06/08/15

E’ il momento del litio **

Abbiamo visto recentemente (QUI) come le nove potrebbero essere le fabbriche del litio che si trova abbondante nelle stelle più giovani. Esse riescono a trasformare, nelle zone meno calde, il berillio in litio e poi lo espellono nel momento dell’esplosione, arricchendo le altre stelle che nascono nella galassia, ossia le più giovani.

Tuttavia, resta inalterato il problema iniziale. Questo litio è di seconda generazione, costruito direttamente nelle zone non troppo calde e superficiali delle stelle e poi scaraventato nello spazio. Tuttavia, come è stato distrutto quello primordiale?

La spiegazione si basava, più o meno confusamente, su fenomeni di rimescolamento nelle fasi di formazione delle prime stelle, che portavano alla sua distruzione. Oggi, studiando attentamente le abbondanze di litio nelle stelle più piccole (ma non  troppo) del Sole si è capito meglio come funziona la faccenda. Nelle fasi di pre-sequenza la stella ha un nucleo estremamente caldo e vi è ancora un notevolissimo processo convettivo che trascina continuamente materiale dall’interno verso l’esterno e viceversa. Questo processo fa sì che il litio sia costretto a sprofondare nelle zone più calde del nucleo dove viene facilmente distrutto. Tuttavia, la stella continua a catturare gas intergalattico, mentre sta entrando nella sua fase più tranquilla. I moti convettivi diminuiscono e il litio raccolto dall’esterno non viene più mandato ad arrostirsi nel “cuore” della stella e si addensa in superficie. Tuttavia, la luce ultravioletta della stella, ormai ben piazzata nella sequenza principale, allontana da sé il gas che la circondava e la raccolta di litio si blocca.  Un processo che, in parte, conserva il litio primitivo, ma che riduce notevolmente quello accumulato nelle stelle più antiche. Il litio finale delle stelle vecchie è decisamente minore di quello creato subito dopo il Big Bang.

Una visione artistica di una proto-stella circondata dal disco di gas e polvere che la rifornisce di un po’ di litio originario, che in minima parte prende il posto di quello distrutto nel nucleo. Fonte: NASA/CXC/M.Weiss
Una visione artistica di una proto-stella circondata dal disco di gas e polvere che la rifornisce di un po’ di litio originario, che in minima parte prende il posto di quello distrutto nel nucleo. Fonte: NASA/CXC/M.Weiss

Possiamo dire quindi che oggi abbiamo sia una piccola parte di litio primitivo nelle stelle che proseguono la loro lunga vita di sequenza principale e una parte ben più abbondante di litio di seconda generazione, in ottimo accordo con l’abbondanza riscontrata nelle stelle giovani.

Povero litio… non servirà a tenere acceso il motore stellare, ma ha avuto una vita molto spericolata.

Articolo originale QUI

3 commenti

  1. alexander

    Ma a qualcosa servirà questo litio... tu ci hai sempre insegnato che l'universo sfrutta in un modo o l'altro tutto quello che ha...

  2. Mario Fiori

    Domandatrana , ma sai il caldo... il litio nel nostro Sole come stà? Litio...litio delle mie brame...come funzioni nel reame? Mamma che caldo e si sente :mrgreen: :mrgreen:

  3. tutto serve Alex... siamo noi che non abbiamo ancora capito tutto...

    caro Mario, hai toccato un altro piccolo mistero semi-svelato: il Sole ha pochissimo litio, ma questo sembra dipendere dalla presenza dei pianeti. Tuttavia, perché ciò capiti è ancora fonte di discussione.

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