28/05/24

Le orfane di Perseo *

Questo articolo è stato inserito nella sezione d'archivio dedicata alla materia "invisibile"

 

Il telescopio spaziale Euclid ha come scopo "ufficiale"  una misura accurata dell'espansione dell'Universo e, di conseguenza, il miglioramento delle conoscenze sulla materia e sull’energia oscura. Sono state ricevute le prime straordinarie immagini, di una nitidezza spettacolare, in cui fanno bella mostra migliaia di galassie appartenenti all'ammasso galattico di Perseo, situato a circa 24o milioni di anni luce da noi.

Si scorgono anche decine e decine di migliaia di galassie  ancora più lontane. Euclid cercherà di scoprire cosa si cela nel "buio" del Cosmo, ossia nelle regioni che sembrerebbero apparentemente prive di sorgenti. Ci aspettiamo miliardi di galassie. Un passo importante per poter avere informazioni da collegare alla presenza della fantomatica energia e massa oscura. Per adesso, però, Euclid ha scoperto esattamente il contrario...

Nell'ammasso del Perseo sono state individuate più di 1500 miliardi di stelle vagabonde, ossia non appartenenti a nessuna galassia. Orfani scaraventati al di fuori delle loro città, capaci di illuminare in modo estremamente debole lo spazio intergalattico.

L'ammasso galattico di Perseo ripreso da Euclid. Fonte: ESA/Euclid/Euclid Consortium/NASA. Elaborazione dell'immagine: M. Montes (IAC) e J.-C. Cuillandre (CEA Paris-Saclay).

Come si sono formate? Molto probabilmente durante lo scontro di galassie più piccole con galassie più grandi. Le stelle delle piccole galassie sarebbero in gran parte state disperse e costrette a vagabondare nello spazio "vuoto". Una prima analisi mostra, però, che queste orfane stanno rivolvendo attorno a un punto intermedio tra le due galassie più grandi dell'ammasso. Ciò potrebbe significare che in tempi "recenti" vi sia stato un incontro spettacolare tra due ammassi e quello del Perseo sarebbe il risultato finale.

Attendiamo novità sull'energia oscura...

ESA/Euclid/Euclid Consortium/NASA. Elaborazione dell'immagine: M. Montes (IAC) e J.-C. Cuillandre (CEA Paris-Saclay).

1 commento

  1. Massim Delpa

    Le immagini lasciano senza fiato, mai visto nulla del genere, spettacolari!

    A forza di guardare, bene e vedere bene, vuoi vedere che la materia "ordinaria" è molta ma molta di più del misero 5% che da anni e anni ci ripetono.

    E magari vuoi vedere che salta fuori che quello che pesa e  non si vede sono, anche, una miriade di "buchini" neri diffusi su vaste scale, formati per collasso diretto all'inizio del BB.

    Vuoi vedere che per accorgersi che il gatto nero nella stanza buia non c'è, è sufficiente accendere la -luce e guardare per bene, inveve di fare ipotesi e astruse teorie...vuoi vedere??

    --

    ps. Non sono astronomo ne astrofisico, mi occupo di chimica industriale e analisi tramite spettrometria di massa e NIR sui prodotti che produciamo. Le nostre misurazioni hanno range di pochi ppm, anche in condizioni di laboratorio, validate e controllate, questo tipo di analisi "ottiche" sono soggete a notevoli errori di vario tipo.

    Mi ha sempre lasciato basito l'assoluta certezza, quasi un dogma, che viene attribuita alle misurazioni su corpi celesti ad immense distanze, misure per forza di cose fatte solo osservando la luce lungo il suo spettro em.

     

     

     

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