03/12/14

Come non fare divulgazione…

L’articolo in questione lo potete trovare QUI e si riferisce a nuove osservazioni di un asteroide “pericoloso” scoperto quest’anno e di cui, come molto spesso capita, non si poteva scongiurare del tutto un possibile impatto nel lontano 2091.

Parliamoci chiaro: ciò capita spesso e volentieri, dato che per oggetti scoperti da poco non si hanno dati sufficienti per determinare un’orbita sufficientemente accurata. Soprattutto è praticamente assurdo estendere le effemeridi così a lungo nel futuro. Più un’orbita è provvisoria e più l’errore associato alle future posizioni è grande. Immaginate l’errore come un’ellisse nello spazio che circonda la posizione prevista nel futuro. Essa cresce velocemente con l’incertezza dei parametri orbitali e del tempo tra oggi e la data prescelta. In certi casi, l’ellisse d’errore è così grande che la Terra finisce al suo interno. Ciò non vuole affatto dire che l’oggetto è a grande rischio d’impatto, ma solo che l’orbita è ancora troppo incerta per fare previsioni. Ben diversa sarebbe la situazione se si avesse una piccola ellisse e la Terra continuasse a rimanere al suo interno!

Tuttavia, tutta questa parte “normalissima” per ogni nuova scoperta di un NEA viene tralasciata nella news e, si dà, invece risalto allo strumento che è riuscito a osservare l’asteroide prima che diventasse troppo debole. In realtà la magnitudine 26 è molto grande, ma non impossibile anche per altri strumenti. Inoltre, il nuovo NEA non sarebbe “sparito” nel nulla per anni e anni, dato che le orbite di questi oggetti a rischio hanno periodi abbastanza corti e il nostro sarebbe stato riosservato tra non molto, comunque, con osservazioni abbastanza distanziate dalle prime e quindi molto più significative per un effettivo miglioramento dell’orbita. Queste cose capitano tutti i giorni, ma il risalto è stato dato solo perché il telescopio non è altro che il grande binocolo dell’Arizona, dove l’Italia ha investito soldi e ore di lavoro. Perfetto… è giusto dare rilievo alla nostra tecnologia.

Tuttavia, ricordo benissimo quando si studiavano le caratteristiche del telescopio e i campi di ricerca che avrebbe seguito. Ovviamente, era nelle mani delle lobby più potenti della ricerca astronomica e noi planetologi non avevamo certo voce in capitolo. Ricordo benissimo certi discorsi e certe alzate di spalle. Oggi, improvvisamente, un’osservazione quasi di “routine” relativa a quegli oggetti così piccoli, brutti e vicini ha l’onore di avere la prima pagina per ricordare questo telescopio con uno spot pubblicitario, proprio lo stesso telescopio  che aveva snobbato alla grande le ricerche dei piccoli corpi del Sistema Solare.

Non voglio certo dire che se ne poteva fare a meno. Un’osservazione in più è sempre utile, ma non è certo un colpo di genio! Invece, sembra quasi, leggendo la news, che il LBT abbia salvato la Terra da una paura e da un rischio terribile (ma quando mai? Nessuno aveva pensato di giudicare l’asteroide ad alto rischio…).

Ma è nella caratterizzazione dell’oggetto in questione che si nota la profonda incompetenza di chi ha scritto l’articolo. Cosa ovvia, visto che gli asteroidi non potevano avere l’onore di far faticare il “mostro” tecnologico. E così ecco che si scrive che il suo diametro è di circa cento metri, il limite per un impatto catastrofico di tipo globale, ossia in grado di avere ripercussioni su tutto il pianeta. E qui si raggiunge la falsità scientifica che può diventare molto deleteria. Altro che divulgazione! Cento metri è il limite che si vorrebbe raggiungere per potere conoscere le orbite di tutti gli oggetti che potrebbero avere una minima ripercussione sulla superficie terrestre. Un impatto di tipo regionale, nel caso peggiore. Per arrivare a impatti con conseguenze globali bisogna arrivare ai 1000 metri di diametro. Una differenza non da poco, dato che di oggetti di 100 metri ve ne sono centinaia di migliaia, mentre di oggetti maggiori di 1 km ve ne sono circa 1000. Le probabilità sono nettamente diverse, così come sono nettamente diverse le conseguenze.

