22/02/14

Una stella esibizionista dà spettacolo *

Una stella di Cassiopea, che percorre a pazzesca velocità la nostra galassia, riesce a mettersi in mostra se osservata con gli occhi infrarossi di Spitzer. Il risultato non è solo affascinante, ma anche molto utile.

Tanti anni fa esistevano i Teddy Boys. Additati come giovani fuori dalle regole, ricchi di eccessi e  di stranezze, venivano spesso accomunati a piccoli delinquenti. Erano, in realtà, tanto fumo e poco arrosto e farebbero ridere le “bande” odierne. L’importante per loro era mettersi in mostra in qualche modo, cercando di gettare scompiglio nelle normali abitudini di una Società post-bellica. Sicuramente una corrente simpatica e solo un poco anticonformista, che ha comunque lasciato un segno nella storia sociale degli anni ’50.

Tra le stelle della nostra galassia vi sono molti Teddy Boys che vagano liberi e sfrenati, cercando di creare un po’ di scompiglio. Non sempre producono quel “rumore” che vorrebbero creare e passano quasi inosservati. Per potere apprezzare la loro esistenza fuori dal comune bisogna mettersi degli occhiali. Ottimi sono quelli infrarossi forniti da Spitzer.  Ed ecco che un Teddy Boy come Kappa Cassiopeiae acquista, ancora oggi, un ruolo e una’apparenza inaspettati. Non solo essa si mostra trasgressiva, ma crea un fantasmagorico effetto  su tutto ciò che incontra. Un Teddy Boy che riesce nel suo intento, ossia nel mostrarsi come personaggio dirompente e provocatorio. La sua influenza sullo spazio che lo circonda va al di là di quanto ci si potrebbe aspettare da piccoli briganti di poco conto.

Come spesso capita nei gruppi un po’ esibizionisti e alternativi, la velocità gioca un ruolo fondamentale. Andare più veloci della norma suscita subito un senso esaltante di rischio, di eccesso, di rottura degli schemi. Kappa Cassiopeiae esagera abbastanza, dato che si muove attraverso la galassia alla bella velocità di 1100 km/sec. Per ottenere questo limite veramente sconvolgente ha dovuto forse avvicinarsi al buco nero centrale e -magari- lasciare sul posto una compagna. Un rischio enorme che però ha creato davvero un fenomeno che affascina ancora oggi.

La nostra stella superveloce è una supergigante blu ed emette un vento stellare impressionante, accompagnato da un intenso campo magnetico. Tutto ciò che incontra nella sua corsa pazzesca subisce un’onda di shock potentissima. Essa si forma attraverso l’urto ad altissima velocità delle particelle del vento stellare contro il gas intergalattico, aiutate dal campo magnetico che avvolge la fuggitiva come una specie di scudo. Normalmente, questi effetti non vengono nemmeno rilevati dagli strumenti che scrutano l’Universo (hanno altro da pensare che a dei patetici Teddy Boys redivivi), ma Kappa Cassiopea fa le cose davvero in grande e lo stesso Spitzer ne è rimasto impressionato: un bellissimo arco rossastro illumina il cielo infrarosso, con un’estensione inaspettata.

onda di shock
Il fantastico arco rosso che anticipa l'arrivo di Kappa Cassiopeiae, nettamente visibile da Spitzer. La stella è al centro e brilla di luce azzurra. Fonte: NASA/JPL-Caltech

Un Teddy Boy veramente efficiente, dato che la sua onda di shock si crea ben 4 anni luce davanti a lui, una distanza simile a quella tra il Sole e Proxima Centauri. Un’immagine fantastica! In essa si notano anche macchie verdi legate a molecole del carbonio presenti nel gas interstellare ed eccitati dalla luce stellare. Solo un emozionante esercizio ben riuscito di un Teddy Boy ? Sicuramente qualcosa di più, dato che la sua alta velocità e le sue interazioni ben visibili nell’infrarosso riescono a mostrare ciò che si trova lungo il percorso della sua folle corsa. In altre parole, essa fa luce su ciò che incontra al suo passaggio.

12 commenti

  1. beppe

    Impressionante! 
    La tua descrizione mi fa tornare in mente Marlon Brando ne "il selvaggio".
    Kappa Cassiopea è una Harley Davidson..

