01/02/15

Onde gravitazionali? No, solo polvere galattica… **

NEWS! Rilevate le onde gravitazionali, la cronaca della prima osservazione e dei successivi sviluppi la trovate QUI

 

Se ne era parlato come di una scoperta epocale. I media e i siti pseudo-scientifici si erano scatenati con estrapolazioni quasi fantascientifiche. Tutti sapevano, ormai, la “formazione migliore per la nazionale” dell’inflazione cosmica. I cosmologi nascevano come funghi… E invece, l’umiltà, innata nella definizione di ricerca scientifica galileiana, ha avuto il sopravvento. Qualcuno dovrebbe riflettere…

Qualche mese fa avevo scritto questo articolo riguardo alla “possibile” scoperta di segnali “polarizzati” nel rumore cosmico di fondo, che potevano far pensare a una flebile indicazione collegata alle onde gravitazionali, originatesi all’inizio dell’Universo e amplificate attraverso l’inflazione. A differenza di molti altri siti, ne avevo parlato in un solo articolo che avevo impostato come molto dubbioso e ricco di incertezze. Sì, sarebbe bello se fosse vero, però…

Nelle settimane seguenti, la divulgazione scientifica aveva creato teorie sempre più articolate, quasi sicura di avere ricevuto i segnali tanto agognati. Altre osservazioni erano arrivate e tutto sembrava andare nella stessa direzione. Qualcuno aveva sollevato dubbi, ma era stato quasi zittito. Erano perfino nate  discussioni accese su chi aveva ottenuto i risultati più attendibili.

A quel punto, avevo preferito staccarmi da tutti gli altri siti e non parlarne più. Quando si arriva a vere e proprie liti e a “spintoni” per assumere un ruolo di primo piano, è meglio ritirarsi in buon ordine e aspettare. Io sono solo un planetologo e profondamente ignorante di modelli cosmologici e di osservazioni ai limiti dell’incredibile. Dopo un po’ di tempo, anche gli altri siti si erano zittiti, quasi stanchi di gridare al miracolo o di scatenare diatribe tra varie correnti di pensiero.

Oggi, con un po’ di soddisfazione, mista -comunque- a dispiacere per ovvie ragioni scientifiche, leggo che su quei dati molto controversi si è finalmente lavorato con serietà e attenzione. Come ampiamente previsto, la cautela è cresciuta a tal punto che si è preferito mettere da parte quei fantastici risultati e considerarli soltanto un mattoncino in più per valutare il limite che ci si deve aspettare per avere segnali dai primi secondi del Cosmo.

Sembra proprio che quei sussurri primordiali non siano tanto primordiali, ma dovuti a qualcosa di ben più vicino, ossia alla polvere che “riempie” la nostra galassia. Qualcuno l’aveva detto: “Attenzione! La lunghezza d’onda e le caratteristiche di polarizzazione assomigliano molto a quelle della luce che attraversa uno spazio molto sporco…”. Giudicato subito come una “Cassandra”, era stato zittito come il solito conservatore con poco spirito innovativo e poca fantasia creativa. E, invece, sembra proprio che “avevamo” ragione ad andare con i piedi di piombo…

I ricercatori antartici e quelli di Plack hanno fatto le persone serie: niente speranze di Nobel ma interesse vero nel cercare di capire il fenomeno.

Questa frase ufficiale, che è stata resa pubblica dopo mesi di studio, è molto indicativa: “Un’analisi congiunta dei dati  ottenuti con i vari strumenti sembra indicare che la maggior parte dei segnali ricevuti provenga dalla polvere della Via Lattea, anche se non si può escludere del tutto che al suo interno possa esistere anche una flebilissima componente dovuta alle onde gravitazionali primordiali”.

Una chiara ammissione, anche se lascia una porticina aperta che vuol dire, però, solo questo: “Beh… se vogliamo scoprire qualcosa di veramente primitivo dobbiamo aumentare la sensibilità… Se non altro, però, abbiamo stabilito un limite superiore”.