Brava INAF, sei riuscita a fare pubblicità a un telescopio bellissimo (che forse non ne aveva bisogno), usando come ricerca proprio quella che avevi sempre snobbato. Infine, hai dato false informazioni al pubblico che ogni volta che si parlerà di un NEA di cento metri, appena scoperto, penserà di rischiare di vivere una realtà simile a quella di Deep Impact (il film… ovviamente!).

 

Insomma, l’Italia riesce sempre a distinguersi!

4 commenti

  1. foscoul

    Ciao Enzo chi più di te ne capisce di questi oggetti (piccoli brutti e vicini ) pochi credo.
    Media INAF a quanto pare non si fa scrupoli a dire mezze verità e purtroppo lo fanno con qualsiasi tema e per quale scopo.....
    Secondo me come tutti i media impressionare l'opinione pubblica, vuoi mettere un probabile deep impact come balza alla cronaca come attira l'attenzione non si può paragonare alla monotonia del lavoro dello scienziato del catalogare gli oggetti e delle statistiche del conoscerne a fondo le famiglie la loro composizione ecc. ecc.
    Si arriva addirittura a enfatizzare gli effetti di eventuali collisioni per colpire l'opinione della gente, si potrebbe pensare che lo fanno per avere fondi per giustificare le spese di ricerca forse così li potrei comprendere per una buona causa si accettano compromessi chissà... Ma poi a lungo andare la cosa gli si ritorcerebbero contro un uomo di scienza fa un danno enorme a chi vuole conoscere imparare, la divulgazione è una questione MOLTO SERIA per Enzo non è un gioco e penso che lui sia qui anche per questo per darci la verità in cui lui crede che è frutto della sua esperienza di una vita di insegnamento di ricerca a volte a costo di ricevere insulti e di sopportare arroganti o altri che si prendono la licenza di enunciare nuove teorie senza comprendere quelle esistenti (certo l'importante è la buona fede :mrgreen:).
    Ed è questo che mi piace di più di Vincenzo più delle conoscenze e delle sue capacità, la sua disponibilità a mettersi in gioco a buttarsi nella fossa dove ci sono, certo molti di voi, persone molto acute non faccio nomi :mrgreen: ma purtroppo anche persone che si fermano alle apparenze e danno giudizi affrettati, superficiali.
    Colpa dell'educazione "leggera" che le nuove generazioni ricevono, eh si non era così quando c'era la cultura del "bastone" 8-O quante stupidaggini anch'io mi sarei risparmiato.....
    Scusami Enzo se sono andato fuori tema ma il ragionamento mi porta sempre li, l'educazione la scuola sono le fondamenta la base di tutto per avere menti meno manipolabili e libere di ragionare di capire da che parte sta la verità.

  2. SuperMagoAlex

    Scusa Enzo, ma anche chi non sa assolutamente NULLA di astronomia, usando un minimo il cervello, riesce a capire che un oggetto di 100 metri non può produrre danni a livello globale... mah... secondo me chi ha scritto l'articolo stava contemporaneamente guardando un film... questa è proprio una disattenzione :-?

  3. Mario Fiori

    Grande Foscoul, parole forti e precise, parolo vere e giuste, su INAF, su Enzo , sull'educazione, sulla scuola. Personalmente sono abbastanza convinto che , a lungo andare (forse nemmeno troppo) i compromessi eccessivi, le spettacolarizzazioni estreme, i lanci sgangherati delle notizie si ritorcano contro, ma chi ci rimette? La Scienza e la sua credibilità e ciò è veramente deleterio.

  4. foscoul

    Grazie Mario :)
    Hai tratto la giusta conclusione peccato che davvero non si riesca ad evitare questo tipo di comportamenti ne va della credibilità e tanto lavoro viene buttato al vento.
    Grazie per i complimenti mi hanno fatto molto piacere e il sapere che anche tu la vedi alla stessa maniera. :-D

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