14/12/21

Il ghiaccio polare non si scioglie, ma nessuno lo vuol dire **

Questo articolo è stato inserito nella sezione dell'archivio dedicata al clima e al riscaldamento globale, nella quale troverete una selezione di articoli sull'argomento e le motivazioni della nostra impostazione critica a riguardo

 

La polvere nascosta sotto al tappeto viene fuori troppo lentamente. Speriamo in bene...

Questa breve nota vuole far conoscere un recente lavoro scientifico che fa la storia della fusione dei ghiacci artici e antartici negli ultimi decenni e mostra come le previsioni nate da Al Gore - mai verificate - e pubblicizzate a destra e a manca fossero basate su dati locali e su un periodo troppo breve. I professionisti del settore lo sanno benissimo, ma ormai i media e la politica hanno deciso e "fanno finta" di non saperlo, seguendo l'esempio del "politico" (non certo scienziato) Al Gore.

In poche parole, la diminuzione e/o l'aumento dei ghiacci polari (considerato un punto chiave per la futura visione catastrofica) appaiono del tutto slegati dall'aumento della CO2.

L'estensione dei ghiacci artici nel periodo 1979-2021 Fonte: https://nsidc.org/data/seaice_index/archives.

Si ipotizza anche che possa essere in atto un'autoregolazione del pianeta (abituato a ben altre variazioni climatiche) o, come è estremamente probabile e riconosciuto da tutti (pro e contro), ben altri fenomeni, ancora sconosciuti, stanno agendo a nostra insaputa.

Buona lettura e speriamo che si cambi rotta prima che in questo momento di crisi energetica (chissà quanto lunga) non inizi proprio il gran freddo: l'uomo delle caverne si è adattato, ma noi ne saremo capaci con la fame di energia che abbiamo?

ARTICOLO

3 commenti

  1. Mario Fiori

    Speriamo che si riesca a parlarne un po' di più e si riesca , soprattutto, ad insinuarsi pian piano nella grande matassa , creata ovviamente, del cosiddetto GW da CO2.

  2. Fabrizio

    Non mi sembra che nessuno lo voglia dire, lo dice persino l'IPCC. Qui sotto la pagina dell'ultimo report IPCC AR6 WGI che riporta il grafico. Da notare che questo grafico e l'articolo del GWPF trattano l'evoluzione dei ghiacci marini. Credo di non sbagliare se dico che i ghiacci marini influenzano poco il livello dei mari (Archimede?). Spero che il GWPF produca presto un articolo sulla evoluzione della estensione e dello spessore globale dei ghiacci terrestri, che più direttamente possono alimentare “the clima catastrophe narrative”.

  3. Beh, Fabrizio... che nessuno lo voglia dire mi sembra più che sicuro fin dai tempi di Al Gore. Ci continuano a mostrare i ghiacci artici in grande diminuzione e parlano di riapertura del passaggio a nord ovest. E si tratta di ghiacci marini, ovviamente. Se poi l'IPCC dice una cosa, ma essa viene mal riportata, dovrebbe essere l'IPCC ad arrabbiarsi e non solo chi è contrario al GW antropogenico. Se non altro si continua a veleggiare in continua ambiguità...

    Non parliamo, poi, dei punti caldi scoperti sotto la Groenlandia e in Antartico. Perché nessuno ne parla?

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