    Se non sbaglio la velocità della Kappa e ben superiore alla velocità di fuga, riuscirà a uscire dalla galassia prima di diventare una supernova? 

  2. caro Beppe... tu mi capisci  :mrgreen:

    Probabilmente sì... bisognerebbe fare i conti... 

  3. Pier Francesco

    Caro Enzo,
    Secondo te, se per caso quest'onda d'urto arrivasse fino a noi, sarebbe solo un problema di satelliti che vanno in tilt o spazzerebbe via l'atmosfera (e magari anche qualcos'altro :-? ...) ? 

  4. Mmmm... se penso che l'onda si fa sentire a 4 anni luce, temo che i guai sarebbero piuttosto gravi (relativamente alla distanza). Se prendesse il posto del Sole, non giocherei una lira sulla nostra sopravvivenza... :roll:

  5. walter

    erano anni che non sentivo la parola Teddy Boy: grazie
    Una sola domanda
    Se non sbaglio una stella supergigante ha una vita relativamente breve.
    Parli del buco nero centrale della galassia, il Grande attrattore, ma la stella, se non ho sbagliati i calcoli, percorre un anno luce in circa 270 anni.
    Non ho idea della distanza tra la stella e il buco nero ma non penso che siano vicini.
    Per caso non può essere stata spinta da qualche altro buco nero e non da quello centrale?

     

  6. Lampo

    Mi associo alla domanda di Walter, anche a me è venuto lo stesso dubbio.
    Impressionante quanto tutto sia veloce e lento allo stempo tempo nell'universo...1100 km/s e se anche la osservassimo per tutta la vita da quaggiù (senza strumenti) la vedremmo praticamente sempre nello stesso punto...
     
    P.S. I calcoli sono giusti, poco più di 272 anni... :mrgreen:

  7. Ops... ero convinto di aver risposto... si vede che non ho dato il via al commento..
    dunque, un buco nero stellare non riuscirebbe certo in questo compito. Tuttavia,  la stella in questione si trova a circa 4000 anni luce da noi. vorrebbe dire che ha percorso circa 24 000 anni luce dal buco nero. 272 anni x 24000 = 5.4 milioni di anni. L'età stimata della stella è proprio di quest'ordine, quindi potrebbe avercela fatta se l'incontro è avvenuto proprio quando era giovanissima...

  8. Lampo

    Enzo poi mi spieghi che calcolatrice hai usato per fare 272 x 24000 = 5400000...? :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
    Comunque ok, se comunque l'età stimata della stella è quella ha senso! Ma quindi avrebbe subito una sorta di Gravity assist da parte del buco nero galattico...?

  9. una calcolatrice molto speciale in cui il dito invece di andare su 4 va automaticamente sullo zero... Mi sa che le balene mi girano ancora nel cervello... :mrgreen: :mrgreen:
    Va beh... milione d'anni più o meno, l'ordine di grandezza ci sta... 
    Di questa specie di gravity assist avevamo già parlato un paio di volte riguardo alle stelle iperveloci. Succede normalmente quando un sistema doppio si avvicina troppo al buco nero: una stella viene catturata e magari ingoiata, mentre l'altra viene cacciata a grande velocità. Fai una ricerchina su astronomia.com... :wink:

  10. Lampo

    Grazie Enzo! Sorry ma ho ancora un sacco di articoli arretrati... :(
    Non è facile starti dietro!

  11. Pier Francesco

    Mi sono ricordato di questo "vecchio" articolo sulla stella bellissima e super-veloce, perché avevo visto la stessa immagine in un articolo di Maurizio Molinari su La Stampa, articolo che per altro non aveva nulla a che vedere con la faccenda, trattando dei pazzi di Mars One e degli sceicchi che emettono le fatwa contro i viaggi su Marte.

    Mi sono chiesto una cosa, forse banale per molti ma non per me: ma come hanno fatto a misurare la velocità della stella?

  12. caro Pier,
    le velocità delle stelle si possono scomporre in due componenti: una sulla sfera celeste e una radiale (ossia verso di noi o in verso opposto). La seconda ha bisogno della spettroscopia (effetto doppler), la prima di parecchio tempo per misurare la variazione di posizione della stella rispetto a oggetti di sfondo (stelle lontane o quasar) che possono considerarsi fissi. Normalmente basta la seconda per determinare con buona approssimazione il moto proprio e quindi la sua velocità.

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