01/07/23

Un vero quiz stellare *

Questa volta una stella di tipo solare e un pianeta gioviano offrono un difficile quiz proprio agli astrofisici. La soluzione è ancora lontana...

L'evoluzione stellare è qualcosa di molto ben stabilito. Tutti conoscono il diagramma HR e come esso ci mostri le variazioni di diametro, luminosità e temperatura quando una stella è costretta, per anzianità, a lasciare la sequenza principale. Prendiamo, ad esempio, una stella poco più grande del Sole. La sua vita è facilmente descrivibile e si sa molto bene che finito l'idrogeno nel suo nucleo centrale, essa è costretta a diventare una gigante rossa e a riuscire a innescare il bruciamento dell'elio. La stella torna così a un'apparente normalità che, però, è di breve durata. La sua fine vede il rilascio di materia sotto forma di nebulosa planetaria, mentre al centro rimane una nana bianca, oggetto di densità stupefacente che riesce a bilanciare lo schiacciamento ulteriore dovuto alla gravità attraverso il Principio di Esclusione di Pauli, una delle pazze strategie tipiche della Meccanica Quantistica. La fase più particolare è forse proprio quella di gigante rossa. La stella aumenta il proprio diametro anche di 100 volte e, quando sarà la volta del Sole, la Terra sarà lambita dalla superficie stellare e distrutta completamente dal calore e dalle radiazioni che la investirà. Questa è la realtà dei fatti e non è mai stata smentita. Almeno fino ad oggi...

Prendiamo la stella B dell'Orsa Minore. Essa è proprio la giusta candidata per raccontare una strana avventura e proporre un bel quiz agli astrofisici. Attorno ad essa ruota un pianeta, del tipo Giove caldo, con una massa poco più grande di Giove. La sua presenza è stata accertata svariate volte e non può essere smentita. Ma, altrettanto, non può essere smentita l'età della stella che sta sicuramente (così ci dicono) bruciando l'elio. Il che vuol dire che la stella ha già superato la prima fase di gigante rossa. Oggi come oggi essa si trova a circa mezza Unità Astronomica dal pianeta e non è difficile concludere che durante la fase di gigante essa deve essersi espansa fino a giungere a 0.75 Unità Astronomiche.

Fermi tutti! C'è qualcosa che non va. La stella si è allargata fino a mangiare in un boccone il pianeta, anche se adesso sembra essere tornata a dimensioni più normali. Eppure il pianeta è ancora lì, vivo e vegeto e sembra non aver subito alcun danno dall'espansione della stella.

Non si può certo pensare che il pianeta sia giunto nella posizione attuale, provenendo dall'esterno, solo dopo la fase stellare di gigante rossa: i tempi non tornano. Un bel quiz, non c'è che dire... anche perché sembra mettere in crisi l'evoluzione stellare.

Quali sono le possibili spiegazioni? Beh, al momento, solo due: la prima è che al posto della stella ci sia stata una coppia di stelle che si sono fuse e, quindi, l'oggetto finale non seguirebbe l'evoluzione di una stella nata singola. La seconda ipotesi, forse più credibile anche se non banale: la coppia stellare si è fusa e nell'urto è stato scagliato attorno molto materiale stellare, il quale potrebbe essersi agglomerato in un pianeta di  tipo gioviano.

Che dire? Speriamo che tutti i dati siano confermati e che sia la vera scienza a spiegare un fenomeno all'apparenza veramente sorprendente.

Articolo originale QUI.

La leggera vena polemica che traspare dalla mia descrizione è dovuta a un triste sentore, del tutto personale, di decadimento della ricerca scientifica, come potete comprendere meglio in questo articolo e che probabilmente sarà toccato anche da Daniela e Guido in due articoli veramente importanti ma sui quale pesano dubbi non trascurabili.

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