Niente di male, ovviamente. La Scienza è sempre andata avanti con tentativi via via più accurati, che ponevano limiti superiori da superare. La cosa che dispiace un po’ è stata la facilità con cui i media e gli pseudo esperti si sono impadroniti di una notizia ancora ben lontana dall’essere una scoperta epocale e l’hanno trasformata a loro piacimento, costruendoci sopra castelli di carta bellissimi ma fragilissimi.

Finalmente, un segno di umiltà scientifica che ricorda le regole della ricerca galileiana. Alla lunga i ricercatori se ne sono ricordati, ma i media adesso che faranno? Spareranno a zero?

Ancora una frase dei ricercatori per comprendere meglio, tra le righe, la situazione: "Il nuovo limite superiore, ottenuto per il segnale delle onde gravitazionali, è in accordo con i limiti ricavati studiando le fluttuazioni di temperatura attraverso Planck. Il segnale delle onde gravitazionali è sicuramente nascosto lì sotto e sappiamo dove cercarlo”. Insomma, tante belle speranze, ma una presa di coscienza che il rumore di fondo è ancora troppo alto. Speriamo che adesso i media non si scatenino in verso contrario.

Quanto sarebbe bello che la Scienza potesse lavorare in pace senza l’incubo continuo di una divulgazione spesso artefatta, che non solo gira le “frittate”, ma incita molti giovani a seguire una fama troppo facile. Chissà come mai, ma mi sembra di assistere, a volte, a un “Grande Fratello “ cosmico. Si può ottenere onore e gloria senza faticare o ragionare troppo… basta essere “strani” e/o molto “normali”… In fondo, anche Rosetta, non si sposta molto da questo nuova visione mediatica della Scienza: l’importante è apparire!

Ve bene, va bene... non ci resta che attendere e continuare nel nostro modo critico e attento di riportare le notizie e soprattutto di cercare di leggere sempre meglio tra le righe…

I colori di questa immagine di Planck rappresentano le emissioni dovute alla polvere galattica. Una componente molto diffusa, ma fondamentale, che pervade la nostra casa cosmica (la QED ci andrebbe a nozze!). La struttura indica chiaramente un orientamento legato al campo magnetico galattico, ricostruito proprio attraverso la polarizzazione della luce osservata. Polvere, solo polvere, e non onde gravitazionali… Fonte: ESA/Planck Collaboration
I colori di questa immagine di Planck rappresentano le emissioni dovute alla polvere galattica. Una componente molto diffusa, ma fondamentale, che pervade la nostra casa cosmica (la QED ci andrebbe a nozze!). La struttura indica chiaramente un orientamento legato al campo magnetico galattico, ricostruito proprio attraverso la polarizzazione della luce osservata. Polvere, solo polvere, e non onde gravitazionali… Fonte: ESA/Planck Collaboration
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4 commenti

  1. Alvermag

    Ma no ... e dai! Niente onde gravitazionali?

    Materia oscura no, energia oscura no, flusso oscuro no, onde gravitazionali no ...
    ma insomma, che ci resta? Uffa Enzo, eppure lo sai che sono affascinato da queste faccende.

    Vabbè vabbè, continuiamo a giocare con le palline che salgono e scendono , intanto l'universo si espande e ... ci spernacchia!

    Uffa che noia .... che barba che noia ... che noia che barba ...

  2. Celterman

    Enzo, mi ricorda un altro articolo uscito non troppo tempo fa, che sbandierava con parole entusiastiche la scoperta della materia oscura al centro della Via Lattea. Nello stesso articolo veniva esposto che gli effetti osservati erano comunque in accordo con la teoria classica, che spiegava in modo soddisfacente tutto quello che era stato rilevato, ma che non si escludeva un apporto della materia oscura.
    Sono giunto alla conclusione che, quando si vuole dimostrare una tesi ad ogni costo, si è disposti a passare su tutto, anche sull'evidenza!

  3. pienamente d'accordo ... :-|

  4. Andrea I.

    E mamma Universo continua a dirci : "dai ragazzi impegnatevi di piú! L'idea é buona ma ancora non ci siamo..."
    Meno male, senno sai che tristezza se azzeccassimo tutto subito :mrgreen:
    D'altra parte non é saggio chiamare per nome qualcuno prima di conoscerlo, o in questo caso, di riconoscerlo(aggiungere oscura dopo il nome é giocare sporco! :mrgreen: ).

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