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Raccontiamo i corpi planetari (1) - Introduzione

articolo pubblicato il 30/11/2015

Allacciate le cinture di sicurezza e preparatevi a partire per un viaggio alla scoperta dei c.d. corpi minori, che di "minore" hanno solo le dimensioni!

Partiamo dall’idea che non esiste fisicamente una reale differenza tra pianeti, pianeti nani, satelliti e corpi minori e dedichiamoci a dare l’onore della cronaca a quegli oggetti (satelliti soprattutto) che spesso sono “snobbati” sia dai media che dalla stessa Scienza ufficiale. Non esistono solo le prime donne come Encelado, Titano, Io, Europa, Plutone, ma molti altri oggetti che meritano di essere conosciuti un po’ meglio. Oltretutto, le immagini che abbiamo di loro sono spesso veramente fantastiche. Dopo questa breve introduzione inizieremo con il sistema di Saturno, in onore della insostituibile missione Cassini. Una serie di articoli veramente elementari, ma chi ha mai detto che facile non può anche essere bello e interessante?

Prima di partire in quarta con la descrizione delle caratteristiche più importanti dei satelliti del Sistema Solare e di altri oggetti molto più… isolati, ritorniamo un attimo sul concetto che questo circolo porta avanti “fregandosene” bellamente delle classificazioni e delle divisioni di oggetti in serie A, B o C. Senza nemmeno bisogno di entrare nei dettagli squisitamente fisici, ci basta utilizzare un disegno molto esplicativo, legato alle sole dimensioni.

Se inseriamo tutti assieme i corpi planetari, trascurando i quattro giganti che, in fondo, sono tanto fumo (atmosfera) e poco arrosto (nucleo solido), ci accorgiamo una volta di più che non si nota un salto di “qualità”, ma un andamento decrescente continuo, senza cadute improvvise. Oltretutto, le varie classificazioni si mischiano senza alcun ritegno. Guardiamo attentamente la figura che segue…

Relative_satellite_sizes

Notate, in particolare, come Ganimede si avvicini imperiosamente a Marte e come, insieme a Titano, superi di slancio Mercurio. Pianeta, quest’ultimo, che sente il respiro vicinissimo di Callisto e anche di Io. La nostra Luna non si lamenta affatto di accompagnarsi a Tritone, Plutone ed Europa. Scendendo di dimensioni, la diversità del “paese di origine” diventa ancora più manifesta (i corpi planetari non sono razzisti!): Titania, Oberon, Umbriel (Urano) stringono la mano a Rea e Giapeto (Saturno), ma non disdegnano Caronte. Scendendo ancora un po’, torna in ballo Nettuno (Proteo e Nereide) che si accompagna a Saturno (Encelado e Mimas) e a Urano (Miranda). Ma non abbiamo certo dimenticato il trio composto da Dione, Teti e Ariel… La figura non li riporta, ma un vero e proprio esercito di corpi leggermente più piccoli li segue da vicino.

Insomma, ce n’è per tutti i gusti e penso che valga la pena conoscere un po’ meglio questi attori che certamente non hanno niente di secondario rispetto ai due “giganti” che li guardano altezzosi: Terra e Venere. Descrivere le loro caratteristiche fisiche, ma anche quelle dinamiche che spesso legano strettamente tra di loro oggetti anche apparentemente molto distanti (le risonanze) è un dovere morale. Piccolo può anche essere molto bello!

La prossima volta partiremo con i satelliti di Saturno e ne vedremo delle belle.

 

La serie completa di articoli "Raccontiamo i corpi planetari" è disponibile QUI

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