con la montagna ci fa immaginare l’importanza che poteva rappresentare per l'antica popolazione locale conoscere l’ora del giorno per le loro attività quotidiane.

Invece per misurare l’inizio delle stagioni gli antichi utilizzavano altre montagne di riferimento. Oggi sappiamo che questi momenti dell’anno corrispondono ai solstizi e agli equinozi. Qualche esempio di luogo preistorico con misurazione delle stagioni in Alto Adige lo abbiamo: per il solstizio estivo nel Colle Joben di Monticolo (Bz) (articolo “Il sito archeoastronomico di Monticolo”); per l’equinozio di primavera e di autunno nel Monte Sciliar (articolo ‘Il sito archeastronomico di Costalovara (Bz)”).

Laces è una località che merita di essere visitata. Vi si trovano molte cose da vedere:

- il Castel Montani di Sopra, del 1228 d. C. (visitabile solo dall'esterno); la chiesa di S. Spirito all'Ospedale, quattrocentesca, con decorazione pittorica realizzata nel Seicento, l'altare ligneo a portelle è uno dei capolavori dell'arte tardogotica in Alto Adige;

- la bella chiesa romanica di S. Nicolò, del XIV secolo, con resti di affreschi sul suo lato sud (crocifissione, San Nicolò e San Cristoforo).

- la già citata chiesa di S. Maria in Colle. La chiesa, molto interessante, presenta elementi stilistici del periodo dal romanico sino al barocco e fu consacrata nel 1020. La cappella laterale con la cupola e la lanterna venne annessa alla chiesa nel 1680. E' in questa chiesta che fu rinvenuto nel 1991 il menhir che ho menzionato prima. Dal 2017 il menhir si trova esposto nella chiesa di S. Nicolò.

 

SITOGRAFIA

- Montagne Meridiane di M. Codebò e H.De Santis  12/2013 Archeostronomia Ligustica Montagne_Meridiane

- Il menhir di Laces https://www.comune.laces.bz.it/it/Menhir/Il_Menhir_di_Laces/Il_Menhir_di_Laces

 - La chiesa di S. Nicolò di Laces https://www.comune.laces.bz.it/it/Menhir/La_chiesa_di_San_Nicolo

- Le chiese di Laces https://www.sudtirol.com/chiese/chiese-laces-val-venosta.htm

- Simulazioni ombre gnomone nei solstizi e nell'equinozio. Thomas Morawe, Osservatorio Westfälische Volkssternwarte Recklinghausen, Germania https://sternwarte-recklinghausen.de/

 

 

2 commenti

  1. michele celenza

    Molto interessante Daniela anche per aver richiamato precedenti articoli per la costruzione di meridiane.

    La natura ci permette di calcolare il tempo con precisione; d'altra parte Eratostene con le ombre calcolò, con grande precisione per quei tempi, la lunghezza della circonferenza terrestre.

     

     

     

  2. Daniela

    Concordo, Michele! Aggiungo solo che per interpretare correttamente le informazioni che la natura dispensa, è necessario abbinare ai sensi un sapiente uso del cervello. Emblematico proprio il caso di Eratostene che menzioni: se il Sole fosse stato molto vicino alla Terra, l’ombra dello gnomone avrebbe assunto un significato geometrico completamente diverso. Solo la sua convinzione che il Sole fosse enormemente più lontano di quanto ai suoi tempi (e per molti secoli a venire) si riteneva, gli permise di calcolare una circonferenza terrestre non molto distante da quella reale.
    Ne abbiamo parlato varie volte, per esempio qui http://www.infinitoteatrodelcosmo.it/2021/05/10/la-storia-dellunita-astronomica-2-i-primi-passi-verso-il-sole/

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